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Chiesa di San Giovanni Battista <Rosarno>
Data ultima modifica: 01/11/2017, Data creazione: 23/7/2008


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Giovanni Battista


Altre denominazioni Santuario di Maria Santissima di Patmos;S. Giovanni Battista


Autore(Ruolo)  Pandelli, Mario (progetto costruzione chiesa)
Viani, Mario Carlo (progetto costruzione chiesa)
Virgiglio, Rocco (progetto di restauro)
Grillea, Gaetano (progetto ristrutturazione presbiterio)
Romeo, Fortunato (progetto e direzione lavori risanamento tetto)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze calabresi (costruzione chiesa)



Notizie storiche  XVI - 1929 (preesistenze intero bene)
L'edificio attuale, terminato nel 1931, è l'ultimo di una serie di ricostruzioni avvenute nel corso dei secoli. La fondazione della chiesa originaria, infatti, è molto antica e risale probabilmente alla prima metà del sec. XVI. L’esistenza, fin dal 1540, di una chiesa parrocchiale sotto il titolo di San Giovanni Battista, è attestata, appunto, dal Regesto Vaticano e, successivamente, dalla visita pastorale di mons. Del Tufo, effettuata nel 1586. In questa chiesa aveva sede la Confraternita del SS. Sacramento, che il 5 ottobre 1582 fu aggregata all'omonima Confraternita romana, eretta in Santa Maria sopra Minerva. Tra il 1747 e il 1753 fu costruito un nuovo edificio, crollato poi con il sisma del 1783. Ricostruito nel decennio successivo sullo stesso sito, venne danneggiato dal terremoto del 1908; fu riparato provvisoriamente e in seguito definitivamente abbattuto per essere ricostruito ex novo a cura dell'O.I.R.C.
1929 - 1931 (progettazione e costruzione intero bene)
La chiesa di San Giovanni Battista fu progettata dagli ingegneri Pandelli e Viani. I lavori, iniziati nel 1929, si conclusero nel 1931. L'inaugurazione avvenne l'8 agosto dello stesso anno.
1931 - 1931 (consacrazione carattere generale)
La chiesa venne consacrata dal vescovo Albera il 12 agosto 1931.
1963 - 1990 (danneggiamento e riparazione campanile)
Nel 1963, un fulmine distrusse la cupola del campanile, che fu ricostruita solo nel 1990.
1975 - 1975 (costruzione edicola di S. Maria di Patmos)
Fino agli inizi dell'800, fuori dell'abitato di Rosarno, vi era una chiesetta intitola a S. Maria di Patmos, andata poi in rovina. Il culto della Madonna Nera, risalente al XV secolo, fu trasferito così nella vecchia Matrice, dove, nel 1820, le fu dedicata una cappella. Oggi, la statua della Madonna è posta in un'edicola marmorea costruita nel 1975, la quale è stata ricavata nell'abside, dopo la rimozione di quella lignea posta sopra l'altare maggiore, anch'esso smontato.
1975 - 1975 (rifacimento pavimento interno)
Nel 1975, a cura dell'arciprete Laganà, sono stati rifatti il pavimento e la zoccolatura dell'intera chiesa.
1990 - 1990 (restauro interno)
A cura dell'arciprete Varrà e con il contributo dei fedeli, la chiesa è stata restaurata nel 1990. Il progetto dell'intervento di restauro è stato redatto dell'arch. Virgiglio.
1999 - 1999 (erezione a santuario carattere generale)
Con decreto del vescovo Crusco, il primo novembre 1999, la chiesa venne eretta a Santuario Diocesano sotto il titolo di Maria SS. di Patmos.
2003 - 2003 (ristrutturazione presbiterio)
Nel 2003, su progetto dell'arch. Grillea, è stato ristrutturato il presbiterio.
2014 - 2015 (restauro dipinti murali catino absidale e arco maggiore)
A cura dell'equipe guidata da Giuseppe Mantella, è stato eseguito il restauro dei dipinti del catino absidale e dell’arco maggiore.
2016 - 2016 (risanamento conservativo tetto navata centrale e campanile)
I lavori, progettati e diretti dall'arch. Romeo, si sono conclusi il 20 luglio 2016. Essi hanno riguardato il restauro e il risanamento conservativo del tetto della navata centrale, nonché di alcuni marcapiani del campanile che erano pericolanti.



Descrizione  La chiesa Matrice di Rosarno, detta anche Duomo, si affaccia sull'omonima Piazza, sita nel centro dell'abitato. Dedicata a San Giovanni Battista, è più nota come Santuario della Madonna di Patmos, la cui statua troneggia nell'edicola in fondo all'abside e il cui culto risale al XV secolo. Un portico ad archi chiuso da cancelli introduce al Santuario, che ha l'interno diviso in tre navate da due file di pilastri; quella centrale è conclusa da un profondo presbiterio, dotato di deambulatorio e voltato a botte, mentre le laterali terminano con due cappelle, rispettivamente, della Sacra Famiglia e del Sacro Cuore di Gesù. La facciata è caratterizzata dal ripetersi di frontoni di vario tipo e ospita le statue dell'Immacolata e di Gesù. Sulla sinistra dell'edificio è collocata la torre campanaria a due ordini, di cui l'ultimo, a pianta ottagonale, è coronato da cupola emisferica. Costruita negli anni 1929-1931, la chiesa è decorata con sobrietà da dipinti e cornici. Essa conserva numerose opere d'arte provenienti dai precedenti edifici (alcune delle quali appartenenti alla vecchia chiesa dell'Immacolata, che sorgeva proprio di fronte), come l'altare settecentesco in marmi policromi, con lo stemma dei Pignatelli, riutilizzato come mensa.

Facciata
Il prospetto principale è diviso in due zone di diversa profondità e larghezza, collegate da una zoccolatura continua e da due volute laterali. In quella inferiore, un portico a cinque fornici, fortemente sporgente, occupa tutta l'estensione; l'arco centrale, più avanzato rispetto ai laterali, e quelli estremi, sono inquadrati da semicolonne tuscaniche binate e architravate, sormontate, rispettivamente, da timpani mistilineo e triangolari; quelli di mezzo, più piccoli, sono chiusi da un muro continuo architravato. Le pareti che costituiscono la zona superiore sono delineate da due lesene ioniche per parte, tra le quali sono delle nicchie con terminazione a edicola (ospitanti le statue della Madonna Immacolata, a destra, e del Sacro Cuore di Gesù, a sinistra) e un finestrone timpanato. Sopra le lesene corre una trabeazione con cornice dentellata, che dà inizio a un frontone spezzato, da cui, a sua volta, si origina un secondo frontone a vela di dimensioni minori, coronato da croce e raccordato al precedente da piccole volute. Al centro del timpano maggiore, un'arcata a tutto sesto, ricavata nello spessore del muro, unisce alla base il frontone e serve da sfondo per la finestra sottostante.
Pianta
La pianta della chiesa è a tre navate senza transetto; due file di pilastri separano la navata principale, conclusa da un profondo presbiterio, da quelle secondarie, che confluiscono in due cappelle a pianta rettangolare: della Sacra Famiglia a destra, del Sacro Cuore di Gesù a sinistra. Nelle navi laterali, all'altezza dell'ultima campata, si aprono gli ingressi secondari, mentre la prima campata di quella sinistra è occupata dal campanile. L'area presbiterale, provvista di deambulatorio, è rialzata di tre gradini e termina con un'abside curva.
Strutture verticali
Le navate sono scandite in cinque campate rettangolari da pilastri architravati, con paraste giganti addossate - ma solo dal lato della navata centrale - i cui capitelli corinzi reggono, a ridosso del soffitto, un cornicione. Nel cleristorio, in corrispondenza degli architravi, vi è un alternarsi regolare di finestre a vano rettangolare. Il deambulatorio è ritmato da pilastrini e paraste con capitello a fascia. All'imposta della volta del presbiterio sono delle finestre a semicerchio, mentre aperture circolari illuminano le cappelle laterali.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre di marmo beige disposte a liste con giunti alternati. I gradini e il presbiterio sono evidenziati da marmo Portasanta classico. Una zoccolatura, realizzata con vari tipi di marmo, corre per tutta la chiesa e riveste la base dei pilastri.
Elementi decorativi
Due dipinti raffiguranti il "Ritrovamento della Madonna greca" e "Scene della vita di S. Giovanni Battista", opera di Diego Grillo e aiuti, occupano, rispettivamente, il catino absidale e l'arco trionfale. Sotto quest'ultimo sono lo stemma vescovile di mons. Albera e l'emblema papale. Capitelli corinzi e semplici cornici, evidenziati dal colore bianco, ornano le pareti e il soffitto, tinti di grigio. Solo nella navata centrale, gli spazi tra le finestre e gli architravi sono decorati con testine angeliche. Alcune finestre sono istoriate, come quella della controfacciata, dove è rappresentato l'emblema del SS. Sacramento con quattro stemmi agli angoli. Nel presbiterio spiccano le balaustre e l'altare del XVIII secolo in marmo intarsiato. Quest'ultimo presenta sul lato anteriore un rilievo bronzeo con l'Ultima Cena.
Coperture
Il presbiterio è coperto da una falsa volta a botte, a eccezione del deambulatorio, che presenta un controsoffitto piano in cannucciato e gesso, come il resto della chiesa. Il tetto, a doppia falda per la navata e il presbiterio, ha il manto di copertura in tegole marsigliesi, poggianti su capriate principali in calcestruzzo armato e orditura secondaria in legno. Le navate laterali hanno copertura a terrazzo.
Campanile
Si eleva sulla prima campata della navata sinistra. Comprende due livelli: il primo, terrazzato e a pianta quadrata, presenta delle aperture rettangolari sui tre lati esterni, il secondo, a pianta ottagonale e completamente aperto, ripete l'articolazione della facciata, con lesene sormontate da timpano, e coincide con la cella campanaria. La copertura è costituita da una calotta emisferica rivestita di tegole in rame e impostata su un doppio tamburo ottagonale privo di aperture.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1968-2003)
Tra la fine degli anni Sessanta e il 2003, il presbiterio è stato oggetto di alcuni interventi di adeguamento liturgico. Le balaustre marmoree, che lo separavano dalla navata, sono state smontate e ricollocate ai lati come elementi decorativi. L'altare in fondo all'abside è stato anch'esso smontato e riutilizzato per costruire l'attuale mensa e la presidenza, poste al centro del presbiterio, come pure l'ambone collocato sul lato sinistro; al suo posto è stata eretta una nicchia per la statua della Madonna di Patmos.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Calabria
Diocesi di Oppido Mamertina - Palmi
Vicariato di Gioia T - Rosarno
Parrocchia di San Giovanni Battista

Rosarno (RC)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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