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Chiesa di Santa Maria Nascente <Erba>
Data ultima modifica: 28/01/2020, Data creazione: 14/7/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria Nascente


Altre denominazioni S. Maria Nascente


Ambito culturale (ruolo)  maestranze lombarde (costruzione)



Notizie storiche  1574 - 1574 (costruzione intero bene)
L'antica chiesa si S. Maria di Villincino, di probabile impianto romanico, è stata oggetto di precise disposizioni strutturali e liturgiche, impartite durante i secoli, in particolare con il primo Borromeo e con la potenza della famiglia Carpani. Il cardinale ordina che il SS. Sacramento sia custodito solo dopo aver assicurata la chiesa con inferriate; di adattare le aperture del ciborio del battistero affinchè si possano aprire più comodamente; di realizzare il Sacrario incassato nel muro, con finestrella e chiave per chiuderlo. Inoltre, S. Carlo Borromeo, prima di spostare la sede della Pieve d'Incino da S. Eufemia a S. Maria di Villincino, sondò l'opinione pubblica se attribuire la nuova sede Plebana in Contrada (Erba Alta), dove risiedevano famiglie importanti, oppure a Villincino. La scelta, obbligata anche da un fattore ambientale, si orientò come ben sappiamo verso Villincino che era anche sede del podestà e si contavano numerosi gli uffici e le botteghe.
1590 - 1590 (restauro battistero)
Un documento testimone della Controriforma Carolina ci riporta nel dettaglio le riparazioni eseguite presso la nuova Pepositurale di S. Maria, soggetta a degrado diffuso e danneggiato dai fedeli in occasione della benedizione papale del 1590. "Le pile per l'acqua santa erano a terra, mancavano le finestre e le porte del sacrista, Tutti e tre gli altari dovevano essere fatti come santuari. Furono disposte tavole in noce per gli altari del Rosario e di S. Cristoforo, si adattò il tetto e il campanile".
1752 - 1752 (modifica strutturale intero bene)
L'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli il 13 giugno 1752 si reca alla Prepositura che consacrò in quattro ore. Nella sua relazione di visita descrive l'edificio con unica navata e restaurata all'inizio del secolo corrente. Dedicata alla Natività della B. V. ha una Cappella del Battistero di forma quadrata, separata dalla chiesa che aveva tre altari. Quello maggiore, il secondo a settentrione, dedicato alla B.V. del Rosario e quella di S. Carlo, a meridione. Ciò che descrive il Pozzobonelli è il risultato di una ricostruzione settecentesca voluta dal prevosto Antonio Meda che modificò l'orientamento della chiesa, ruotandolo di novanta gradi. La forma originaria a navata unica aveva orientamento con abside a nord mentre la consuetudine dei primi cristiani vuole l'orientamento con abside a est, dove il sole sorge. Nella sua visita, il cardinale Pozzobonelli elogia per la cura del tabernacolo e per aver realizzato gli interventi decretati dal suo predecessore Card. Archinti.
1839 - 1848 (modifica strutturale intero bene)
Nell'Ottocento numerosi interventi strutturali furono avviati sulle chiese di Erba. Parravicino ampliò la parrocchiale di Incino dedicata a S. Maria Nascente. Un cronista del "Corriere sul Lario", nel 1858 descrisse questi interventi: "un pronao antistante si colloca pesantemente, con poca eleganza; le due cappelle interne si pongono come mausolei sepolcrali; nella chiesa manca la luce e gli apparati artistici e liturgici non seguono regole canoniche; i due pulpiti furono sostituiti da un seggiolone a destra; il pulpito dorato conservato dall'antichità si scopre solo durante le celebrazioni solenni; le pareti interne erano state decorate malamente; la sacrestia è spoglia; l'altare è goffo e umido come sessan'anni or sono".



Descrizione  La Prepositurale di Erba ha subito una serie di modifiche nel tempo, ponendola con orientamento verso nord, nel corso dell'ultimo intervento risalente agli anni settanta del Novecento. In quell'occasione si ampliò la chiesa aggiungendo un nuovo corpo di fabbrica con struttura in c.a., addossato alla parete sud della navata settecentesca, opportunamente demolita per innestare il nuovo ottagono. L'attuale presbiterio corrisponde alla cappella laterale appartenente all'impianto storico, leggermente rialzata rispetto l'aula, con volta a botte ribassata, intonacata e tinteggiata. La navata originale ha una volta a botte decorata e affrescata, con vele in corrispondenza delle aperture laterali. La pavimentazione della chiesa è in marmo lucido di recente fabbrica. Anche la sacrestia ha una volta a botte, intonacata e semplicemente tinteggiata. Solo in parte è dipinta. Il pavimento della sacrestia è in cotto, di recente posa. All'interno sono collocati alcuni arredi in legno massello e un antico confessionale in stile barocco. Adiacente si apre un piccolo ambiente con volta a catino tinteggiata che in passato era destinato a cappella battesimale. Nella parte nuova della chiesa, dove risiede l'assemblea, alcune vetrate con simboli eucaristici decorano le facciate superiormente. Anche l'ingresso moderno è costituito da un'ambia vetrata lavorata con bronzo e vetro. La chiesa fu consacrata nel 1978 dal S.E. Cardinal Colombo dopo aver ultimato i lavori di ampliamento.

Altare maggiore
Per accedere alla zona presbiteriale si oltrepassa un arco a sesto ribassato, sorretto da due colonne libere in muratura con finitura a stucco veneziano grigio. I capitelli sono compositi. Ai lati delle colonne si aprono due varchi come a formare una struttura Serliana. L'altare dedicato alla Madonna del Rosario, dietro l'attuale mensa, è in stile neo rinascimentale, rivestito da marmi policromi e tabernacolo con antina cesellata. La mensa di questo altare è dotata di Sacra Pietra. La statua lignea settecentesca della Vergine col Bambino incoronati è custodita nella sua nicchia dotata di vetro. Nel presbiterio uno zoccolo moderno corre lungo il perimetro. Per la parte eccedente la cappella, il nuovo presbiterio termina nella navata con una gradinata di marmo rosso. La nuova mensa è di marmo giallo con un bassorilievo sul fronte, così come l'ambone e il seggio del sacerdote.
Altare
Il presbiterio originale, orientato a est con abside semicircolare e volta a semi catino, è oggi utilizzato come cappella laterale. La balaustra di accesso di marmo nero di Varenna e colonnine in marmo rosso di Verona, denota una fattura pregiata. La recente pavimentazione di granito si accompagna quella presente nella navata. Le volte sono decorate con dipinti, affreschi e stucchi di diverse epoche. Sulle tre vele del coro sono affrescate le Virtù Teologali (Fede, Speranza e Carità). Al centro della volta a botte, soprastante l'altare, in un medaglione a stucco, è rappresentato l'Ostensorio. Ai lati, sulle vele, troviamo le immagini di S. Marta (verso sud) e S. Eufemia (verso nord). Anche le pareti di questo antico presbiterio sono impreziosite da affreschi di considerevole dimensione: "la cena di Emmaus" e "Il Buon pastore", risalgono al 1928 e sono opera di Davide Beghi. L'altare barocco è costituito da marmi policromi, compreso il paliotto frontale. La struttura termina con un tempietto sorretto da colonne di marmo nero e pilastri di marmo rosso. Alla sommità alcuni puttini accompagnano la statua del redentore. All'interno del tempietto è custodito un crocefisso argentato. L'antina del tabernacolo è cesellata e decorata con la figura del Cigno Eucaristico. Alle pareti laterali sono addossate le sedute lignee. Da citare è il coro in legno massello di ottima fabbrica. Sempre nel coro sono esposte due tele settecentesche di forma circolare raffiguranti "La Trasfigurazione di S. Teresa d'Avila" e "S. Anna con Maria giovinetta". Le tele ovali erano quattro, le rimanenti sono ora esposte nella zona nuova e raffigurano "L'estasi di S. Filippo Neri" e "La morte di S. Andrea Avellino". Altre tele di grosse dimensioni sono esposte in questa zona del presbiterio storico, una di queste che raffigura la B.V. con il Battista è in deposito dal Museo Diocesano. Da evidenziare sono anche due tondi affrescati in volta, raffiguranti S. Ambrogio e S. Carlo, degradati dalle efflorescenze saline.
Opere d'arte
Soprastante l'ingresso alla sacrestia è esposta una tela che raffigura la Crocefissione, appartenente alla scuola del Procaccini. Anche questa tela è in deposito dal Museo Diocesano.
Cicli affrescati
Sulla volta della navata sono affrescati alcuni medaglioni. In particolare al centro possiamo ammirare "La Natività all'interno della grotta", opera ottocentesca di Carlo Calcaterra. In corrispondenza delle vele abbiamo altri tondi con affrescate le figure di "S. Giovanni Battista", "S. Giuseppe con il Bambino", "S. Sebastiano" e "S. Rocco". La volta affrescata soprastante l'organo presenta un cartiglio centrale con "Angeli in coro" e due formelle laterali raffiguranti "S. Pietro" e "S. Paolo".
Cappelle laterali
La cappella dedicata a S. Carlo Borromeo è collocata nella parte più moderna della chiesa. La statua lignea settecentesca del santo è collocata in una nicchia centrale. Sottostante troviamo una teca contenente la statua di S. Vereconda sdraiata, proveniente dalla cappella privata di Casa Chiesa Molinari di Erba Alta. A sinistra altre statue di santi come S. Antonio Abate, S. Rita da Cascia e Papa Giovanni XXIII. A sinistra in una piccola urna di bronzo e vetro è esposta una piccola Maria Bambina di recente fattura. Il pavimento della cappella è di granito lucido, come il resto della chiesa. Il soffitto piano è tinteggiato. Di fronte la cappella del battistero si specchia simmetricamente rispetto alla precedente. Al centro, la vasca battesimale di marmo rosso è collocata su predella lignea. Anche il ciborio della vasca è ligneo ed è molto lavorato. Alla sommità trova posto la statua bronzea raffigurante S. Giovanni Battista.
Portone
Il portone che si affaccia sulla piazza è arricchito da basso rilievi in rame. L'opera dello scultore Maffeo Ferrari di Ponte di Legno, risale al 1970. Sono raffigurate alcune scene della vita di Maria e altre scene del Nuovo e Antico testamento. Il portone è incorniciato con granito ed è preceduto da un portico ottocentesco sorretto da quattro colonne libere di arenaria con base attica e capitelli ionici. La cornice esterna del portico è dentellata. Anche gli ingressi laterali alle sacrestie sono decorati con formelle di rame dello stesso scultore.
Impianto strutturale
La chiesa settecentesca è costituita da murature in pietra, coperture lignee a doppia falda e manto in coppi a canale. Il timpano della facciata principale evidenzia la pendenza delle falde. Nel 2019 sono stati ultimati alcuni lavori di restauro sulle coperture e sulle superfici esterne. La struttura moderna è invece costituita da strutture in c.a. con manto in coppi a canale.



Adeguamento liturgico  chiesa - intervento strutturale (1970)
L'attuale presbiterio corrisponde alla cappella laterale risalente all'impianto storico, esistente prima della modifica strutturale avvenuta negli anni settanta. Il progetto generale, a cura dell'arch. Cappelletti, propose l'aggiunta di un corpo di fabbrica sul lato sud della navata, modificando così l'orientamento. La nuova disposizione presbiteriale mantennne l'antico altare dedicato alla Madonna del Rosario contenente la statua lignea, con l'aggiunta della nuova mensa in marmo giallo che presenta le croci della consacrazione e la Pietra Sacra. Anche l'ambone e il seggio per il sacerdote sono nello stesso materiale e stile moderno della mensa.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Milano
3 Zona Pastorale III - Lecco - Decanato di Erba
Parrocchia di Santa Maria Nascente

Piazza della Prepositura - Erba (CO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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