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Chiesa di San Giorgio <Limbiate>
Data ultima modifica: 18/10/2019, Data creazione: 14/7/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Giorgio


Altre denominazioni S. Giorgio


Autore(Ruolo)  Chiappetta, Spirito Maria (costruzione)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze lombarde (costruzione)



Notizie storiche  XIII - XVI (notizie storiche carattere generale)
La prima notizia dell’esistenza di una chiesa dedicata a “Sancti Giorgii de Lemiate” risale al 1243. L’altro edificio di culto di origini antiche ubicato a Limbiate era l’oratorio dei SS. Filippo e Giacomo, le cui strutture romaniche, ormai sconsacrate, oggi ospitano un’officina meccanica. I resti dell’affresco che ornava l’abside dell’oratorio sono conservati nella chiesa di San Giorgio, per volere del parroco Ferdinando Longoni che li fece strappare e spostare nella cappella della Madonna del Rosario nel 1971. L’antica chiesa dedicata a San Giorgio martire, correttamente orientata, era costituita da un’aula rettangolare e abside semicircolare voltato e dipinto, il soffitto era piano in tavole di legno e al di sotto del pavimento vi erano tre sepolcreti.
XVI - XVII (notizie storiche carattere generale)
Nel 1564 fu fondata la parrocchia di San Giorgio, presso la quale si recò in visita pastorale nel 1581 San Carlo Borromeo: egli constatò che godeva di un consistente beneficio parrocchiale costituito da 29 appezzamenti di terreno e che presso la chiesa vi era la confraternita “Scola di Santa Caterina” alla quale era dedicato l’altare nell’unica cappella presente all’interno dell’aula. Agli inizi del 1600, con i lavori di rifacimento chiesa, fu aperta una nuova cappella dedicata alla Madonna del Rosario; nel 1625 fu eretta la Confraternita del Rosario che dal 1661 iniziò a portare in processione la statua lignea di Maria ogni prima domenica di ottobre.
1800 - 1871 (notizie storiche carattere generale)
All’inizio dell’800 l’antica chiesa di San Giorgio, ormai in degrado, fu demolita per far posto ad un nuovo e più ampio edificio, di stile neoclassico, progettato dall’architetto Pietro Gilardoni con facciata rivolta a oriente sulla nuova piazza Solari. I lavori di costruzione iniziarono nel 1802 e durarono due anni. Nel 1808 venne dotata di altare maggiore di epoca barocca proveniente dalla soppressa Santa Maria Fulcorina a Milano e di due altari minori nelle cappelle laterali: la cappella del Crocefisso nel 1833, e quella della Madonna del Rosario nel 1843. Trent’anni dopo, nel 1871, la volta e il presbiterio furono decorati con affreschi. A fine secolo la chiesa era ormai appena sufficiente ad ospitare i 2000 abitanti limbiatesi. La chiesa di piazza Solari è oggi sconsacrata ed è concessa in diritto di superficie al Comune di Limbiate; fu adattata a sala per incontri e auditorium negli anni ’80 del 1900 ad opera dell’allora parroco don Felice Riganti.
1931 - 1935 (costruzione intero edificio)
Nei primi decenni del 1900 il card. Ferrari, in visita pastorale presso la parrocchia, aveva proposto di costruire una nuova chiesa più ampia, essendo la chiesa di piazza Solari ormai diventata insufficiente per dimensioni. Nel 1928 l’allora parroco don Lorenzo Radaelli pose la prima pietra in un prato su via Mazzini, ma l’area si rivelò ben presto inadatta all’edificazione a causa dell’instabilità del terreno. Il card. Schuster nella sua visita del 1930 orientò quindi la scelta verso la zona di via Piave dove, nell’estate del 1931, venne posata la prima pietra. Quattro anni dopo il nuovo edificio di culto, realizzato su progetto dell’ingegnere architetto mons. Spirito Maria Chiappetta, fu terminato e consacrato il 1° giugno 1935, alla presenza del card. Schuster. Gli ultimi lavori del 1935 videro: lo spostamento dell’altare maggiore della vecchia chiesa alla nuova, la posa in opera della balaustra del presbiterio e la pavimentazione in marmette di tutta la chiesa.
1936 - 1941 (modifiche interno)
Nel 1936 si installarono nella nuova chiesa: il coro ligneo proveniente dalla vecchia chiesa di San Giorgio, posizionato sulla parete di fondo del presbiterio; l’altare proveniente dalla cappella Manzi e che sarà dedicato a San Giuseppe; l’altare con statua in marmo della Madonna donato alla parrocchia dal card. Schuster. Nel 1941 furono eretti tre altari minori, dedicati a S. Giorgio, S. Francesco d’Assisi, S. Caterina da Siena con S. Rita da Cascia e S. Antonio da Padova.
1949 - 1950 (costruzione campanile)
Il campanile, di 65 metri di altezza, è stato aggiunto alla chiesa 15 anni dopo la consacrazione, su progetto dell’ingegnere Giovanni Maggi che concepì una struttura in cemento armato (quattro pilastri angolari collegati da travi e tamponamenti in mattoni) per ovviare all’instabilità del terreno. Nel dicembre del 1950 fu messo in opera il concerto di cinque campane in bronzo.
1957 - 1959 (modifiche interno)
Nel 1957 viene collocato il tempietto al di sopra dell’altare maggiore. Due anni dopo, per volere dell’allora parroco don Ferdinando Longoni, si sposta l’altare di San Giuseppe sulla parete al lato destro del presbiterio e al suo posto, nella cappella laterale, viene inserito l’organo risalente al 1893 e proveniente dalla vecchia chiesa parrocchiale. Sul lato sinistro del presbiterio trova ubicazione l’altare del Sacro Cuore.
1962 - 1972 (modifiche interno)
Tra il 1962 e il 1971 vengono collocate le vetrate degli artisti Giuseppe T. Egger e Fabrizio Tonti; in quegli anni viene anche rimosso il pulpito ligneo. Al 1965 risale il primo impianto di riscaldamento della chiesa. In quegli anni sono eseguite diverse modifiche interne: viene costruito un nuovo altare maggiore rivolto verso l’aula liturgica, consacrato il 22 giugno 1969 da mons. Oldani; nel 1971 si interviene sull’altare della Madonna liberando dalle sovrastrutture la statua marmorea; un anno dopo vengono collocati i nuovi confessionali nell’area prima occupata dall’altare di S. Francesco e si sistema la cappella dedicata alla Madonna del Rosario, a lato del presbiterio, che conserva la statua lignea settecentesca della Madonna che in passato veniva portata in processione. All’interno della cappella vengono appesi a parete gli affreschi pre-giotteschi, provenienti dall’antico oratorio dei SS. Filippo e Giacomo.
1977 - 1977 (modifiche interno)
Nel 1977 sopra l’altare a sinistra del presbiterio, che era dedicato al Sacro Cuore, l’allora parroco don Felice Riganti fa collocare il crocefisso ligneo proveniente dalla vecchia chiesa di San Giorgio. In quell’anno si provvede al restauro della sacrestia superiore, posta al di sopra della cappella della Madonna del Rosario.
1995 - 2000 (modifiche intero bene)
Nel 1982 viene rifatta la copertura; sul finire degli anni ’80 si modificano gli ingressi alla chiesa sostituendo i portali con i nuovi in bronzo sbalzato, opera dello scultore Valcavi, e inserendo all’ingresso dell’aula le bussole in legno.
2003 - 2004 (restauro intero bene)
Nel 2003 prende avvio l’intervento di restauro della chiesa consistente in: consolidamento strutturale delle volte della navata centrale; tinteggiatura di tutte le superfici interne; restauro di diverse tele presenti nell’aula assembleare; apertura della parete con tre arcate tra il presbiterio e la cappella della Madonna del Rosario. In quest’ultima si aggiungono le vetrate di ispirazione africana dedicate a Maria e vengono restaurati gli affreschi strappati di origine medievale.
2007 - 2008 (modifiche interno)
Nel 2007 viene modificato l’impianto di riscaldamento, rifacendolo a pavimento; la pavimentazione della chiesa viene rifatta in marmo. L’anno successivo prende avvio il restauro dell’organo e viene sostituito il coro ligneo dietro l’altare maggiore.
2010 - 2010 (consolidamento campanile)
Intervento strutturale sul campanile.



Descrizione  L’edificio, in stile neogotico e con abside orientata a occidente, realizzato su progetto dell’ing. arch. Spirito Maria Chiappetta, si affaccia su via Piave con un ampio sagrato pavimentato in porfido. La facciata, in mattoni a vista che riprendono la tradizione lombarda del cotto, è a salienti: pilastri angolari tripartiscono la facciata in tre campi che corrispondono alle tre navate, la centrale a due spioventi, le laterali a uno spiovente. Nel campo centrale la cornice cementizia bianca unisce verticalmente il portale di ingresso terminante con lunetta ogivale e la soprastante finestratura ad arco acuto; questa disposizione si ripete in dimensioni più ridotte nella campate laterali. I portoni sono in bronzo sbalzato; le lunette ospitano le formelle in cotto di San Giorgio a cavallo che uccide il drago e dei Santi Filippo e Giacomo. Le vetrate delle finestre sono scandite da elementi decorativi in cemento grigio ad archetti lobati terminanti con rosoni traforati. Il coronamento sia del timpano centrale che dei salienti delle navate laterali è arricchito da cornici in archetti pensili, cui si aggiunge, nel timpano centrale, una galleria cieca a colonnine. In sommità della facciata svetta la croce, mentre alla base vi è una zoccolatura tinteggiata di bianco. L’esterno dell’edificio è caratterizzato dall’uso del mattone a vista e dall’articolazione di differenti volumi: l’alto volume della navata centrale si sviluppa in lunghezza intersecandosi a croce latina con il volume del transetto e terminando con il presbiterio con abside poligonale; ai lati della navata centrale i volumi più bassi delle navate laterali a loro volta affiancate dalle cappelle poligonali, le cui facce sono scandite da pilastri e da alte finestrature. I peducci dei pilastri formano con le strombature delle finestre una fascia continua, in cemento liscio bianco come tutte le cornici attorno alle aperture. I bracci della croce latina nella parte alta hanno una terminazione a timpano decorato come la facciata principale, con archetti pensili e galleria cieca a colonnine. Due gradini in granito con ripiano in lastre di porfido a spacco raccordano il sagrato ai tre portoni, internamente disimpegnati da bussole in legno. L’interno è un impianto basilicale a tre navate e sette campate (di cui le laterali a base quadrata) scandite da colonne in granito rosa di baveno con basamenti e capitelli in granito grigio, da cui si dipartono gli archi a sesto acuto e le imposte delle volte a crociera della navata principale e delle navate laterali. Tutte le superfici voltate e delle pareti sono intonacate e tinteggiate nei toni del giallo, contrastate solo dalle sottili nervature in colore chiaro delle archi e delle volte. Il carattere disadorno dell’interno è ravvivato dalle alte vetrate policrome ad arco acuto raffiguranti scene di vita mariana; la vetrata più grande è in controfacciata e celebra il trionfo di “Maria Santissima regina del Cielo e della Terra”. Ai fianchi delle navate laterali si aprono due cappelle per lato a base semipoligonale coperte da semicupole suddivise in spicchi dai costoloni. Le prime due cappelle accolgono a destra il battistero, a sinistra i confessionali. Il transetto è costituito da due terminazioni poligonali molto più ampie, i cui sette lati si prolungano nelle vele della copertura voltata. Il presbiterio è sopraelevato di tre gradini, ad andamento curvilineo, creando una zona rialzata che sporge nell’aula assembleare; al centro del presbiterio, in posizione avanzata, è posizionata la mensa liturgica. In posizione arretrata sorge l’altare barocco e alle sue spalle, lungo la terminazione ettagonale dell’abside illuminata da sette finestre, vi è il coro ligneo. Il presbiterio è coperto da volta a crociera a otto spicchi, così come il catino absidale. A destra del presbiterio si apre un’arcata a tre campate che collega alla cappella feriale della Madonna del Rosario.

Impianto strutturale
L'edificio è costituito da muratura continua in laterizio; le superfici esterne della chiesa sono in mattoni a vista, quelle interne sono intonacate e tinteggiate. Struttura della copertura in capriate.
Coperture
La chiesa presenta un tetto a falde in coppi di laterizio nella sua estensione coincidente con le linee che definiscono la planimetria a croce latina: la navata centrale e il transetto hanno copertura a doppia falda, le navate laterali copertura a una falda, le cappelle laterali copertura con falde a spicchi.
Campanile
Il campanile in stile neogotico, terminato nel 1950 e realizzato con struttura in cemento armato, è ubicato in posizione centrale dietro l’abside. I tamponamenti in mattoni a vista con pilastri angolari sono scanditi in altezza da tre serie di finestrature ad arco acuto con cornici in cemento liscio bianco e quadranti dell’orologio nella parte alta. La cella campanaria è dotata di cinque campane in bronzo ed è sovrastata da copertura a cuspide ottagonale, al cui apice è fissata la croce; a terminazione dei pilastri angolari in mattoni vi sono quattro pinnacoli.
Pianta
La chiesa è un impianto basilicale a croce latina, costituita da tre navate a sette campate, con apertura di quattro absidiole a pianta semipoligonale ai lati delle navate laterali. Transetto terminante alle estremità con absidi semipoligonali a sette lati, così come l’abside presbiterale. A sinistra del presbiterio il volume rettangolare della sagrestia, a destra quello della cappella feriale della Madonna del Rosario.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione dell'aula liturgica in marmo bianco variegato grigio alternato a marmo variegato rosso. Pavimento del presbiterio in marmo variegato rosa delimitato dalla gradinata in marmo rosso di baveno, così come è in marmo rosso la zona di pavimento su cui insiste l’altare maggiore. I gradini dell’altare tridentino sono in marmo variegato rosso.
Altare maggiore
Altare con piano in granito grigio e basamento formato da elementi di recupero provenienti da una balaustra in marmo policromo (1969). L’ambone, a sinistra dell’altare, è un semplice leggio in legno, così come in legno è la seduta della presidenza posta sulla destra. In prossimità della terminazione absidale del presbiterio, in posizione sopraelevata su un basamento di cinque gradini, trova sede il pregiato altare di epoca barocca in marmo policromo dai toni rossi /grigi alternati al nero e oro delle cornici e cimase; basamento dell’altare riccamente decorato con cornice e teste d’angelo in marmo dorato ai lati, tabernacolo con anta dorata e argentata decorata a sbalzo con la fonte a cui si abbeverano le colombe. Dietro il tabernacolo si innalza il ciborio a tempietto, aggiunto nel 1977 all’altare e costituito da colonne in marmo variegato con capitelli corinzi e da trabeazione curvilinea terminante con arco di coronamento, all’interno del quale è collocato il crocefisso, mentre in sommità vi è la statuetta del Redentore.
Cappelle laterali
Entrando in chiesa, nella seconda campata troviamo: a destra la cappella del Battistero rialzato di un gradino e posto al centro di quattro colonne, a sinistra i confessionali. Nella quarta campata, a sinistra la cappella con l’altare dedicato a Santa Caterina da Siena con Santa Rita da Cascia e Sant’Antonio da Padova; a destra la cappella di San Giorgio con la pala di “San Giorgio Martire” dipinto ad olio, opera di Maria Locatelli (anni ’40 del ‘900). Nella sesta campata, nelle absidi terminali del transetto troviamo: a destra la cappella dell’organo, a sinistra la cappella della Madonna. La cappella dell’organo, in passato cappella dedicata a San Giuseppe, dal 1959 ospita il grande organo risalente al 1893 e trasportato dalla vecchia chiesa parrocchiale. Al di sotto delle 1626 canne dell’organo sorge la cantoria in legno, al centro della quale è ubicato un paliotto d’altare in rame argentato. La cappella della Madonna è rialzata di un gradino rispetto all’aula assembleare ed è delimitata da balaustra in marmo policromo. Al centro della cappella, le cui pareti sono rivestite in pannelli in legno, sorge su un alto piedestallo la statua in marmo bianco attribuita alla scuola del Bernini e donata alla comunità di Limbiate dal cardinale Schuster nel 1936. Sulla parete di fondo dell’aula liturgica vi sono due altari minori, collocati ai lati del presbiterio nel 1959. L’altare laterale sinistro è l’altare del Sacro Cuore: in marmo policromo ospita nella parte superiore un’edicola con il crocefisso in legno policromo di epoca barocca (autore Giuseppe Artegna) recuperato dal parroco don Felice Riganti dalla vecchia chiesa di San Giorgio nel 1977. L’altare laterale destro, proveniente dalla cappella Manzi, è dedicato a San Giuseppe ed è in marmo policromo con cornici e piani in marmo nero. Sopra l’altare il tabernacolo e la pala della “Madonna che regge il Bambino” con cui gioca San Giovannino affiancato da S. Antonio abate e dall’apostolo Andrea, di autore ignoto (seconda metà XVIII sec.). A destra del presbiterio è ubicata la cappella feriale dedicata alla Madonna del Rosario, la cui statua in legno policromo (opera di Petrus Viganò, 1808) è collocata su un altare a parete sul lato sinistro. Sulla parete opposta sono appesi i pannelli con gli strappi degli affreschi pre-giotteschi provenienti dall’oratorio dei SS. Filippo e Giacomo. La cappella ha soffitto voltato ribassato ed è illuminata da vetrate colorate decorate con raffigurazioni africane a tema mariano.
vetrate
Interno chiesa: vetrate artistiche istoriate in vetro policromo, opera degli artisti Giuseppe T. Egger e Fabrizio Tonti (1962-1971) raffiguranti scene della vita della Madonna. In controfacciata: vetrata grande centrale “Maria Santissima regina del Cielo e della Terra; vetrate laterali “Nozze di Cana” e “Discesa dello Spirito Santo”. Vetrate dell’abside: “L’incontro dei santi Gioacchino e Anna”, “la Nascita della Vergine”, “S. Anna istruisce Maria bambina”, “l’Andata di Maria al tempio, “lo Sposalizio”. Vetrate della cappella della Madonna: rappresentano quattro donne della Bibbia, legate simbolicamente alla Madonna (Abigaille, Ruth, Giuditta, Ester) e quattro Dottori della Chiesa, esaltatori delle sue virtù (S. Ambrogio, S. Ildefonso, S. Efrem, S. Bernardo).
Opere d'arte
Pareti dell’aula liturgica: stazioni della Via Crucis, formelle in cotto di notevoli dimensioni (60x80 cm) realizzate dallo scultore Alfredo Sassi (1973)



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1969)
Nel 1969 la chiesa subisce modifiche nella zona presbiterale secondo le prescrizioni dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II: si inserisce al centro del presbiterio, davanti all’altare tridentino, una nuova mensa rivolta verso l’aula liturgica. Viene smantellato il pulpito ligneo sulla prima colonna a sinistra del presbiterio e si colloca un nuovo ambone sul lato destro, ad angolo con la gradinata. La zona del presbiterio rimane separata dall’aula liturgica dalla balaustra.
presbiterio - intervento strutturale (2007)
Con il rifacimento della pavimentazione della chiesa, viene realizzata una nuova gradinata ad andamento curvilineo che avanza ancor di più verso l’aula rispetto alla precedente. Viene definitivamente eliminata la balaustra e si realizza una nuova mensa. Sulla sinistra della mensa viene collocato l’ambone, sulla destra la seduta della presidenza, entrambi realizzati in legno.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Milano
7 Zona Past. VII - Sesto S. Giovanni - Decanato di Paderno Dugnano
Parrocchia di San Giorgio

Via S.Ambrogio 2 - Limbiate (MI)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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