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26/4/2024 Diocesi di Milano - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Martino <Cinisello Balsamo>
Data ultima modifica: 22/11/2018, Data creazione: 14/7/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Martino


Altre denominazioni S. Martino


Autore(Ruolo)  Latocca, Claudio (costruzione)



Ambito culturale (ruolo)  architettura moderna (costruzione)



Notizie storiche  XIX - XX (Notizie storiche Carattere generale)
Originariamente la popolazione di Balsamo, borgo che come quello di Cinisello, aveva un suo comune e una sua amministrazione, si raccoglieva nell’antica chiesa dedicata a San Martino, patrono di Balsamo (oggi chiamata Santuario). La divisione nei due borghi, rimase in auge fino al 1928, quando venne fondato un unico comune che prese il nome di Cinisello Balsamo. Per alcuni secoli le chiese presenti sul territorio furono solo due: Sant’Ambrogio per Cinisello e San Martino per Balsamo. Solo negli anni ‘50 del ‘900, con l’aumento della popolazione e lo sviluppo urbano sorse la necessità di costruire nuovi templi. La parrocchia di Sant’Ambrogio si vide costretta a dividere la popolazione di Cinisello nelle nuove chiese: S. Pio X, S. Giuseppe, Sacra Famiglia. Nel territorio di Balsamo, il parroco con la comunità decisero di edificare una nuova parrocchiale: la chiesa di S. Pietro M. Inoltre, istituì una parrocchia in frazione Cornaggia con la Cappella di S. Margherita.
1953 - 1953 (Notizie storiche Intero bene)
A partire dagli anni Cinquanta del Novecento si verificarono forti incrementi demografici, il numero degli abitanti quasi si triplicò. Nel 1953 la parrocchia di Balsamo aveva iniziato uno sviluppo edilizio che andò rapidamente aumentando, e che si estese nella zona situata a nord della storica chiesa di San Martino. In un primo tempo la comunità parrocchiale aveva studiato la possibilità di edificare una cappella sussidiaria nella nuova zona e lavori di manutenzione per la sistemazione dell’antica parrocchiale, che non avrebbero però risolto le problematiche di funzionalità e capienza. Il parroco don Pietro Carcano sentiti i pareri della Curia, maturò pertanto l’idea della costruzione di un nuovo edificio, da adibire a parrocchia, che rispondesse per dimensioni alle nuove esigenze. Venne pertanto acquistato per la somma di £. 5.000 il terreno di piazza Soncino, in un’area ritenuta centrale e più adatta ad integrare la nuova popolazione.
1953 - 1961 (Costruzione Intero bene)
Acquistato il terreno, venne dato incarico all’ing. Claudio Latocca in collaborazione con gli arch.ti A. Olgiati e G.Sartorio, di studiare il progetto, che venne esaminato da un comitato parrocchiale, che si occupò anche del piano finanziario per l’edificazione. Il progetto venne approvato dalla Commissione d’Arte Sacra Diocesana e il 3 marzo 1957 venne posata la prima pietra e iniziati i lavori, che si conclusero, nonostante le difficoltà di cantiere e con le imprese costruttrici nel 1961. L’edificio concepito come centro parrocchiale, è completato con la casa parrocchiale edificata sul fianco destro della chiesa mentre sulla sinistra trovò spazio un fabbricato per le opere parrocchiali. Tutto intorno all’edificio sacro e alle costruzioni vennero previste aree verdi da adibirsi a giardino. Il 19 marzo del 1961 la chiesa fu benedetta da Mons. M. Civelli (missionario di origine balsamese) e il 3 giugno dello stesso anno il Card. G. B. Montini, allora Arcivescovo di Milano, la consacrò.
1977 - 1993 (Ristrutturazione Intero bene)
Fin dai primi tempi del suo insediamento don Mario Valzasina, successore dello storico parroco don Carcano, fece apportare alcune modifiche alla sistemazione interna della chiesa. Fece eliminare: gli altari laterali, posti in nicchia alla destra e alla sinistra della zona presbiterale; la balaustra che divideva il presbiterio dall’aula, adeguando lo spazio liturgico alle nuove disposizioni Conciliari. Fece collocare il tabernacolo in posizione centrale e realizzare la scalinata in marmo bianco per accedere alla zona della riposizione dell’Eucarestia. Fece eseguire dalla Scuola del Beato Angelico di Milano, l’imponente statua del Cristo Risorto, opera di don Marco Melzi, che attualmente è appesa nella parte superiore della controfacciata. Inoltre, provvide al rinnovo dell’impianto di riscaldamento e al restauro di alcuni paramenti sacri della fine dell’Ottocento e dell’inizio del Novecento, che poi fece collocare alle pareti dell’aula liturgica.
1997 - 1998 (Ristrutturazione Intero bene)
Nel 1993 venne nominato nuovo parroco don Felice Carnaghi che nel 1997, provvide al rifacimento del tetto della chiesa. Nel 1998 la parrocchia intraprese una nuova opera di ristrutturazione dell’interno dell’edificio sacro. Si realizzò su tutta la superficie dell’aula liturgica, del transetto e del presbiterio un controsoffitto con lo scopo di insonorizzare acusticamente la chiesa e di provvedere alla riduzione del volume in altezza e al conseguente risparmio energetico. Al centro della controsoffittatura al di sopra dell’altare venne alloggiato il quadro con il volto di Cristo Pantocratore. A completamento del rinnovo dell’area presbiterale fu collocato alla destra dell’altare il fonte battesimale ed eliminato uno dei due amboni (quello di destra) presenti sull’altare. Venne inoltre posta alla destra del nuovo altare la presidenza. Da ultimo venne sistemata l’urna del Beato Carino al centro della parete laterale sinistra della navata, e sistemate le statue dei Santi.
2005 - 2010 (Rifacimento Sagrato)
Nel 2005 l’Amministrazione comunale intraprese i lavori di riqualificazione di piazza Soncino e delle vie prospicienti la chiesa provvedendo alla ripavimentazione della piazza con lastre di porfido. La parrocchia provvide pertanto ad effettuare una nuova pavimentazione del sagrato, in sostituzione di quella cementizia realizzata all’epoca della costruzione dell’edificio sacro, e alla realizzazione della cancellata di chiusura del pronao. Nel 2007, l’artista Mike Ciafaloni, donò alla parrocchia l’opera in ceramica, raffigurante San Martino, che venne posta sul muro di confine della proprietà parrocchiale prospiciente il sagrato. Nel 2010 a completamento delle opere esterne, la parrocchia ha collocato ai lati del sagrato due grandi vasi contenenti due ulivi centenari.



Descrizione  La chiesa di San Martino sorge in un quartiere in prossimità del centro di quello che era il territorio di Balsamo, e poco distante dal centro cittadino dell’attuale città di Cinisello Balsamo. La chiesa si affaccia su piazza Soncino, alla quale fa da quinta villa Casati Stampa di Soncino, attualmente sede della “Società San Paolo”. Orientata da nord a sud è preceduta da un sagrato sopraelevato di un gradino rispetto alla viabilità comunale; tutta l’area occupata dall’edificio sacro e dalle sue pertinenze è delimitata da una recinzione che la separa dalle vie carrabili, che ne definiscono il lotto. Tutti i fabbricati di proprietà parrocchiale sono inseriti in un giardino, sorto contestualmente all’epoca della costruzione della chiesa. L’edificio sacro realizzato su progetto dell’Ing. Latocca, ha un’architettura compatta, caratterizzata da un unico blocco imponente, una forma geometrica massiccia, derivante dalla pianta a croce latina con i bracci allargantisi a forma trapezoidale verso il centro del transetto. Le facciate laterali, sono caratterizzate dai pilastri strutturali a prisma in cemento armato a vista, e dalle finestre a nastro che corrono lungo tutto il perimetro dell’edificio. Tutte le superfici delle murature di tamponamento sono in mattoni a vista. La facciata principale a capanna, è nella parte mediana leggermente arretrata e caratterizzata da un pronao, chiuso da una cancellata, definito da un grande mensolone e sormontato da tre grandi vetrate longitudinali, che ne scandiscono la superficie. Tutta la superficie è in mattoni a vista. Dal sagrato sopraelevato di un gradino rispetto alla piazza si accede attraverso un’ampia gradinata a tre gradini al protiro e da questo direttamente all’aula assembleare. All’interno l’edificio è a navata unica con pilastri in cemento armato e murature intonacate e tinteggiate. La navata è caratterizzata dal ritmo dei pilastri in cemento armato, tinteggiati di colore senape, alla cui sommità sono collegati attraverso le travature. Nella parete di sinistra, al centro della navata, è ricavata la cappella in cui è conservata l’urna del Beato Carino, sul lato opposto trova posto la cappella della Madonna. Nella parte superiore delle murature è alloggiata una fascia lignea che corre lungo tutto il perimetro dell’aula liturgica, realizzata con il duplice scopo di mascherare gli impianti e di smorzare e diffondere la luce proveniente dalle finestre a nastro poste in facciata. Tutta l’aula, il presbiterio e il transetto sono controsoffittate con pannelli fonoassorbenti che creano un gioco di volumi che riprende la geometria della copertura e ne mette in evidenza la forma a croce latina, con i bracci che si allargano a trapezio. Sopra il portale d’ingresso è alloggiata la scultura del Cristo Risorto. La zona presbiterale è il risultato degli adeguamenti liturgici degli anni tra il 1970 e il 1998; situata in posizione sopraelevata, è collegata all’aula liturgica attraverso tre gradini ed è definito dalla larghezza del transetto. Il catino absidale è in pannelli di legno ed ospita il coro. Al centro del transetto vi è collocato l’altare: una mensa in marmo rosso scuro e pietra di Versilia, che riprende nel basamento la forma delle braccia trapezoidali e i quadrati della geometria della pavimentazione della navata. Il tabernacolo collocato sul fondo del transetto, antistante al coro, è alloggiato in una struttura lineare composta da lamine di pietra di Versilia, sistemata al vertice di una scalinata che lo pone al centro della vista da ogni punto dell’aula assembleare. Alla destra dell’altare, nel braccio destro trova spazio la seduta della presidenza, anch’essa realizzata in pietra chiara di Versilia e il fonte Battesimale. Alla sinistra dell’altare, in posizione più avanzata, e alla base del presbiterio è allocato l’ambone. L’aula liturgica è direttamente collegata con la sacrestia, attraverso una scala ricavata in prossimità della scala d’accesso alla cripta, in testa al braccio sinistro.

Impianto strutturale
L'edificio ha una struttura architettonica in cemento armato e muratura in laterizio. Tutte le superfici esterne della chiesa sono rivestite in elementi dalla dimensione costante: mattoni paramano e caratterizzata dalla messa in evidenza dei pilastri a prisma in cemento armato. Le superfici interne e i pilastri che ne determinano la struttura sono intonacati e tinteggiati nei colori del giallo ocra e senape.
Pianta
La chiesa ha una pianta a croce latina ad un’unica navata con le braccia del transetto molto allargate verso l’altare, nella quale si innestano tra il transetto e la zona absidale la sacrestia e alcuni ambienti parrocchiali.
Campanile
La chiesa non è dotata di campanile, sono presenti elementi di amplificazione che riproducono il suono delle campane, posizionati sulla copertura.
Coperture
La chiesa presenta un tetto a falde inclinate in pannelli di alluminio preverniciato colore grigio scuro. La sua estensione coincide con le linee che definiscono la planimetria dell’aula liturgica.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione dell'aula liturgica interamente in palladiana di colore chiaro, Marmo chiaro della Versilia. La parte centrale, a passatoia, è suddivisa in grandi quadrati con perimetro in pietra di colore rosso scuro – Rosso Alicante- e campo centrale come la palladiana della pavimentazione. La pavimentazione del presbiterio è realizzata in pietra naturale in Rosso Alicante e Marmo chiaro della Versilia per la pedana su cui poggia l’altare.
Cripta
Al piano semiinterrato nella parte del corpo di fabbrica corrispondente alla zona del presbiterio è presente una cripta utilizzata per le funzioni invernali. Vi si accede mediante due scale che hanno inizio dal piano della chiesa. La pavimentazione della cripta è anch’essa in scaglie di pietra chiara e fasce di marmo rosso scuro che riprendono il disegno del soffitto.
Cappelle laterali
Lungo la parete sinistra, al centro della navata, è ricavata la cappella in cui è conservata l’urna del Beato Pietro Carino, da Balsamo (sec.XIII). L’urna in vetro e metallo dorato, venne realizzata nel 1964, quando su interessamento del parroco don Piero Carcano le reliquie del corpo vengono composte nel simulacro.
Opere d'arte
Sulla parete di controfacciata è appesa la scultura del “Cristo Risorto”, opera di don Marco Melzi, della Scuola del Beato Angelico di Milano.
Elementi decorativi
Lungo la fascia lignea che corre lungo tutto il perimetro dell’aula liturgica sono collocati i quadri della via Crucis, opera del pittore Compagnone (?).
Elementi decorativi
Lungo le pareti dell’aula liturgica sono collocati i quadri in cui è narrata la vita di San Martino. Realizzati nel 2014-2015 da Magdalena Grandi.
Lapidi e iscrizioni
Sulla controfacciata alla destra del portone centrale è apposta una lapide che ricorda la consacrazione della chiesa: “Sotto il Pontificato di S. Santità GIOVANNI XXIII per le mani di Sa Eminenza Cardinale GIOVANNI BATTISTA MONTINI Arcivescovo di Milano fu consacrata questa Chiesa Parrocchiale del titolo di S. Martino il 3 giugno 1961 essendo Prroco il Sac. Don Piero Carcano”



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1977)
La chiesa tra il 1977 e il 1993 ha subito una prima modifica per adeguarla alle prescrizioni dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II. Sono state rimosse le balaustre e collocato centralmente il tabernacolo.
presbiterio - intervento strutturale (1998)
Il presbiterio, nel 1998, a completamento delle opere realizzate in precedenza viene adeguato secondo le prescrizioni del Concilio Vaticano II. Viene rifatto l’altare e collocati alla sua destra la seduta della presidenza e il fonte battesimale.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Milano
7 Zona Past. VII - Sesto S. Giovanni - Decanato di Cinisello Balsamo
Parrocchia di San Martino

Via S.Paolo, 18 - Cinisello Balsamo (MI)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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