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Chiesa di Sant'Ambrogio <Sant'Ambrogio di Valpolicella>
Data ultima modifica: 30/09/2020, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Sant'Ambrogio


Altre denominazioni S. Ambrogio


Autore(Ruolo)  Donisi, Massimo (cappella feriale, costruzione)
Donisi, Massimo (volte, consolidamento e restauro)



Ambito culturale (ruolo)  romanico (origini e costruzione)
rinascimentale (ricostruzione)
neoclassico (rinnovamento e restauro)
architettura contemporanea (restauro)
architettura contemporanea (cappella di S. Giuseppe e sacrestia, costruzione)
architettura contemporanea (copertura, manutenzione)
architettura contemporanea (cappella di S. Giuseppe e sacrestia, demolizione)
architettura contemporanea (cappella feriale, costruzione)
architettura contemporanea (pinnacoli in facciata, crollo)
architettura contemporanea (volte, consolidamento e restauro)
arte contemporanea (organo, restauro)



Notizie storiche  XIII sec. - XIII sec. (origini e costruzione intero bene)
Nei documenti il vicus di S. Ambrogio compare fin dal 1229, il che permette di ipotizzare la presenza di una chiesetta a partire almeno dal XIII sec., se non antecedente. Sull'area esercitava controllo religioso ed economico la Pieve di S. Giorgio di Valpolicella, di cui S. Ambrogio era cappella.
1456 - 1456 (trasferimento della sede pievana carattere generale)
A partire dal Quattrocento, grazie alla stabilità politica garantita dalla Serenissima, in tutto il contado veronese si registrò un sensibile aumento demografico. Anche il vicus di S. Ambrogio, situato in pianura, progressivamente crebbe di importanza a discapito del borgo montano di S. Giorgio. Nel 1456 l'arciprete della Pieve di San Giorgio decise, per comodità sua e dei fedeli, trasferitisi in gran numero a valle, di spostare la sua residenza presso S. Ambrogio, che diveniva così una Pieve de facto, mentre a S. Giorgio veniva lasciato un cappellano residente.
1602 - 1605 (ricostruzione intero bene)
La chiesa di fase romanica venne ricostruita a partire dal 1602, anno in cui la comunità ambrosiana incaricò il muraro-architetto Pietro Visetti di Domenico, di costruire una chiesa più capiente nel luogo della precedente. I lavori ebbero termine nel 1605 (il vescovo Ag. Valier in una visita pastorale di quell'anno si complimentò per la nuova realizzazione). Risultò un edificio ad aula unica, con tre altari, il maggiore e due laterali dedicati alla Madonna e a S. Nicolò. In essa era custodito un ingente patrimonio artistico, descritto dal Lanceni nel 1720, che elenca tele di Paolo Farinati, di Felice Bertolaso, di Gioacchino Lancetta, di Orazio Farinati e di Girolamo Andreoli, nonché un grande quadro di Bernardino India ed una porticina di tabernacolo attribuita a Paolo Farinati (opere oggi scomparse).
1782 - 1785 (rinnovamento e restauro intero bene)
Come ricordato da un'epigrafe posta all'interno dell'edificio, a lato del portale d'ingresso, la chiesa di S. Ambrogio venne radicalmente restaurata e rinnovata in forme barocche nel 1785 (impreziosendo l'interno con un ricchissimo apparato architettonico in marmi policromi locali e d’importazione, dal marmo rosso al nembro rosato, al bronzetto, alla breccia pernice), per volere dell'allora arciprete Giuseppe Tosoni. L'altare maggiore venne invece collocato tre anni prima del completamento della fabbrica, nel 1782.
1925 - 1925 (restauro intero bene)
Nel 1925, come ricordato da un'epigrafe murata in parete a lato dell'ingresso principale, l'edificio venne resturato e tinteggiato. L'anno successivo venne celebrata una messa solenne per il rinnovamento della chiesa, alla presenza del vescovo Cardinale (1923-1954).
1964 - 1964 (costruzione cappella di S. Giuseppe e sagrestia)
Nel 1964 il complesso chiesastico venne ampliato con la costruzione, sul lato meridionale, di una cappella dedicata a S. Giuseppe e della sagrestia.
1980 - 1985 (manutenzione copertura)
Nei primi anni Ottanta del Novecento si sono compiuti alcuni interventi di manutenzione alla copertura della chiesa, tra cui la posa di una guaina impermeabilizzante e la revisione del manto in coppi.
2004 - 2006 (demolizione cappella di S. Giuseppe e sagrestia)
In seguito al terremoto del 2004 con epicentro Salò (Bs), nel 2006 si rese necessario l'abbattimento della cappella di S. Giuseppe e della sagrestia adiacenti al lato meridionale dell'edificio, al fine di poter eseguire opere di consolidamento statico delle fondazioni della chiesa.
2008 - 2012 (costruzione cappella feriale)
Tra il 2008 ed il 2012, al posto della cappella di S. Giuseppe e con diverso orientamento, venne edificata la nuova cappella feriale. Progetto a cura dell'arch. Massimo Donisi.
2012 - 2012 (crollo pinnacoli in facciata)
In seguito ad una forte scossa di terremoto, registrata il giorno 25 gennaio 2012, quattro pinnacoli sommitali della facciata vennero danneggiati. Di questi uno cadde a terra frantumandosi, gli atri tre vennero calati e messi in sicurezza in attesa di un progetto di restauro degli stessi. Come conseguenza di tali eventi la chiesa venne chiusa al culto dal 25 al 30 gennaio 2012.
2013 - 2013 (consolidamento e restauro volte)
Intervento di consolidamento e restauro delle volte in camorcanne. Progetto a cura dell'arch. Massimo Donisi.
2017 - 2018 (restauro organo)
Tra il 2017 ed il 2018 è stato eseguito l'intervento di restauro dell'organo "Giovanni Battista Sona e figlio" (1778-1828) della chiesa parrocchiale, a cura della "A fabrica di l'Organi Romain Legros".



Descrizione  Originariamente cappella appartenente alla vicina Pieve di S. Giorgio di Valpolicella, a partire del 1456, in seguito al progressivo spopolamento delle aree montane e l'aumento demografico in quelle vallive, divenne sede pievana al posto di S. Giorgio. Ricostruita e ampliata tra il 1602 ed il 1605, nel 1785 venne integralmente rinnovata in forme barocche per volere dell'allora arciprete Giuseppe Tosoni. Del 2012 è la costruzione della cappella feriale, situata a lato del presbiterio. L'edificio si presenta in forme neoclassiche, con facciata interamente rivestita con lastre di pietra bianca locale. Torre campanaria isolata situata sul lato settentrionale della chiesa.

Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica aula rettangolare con asse maggiore longitudinale; il presbiterio, rialzato di tre gradini e di larghezza ridotta, si conclude con un profondo coro a fondale piatto. Lungo i fianchi laterali della navata si aprono quattro semi-capelle, due si ciascun lato e fra loro prospicienti, ospitanti altrettanti altari minori; di questi ambienti il secondo sul fianco meridionale si configura come un’ampia cappella a pianta quadrata, rialzata di tre gradini rispetto al livello della navata. Sul lato settentrionale del presbiterio si colloca la sacrestia, mentre sul fianco meridionale insiste la cappella feriale. L’ingresso principale, con bussola lignea interna e sovrapposta cantoria, è preceduto all’esterno da una bassa scalinata; è presente un ingresso laterale lungo il fianco settentrionale dell’aula. La torre campanaria si eleva isolata sul lato settentrionale della chiesa. Il sagrato antistante la chiesa è delimitato sul lato meridionale dall’edificio dell’ex casa canonica; al corpo absidale si addossano l’attuale casa canonica, sul fianco orientale, e gli ambienti destinati alle attività parrocchiali sul lato meridionale.
Facciata
Facciata a capanna, scandita in due registri, rivolta a sud-ovest. Nel registro inferiore si apre il portale d'ingresso rettangolare in pietra locale, sovrastato da un'iscrizione che ricorda la ricostruzione settecentesca dell'edificio. Sopra l'iscrizione, in una nicchia impreziosita da volute, è collocata la statua del Santo patrono. Ai lati del portale quattro paraste di ordine ionico reggono la trabeazione. Al centro del registro superiore si apre una finestratura rettangolare sovrastata da una mensola modanata verso l'alto. Ai lati due coppie di paraste di ordine corinzio sostengono la trabeazione sulla quale poggia il frontone, impreziosito nella cornice con due pinnacoli per lato. Sul vertice sommitale, infissa in un supporto litico eleborato, campeggia un'elegante croce in ferro.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante costituita da conci di pietra calcarea legati con malta di calce. I paramenti esterni ed interni sono intonacati.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata è coperta da una volta a botte ritmata da costolonature a stucco in lieve aggetto evidenziate da un differente cromatismo; le campate maggiori presentano unghie laterali in corrispondenza delle finestrature che si aprono nel registro superiore dei prospetti longitudinali. La struttura voltata è realizzata in canniccio intonacato collegato ad un sistema di centinature lignee portanti. In corrispondenza del presbiterio, un primo settore coperto da una volta a crociera compreso tra due costolonature trasversali, precede il tamburo a sezione circolare impostato su quattro pennacchi sferici.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante, in corrispondenza della navata, costituita da un sistema di capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale e saette laterali. Orditura secondaria di tipo tradizionale realizzata con arcarecci e correntini; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è caratterizzata da un motivo a stella a sei punte che si reitera sull’intera superficie, realizzato con elementi romboidali in marmo rosso Verona e marmo nero; piastrelle esagonali in biancone raccordano la composizione. Il presbiterio è pavimentato con un motivo geometrico in marmi policromi (rosso Verona, biancone, marmo nero, breccia gialla). Il vano del coro è pavimentato con quadrotte alternate di biancone e marmo rosso Verona a corsi obliqui, al centro del quale due lastroni poligonali sono inseriti in una riquadratura realizzata con i medesimi materiali. Anche la cappella del Preziosissimo presenta un motivo pavimentale geometrico in marmi policromi.
Prospetti interni
L’ambiente interno della chiesa presenta un impianto spaziale armonico, caratterizzato da una composizione architettonica coerente ed omogenea, che identifica come punto focale il vano del presbiterio, illuminato dalle aperture del tamburo sommitale. I prospetti sono scanditi da lesene con capitelli compositi su cui si imposta un’alta trabeazione modanata con cornice sommitale in forte aggetto che percorre l’intero perimetro interno. Nelle campate maggiori dei prospetti longitudinali l’ordine inquadra archeggiature a tutto sesto che ospitano gli altari minori. Il primo settore del presbiterio è definito spazialmente da quattro semipilastri che nelle pareti d’ambito inquadrano un’ampia apertura con cornice in marmo modanata, a cui si sovrappone una loggetta con balaustra. La parete di fondo del presbiterio ospita la pala d’altare con cornice in marmi policromi. Lesene e semicolonne presentano basi in pietra calcarea, fusto in breccia rosata e capitelli compositi. Le modanature delle archeggiature, delle cornici e degli apparati decorativi, sono anch’essi in breccia rosata o pietra calcarea bianca. Una zoccolatura in pietra calcarea locale percorre alla base le pareti dell’aula.
Prospetti esterni
I prospetti esterni della chiesa, semplicemente intonacati e conclusi da una cornice sottogronda a guscia, sono caratterizzati lungo il settore inferiore dei fianchi longitudinali dai volumi emergenti che ospitano le strutture degli ambienti minori (semi-cappelle laterali); il registro superiore è interessato dalle ampie finestrature rettangolari che illuminano l’interno dell'edificio.
Campanile
Torre campanaria distanziata pochi metri dalla chiesa. Interamente edificata in blocchi squadrati di pietra bianca e rosa della Valpolicella, presenta pianta quadrata. Nel fusto sono aperte quattro finestrelle per lato, ad eccezione del lato meridionale nel quale si trovano tre finestre e, all'interno di una specchiatura, un orologio di forma quadrata. Una cornice marcapiano fortemente aggettante lo separa dalla cella campanaria ad edicola, quest'ultima sormontata da un tamburo su cui si imposta la copertura a cipolla in cemento. Sul vertice sommitale, infissa in un supporto litico a sfera, campeggia un'esile croce in ferro.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1999-2000)
L'intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto la rimozione delle balaustre in marmo parzialmente riutilizzate per la realizzazione del nuovo altare rivolto verso l’aula e dell’ambone. Si conserva l'altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.
cappella feriale - intervento strutturale (2008-2012)
Cappella feriale realizzata sul fianco meridionale del presbiterio, inserita in un fabbricato di nuova edificazione ospitante gli ambienti di servizio della Parrocchia.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Verona
Vicariato Foraneo della Valpolicella
Parrocchia di Sant'Ambrogio

Viale del Marmo - Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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