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5/5/2024 Diocesi di Carpi - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Michele Arcangelo <Novi di Modena>
Data ultima modifica: 16/04/2012, Data creazione: 1/9/2009


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Michele Arcangelo


Altre denominazioni Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo


Autore(Ruolo)  Lugli Argimiro 
Mazelli Nello 



Ambito culturale (ruolo)  maestranze carpigiane (decoratore)



Notizie storiche  980 - 1070 (costruzione intero bene)
Il territorio di Novi apparteneva alla diocesi di Reggio. La prima documentazione dell'esistenza di una pieve, però dedicata a Santa Maria, risale al 980 in un diploma di Ottone imperatore alla Chiesa di Reggio. Eè presente ancora come pieve nel 1070.
1070 - 1387 (costruzione intero bene)
Danneggiata probabilmente dal terremoto avvenuto in area padana nel 1117, è ricordata con benefici in una bolla di papa Lucio II alla Chiesa di Reggio, mentre, probabilmente ricostruita e assegnata insieme al territorio dal vescovo ai signori di Carpi, Manfredo e Giberto Pio. In questi anni la titolarità cambia in San Michele Arcangelo.
1387 - 1505 (costruzione intero bene)
Continua la pertinenza signorile sul territorio dei Pio di Carpi. Un importante inventario del 1439 descrive i beni della pieve comprensivi degli arredi, documento importante in considerazione dell'epoca. Nel 1505 è affidata a frà Galasso Bernabei cappellano del principe Alberto III Pio e in questi anni viene rifatta la zona del presbiterio, trasformata dalle tre absidi semicircolari diorigine romanica in unica quadrangolare.
1505 - 1652 (costruzione intero bene)
La chiesa è dichiarata dal parroco don Alberto Grillenzoni nel 1563 ormai cadente e necessita la sua ricostruzione che si attua con il permesso della curia reggiana tra il 1639, rocstruendo il coro e gli altari, e il 1652, mantenendo l'impianto delle tre navate precedenti.
1652 - 1889 (costruzione intero bene)
Tra il XVII e XVIII secolo avvengono diverse ristrutturazioni ed adattamenti. Nel 1658 è costruito il campanile, mentre dal 1813 sono sistemati gli altari, completati tra il 1888 e il 1889 con l'ampiamento delle cappelle laterali, del transetto e della decorazione pittorica interna. La chiesa attuale corrisponde a queste trasformazioni.



Descrizione  La chiesa fin dalle origini è collocata fuori dal borgo e dal castello in posizione isolata, ubicazione che ancora è riscontrabile. E' costruita su una elevazione di terreno che ha dato reperti d'epoca romana. Recenti scavi nel presbiterio hanno appurato le tracce delle fondazioni delle absidi antiche. La prima di pianta poligonale è ritenuta verso il X secolo, la seconda semicircolare con semicolonne, è caratteristica dell'epoca romanica del XII secolo. L'alta facciata è a tre spioventi e asseconda la suddivisione interna a tre navate, ed è percorsa da paraste piatte e timpano triangolare. Dai tre portali si accede all'aula divisa in tre navate da pilastri e voltata a botte nella principale ed a crociera nelle secondarie e termina con presbiterio quadrato. Quattro cappelle per lato fiancheggiano le navate, mentre il presbiterio è coperto da volta a crociera. La decorazione è ottocentesca dovuta ad artisti carpigiani, completata nella prima metà del Novecento.

cappella laterale
La quarta cappella di destra assume forma di transetto con abside semicircolare ed è dedicata alla Madonna del Rosario. Una grande ancona in scagliola, ottocentesca, contiene la statua della Madonna in stucco della ditta Graziani circondata da quadretti con i misteri, mentre il paliotto in scagliola è seicentesco.
presbiterio
Il solenne altare maggiore nel presbiterio è in scagliola del XVIII secolo. Nella parete di fondo è il coro ligneo e la tela di San Michele pure settecentesca. Negli scavi del 1990 sotto la pavimentazione attuale sono state trovate fondamenta della stratificazione di due absidi, una poligonale e una semicircolare databili tra il X e XII secolo, rimaste visibili dalla trincea di scavo dietro la parete di fondo.
cappella laterale
Quarta cappella di sinistra dedicata al Crocifisso con ancona in preziosi marmi policromi eseguita nel 1750 a Carrara per la villa estense di Bellaria, presso Modena, qui pervenuta dopo le soppressioni napoleoniche come recupero nel 1794 dal mercato antiquariale. Contiene un Crocifisso in stucco ottocentesco.
cappella laterale
Cappella terza di sinistra. L'altare ha paliotto in scagliola seicentesco e dipinto di San Sebastiano assegnabile alla scuola bolognese di Matteo Loves, mentre appeso a destra è il quadro della Deposizione eseguito nel 1794 da padre Atanasio da Coriano e donato dal francescano frà Daniele da Novi, copia da Pietro da Cortona.
cappella laterale
Terza cappella di destra. Sulla parete sinistra è murata una grande lastra scolpita in pietra raffigrante Cristo Pantocrator circondato dai simboli degli Evangelisti, opera importante del XII secolo della scuola modenese dei Campionesi. Proviene dall'antica chiesa romanica ed era il fronte dell'ambone. Sulla parete destra è murata una lunetta in marmo del XV secolo con il nome di Gesù, probabile parte del portale antico.
Elementi decorativi
Dal 1889 al 1889 il pittore carpigiano Argimiro Lugli decora la chiesa e le cappelle con elementi di gusto neorinascimentale con fregi e simbologie. Nel 1923, terminata verso il 1940, viene ripresa con inserti simbolici figurati nella navata centrale dal carpigiano Nello Mazelli coadiuvato dal fratello Enzo.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1993)
Pur mantenendo l'altare settecentesco in scagliola, debitamente ripulito e restaurato, vengono immessi nel presbiterio i poli liturgici attuali, mensa ambone e sede, realizzati in forma scultorea in marmi policromi da Romano Pelloni che nella mensa raffigura l'istituzione dell'Eucarestia.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Carpi
Parrocchia di San Michele Arcangelo

Via A. Grandi 42 - Novi di Modena (MO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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