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8/5/2024 Diocesi di Verona - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Martino Vescovo <Avesa, Verona>
Data ultima modifica: 22/11/2021, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Martino Vescovo


Altre denominazioni S. Martino Vescovo


Autore(Ruolo)  Zorzi, Enrico (facciata e campanile, restauro)
Zorzi, Enrico (sagrato, sistemazione )



Ambito culturale (ruolo)  architettura altomedievale (origini e costruzione)
architettura rinascimentale (demolizione e ricostruzione)
architettura neoclassica (ampliamento )
architettura contemporanea (facciata e campanile, restauro )
architettura contemporanea (sagrato, sistemazione )



Notizie storiche  VIII sec. - XII sec. (origini e costruzione intero bene)
Edificata nel corso dell’VIII sec. su territorio donato dai sovrani franchi alla chiesa veronese, in segno di riconoscenza la primitiva chiesa del paese di Avesa venne dedicata a S. Martino, santo molto venerato in Francia. A lato della chiesa, nel 1224, Ottonello e Maurisio de Bastardi “huomini di gran riputazione, ricchi e di santa vita” fondarono un monastero, inizialmente misto (fino al XIII sec.), poi solo femminile (fino al 1476 soggetto al cenobio agostiniano autonomo di S. Marco di Mantova).
1336 ante - 1336 (erezione in Parrocchia intero bene)
Avesa figura nell’elenco delle Parrocchie cittadine redatto dal notaio Pegoraro nel 1336.
1518 - 1530 (distruzione e ricostruzione intero bene)
Nel 1518 per motivazioni di carattere militare la Repubblica di Venezia, cui Verona era soggetta, ordinò la distruzione di qualsiasi edificio o albero nel raggio di un miglio dalle mura cittadine. La chiesa ed il monastero di S. Martino furono abbattute. Le monache, che dal 1476 erano passate all’osservanza della regola agostiniana del convento cittadino di S. Giovanni alla Beverara, tra il 1523 ed il 1530 fecero riedificare un nuovo complesso conventuale nel luogo dell’attuale parrocchiale (situato poco più a nord del sito in cui sorgeva l’antico complesso, area oggi occupata dalla Clinica S. Francesco).
1792 - 1808 (ampliamento intero bene)
Tra il 1792 ed il 1808 la chiesa parrocchiale di Avesa venne ampliata e rinnovata nelle forme neoclassiche attuali. Disegno a firma dell’arch. veronese Luigi Trezza. L’edificio di epoca rinascimentale venne inglobato nella nuova costruzione e ne venne conservato il campanile, tant’è che ancora oggi al chiesa di S. Martino ha due campanili, quello cinquecentesco e quello progettato dal Trezza.
1806 - 1806 (soppressione del monastero carattere generale)
Con decreto napoleonico nel 1806 il monastero di S. Martino fu soppresso ed acquisito dal Demanio.
1891 - 1901 (restauro intero bene)
In seguito ad un violento terremoto, occorso nel 1891, la chiesa venne restaurata soprattutto nei muri perimetrali. Qualche anno più tardi, tra il 1898 ed il 1900, a causa delle precarie condizioni statiche della copertura, la chiesa venne chiusa al culto. Nel 1901 fu restaurata dal Genio Civile e riaperta al pubblico.
2002 - 2002 (restauro facciata e campanile)
Risale al 2002 l’intervento di restauro della facciata e del campanile. Progetto a cura dell’ing. Attilio Castellani e dell'arch. Enrico Zorzi.
2007 - 2007 (restauro facciata e campanile)
Del 2007 è l’intervento di sistemazione del sagrato. Progetto a cura dell’ing. Attilio Castellani e dell'arch. Enrico Zorzi.
2020 - 2021 (restauro interno, apparati decorativi)
Tra il 2020 ed il 2021 è stato realizzato il restauro conservativo degli apparati decorativi dei prospetti interni, del controsoffitto dell'aula e del catino absidale; contestualmente sono state eseguite puntuali operazioni di consolidamento statico delle strutture murarie e degli elementi lapidei ornamentali. Progetto a cura dell'Ing. Attilio Castellani e dell'Arch. Sabina Bocconcello.



Descrizione  L’originaria chiesa di Avesa venne edificata nell’VIII sec. in un luogo differente rispetto a quello dove oggi sorge la chiesa parrocchiale. Nel corso del XIII sec. a lato della chiesa venne edificato un convento misto, maschile e femminile, ispirato alla regola agostiniana di S. Marco in Mantova. Nel 1518 per motivazioni di carattere militare la Repubblica di Venezia, cui Verona era soggetta, ordinò la distruzione di qualsiasi edificio o albero nel raggio di un miglio dalle mura cittadine. Chiesa e monastero di S. Martino furono abbattute. Le monache, che dal 1476 erano passate all’osservanza della regola agostiniana del convento cittadino di S. Giovanni alla Beverara, tra il 1523 ed il 1530 fecero riedificare un nuovo complesso conventuale nel luogo dell’attuale chiesa parrocchiale. Tra il 1792 ed il 1808 la chiesa venne ampliata e rinnovata nelle attuali forme neoclassiche su progetto del celebre architetto veronese Luigi Trezza. Esternamente l’edificio si presenta con facciata a capanna in stile neoclassico. Orientamento ad est. Due le torri campanarie: quella appartenuta all’edificio cinquecentesco, addossata al fianco settentrionale della cappella feriale, e quella neoclassica, situata a lato della facciata. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, conclusa con il presbiterio absidato emergente a sviluppo poligonale a cinque lati, rialzato di due gradini. Lungo i fianchi della navata si aprono quattro semi-cappelle laterali, di cui quelle prossime all’ingresso ospitano l’altare della Madonna del Rosario, sul lato meridionale, e l’altare dell’Addolorata (o di S. Giuseppe) sul lato opposto. I prospetti interni presentano un doppio registro architettonico con alta trabeazione intermedia, ritmati da lesene e semicolonne corinzie nel settore inferiore, e da lesene del medesimo ordine semplificato in quello superiore; una cornice modanata sommitale segna l’imposta della controsoffittatura piana in canniccio con decorazione a finto cassettonato. Copertura a due falde con travature lignee portanti e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione della navata è realizzata in quadrotte di marmo rosso Verona e marmo biancone posate a corsi diagonali; il presbiterio è pavimentato con lastre di pietra bianca e marmo rosso Verona.

Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare a marcato sviluppo longitudinale, conclusa con il presbiterio absidato emergente a sviluppo poligonale a cinque lati, rialzato di due gradini. Lungo i fianchi della navata si aprono quattro semi-cappelle laterali emergenti, due su ciascun lato e fra loro prospicienti, di cui le due prossime all’ingresso ospitano l’altare della Madonna del Rosario, sul lato meridionale, e l’altare dell’Addolorata (o di S. Giuseppe) sul lato opposto; l’ambiente sul lato settentrionale prossimo al presbiterio ospitante l’altare del SS. Sacramento, è in diretto collegamento con l’adiacente cappella feriale. L’ingresso principale, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata verso il modesto sagrato antistante; lungo il fianco destro dell’aula sono presenti due entrate secondarie. Sul lato settentrionale della chiesa si sviluppa il complesso edilizio della casa canonica. La possente torre campanaria si eleva a breve distanza dal fianco destro della chiesa, allineata alla facciata principale.
Facciata
Facciata a capanna in stile neoclassico. Orientamento ad oriente. Due coppie di semicolonne con capitelli corinzi poggianti su altrettante zoccolature e reggenti la trabeazione, incorniciano il portale d’ingresso di forma rettangolare, sovrastato da un medaglione circolare decorato internamente con un bassorilievo raffigurante “S. Martino che dona il mantello al povero”. Ai lati del medaglione, all’interno di due nicchie sono collocate le statue di S. Bernardo e di S. Agostino. Conclude verticalmente il prospetto il timpano lievemente aggettante con cornice decorata a denti di sega.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante composta da conci di pietra calcarea e tufo locale legati con malta di calce. I paramenti murari esterni ed interni sono intonacati e tinteggiati.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
Lo spazio interno è coperto da una maestosa controsoffittatura piana in canniccio intonacato, collegata ad una struttura portante costituita presumibilmente da un’orditura di travature lignee, decorata a tempera con un motivo policromo a cassettoni con rosette; al centro il dipinto raffigurante “San Martino”, opera del pittore Guido Trentini. Il vano absidale è chiuso da un catino a cinque vele in canniccio decorato con dipinti raffiguranti i quattro Evangelisti e la colomba dello Spirito Santo.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante costituita da capriate lignee; orditura secondaria di tipo tradizionale composta da arcarecci e travetti; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è realizzata in quadrotte alternate di marmo rosso Verona e pietra calcarea bianca posate a corsi diagonali; lungo l’asse centrale longitudinale si conserva una pietra tombale. Il piano rialzato del presbiterio si articola in due livelli, il primo pavimentato in marmo rosso Verona, quello superiore in lastre di pietra calcarea bianca.
Prospetti interni
L’ampio ed arioso ambiente interno della chiesa, soffusamente illuminato dalle ampie finestrature sommitali, è caratterizzato da un impianto spaziale a marcato sviluppo longitudinale, in parte rallentato dagli assi ortogonali della cappelle laterali e dalla notevole altezza interna. I prospetti presentano un doppio registro architettonico con alta trabeazione intermedia, e sono ritmato da lesene e semicolonne corinzie nel settore inferiore, e da lesene del medesimo ordine semplificato in quello superiore, di altezza ridotta; l’invaso dell’aula è coronato da una cornice modanata perimetrale. Le pareti sono intonacate e tinteggiate; in pietra gli elementi modanati del partito decorativo.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, intonacati e tinteggiati, sono caratterizzati lungo i fianchi longitudinali dalle modeste strutture emergenti della cappelle laterali, e dalle ampie finestrature rettangolari che illuminano lo spazio interno, con imbotte centinato e lievemente strombato.
Campanile
Due le torri campanarie: quella appartenuta all’edificio cinquecentesco, addossata al fianco settentrionale della cappella feriale, più bassa e dalle forme rinascimentali; il campanile neoclassico, progettato dal Trezza, massiccio e rastremato verso l’alto, caratterizzato dall’uso del bugnato nel basamento, dalla cella campanaria a serliana e dalla copertura a cupolino poggiante su un tamburo a sezione ottagonale.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1970-1975)
L’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto la rimozione delle antiche balaustre, il parziale smembramento dell’altare maggiore pre-conciliare la cui mensa è stata ricollocata in posizione avanzata verso l’aula in ottemperanza alle prescrizioni del Concilio Vaticano II. Contestualmente è stata rinnovata l’intera pavimentazione del presbiterio.
altare - intervento strutturale (1970-1975)
Altare fisso in pietra bianca scolpita, smembrato dall’altare maggiore pre-conciliare e ricollocato in posizione avanzata sul piano del presbiterio.
sede - aggiunta arredo (1970-1975)
La sede del celebrante è stata ricavata nell’esistente coro ligneo con cattedra centrale disposto lungo la parte absidale.
ambone - aggiunta arredo (1970-1975)
Nuovo ambone in pietra bianca scolpita collocato in posizione avanzata sul piano del presbiterio.
custodia dell'eucarestia - aggiunta arredo (1970-1975)
Il tabernacolo dell’altare maggiore pre-conciliare è stato ricollocato sull’altare del SS. Sacramento, nella cappella prossima al presbiterio sul lato settentrionale dell’aula.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Verona
Vicariato Foraneo di Verona Nord-Ovest
Parrocchia di San Martino Vescovo

Via S. Martino - Avesa, Verona (VR)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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