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9/5/2024 Diocesi di Milano - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Maria della Vittoria <Milano>
Data ultima modifica: 03/03/2018, Data creazione: 14/7/2011


Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria


Denominazione Chiesa di Santa Maria della Vittoria


Altre denominazioni S. Maria della Vittoria


Autore(Ruolo)  Seregni, Vincenzo (ristrutturazione)
Mangone, Fabio (ristrutturazione)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze lombarde (costruzione)



Notizie storiche  XIII - XIII (preesistenze intero bene)
L'attuale chiesa di epoca barocca fu costruita nell'area di un antico convento femminile esistito già dall'inizio del Duecento e fondato dalle Agostiniane, divenute poi Domenicane. Tramite degli scavi archeologici condotti negli anni Ottanta del Novecento sono emersi alcuni resti della chiesa conventuale e alcuni affreschi trecenteschi a decorazione dell'abside.
1589 - 1604 (demolizione parziale intero bene)
Vennero intrapresi i lavori di demolizione della piazza antistante l'originaria chiesa per provvedere al rifacimento della stessa. E' attestata la partecipazione a questa prima fase di demolizione di Vincenzo Seregni ma non è escluso un coinvolgimento suo e di Fabio Mangone nella progettazione della nuova chiesa. Ad ogni modo il progetto della nuova chiesa, per essere approvato dal cardinale Federico Borromeo, non può essere posteriore al 1631.
XVII - XVII (costruzione campanile)
Alla fine del Seicento fu costruito il campanile con cupola a bulbo.
1629 - XVII (ricostruzione intero bene)
Nel XVII secolo viene intrapreso un intervento di rinnovo e riedificazione della chiesa su progetto probabilmente dell'ingegnere Giovan Battista Pessina, forse sotto la supervisione di Francesco Maria Richini.
1643 - 1647 (ristrutturazione intero bene)
Durante gli anni di ristrutturazione del complesso i documenti registrano i nomi di Carlo Buzzi (1647) e di Giulio Cesare Mangone (soprintendente ai lavori fino al 1643).
1655 - 1669 (rifacimento interno)
Il 15 giugno 1955 venne firmato il contratto d'appalto per la decorazione della cappella maggiore, firmato da suor Francesca Leonora Omodei, contratto che prevedeva la sovrintendenza del Buzzi. La conclusione dei rifacimenti interni della chiesa, tramite le elargizioni della famiglia Omodeo nella figura del cardinale Luigi Omodeo, avvenne entro il 1669, con la trasformazione della chiesa in mausoleo di famiglia.
1797 - 1797 (variazione d'uso intero bene)
Dopo la soppressione del convento alla fine del XVIII sec., la chiesa venne aperta al pubblico e decurtata del coro claustrale.
1811 - 1839 (rifacimento interno)
La pala seicentesca dell'altare maggiore, commissionata dal cardinale Omodei a Salvator Rosa, venne trasportata nella chiesa di Notre Dame a Parigi nel 1811 e fu sostituita con un grande altorilievo in marmo raffigurante l'Immacolata Concezione, opera di Francesco Somaini, realizzata nel 1839.
1903 - 1907 (rifacimento esterno)
La facciata principale venne ricostruita su progetto di Cesare Zanetti.
1907 - 1907 (consacrazione intero bene)
La chiesa venne consacrata il primo aprile 1907 dal cardinale Andrea Ferrari.
2009 - 2009 (restauro intero bene)
Opere di restauro delle superfici esterne (chiesa e campanile), ricorsa del manto di copertura e restauro degli stucchi della volta.



Descrizione  La chiesa è costituita da un edificio ad impianto quadrangolare che si sviluppa come vano cubico sormontato da una cupola emisferica, racchiusa in un tiburio quadrangolare con copertura a quattro falde inclinate terminante in una lanterna centrale. La facciata principale, esito dei restauri di inizio Novecento, è organizzata su due ordini e realizzata con materiale lapideo artificiale a base cementizia. Inferiormente coppie di lesene di ordine ionico con capitelli arricchiti da ghirlande incorniciano il portale di ingresso architravato con timpano triangolare. L'ordine superiore, più basso e con analoghi motivi ornamentali, incornicia una finestra termale posta centralmente. Il prospetto si conclude con un frontone nella parte centrale, affiancato a due porzioni piane su alto cornicione recante l'iscrizione della dedicazione della chiesa. I fianchi laterali sono caratterizzati da una sobria decorazione a fasce. Sull'angolo sud- ovest si sviluppa il campanile con terminazione a bulbo. Internamente la chiesa è a unica navata ad impianto quadrangolare con spigoli smussati all'interno, su cui si alzano i quattro arconi di sostegno alla cupola emisferica, raccordata da pennacchi e aperta al centro da una lanterna. Gli arconi sono serrati da paraste ioniche scanalate con capitello dorato, su cui poggia il cornicione con fascia centrale a dentelli. Ai quattro angoli dell'aula si innalzano altrettanti obelischi in marmo nero su alti piedistalli bianchi: al centro i medaglioni in bronzo che raffigurano i quattro fratelli del cardinale Omodei. Nelle arcate laterali si aprono due altari dedicati a san Pietro (a sinistra) e a san Carlo (a destra); mentre quella di fondo accoglie l'altare maggiore e la breve profondità del presbiterio. Il presbiterio di impianto rettangolare, rialzato di due gradini dalla navata e separato da una balaustra lapidea in marmo rosso e nero come nelle cappelle laterali, ha una parete di fondo un tempo collegata con la chiesa interna (claustrale ora non più esistente) di cui rimangono solo due finestrelle per la comunione delle monache. La pala d'altare è costituita da un altorilievo in marmo raffigurante l'Immacolata Concezione, opera di Francesco Somaini, ed è collocata al di sopra di un ciborio sorretto da due angeli bronzei. E' coperto da una volta a botte lunettata decorata in stucco e conserva ai lati del finestrone tamponato due statue in stucco di santi domenicani: Domenico e Rosa da Lima. Attualmente il presbiterio è separato dall'aula da una iconostasi moderna in legno dorato e decorato che ne occulta la vista.

Impianto strutturale
Aula unica ad impianto quadrato con angoli smussati. Quattro arconi reggono con i pennacchi una cupola emisferica sormontata da lanterne. Limitati da paraste scanalate portanti una cornice, gli arconi si aprono a destra e a sinistra su due cappelle laterali poco profonde con altari, sul fondo il presbiterio costituito da un vano più allungato.
Campanile
Impianto quadrangolare. I prospetti interamente intonacati hanno decorazioni a riquadri, cella con archi rimarcati da timpani. La cupola sommitale è a bulbo.
Altare maggiore
Altare a muro con colonne corinzie dalle alte basi e timpano curvilineo con architrave frammentata al di sotto del quale si conserva un tabernacolo a tempietto retto da angeli. Dell'altare fu incaricato Carlo Buzzi (?) nel 1655, ma i lavori di rifacimento interno ripresero sotto la guida di Giovanni Battista Paggi solo nel 1658.
Soffitto
Cupola emisferica centrale suddivisa in spicchi da fasce lisce con sfondati dipinti con cassettonatura esagonale floreale. La volta a botte lunettata del presbiterio e le volte delle cappelle laterali ripetono analogamente la decorazione.
Elementi decorativi
Tele ai lati del presbiterio: la Pentecoste di Camillo Procaccini (?) e l'Assunta del Fiammeghino (?).
Opere d'arte
Angeli dell'altare laterale sinistro, opera del Raggi. Pala d'altare raffigurante la Liberazione di San Pietro opera di Giovanni Ghisolfi.
Opere d'arte
Angeli dell'altare laterale destro, opera di Dionigi Bussola. Tela d'altare di Giacinto Brandi.
Opere d'arte
Quattro evangelisti nei pennacchi della cupola, attribuiti alla bottega del Bussola. La cupola, suddivisa in spicchi, è decorata da motivi esagonali in stucco bianco.
Cappelle laterali
Cripta a tre navate su colonne di ordine dorico con volte a crociera. La cripta si sviluppa in corrispondenza dei due presbiteri della originaria chiesa doppia.
Cappelle laterali
Le due cappelle laterali riprendono la struttura del presbiterio: altari con lesene dorico corinzie, timpani triangolari, due angeli marmorei che reggono il riquadro centrale.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione in marmo rosso di Verona nell'aula; pavimentazione in rombi bianco nero e rossi nelle cappelle laterali, rialzate di un gradino rispetto all'aula.
Coperture
Manto in coppi per la chiesa; lastre di rame per il campanile e il lanternino.
Opere d'arte
Quattro obelischi in marmo nero a forma piramidale addossati agli spigoli smussati dell'aula. Le sculture, realizzate tra il 1665 e il 1666 sono le tombe di Giangiacomo, Agostino, Giovan Battista e Francesco Omodei.
interno
Pala dell'altare maggiore costituita da un altorilievo in marmo raffigurante l'Immacolata Concezione, opera di Francesco Somaini, realizzata nel 1839.



Adeguamento liturgico  nessuno
La chiesa non risulta adeguata alle prescrizioni del Concilio Vaticano II in quanto data in uso alla comunità ortodossa rumena. L'altare maggiore è separato dall'aula da una iconostasi moderna che ne occulta la vista.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Milano
1 Zona Pastorale I - Milano - Decanato Centro storico
Parrocchia di Sant'Eustorgio

Via De Amicis 15 - Milano (MI)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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