CEI - Conferenza Episcopale Italiana - Servizio Informatico - Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici e l'edilizia di culto
25/4/2024 Diocesi di Verona - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Massimo Vescovo <San Massimo, Verona>
Data ultima modifica: 11/03/2016, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Massimo Vescovo


Altre denominazioni S. Massimo Vescovo di Verona


Autore(Ruolo)  Giacomelli, Paolo (restauro)
Giacomelli, Paolo (statue e portale laterale, restauro )



Ambito culturale (ruolo)  architettura altomedievale (origini e costruzione)
architettura altomedievale (ricostruzione)
architettura rinascimentale (demolizione e ricostruzione)
architettura contemporanea (costruzione)
architettura contemporanea (restauro)
architettura contemporanea (statue e portale laterale, restauro)



Notizie storiche  780 - X sec. (origini e costruzione intero bene)
In un documento del 780 viene menzionata la chiesa di S. Massimo, con attiguo convento di monache, come sussidiaria della parrocchiale di S. Procolo. Tra la fine del IX sec. ed i primi anni del X sec. Verona ed il nord Italia furono devastati dalla calata degli Ungari e le chiese di S. Procolo e di S. Massimo, situate fuori dalle mura cittadine, furono distrutte nel corso di una loro incursione.
X sec. - X sec. (ricostruzione intero bene)
Verso la metà del X sec. il vescovo di Verona Milone concesse ai sacerdoti di S. Procolo le decime dei terreni circostanti per la ricostruzione della loro chiesa e di quella di S. Massimo.
1459/04/18 - 1459/04/18 (erezione in Parrocchia carattere generale)
La chiesa di S. Massimo venne separata dalla chiesa di S. Procolo ed eretta in Parrocchia in data 18 aprile 1459. Il parroco di S. Massimo aveva però il dovere in “signum ricognitionis” di donare ogni anno alla chiesa di S. Procolo una candela del valore di un soldo. Decreto a firma del vescovo di Verona Ermolao Barbaro.
1518 - 1520 (demolizione intero bene)
Tra il 1303 ed il 1329 Cangrande della Scala, signore di Verona, fece edificare una nuova possente cinta muraria, molto più ampia di quella di epoca romana e comunale, comprendente la città antica, i nuovi borghi e le chiese di S. Procolo e di S. Zeno. La chiesa di S. Massimo rimase esterna, a ridosso delle mura. Nel 1518 la Repubblica di Venezia, per motivi di carattere difensivo, ordinò la distruzione di ogni edificio e borgo nelle vicinanze delle mura (spianata), tra cui anche la chiesa ed il borgo di S. Massimo. Nel 1520 la chiesa venne ricostruita più a nord, nell’attuale paese di S. Massimo, che dalla chiesa prese il nome. Tale edificio, con semplice facciata a capanna e pianta ad aula unica rettangolare, è tutt’ora visibile e corrisponde all’oratorio dell’attuale parrocchiale.
1791/09/16 - 1791/09/16 (consacrazione carattere generale)
La consacrazione del nuovo edificio risale al 16 settembre del 1791.
1880 - 1889 (costruzione intero bene)
L’attuale chiesa parrocchiale, disegnata dall’arch. veronese Luigi Trezza, venne eretta tra il 1880 ed il 1889.
1980 - 1986 (restauro intero bene)
Tra il 1980 ed il 1986 la chiesa venne restaurata internamente ed esternamente. Progetto a cura dell’arch. Paolo Giacomelli.
2002 - 2002 (restauro statue in facciata e portale laterale)
Risale al 2002 l’intervento di restauro delle statue poste in facciata e del portale laterale. Progetto a cura dell’arch. Paolo Giacomelli.



Descrizione  In un documento del 780 viene menzionata la chiesa di S. Massimo, con attiguo convento di monache, come sussidiaria della parrocchiale di S. Procolo. Tra la fine del IX sec. ed i primi anni del X sec. Verona ed il nord Italia furono devastati dalla calata degli Ungari, e le chiese di S. Procolo e di S. Massimo, situate fuori dalle mura cittadine, furono distrutte nel corso di una loro incursione. Verso la metà del X sec. il vescovo di Verona Milone (950-961 e 968-998) concesse ai sacerdoti di S. Procolo le decime dei terreni circostanti per la ricostruzione della loro chiesa e di quella di S. Massimo. Nel 1459 la chiesa di S. Massimo venne separata dalla chiesa di S. Procolo ed eretta in Parrocchia. Tra il 1303 ed il 1329 Cangrande della Scala, signore di Verona, fece edificare una nuova possente cinta muraria, molto più ampia di quella di epoca romana e comunale, comprendente la città antica, i nuovi borghi e le chiese di S. Procolo e di S. Zeno. La chiesa di S. Massimo rimase esterna, a ridosso delle mura. Nel 1518 la Repubblica di Venezia, per motivi di carattere difensivo, ordinò la distruzione di ogni edificio e borgo nelle vicinanze delle mura (spianata), tra cui anche la chiesa ed il borgo di S. Massimo. Nel 1520 la chiesa venne ricostruita più a nord, nell’attuale paese di S. Massimo, che dalla chiesa prese il nome. Tale edificio, con semplice facciata a capanna e pianta ad aula unica rettangolare, è tutt’ora visibile e corrisponde all’oratorio annesso alla chiesa parrocchiale. L’attuale chiesa parrocchiale, disegnata dall’arch. veronese Luigi Trezza, venne eretta tra il 1880 ed il 1889. Esternamente l’edificio si presenta con facciata in stile neoclassico. Orientamento ad occidente. Torre campanaria posta sul retro della chiesa. Impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare con quattro altari laterali, pseudo-transetto in prossimità del presbiterio, quest’ultimo rialzato di tre gradini e concluso con abside a sviluppo semicircolare; lungo i fianchi dell’aula sono disposti gli altari di S. Luigi e della Madonna del Carmine, sul lato settentrionale, e gli altari dell’adorazione del Magi e del S. Cuore, sul lato opposto. I prospetti interni, intonacati e tinteggiati, sono ritmati da lesene d’ordine composito su cui si imposta l’alta trabeazione con cornice sorretta da mensoline. Lo spazio interno è coperto da un’ampia volta a botte con unghie laterali, scandita da costolonature trasversali e con crociera in corrispondenza del transetto. Le pavimentazioni sono realizzate in marmo rosso Verona e pietra calcarea bianca. Copertura a due falde con travature lignee portanti e manto in coppi di laterizio.

Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare ad asse maggiore longitudinale, preceduta da un modesto vestibolo di ingresso di ampiezza ridotta, e con pseudo-transetto definito da due bracci laterali emergenti di ridotta profondità; il presbiterio, rialzato di tre gradini e di ampiezza ridotta rispetto la navata, è concluso con un’abside a sviluppo semicircolare. Lungo i fianchi dell’aula sono disposti quattro altari laterali, due su ciascun lato e fra loro prospicienti, alloggiati all’interno di modesti sfondamenti delle pareti d’ambito, e di cui quelli prossimi al presbiterio collocati in corrispondenza dei bracci del transetto: l’altare di S. Luigi e l’altare della Madonna del Carmine sul lato settentrionale, l’altare dell’adorazione del Magi e l’altare del S. Cuore sul lato opposto. Sul lato meridionale del presbiterio si colloca la sacrestia. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata; è presente un’entrata laterale sul fianco settentrionale dell’aula. Lungo il fianco meridionale della chiesa insiste l’antico Oratorio cinquecentesco.
Facciata
Facciata in stile neoclassico. Orientamento ad occidente. Due coppie di paraste con capitelli corinzi poggianti su due alte zoccolature e reggenti la trabeazione, incorniciano il portale d’ingresso a tutto sesto. Sopra il portale un grande oculo illumina l’interno dell’edificio. Ai suoi lati, all’interno di due nicchie, sono inserite altrettante statue raffiguranti il titolare e S. Zeno. Sui due pinnacoli esterni, in funzione di contrafforti, sono collocate altre due statue raffiguranti i SS. Pietro e Paolo. Conclude verticalmente il prospetto il timpano con cornice aggettante decorata a denti di sega. Sul vertice sommitale e su quelli laterali campeggiano tre statue raffiguranti le Virtù Teologali, Fede, Speranza e Carità.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto, composto da conci di pietra calcarea, tufo e mattoni in cotto legati con malta di calce. Lungo i fianchi longitudinali dell’aula sono presenti contrafforti murari esterni. Sono presenti tiranti metallici in corrispondenza delle reni degli arconi in muratura dei bracci dal transetto. I paramenti murari esterni ed interni sono intonacati e tinteggiati.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
Navata e presbiterio sono coperti da un volte a botte con unghie laterali scandite da costolonature lisce trasversali; la crociera del transetto è sovrastata da un’ampia volta a crociera. Il vano absidale è chiuso da una semplice semi-calotta sferica. Le strutture voltate, intonacate e tinteggiate, sono realizzate in canniccio collegato ad un sistema di centinature lignee portanti.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante costituita da capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale e saette di controventatura; orditura secondaria composta da arcarecci e travetti con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è realizzata in quadrotte alternate di marmo rosso Verona e pietra calcarea bianca posate a corsi diagonali. Il piano del presbiterio, rialzato con tre gradini in marmo rosso Verona, è caratterizzato da un articolato disegno geometrico in marmo biancone e rosso Verona.
Prospetti interni
L’ampio ed arioso spazio interno della chiesa, diffusamente illuminato dalle finestrature sommitali, si presenta caratterizzato da un’elegante ed armonica composizione architettonica, regolata dal ritmo dell’ordine che scandisce i prospetti interni con lesene d’ordine composito su cui si imposta l’alta trabeazione con cornice sorretta da una fitta teoria di mensoline che cinge in sommità l’intero perimetro; archi modanati a tutto sesto inquadrano gli altari laterali; la decorazione delle pareti è arricchita da semplici cornici ed opere pittoriche, tra cui la pala d’altare di Agostino Ugolini raffigurante la “Madonna con Bambino ed i Santi Massimo, Rocco e Sebastiano”.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, intonacati e tinteggiati, sono ritmati lungo i fianchi longitudinali della navata dei contrafforti murari, e sono articolati sul lato settentrionale in due registri, di cui quello inferiore modulato dalle modeste emergenze dei volumi che accolgono le cappelle laterali; sul lato meridionale insiste l’antico Oratorio cinquecentesco; ampie finestrature con imbotte strombato si aprono nel settore superiore delle pareti; i prospetti sono coronati da una cornice modanata a guscia.
Campanile
Torre campanaria situata sul retro della chiesa e con essa comunicante tramite un corpo edilizio minore. Essa presenta basamento a scarpa lavorato a conci orizzontali. Fusto scandito in due registri. Su quello inferiore, schiacciato, si imposta il registro superiore, caratterizzato da una larga apertura centrale ad arco all’interno del quale si apre una finestra rettangolare balaustrata, sormontata da un orologio, non previsto dal progetto originario. Più in alto corre un fregio a metope sormontato da modiglione aggettante. Cella campanaria ad edicola a sezione ottagonale, caratterizzata dalle otto colonne di ordine ionico a fusto liscio. Copertura a cupola.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970)
L’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto la rimozione delle antiche balaustre e l’introduzione di un altare mobile in legno rivolto verso l’assemblea. Si conserva l’altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.
presbiterio - intervento strutturale (2010-2011)
Riordino del presbiterio con la realizzazione di un nuovo altare in marmo rivolto verso l’assemblea; ai lati dell’altare si collocano il nuovo ambone e la sede, anch’essi in marmo, opera della Ditta Fratelli Giacomi di Sant’Anna d’Alfaedo (Verona). Progetto a cura dell’Arch. Gianfranco Bendinelli. Si conserva l’altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.
altare - intervento strutturale (2010-2011)
Altare fisso rivolto verso l’assemblea, realizzato in pietra bianca con inserti in marmo rosso Verona, collocato in posizione avanzata sul piano del presbiterio.
sede - intervento strutturale (2010-2011)
Sedile in pietra bianca con inserti in marmo rosso Verona, collocato lateralmente e arretrato rispetto all’altare.
ambone - aggiunta arredo (2010-2011)
Ambone in pietra bianca con inserti in marmo rosso Verona, collocato lateralmente rispetto all’altare ed in posizione avanzata verso la navata, in corrispondenza dei gradini che conducono al presbiterio.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Verona
Vicariato Foraneo di Verona Nord-Ovest
Parrocchia di San Massimo Vescovo di Verona

Via B. Romagnoli - San Massimo, Verona (VR)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
Tutti i dati sono riservati. Non e' consentita la riproduzione, il trasferimento, la distribuzione o la memorizzazione di una parte o di tutto il contenuto delle singole schede in qualsiasi forma. Sono consentiti lo scorrimento delle pagine e la stampa delle stesse solo ed esclusivamente per uso personale e non ai fini di una ridistribuzione.