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Chiesa dei Santi Martino e Rocco <Corrubbio, San Pietro in Cariano>
Data ultima modifica: 31/05/2019, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria


Denominazione Chiesa dei Santi Martino e Rocco


Autore(Ruolo)  Speri, Renzo (impianto di riscaldamento)



Ambito culturale (ruolo)  architettura altomedievale (origini e costruzione)
architettura romanica (ricostruzione)
architettura rinascimentale (cappella di S. Rocco, costruzione)
architettura contemporanea (chiesa di S. Martino, restauro)



Notizie storiche  IX sec. - X sec. (origini e costruzione chiesa di S. Martino)
La chiesa di S. Martino compare per la prima volta in un documento del XIII sec. E' tuttavia molto plausibile far risalire la sua origine all'età longobarda quando la dedicazione di parecchi luoghi di culto si rivolgeva a santi come Martino, Giorgio e Michele. Le strutture superstiti inerenti l'edificio originario, si possono individuare all'interno dell'edificio, lungo la parete settentrionale verso il presbiterio, dove si conserva ancora un lacerto di affresco datato alla prima metà del X sec., in cui si intravvede l'approdo ad una città da parte di un personaggio accolto da un ecclesiastico con croce astile.
1117 - XV sec. (ricostruzione chiesa di S. Martino)
Non si sa con esattezza quali furono le cause dell'abbattimento dell'edificio originario e la sua ricostruzione in forme romaniche. Sembra comunque plausibile ipotizzare un collegamento con il violentissimo terremoto che sconvolse l'intero nord-Italia nel 1117. L'edificio dovette subire ingenti danni, al punto che fu necessario l'avanzamento della facciata di due metri e la sua ricostruzione ex novo, utilizzando soprattutto ciottoli di fiume, ma anche materiale di spoglio romano e della precedente chiesa. Ne risultò un prospetto tipico dell'architettura romanica veronese del XII sec.
1476 - 1495 (origini e costruzione cappella di S. Rocco)
Le origini della cappella di S. Rocco, adiacente e trasversale a S. Martino, risalgono alla seconda metà del XV sec. a seguito del testamento di Cristoforo Banda. L'edificio però verrà eretto solo verso la fine del Quattrocento dai suoi eredi, Andrea, Filippo, don Nicola e Zeno, e dedicata ai SS. Rocco e Sebastiano, quando i Banda, rifugiatisi a Corrubio a seguito della peste, fecero voto a S. Rocco di costruire una cappella in suo onore, dove seppellire anche il padre. La lapide, murata sul fianco sinistro dell'abside, ne ricorda l'evento. In stile tardo gotico, con qualche elemento proto-rinascimentale, la nuova cappella venne addossata fino al campanile al lato sud della più bassa chiesa romanica, unite attraverso un'apertura ad arco ribassato. Nello stesso periodo venne demolita l'abside semicircolare di S. Martino sostituendola con una rettangolare e innalzata l'aula interna, con conseguente sopraelevazione anche della facciata.
1990 - 2000 (restauro chiesa di S. Martino)
Recentemente, verso la fine del XX sec., è stato condotto un intervento di restauro inerente esclusivamente la chiesetta di S. Martino. L'intervento si è focalizzato sull'abbassamento dell'aula e della facciata, riportando la chiesetta alla fisionomia precedente gli interventi Cinquecenteschi.
2002 - 2002 (impianto di riscaldamento intero bene)
Nel 2002 si è intervenuti sull'impianto termico (riscaldamento a pavimento) della chiesetta di S. Rocco, su progetto dell'arch. veronese Renzo Speri.



Descrizione  La chiesa dei SS. Martino e Rocco, è situata nel cuore della Valpolicella, in località Negarine di Corrubio. Originariamente esisteva un'unica chiesetta, dedicata a S. Martino, edificata probabilmente tra il IX ed il X sec. Nel XII sec. venne ricostruita in forme romaniche, forse perchè lesionata dal violento terremoto che colpì il nord Italia nel 1117. Trasversalmente alla chiesa di S. Martino, verso la fine del XV sec., venne eretta dalla famiglia Banda un'altra cappella in stile tardo-gotico per scongiurare un'epidemia di peste. Venne dedicata a S. Rocco e messa in comunicazione internamente con la chiesetta di S. Martino. Esternamente il complesso presenta un'unica facciata, romanica a capanna, quella di S. Martino, ma due ingressi, ciascuno lungo la parete occidentale di entrambi gli edifici. Il complesso chiesastico si compone di due edifici tra loro addossati e comunicanti; a nord è collocata la chiesa romanica di S. Martino, con unica aula rettangolare e presbiterio quadrangolare rialzato di un gradino, concluso con abside a fondale piatto; la cappella di S. Rocco presenta un impianto planimetrico ad unica aula pressoché quadrata, con presbiterio rialzato di due gradini ed abside a pianta poligonale a cinque lati. Le pareti interne della chiesa di S. Martino sono impreziosite da affreschi datati al X ed al XIV sec., da alcuni studiosi attribuiti al Maestro Cicogna. La cappella di S. Rocco presenta i prospetti semplicemente intonacati e tinteggiati. Entrambi gli edifici sono coperti da un tetto a capanna, con travature e capriate lignee a vista nella chiesetta romanica, e con strutture voltate in muratura in corrispondenza della cappella di S. Rocco. La pavimentazione della chiesa di S. Martino è realizzata in lastre di pietra calcarea (aula) e pianelle di cotto (presbiterio), in piastrelle di cemento policrome quella della cappella Banda.

Pianta
Il complesso chiesastico dei SS. Martino e Rocco si compone di due edifici tra loro addossati, ognuno dei quali presenta specifiche caratteristiche architettoniche e spaziali. A nord è collocato l’edificio più antico, l’originaria chiesa romanica dedicata a S. Martino, con asse maggiore longitudinale ovest-est, definito planimetricamente da un’unica aula rettangolare che si prolunga con il presbiterio quadrangolare, ridotto in larghezza rispetto alla navata e rialzato di un gradino, e concluso con abside a fondale piatto. Il piano dell’aula si trova ad una quota ribassata di due gradini rispetto al livello del sagrato esterno. Sul fianco meridionale dell’aula un’ampia apertura consente l’ingresso nell’ambiente principale del secondo edificio, che si innesta ortogonalmente alla chiesa di S. Martino: la cappella di S. Rocco, in stile tardo gotico, presenta un impianto planimetrico ad unica aula pressoché quadrata, il cui asse maggiore nord-sud è definito dalla presenza dell’ampio presbiterio posto ad una quota rialzata di due gradini, con abside emergente a pianta poligonale a cinque lati. L’ingresso dall’esterno avviene sul fianco occidentale, mediante un’apertura in posizione leggermente decentrata. Addossata esternamente al fianco orientale della cappella di S. Rocco, nell’angolo in cui si collega con la parete meridionale della chiesa di S. Martino, si eleva la torre campanaria, accessibile al livello inferiore dall’interno della chiesa romanica e, ad una quota superiore, dall’area esterna mediante una scalinata in pietra.
Facciata
Facciata a capanna, romanica, risultato di vari interventi nel corso dei secoli. Il prospetto originario di fase altomedievale è andato distrutto in seguito al terremoto del 1117. Nella ricostruzione romanica vennero utilizzati materiali di reimpiego da essa proveniente, ma anche da edifici di epoca romana, alternati a filari di ciottoli di fiume. Nel corso del XV sec. la chiesa di S. Martino venne innalzata, e con essa la facciata. In questa occasione venne anche inserito il rosone. Nel restauro occorso negli anni Novanta del XX sec. si riportò il prospetto più o meno alla quota della chiesa romanica, conservando però il rosone. Notevole il portale d'ingresso, a tutto sesto. I suoi piedritti sono costituiti da tre blocchi litici ciascuno. La volta è decorata finemente con motivi floreali e tralci intrecciati. Ai lati del paramento murario sono ancora visibili parte della ghiera di fase romanica, decorata con una cornice a denti di sega, dentelli, modanature a tralci e ornamenti vegetali a fogliame disposti simmetricamente. Al centro, in alto, si apre il rosone rinascimentale di forma ottagonale. Sul vertice sommitale è infissa una pigna, simbolo di immortalità.
Strutture di elevazione
La lettura stratigrafica delle strutture di elevazione dei corpi di fabbrica costituenti il complesso chiesastico, consente di rilevare differenti apparecchiature murarie relative alle fasi costruttive che li hanno interessati nel tempo. Le strutture superstiti della prima fase edificatoria della chiesa di S. Martino, sono individuabili sui fianchi laterali della navata, ove le murature risultano realizzate in muratura mista, con prevalenza di ciottoli di fiume e conci di pietra tufacea, ed elementi angolari di rinforzo in pietra calcarea. Una discontinuità muria presente sul fianco settentrionale, in prossimità della facciata, denuncia un avanzamento dell’attuale fronte principale, quest’ultimo caratterizzato da una muratura a corsi in ciottoli di fiume disposti a spina di pesce intervallati da filari in blocchi di calcare, in cui emergono elementi di recupero provenienti dalla precedente costruzione, quali l’arco del portale di ingresso. Il volume del presbiterio, sostituito alla preesistente abside romanica, presenta murature portanti realizzate in materiale misto, con apparecchiatura regolare, in cui si alternano filari di ciottoli di fiume con corsi di pietra calcarea tenera e puntuali elementi in laterizio; gli elementi angolari sono realizzati in conci squadrati di pietra calcarea e tufo, alternati a corsi di mattoni pieni in laterizio. La cappella di S. Rocco presenta strutture portanti in muratura mista, caratterizzata da conci di calcare tenero di geometria e dimensioni piuttosto eterogenee, con puntuali elementi in laterizio; sono presenti elementi angolari di contraffortatura realizzati con conci di pietra tufacea alternati a corsi di mattoni. È presente un tirante metallico trasversale in corrispondenza della linea di imposta dell’arco trionfale. La parete settentrionale dell’aula, nella sua porzione superiore, si eleva sulla struttura muraria meridionale della chiesa di S. Martino.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’aula della chiesa di S. Martino è sovrastata dalla sovrapposta struttura di copertura a capanna con capriate e travature a vista; il vano del presbiterio è chiuso da una volta a crociera in muratura. Nella cappella di S. Rocco un’alta volta a crociera in muratura, con nervature che si impostano su peducci in marmo rosso Verona, è posta a copertura dell’aula, mentre il presbiterio è sovrastato da una volta ad ombrello a dieci vele con costolature poggianti anch’esse su peducci pensili in marmo.
Coperture
La struttura portante della copertura a due falde che copre la navata della chiesa di S. Martino, è costituita da tre capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale; in corrispondenza degli incastri nelle strutture murarie, le testate delle capriate poggiano su una mensola lignea; l’orditura secondaria, di tipo tradizionale, è costituita da arcarecci e correntini con sovrapposte tavelle in cotto; manto di copertura in coppi di laterizio. La copertura a due falde dell’aula della cappella di S. Rocco presenta una struttura portante costituita da arcarecci incastrati nella parete di facciata (lato nord) ed in quella opposta sovrastante l’arco trionfale; l’orditura secondaria è realizzata da travetti sui cui poggia il manto sottocoppo in tavelle di laterizio; il presbiterio, coperto da una copertura a due falde, si raccorda con i cinque spicchi della copertura a padiglione dell’abside.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata della chiesa di S. Martino, realizzata in lastre rettangolari di pietra calcarea locale, si presenta attualmente sormontata da una pedana lignea per l’alloggiamento dei corpi scaldanti dell’impianto termico. Il presbiterio, preceduto da un gradino in pietra bianca, è pavimentato con pianelle in cotto disposte a spina di pesce. L’aula della cappella di S. Rocco è pavimentata con piastrelle di cemento colorato nelle tinte del bianco e del rosso, disposte a scacchiera; la pavimentazione del presbiterio è realizzata in piastre di cemento con inerti colorati che disegnano un motivo geometrico policromo. Dell’originaria pavimentazione si conservano i due gradini in marmo rosso Verona che introducono il presbiterio, ed una fascia pavimentata con elementi quadrati in cotto in corrispondenza della soglia dell’apertura che si affaccia verso l’aula della chiesa di S. Martino.
Prospetti interni
L’ambiente interno della chiesa di S. Martino è caratterizzato da una complessiva sobrietà e linearità compositiva, accentuata da un trattamento cromatico uniforme delle pareti, impreziosite dai lacerti di affresco risalenti alle diverse fasi edilizie; sono leggibili inoltre, in particolare sul fianco settentrionale, antiche aperture ora murate. Il presbiterio è introdotto da un arco ogivale ribassato, le cui imposte sono segnate all’intradosso da sottili profili in marmo rosso; due monofore strombate sono poste lateralmente all’arco trionfale. Il collegamento con l’adiacente cappella di S. Rocco avviene da un’apertura archiacuta ribassata con capitelli a modanature proto-rinascimentali. La cappella di S. Rocco si caratterizza per l’impianto spaziale centrale dell’aula, che si dilata nell’ampio presbiterio da cui è separato da un possente arco trionfale a tutto sesto su capitelli con modanature di chiaro richiamo classico. I prospetti interni sono intonacati e presentano un trattamento cromatico uniforme delle superfici. Elemento significativo della composizione architettonica è rappresentato dall’articolazione geometrica delle volte sottolineata da nervature in aggetto su peducci pensili.
Prospetti esterni
I prospetti esterni della chiesa di S. Martino sono caratterizzati da una geometria semplice e lineare e, ad eccezione del fianco settentrionale, si presentano privi di intonacatura e sono coronati superiormente da una cornice modanata sottogronda in mattoni pieni di laterizio. I prospetti esterni della cappella di S. Rocco, definiti nella loro scansione volumetrica da contrafforti angolari caratterizzati dall’alternanza dei materiali, dovevano in origine riprendere tale gioco cromatico mediante la dipintura dell’intonacatura superficiale, simulando una tessitura a corsi regolari di pietra e filari di mattoni pieni in laterizio, oggi leggibile nei pochi lacerti di intonaco che si conservano. Alte finestrature gotiche con fianchi strombati interrompono la continuità muraria. Un’elegante cornice ad archetti pensili in laterizio su peducci in pietra, con sovrapposta cornice sottogronda in mattoni su mensoline, conclude lo sviluppo verticale delle strutture di elevazione. Sul fianco orientale l’apertura di ingresso all’aula presenta contorni in tufo con modanature settecentesche.
Campanile
Torre campanaria addossata al presbiterio della cappella di S. Martino e al prospetto principale della chiesetta di S. Rocco. Edificata in blocchi di tufo alternati a materiale di reimpiego. Pianta a base quadrata. Il fusto, come si riscontra nella maggior parte dei campanili romanici di Verona, non presenta elementi di discontinuità con la cella campanaria, ottenuta semplicemente aprendo una monofora a tutto sesto su ciascun lato. Sulla cella, separata da una cornice aggettante, poggia la copertura a pigna in laterizio, di epoca successiva. Sulla sommità campeggia una piccola croce in ferro.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1975)
L'intervento di adeguamento liturgico del presbiterio della chiesa di S. Rocco ha previsto introduzione dell’altare rivolto verso l’aula, dell’ambone e della sede del celebrante. Entrambe le chiesette conservano l'altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.
altare - aggiunta arredo (1975)
Altare mobile in legno rivolto verso l’aula.
sede - aggiunta arredo (1975)
Sedili mobili con intelaiatura lignea collocati sulla predella dell’altare maggiore pre-conciliare.
ambone - aggiunta arredo (1975)
Leggio mobile in legno con struttura in ferro collocato a lato dell'altare.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Verona
Vicariato Foraneo della Valpolicella
Parrocchia di Sant'Ulderico

Via Claudia Augusta - Corrubbio, San Pietro in Cariano (VR)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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