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20/5/2024 Diocesi di Cremona - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Sette Fratelli Martiri <Pomponesco>
Data ultima modifica: 10/12/2014, Data creazione: 28/7/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Sette Fratelli Martiri


Altre denominazioni SS. Sette Fratelli Martiri


Autore(Ruolo)  Vergani, Giovanni Battista (rifacimento chiesa)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze mantovane (fondazione chiesa)
maestranze mantovane (costruzione nuova chiesa)
maestranze mantovane (rifacimento selciato)
maestranze mantovane (rifacimento facciata)



Notizie storiche  958 - 978 (proprietà carattere generale)
Secondo i documenti, nel 958 le terre nei dintorni di Pomponesco vengono donate ai Benedettini. Qualche anno più tardi, anche il paese viene donato dai Longobardi ai Benedettini, i quali portano questi territori ad un grande periodo di prosperità già nel 978.
XIII - XIII (preesistenze carattere generale)
Sulla base di alcuni documenti dell'Archivio Storico Gonzaga di Mantova, si ipotizza che la chiesa sia stata fondata dopo il 1200. Infatti nell'elenco delle chiese che costituiscono il vicariato di Viadana nel 1147, la parrocchiale di Pomponesco non viene nominata.
1339 - 1339 (passaggio di proprietà intero bene)
Importante per la chiesa parrocchiale di Pomponesco è la data del 1339, poiché i territori viadanesi passano in proprietà della Casa Gonzaga di Mantova, cessando l'episcopato cremonese iniziato nel 1145. In una bolla del Papa Benedetto XII, risalente anch'essa al 1339, viene affermato che la chiesa è sita in un luogo inadatto e poco dignitoso. Inoltre l'edificio risulta gravemente danneggiato a causa delle frequenti guerre e delle alluvioni.
1787 - 1787 (rifacimento selciato e pavimentazione)
In questo anno vengono disperse le lapidi mortuarie insieme ai marmi utilizzati per la pavimentazione, di cui si ipotizza un primo rifacimento. Inoltre viene realizzato il selciato, che già era stato costruito nel 1591 ma senza l'ausilio della sabbia. Durante questi lavori vengono eliminate anche le sepolture presenti vicino alla chiesa.
1829 - 1831 (rifacimento intero bene)
L'iscrizione presente in chiesa riporta: "Questa chiesa fu disegnata dal Sig. Architetto Prof. Vergani ed eseguita da me Bartolomeo Bovi di Mantova e appaltata a Sante Mora di Gonzaga e fu principiata al marzo 1829; è stata ultimata e collaudata il giorno 18 agosto 1831 e nello stesso giorno ne prese possesso il Parroco." La chiesa è stata allungata e ridotta a croce latina. Inoltre sono stati realizzati ex novo tutti gli altari. Della vecchia chiesa sono rimasti vestibolo e facciata. Durante la costruzione i muri maestri e specialmente le colonne hanno richiesto una quantità enorme di palafitte; il loro inserimento ha causato il crollo del pavimento sugli archi sepolcrali.
1920 - 1921 (rifacimento facciata)
In questo anno, su disegno di Illemo Camelli, sacerdote ed artista cremonese, viene eseguita la facciata in cemento martellinato. Il lavoro viene inaugurato il 15 settembre 1921 dal Vescovo Mons. Giovanni Cazzani.
1935 - 1935 (decorazione intero bene)
Viene eseguita la decorazione interna ad olio ed encausto ad opera dei pittori Barbiani e Gaetano Miolato.
2002 - 2003 (restauro coperture)
Parte delle capriate, le terzere, i travetti e l'assito sono stati sostituiti nel 2002-2003.
2013 - 2015 (restauro intero bene)
L'intero bene, a causa dei danni del sisma del 2012, viene sottoposto ad un intervento di restauro e consolidamento strutturale. Anche la copertura viene recuperata completamente. I lavori sono stati finanziati in parte dai fondi 8 per mille della CEI.



Descrizione  L’ideatore dell’attuale facciata è il sacerdote cremonese Camelli che la disegnò con l’evidente influenza del nuovo stile “floreale”, realizzandola in cemento martellinato, partendo dai pilastri del porticato, chiudendo la balaustra, realizzando ampi finestroni scanditi da lesene verticali, sormontate da un timpano che sovrasta in altezza i fabbricati circostanti. La pianta è a croce latina, la navata centrale con volta a botte ospita l’assemblea ed è collegata alle navate laterali da un colonnato. Le navate laterali hanno alle pareti altari dedicati ed i confessionali, il soffitto è a cassettoni. Al termine delle navate si sviluppano i due transetti con altare, a destra quello dedicato alla Madonna del Rosario, a sinistra di San Giuseppe.

Pianta
L’ingresso avviene dai portici della piazza, su cui si affacciano le due porte delle navate laterali ed il portone della navata centrale. La pianta è a croce latina, la navata centrale con volta a botte ospita l’assemblea ed è collegata alle navate laterali da un colonnato. Le navate laterali hanno alle pareti altari dedicati ed i confessionali, il soffitto è a cassettoni. Al termine delle navate si sviluppano i due transetti con altare, a destra quello dedicato alla Madonna del Rosario, a sinistra di San Giuseppe. Entrando dalla porta di sinistra a lato vi è il battistero (semplice locale con il fonte battesimale in marmo pregevole), entrando dalla porta di destra una scala a chiocciola conduce alla cantoria ed all’organo che si sviluppano sulla porta d’ingresso alla navata centrale. Il presbiterio, delle stesse dimensioni dei transetti, risplende di un altare a stucchi sovrastato dal baldacchini dello Spirito Santo calato dalla volta a botte decorata a cassettoni, dietro il coro ligneo. La crociera, unione centrale del presbiterio, delle navate e dei transetti, è uno spazio sormontato da cupola sorretta ai quattro lati dagli Evangelisti, dal centro della cupola, sul nuovo altare, cala un lampadario di pregevole fattura.
Struttura
Le strutture verticali sono in muratura, come del resto gli archi e le volte.
Coperture
La copertura è in legno organizzata con capriate e terzere. Negli anni 2002-2003 è stato eseguito un intervento, con sostituzione di parte delle capriate -quattro sono rimaste quelle originali e si trovano nella parte di copertura sopra la navata centrale- delle terzere, dei travetti e dell'assito.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione nella navata centrale ed in quelle laterali è caratterizzato dalla presenza di piccole tessere disposte a mosaico di colore bianco, rosa e nero. Nell'area del presbiterio vi è una pavimentazione, molto probabilmente ottocentesca, in Rosso di Verona, ardesia e marmo giallo. La zona dell'adeguamento liturgico, realizzato negli anni Novanta, presenta una pavimentazione in marmo bianco di Carrara.



Adeguamento liturgico  altare - intervento strutturale (1997)
L'altare realizzato dallo scultore Guido Lodigiani è in marmo classico di Carrara e riporta i seguenti motivi iconografici: la rosa lungo il cammino tracciato da dieci stelle (ad indicare l'osservanza dei comandamenti); il pane spezzato ed il vino (eucarestia-alimento); la luce di Dio Padre, il volto di Cristo e la colomba dello Spirito Santo; un fiume e l'albero della vita. Tale intervento è stato autorizzato dalla commissione diocesana e dalla competente Soprintendenza con nota 5157 del 4 giugno 1997.
ambone - intervento strutturale (1997)
L'ambone realizzato dallo scultore Guido Lodigiani è in marmo classico di Carrara e riporta un altorilievo raffigurante un uomo che guarda la cielo. Tiene ai piedi una borsa vuota a simboleggiare che il Regno di Dio è dei poveri in spirito. Tale intervento è stato autorizzato dalla commissione diocesana e dalla competente Soprintendenza con nota 5157 del 4 giugno 1997.
cattedra - aggiunta arredo (1997)
La sede del celebrante è una semplice seduta in legno, posta tra l'altare maggiore ed il cancello in ferro che chiude la balaustra, al di fuori della quale si trovano l'altare e l'ambone sopra descritti.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Cremona
Parrocchia dei Santi Sette Fratelli Martiri

Via XXIII Aprile - Pomponesco (MN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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