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2/5/2024 Diocesi di Milano - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa della Madonna degli Angeli <Biegno, Maccagno con Pino e Veddasca>
Data ultima modifica: 01/08/2017, Data creazione: 14/7/2011


Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria


Denominazione Chiesa della Madonna degli Angeli


Ambito culturale (ruolo)  maestranze lombarde (costruzione)



Notizie storiche  1890 - 1895 (costruzione intero bene)
L'oratorio (1130 m s.l.m.), nella località d'alpeggio di Biegno, risultava terminato nel 1895, come documentato della visita in quell'anno del card. Ferrari. I lavori erano stati avviati pochi anni addietro grazie alla munifica offerta (i quattro quinti della spesa, 2143 lire) di Vittorio e fratelli Zanini. Per il resto provvide il concorde concorso di popolo, grazie al quale fu raccolto il resto (435 lire). "Una religiosità corale portava ognuno a contribuire con il proprio lavoro perché la chiesetta alpestre vegliasse sopra la fatica" del quotidiano vivere i monti (Frigerio). Fu, quindi, fondamentale l'apporto femminile: le donne si sobbarcarono l'intero trasporto dei materiali da costruzione, pietre e calce. Le pietre abbondavano nei pressi, ma la calce doveva essere trasportata da valle, presso Maccagno, colmando a piedi gli oltre 900 metri di dislivello tra le fornaci sulla riva del lago e l'alpeggio.



Descrizione  "Ai monti Cangili (tra le vette del Paglione e di S. Anna di Indemini), vi è [...] una chiesetta dedicata alla Madonna dove si portano quei di Biegno in estate per i pingui e saluberrimi pascoli" (Del Torchio). La "chiesetta" della Madonna degli Angeli, a 1130 m. s.l.m., qualche centinaio di metri sopra l'abitato di riferimento (Biegno, un tempo comune e oggi frazione di Maccagno con Pino e Veddasca) è un tipico oratorio d'alpeggio, costruito col concorso di un popolo intero per dotare quei luoghi alpestri di un ritrovo per le celebrazioni durante i mesi estivi, senza dover scendere in paese per le officiature nella "grande” parrocchiale. Nonostante sia costruzione tardo ottocentesca, la chiesa si presenta nelle forme della tradizione, con ridotta aula per i fedeli (8 x 5 m circa), presbiterio a terminazione rettilinea, tetto a capanna (coperto di "piode", le tipiche scandole di pietra, abbondanti nell'area) e campaniletto a vela sopra l'altrettanto piccola sacrestia. La chiesa chiude il complesso delle baite verso valle, su uno sperone roccioso affacciato al panorama dei monti, tra il verde dei prati. La prima domenica di agosto si svolge la tradizionale festa legata alla statua della Madonna conservata all'interno della chiesa. L'intero abitato, nei decenni scorsi abbandonato, è oggi oggetto di qualche recupero per residenze estive e di villeggiatura.

Pianta
Chiesa ad aula unica rettangolare (8 x 5 m circa) con presbiterio a terminazione rettilinea; la sacrestia si apre sul lato meridionale (a valle).
Struttura
Muri d'ambito in pietrame a spacco legato da giunti di malta. Tutte le pareti esterne sono intonacate.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in pietra posato durante un recente, ma non documentato intervento.
Altare maggiore
Sull'altare maggiore si conserva una statua della Madonna immacolata. Fu acquistata mediante questua tra i fedeli in occasione della conclusione dei lavori, attorno al 1895. L'altare è chiuso da un fregio rettilineo con l'iscrizione: REGINA ANGELORUM.



Adeguamento liturgico  nessuno






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Milano
2 Zona Pastorale II - Varese - Decanato di Luino
Parrocchia di San Carlo

Loc.Cangili - Biegno, Maccagno con Pino e Veddasca (VA)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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