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8/5/2024 Diocesi di Asti - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Secondo <Cortazzone>
Data ultima modifica: 18/01/2020, Data creazione: 24/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Secondo


Ambito culturale (ruolo)  maestranze piemontesi (costruzione)



Notizie storiche  XVI - XVI (costruzione intero bene)
Costruzione dell’edificio, anticamente intitolato a San Siro, probabilmente nella prima metà del secolo XVI. Nell’oratorio di San Siro, a partire dalla fine del XVI secolo, a causa dello spostamento dell’abitato e degli abitanti, sono esercitate le funzioni parrocchiali perché l’antica parrocchiale risulta scomoda e in cattive condizioni. Nel 1585 l’oratorio è descritto molto grezzo ma grande. Si dispone di intonacarlo e imbiancarlo. Oltre all’altare maggiore vi sono altri due altari inadatti al culto, uno di essi si trova vicino alla porta maggiore della chiesa. Si ordina di distruggere i due altari e di costruirne uno laterale decoroso e provvisto di tutto il necessario per la celebrazione.
1619 - 1619 (descrizione intero bene)
Descrizione con tetto a fornice, pavimento e due altari oltre a quello maggiore, l’altare del Santissimo Rosario e l’altare di San Francesco.
1627 - 1627 (descrizione intero bene)
Descrizione della chiesa nella visita pastorale dell’11 luglio come completamente rinnovata. Oltre all’altare maggiore vi sono tre cappelle laterali e un quarto altare: la cappella del Rosario, la cappella di San Carlo, la cappella di Sant’Antonio e l'altare di San Francesco. Si dice che è consacrata e il giorno della consacrazione ricorre il 24 settembre.
1668 - XVII (descrizione intero bene)
Descrizione nel 1668 sotto il titolo di San Siro; è sollevato il tabernacolo dell’altare maggiore e reso splendido dal punto di vista dell’ornato. Alla fine del Seicento permane l’intitolazione a San Siro e la struttura della chiesa risulta invariata; all’altare di San Francesco è sostituta la cappella di San Francesco.
1742 - 1749 (descrizione intero bene)
Assunzione del titolo dei Santi Siro e Secondo tra il 1742 e il 1749. Nel 1742 le pareti esterne, ad eccezione della facciata che è intonacata, risultano grezze; all’interno vengono descritte intonacate e imbiancate; il pavimento è di piastrelle di terra cotta vecchie e in parte corrose. Nella relazione della visita pastorale del vescovo Felissano del 1749 la chiesa è descritta in ottimo stato: sono presenti il pulpito e il coro di forma ovale, posto dietro l’altare maggiore; l’altare maggiore riflette la ricostruzione settecentesca del presbiterio ed è realizzato in stucco e marmi policromi, sormontato da un tronetto a sei colonne e due pilastrini a finto marmo; la cappella di San Carlo compare sotto il titolo di San Carlo e del Suffragio, quella di Sant’Antonio compare sotto il titolo di Sant’Antonio abate e Sant’Antonio da Padova, mentre la cappella di San Francesco compare come San Francesco Saverio. Occorre, soltanto, riparare e chiudere bene la porta centrale e laterale.
1900 - 1900 (descrizione intero bene)
Descrizione della chiesa come piccola per la popolazione, sotto il titolo di San Secondo, a un’unica navata con quattro cappelle laterali, due per parte; la parete posta a nord-est conserva male l’intonaco a causa del terrapieno a ridosso; le altre pareti sono sane ma poco solide, perché vecchie e mal conservate. Il pavimento è in cattivo stato perché molto vecchio. Il tetto internamente ha bisogno di essere riparato in tre punti a causa della pioggia; è presente, inoltre, una lunga crepa nella parte alta della navata; la volta, tuttavia, non rischia il crollo perché è ben assicurata da chiavi in ferro che vanno da una parte all’altra della chiesa. Il tetto esterno è a tegole, in buono stato. Vi sono 7 finestre con vetrate in buono stato. Dietro l’altare maggiore c’è il coro di forma rettangolare. L’altare maggiore è di terra cotta rivestita di scagliola, con bei marmi.
1900 - 1900 (descrizione intero bene)
L'altare maggiore ha il tabernacolo in cotto rivestito di scagliola, elevato dalla mensa dell’altare, di forma quasi rettangolare, ornato di due colonnette terminanti in capitelli che sorreggono un cornicione ad arco regolare. Sull’altare maggiore c’è il baldacchino in legno dal quale pende un drappo di seta di damasco. Di fronte all’altare maggior vi è la balaustra di marmo grigio, di 17 cm più elevata del pavimento. Nel muro della chiesa dal lato del Vangelo c’è un armadio a muro con porticina di noce per la custodia degli olii santi. Gli altari laterali sono quattro. Il primo altare è dedicato alla Madonna del Rosario, con l’immagine che rappresenta la Vergine del Rosario col Bambino in atto di consegnare il rosario ai santi Domenico e Caterina con accanto Pio V e una regina. Il secondo altare è dedicato a San Carlo Borromeo con immagine della Vergine col Bambino su nuvole sostenuti da uno stuolo di angeli e sotto il cardinale Carlo Borromeo in ginocchio in atto di supplica.
1900 - 1900 (descrizione intero bene)
Il terzo altare è dedicato a Sant’Antonio Abate; l’immagine rappresenta sant’Antonio Abate e sant’Antonio da Padova con in alto la Madonna col Bambino; ha il tabernacolo in legno in parte dorato. Il quarto altare è dedicato a San Francesco d’Assisi con tabernacolo in legno scolpito e dorato; l’icona rappresenta il santo che riceve le stimmate; ha come cornici in gesso due cariatidi a forma di angeli che sostengono due capitelli cui si sovrappone un cornicione ornato di angeli. Vi è il pulpito, collocato dal lato dell’Epistola, al quale si accede dalla sacrestia. Al fondo della chiesa, sotto il campanile, si trova il battistero, chiuso con cancelli in ferro in stato indecoroso; il sacrario è di marmo, diviso in due vasche. Ci sono tre acquasantiere in marmo, due ai lati della porta maggiore, una a fianco di quella laterale.
1903 - 1905 (modifiche intero bene)
Prolungamento di cinque metri della chiesa con rifacimento della facciata e del campanile; viene demolita la prospiciente casa canonica e si realizzano sagrato, muro di sostegno e scalinata di accesso sotto il disegno dell’ingegnere Arnaldo Riccio di Torino e Giuseppe Velati Bellini, che esprimono grande cura nei particolari e che inseriscono in facciata dieci statue, in altrettante nicchie, corrispondenti ai titoli delle cappelle campestri della parrocchia: Sant’Antonio, San Rocco, San Grato, San Defendente, San Pancrazio, San Giacomo, Sant’Eusebio, San Siro, Santa Vittoria, Santa Caterina.
1911 - 1911 (modifiche intero bene)
Rifacimento della sacrestia comunicante con la nuova casa canonica; trasformazione della vecchia sacrestia in coro per gli uomini; realizzazione di spaziosa tribuna in larice d’America per i cantori.
1922 - 1923 (modifiche intero bene)
Decorazione pittorica interna eseguita da Giovanni Lamberti e dal professore Luigi Morgari.
1925 - 1927 (arredi intero bene)
Collocazione di ventisei banchi nuovi e di tre confessionali.
1930 - 1958 (restauro intero bene)
Dotazione nel 1930 di nuovo concerto di otto campane in mi b dalla ditta d’Adda Francesco e figli di Crema compreso il nuovo castello in ferro. Costruzione, tra il 1933 e il 1934, di una nicchia per la statua della Madonna Immacolata e parziale ripassamento del tetto della chiesa seguito da sostituzione di buona parte dei canali di scolo. Nel 1958 si interviene sulla pavimentazione della navata.
1991 (?) - 1991 (?) (restauro campanile)
Restauro del castello della cella campanaria con installazione di impianto elettronico di automazione del concerto di otto campane.
2000 - 2003 (?) (restauro campanile)
Danneggiamento della parte sommitale del campanile a seguito dell’evento sismico del 21 agosto del 2000. Segue intervento di restauro e di consolidamento strutturale della cuspide, della croce sommitale e dei pinnacoli e adeguamento dei percorsi di accesso ai sottotetti e alla cella campanaria.



Descrizione  La chiesa parrocchiale di San Secondo in Cortazzone si presenta con facciata e campanile neogotici. Originariamente eretta sotto l'invocazione a San Siro ha assunto nel tempo l'intitolazione della vicina chiesa romanica di San Secondo in Mongiglietto, che sostituì in qualità di chiesa parrocchiale alla fine del XVI sec. a causa dello spostamento dell'abitato sotto la protezione del castello feudale dei Pelletta; la chiesa fu consacrata il 27 settembre del 1600 da parte del vescovo Francesco Aiazza; fu parzialmente ricostruita nel 1742, probabilmente nella zona del presbiterio, e contiene al suo interno interessanti opere pittoriche sei-settecentesche. La famiglia Pelletta fece erigere due cappelle laterali, una dedicata a San Francesco d'Assisi nel 1608 e una dedicata a San Carlo Borromeo da poco canonizzato nel 1610. L'altare maggiore fu realizzato in stucco e marmi policromi e sormontato da un tronetto a sei colonne e due pilastrini in finto marmo appartenente alla ricostruzione settecentesca del presbiterio. Tra il 1903 ed il 1905 venne demolita la vetusta casa canonica prospiciente la chiesa, ricavando il piazzale odierno, ampliando la chiesa di una campata verso ovest e rifacendo la facciata e il campanile in stile neogotico. Le opere vennero realizzate secondo i disegni dell'ingegnere Arnaldo Riccio di Torino, figlio dell'architetto Camillo Riccio, disegni cofirmati da Giuseppe Velati Bellini. Nella facciata sono inserite dieci statue in altrettanti nicchie, corrispondenti ai titoli delle cappelle campestri della parrocchia. La pianta del sacro edificio si presenta a navata unica coperta da volte a botte lunettate con cappelle laterali coperte da volte a botte di imposta inferiore rispetto alle volte della navata. Il presbiterio rettangolare, con altare maggiore e stalli del coro, è coperto da volta a crociera rialzata e fiancheggiato da sacrestia con orizzontamento piano e coretto laterale coperto da volta a botte con teste di padiglione. L’imponente campanile neogotico posto a fianco della coeva facciata si sviluppa in zoccolo, quattro piani di torre, dei quali uno con orologi, e termina con cella campanaria con soprastante cuspide poligonale con abbaini e pinnacoli.

Pianta
Pianta a navata unica in cinque campate con cappelle laterali; il presbiterio rettangolare, rialzato di quattro scalini rispetto all’aula liturgica, presenta altare maggiore, con ciborio, realizzato in stucco e marmi policromi e retrostanti stalli lignei del coro ed è fiancheggiato dalla sacrestia, che risulta realizzata a ponte sulla strada a collegamento tra chiesa e canonica, e da un coretto con confessionali accessibile dall’esterno attraverso disimpegno. L’ingresso principale alla chiesa, ancora dotata di pulpito ligneo, avviene oltrepassando una bussola lignea con soprastante tribuna senza organo; sulla sinistra entrando si trova il fonte battesimale in pietra e legno protetto da cancelletto metallico, a seguire la cappella di San Carlo Borromeo, di San Domenico Savio e della Madonna del Rosario, tutti muniti di altare. A destra entrando si trova un vano con confessionali che comunica con il disimpegno di accesso alla tribuna per cantori e all’adiacente campanile; successivamente si trovano le cappelle con altare dedicate a Sant’Antonio Abate e a San Francesco.
Facciata
Facciata a salienti in muratura di mattoni a vista tripartita da paraste angolari che si collegano ai salienti definiti da archetti pensili poggianti su mensoline in pietra. La partizione esterna rispecchia l’interno a navata unica con cappelle laterali; la campitura centrale, assai più ampia delle laterali, è caratterizzata da portale di accesso strombato ad edicola in muratura con inserti di pietra anche intagliata, con lunetta semicircolare contenente raffigurazione su intonaco dipinto di san Secondo; l’accesso è sormontato da imponente rosone in pietra polilobato riccamente decorato da cornice mistilinea in pietra e delimitato da cornice laterizia con inserti in pietra. La facciata ospita in nicchia dieci statue corrispondenti ai titoli delle cappelle campestri della Parrocchia: Sant’Antonio, San Rocco, San Grato, San Defendente, San Pancrazio, San Giacomo, Sant’Eusebio, San Siro, Santa Vittoria, Santa Caterina.
Impianto strutturale
Struttura verticale composta da paraste e pareti in muratura di mattoni con orizzontamenti a volta in muratura con incatenamenti metallici e con differenti piani di imposta; la navata centrale è coperta da sistema di volte a botte lunettate con archi di irrigidimento mentre le cappelle laterali da volte a botte singole di imposta inferiore rispetto a quelle della navata centrale; il presbiterio è coperto da volta a crociera rialzata, l’adiacente sacrestia da orizzontamento piano con putrelle metalliche e il coretto laterale da volta a botte con teste di padiglione. La copertura della chiesa si presenta a falde con orditura lignea e manto in coppi di laterizio. L’imponente campanile neogotico a base quadrata, realizzato in muratura portante a vista, si sviluppa in zoccolo, quattro piani di torre di cui una con orologi e termina con cella campanaria con soprastante cuspide poligonale con abbaini attorniata da pinnacoli.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1980 (?))
Collocazione di altare a tavolo in marmo volto a popolo realizzato con elementi della balaustra esistente.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Piemonte
Diocesi di Asti
Parrocchia di S. Secondo

Via Roma 2 - Cortazzone (AT)


Edifici censiti nel territorio
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