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3/5/2024 Diocesi di Milano - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Carlo <Cardana, Besozzo>
Data ultima modifica: 10/07/2019, Data creazione: 14/7/2011


Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria


Denominazione Chiesa di San Carlo


Altre denominazioni S. Carlo


Ambito culturale (ruolo)  maestranze lombarde (costruzione )



Notizie storiche  XII - XIII (costruzione intero bene)
Il ‘Liber Notitiae Sanctorum Mediolani’, elenco di luoghi sacri degli esordi del XIV sec., menzionava in “in loco cardana” una “ecclasia sancti columbani”. Lo stanziamento monastico doveva trovarsi nella frazione di Cardana Superiore; qui, vuole la leggenda, avrebbe trascorso qualche tempo in romitaggio il venerato san Nicone, morto nel 1180 e alla cui figura fu poi innalzata una chiesa nel cuore di Besozzo. Secondo altre fonti, il cenobio era stato eretto sotto la protezione di san Tiburzio (titolo del canonicato di Besozzo); da qui il possesso di “quasi tutti i beni di questo paese [dei] monaci di Besozzo” (Brambilla). Più certo, del resto, è il destino in epoca moderna di beni e monastero in Cardana che, nel 1574, erano nelle mani del monastero di S. Alessandro di Besozzo. In quell’anno, Carlo Borromeo, nell’ambito della riorganizzazione dell’antica pieve di Brebbia, con spostamento del centro spirituale a Besozzo, li avrebbe infine assegnati al Seminario di Milano.
XVII - XVII (ricostruzione intero bene)
La continuità tra l’antico e l’odierno luogo di culto non è al momento documentabile con certezza, ma è suggestiva una nota redatta nell’ambito di una ricognizione dei presidi dedicati a S. Colombano che ricordava come, dopo la soppressione operata da Carlo Borromeo, “l’abside rimasta, quale moncone della chiesa di S. Colombano, doveva essere chiusa da cancelli di legno per impedire l’ingresso alle bestie. Così la chiesa di S. Colombano da allora rimase una cappella” aperta. Altri indizi sono forniti dalla fabbrica attuale, con cantonali lapidei in facciata di probabile, antica origine. Per la resto, la chiesa fu ricostruita dalle fondamenta e dedicata a S. Carlo attorno al secondo quarto del XVII sec., con ricchissimo repertorio figurato interno e bella finestra a volute sopra l’ingresso dove un’iscrizione ricorda la nuova dedicazione “DIVO CAROLO”.
1898 - XX (restauro intero bene)
Durante la visita del card. Ferrari, nel 1898, fu constatato che la chiesa necessitava di opere di manutenzione. Furono eseguite nel volgere di breve tempo, come dimostrerebbe la tappezzeria dipinta e graffita in controfacciata databile ai primi decenni del XX sec.



Descrizione  La chiesa di S. Carlo sorge nella frazione superiore di Cardana, ai margini di un nucleo abitato di antica formazione. Dal sagrato si gode un’ampia vista sul bacino centrale del lago Maggiore. Molte le ragioni di una visita. Il luogo, infatti, era in antico riunito attorno a uno stanziamento monastico che, almeno nel XIII/XIV sec., portava ancora la dedicazione a S. Colombano. Difficile sostenerne una fondazione avanti al Mille, come voglio alcune fonti: "la chiesa […] fa pensa che la costruzione di essa risalga molto addietro nel tempo, cioè a quando il culto di S. Colombano in Lombardia era assai sentito […] e precisamente all’epoca Longobarda” (‘Archivio storico per la città e i comuni del territorio lodigiano e della diocesi di Lodi’, cit.). La fabbrica attuale non conserva tracce anteriori alla ricostruzione seicentesca, se non per qualche cantonale della facciata. Non è accertata neppure la continuità tra la realtà medievale e l’odierna, anche se è probabile che l’antica abside, rimasta in piedi dopo il definitivo accorpamento dei beni in Cardana, già da tempo passati al monastero di S. Alessandro di Besozzo, al Seminario milanese voluto da Carlo Borromeo (1574), sopravvivesse per qualche decennio come cappellina aperta, chiusa solo da cancelli per evitare l’ingresso delle bestie. Non sono noti neppure dati sull’ingente ricostruzione integrale del luogo, conclusa certamente nel secondo decennio del XVII sec., forse entro il 1630 come sembrano indicare alcuni indizi. Al centro della rustica facciata a capanna e in pietra a vista, infatti, campeggia un elaborato sistema che riunisce il portale e la finestra centrali, circondati da cornici classicheggianti e da volute, con ben giocato accostamento di cromie e di materiali. All’interno, l’ancona dell’altare maggiore in stucco è affiancata da colonne scanalate con ricco capitello corinzio ed è conclusa da uno studiato fastigio in curva ribassato e ad ali spezzate. Si tratta di due innesti (portale e altare) di raffinata qualità esecutiva con datazione da assegnate, appunto, ai decenni centrali alla prima metà del Seicento. Il presbiterio (a terminazione rettilinea, non è chiaro quanto rispettoso dell’antico ancora in piedi allo scorcio del XVI sec.) fu del resto arricchito da un bel partito affrescato che, seppur poco indagato, andrebbe collocato ai medesimi decenni, opera di una bottega ancora anonima che si muoveva nella scia e nell’eredità di modelli della bottega degli Avogadro, operante a S. Caterina del Sasso Ballaro (Leggiuno) e nella parrocchiale di Mombello (Laveno Mombello) negli anni attorno al 1610.

Struttura
Murature d'ambito a sezione normalizzata formate da inerti (pietra a spacco e laterizi) legati da giunti di malta. Tutte le murature della chiesa all'esterno sono intonacate. I prospetti esterni, invece, sono al rustico.
Impianto strutturale
Edificio innalzato con murature continue a sezione normalizzata senza il ricorso a elementi puntuali isolati. L'aula unica è scandita in due campate ed è coperta da una volta a botte, retta da archi trasversi a pieno centro. Il presbiterio è coperto da una volta a botte centrata da un cartiglio poligonale.
Cicli affrescati
All'altare maggiore è raffigurato il santo titolare, san Carlo Borromeo in adorazione del Crocifisso. I riquadri affrescati ai lati dell'ancona sono dedicati al tema dell'annunciazione, con angelo nunziante a sinistra e Maria nel riquadro di destra. Al centro della volta sopra il presbiterio campeggia Dio Padre benedicente, circondato da una teoria di angeli. Altri angeli, con i simboli della passione, occupano gli spicchi laterali della volta, entro elaborate cornici dipinte.
Campanile
Campanile a vela innalzato sopra la facciata.



Adeguamento liturgico  nessuno






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Milano
2 Zona Pastorale II - Varese - Decanato di Besozzo
Parrocchia di San Martino

Via S.Carlo - Cardana, Besozzo (VA)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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