Notizie storiche |
1176 - 1176 (prima menzione intero bene) |
| La chiesa di San Nicolao, originaria parrocchiale del luogo, è menzionata come luogo di redazione di un documento. |
|
1286 - 1286 (citazione intero bene) |
| Nel contesto di una lite con il pievano di Piobesi (da cui le chiese di Corneliano dipendevano) sono citate contemporaneamente le "ecclesie" di S. Nicolao e S. Gallo. |
|
1345 - 1345 (citazione intero bene) |
| La chiesa è compresa nel registro delle chiese che pagavano il cattedratico al vescovo di Asti. |
|
1585 - 1585 (descrizione intero bene) |
| Nel corso della visita apostolica, Angelo Peruzzi descrive in maniera sommaria l'edificio. |
|
1621 - 1621 (descrizione intero bene) |
| Gli atti della visita pastorale del vescovo astigiano Pentorio descrivono l'edificio. |
|
1740 - 1743 (progetto di ricostruzione intero bene) |
| In considerazione dello stato di conservazione della chiesa, la comunità decide di affidare all'architetto Nicola Gallina di Alba la stesura di un progetto per la costruzione di una nuova parrocchiale. Mancando però i fondi per procedere all'impianto del cantiere, alla fine non se ne farà nulla. |
|
1742 - 1742 (descrizione intero bene) |
| Una relazione sullo stato patrimoniale della diocesi astigiana descrive l'edificio a tre navate divise da pilastri e coperte da volte. E' l'ultima descrizione prima che l'edificio venga abbattuto e ricostruito nel sito odierno. |
|
1748 - 1752 (riedificazione intero bene) |
| Inizio dei lavori per la costruzione della nuova parrocchiale, su progetto del conte Carlo Giacinto Roero. Il cantiere viene affidato ai capimastri Giuseppe Antoni Pinchetti e Antonio Erminio. |
|
1749 - 1749 (edificazione campanile) |
| Inizia l'edificazione del campanile, ma si arresta poco dopo, per cinque anni, a causa della morte di Carlo Giacinto Roero e per la cronica carenza di fondi. |
|
1750 - 1750 (demolizione intero bene) |
| La primitiva chiesa dei SS. Gallo e Nicolò viene abbattuta. |
|
1752 - 1752 (riedificazione intero bene) |
| I lavori di ricostruzione continuano sotto la direzione del capomastro Carlo Jelmini e con l'assistenza progettuale dell'ingegnere Perusio di Asti, subentrato a Carlo Giacinto Roero. |
|
1759 - 1759 (costruzione altari) |
| Il capomastro Jelmini costruisce l'altar maggiore e l'altare del SS. Rosario. |
|
1763 - 1765 (costruzione altari) |
| I mastri da muro Piero Alberto Aliberti e Giacomo Arrighi si occupano della costruzione degli altari laterali di Sant'anna e del Rosario. |
|
1769 - 1769 (realizzazione portale) |
| Giuseppe Appiano realizza le ante lignee del portale principale della nuova parrocchiale. |
|
1772 - 1773 (edificazione campanile) |
| Il vescovo di Asti Paolo Maurizio Caisotti consacra il campanile costruito su progetto dell'architetto Mauro Tommaso Bertolio di Carignano. |
|
1817 - 1817 (dipendenza intero bene) |
| Con la Restaurazione, la chiesa, insieme alle altre del luogo, è assegnata alla ricostituita diocesi di Alba. |
|
1889 - 1889 (ristrutturazione intero bene) |
| Il consiglio comunale stanzia fondi per riparare i danni arrecati alla struttura dal terremoto del 29 febbraio 1887. |
|
1889 - 1889 (realizzazione stalli del coro) |
| L'intagliatore C. Mano realizza il coro ligneo d'ispirazione neobarocca. |
|
1897 - 1897 (completamento facciata) |
| Sono collocate in facciata le sculture in pietra del Viggiù raffiguranti i ss. Gallo e Nicolò. |
|
1914 - 1916 (ripristino campanile) |
| E' ripristinata la cuspide del campanile in base al progetto dell'ingegnere Carlo Verrone. |
|
1923 - 1923 (costruzione scalinata) |
| Viene realizzata la scalinata antistante l'ingresso principale su progetto dell'architetto Giovanni Oreste Dellapiana. |
|
1992 - 1992 (rifacimento pavimentazione) |
| Viene eseguito il rifacimento della pavimentazione interna, su progetto dell'architetto Aldo Rosa. |
|
1993 - 1993 (restauro portale) |
| Vengono restaurati il portale d'ingresso e alcuni dipinti interni. |
|
2008 - 2008 (restauro bussola lignea) |
| E' restaurata la bussola lignea presso l'ingresso principale. |
Descrizione |
La parrocchiale è a navata unica, conclusa da un'abside pentagonale piuttosto sviluppata. Lateralmente si aprono quattro cappelle, due per parte, più due passaggi sovrastati da coretti verso l'esterno tra l'una e l'altra. Gli altari sussidiari che vi trovano posto sono dedicati al Sacro Cuore di Gesù, ai SS. Francesco Saverio e Rocco a destra dell'altar maggiore; al Sacro Cuore di Maria e al Suffragio a sinistra. L'intera fabbrica, ispirata a modelli juvarriani e vittoniani, fu progettata nel sec. XVIII da Carlo Giacinto Roero, cui subentrò, dopo la sua morte, l'ingegner Perusio di Asti.
All'interno, quattro colonne e fasci di lesene corinzie sostengono la trabeazione che, conclusa da una leggera ringhiera, segna l'imposta della volta, a botte unghiata, ornata da affreschi di Barelli e di Morgari. Sono anche presenti tele di Pietro Paolo Operti.
Il campanile, posto a sinistra del presbiterio, fu realizzato su progetto dell'architetto Marco Tommaso Bertoglio del 1772. |
|
| Altare maggiore |
| Il tabernacolo, la predella e il "contorno" della mensa in legno e marmi policromi sono opera del mastro Matteo Coppa; il crocefisso ligneo che vi è posto al di sopra proviene dalla chiesa confraternita di San Bernardino. |
| Campanile |
| Molto sviluppato in altezza, è suddiviso in quattro livelli da cornici. Il livello più alto, occupato dalla cella campanaria (aperta si quattro lati da archi a pieno centro) è definito da lesene angolari. La cuspide è opera novecentesca di Carlo Verrone, che ha ripreso la forma di quella originaria. |
| Preesistenze |
| All'interno, con funzione di acquasantiera, è collocato un catino marmoreo con quattro teste umane in altorilievo, di gusto tardoromanico, databile al sec. XIV e proveniente dall'originaria chiesa parrocchiale. |
| Struttura |
| All'interno, la navata è coperta da una volta a botte con sottarchi e unghie in cui si aprono le finestre che illuminano lo spazio. Il presbiterio, absidato, è coperto da una cupola ellittica su pennacchi, mentre la calotta dell'abside è tripartita da costoloni. Le cappelle laterali sono, infine, coperte da piccole cupole su pennacchi. Le volte sono tutte affrescate dal Morgari e dai fratelli Barelli. |
| Facciata |
| La facciata, nonostante gli interventi di Pertusio nel secondo Settecento, mantiene sostanzialmente fede alle linee progettuali proposte da Carlo Giacinto Roero. Essa è divisa in due livelli: quello inferiore, tripartiro, è scandito da fasci di lesene ioniche che, in corrispondenza del portale, sono affiancate da due colonne che sostengono un timpano curvilineo, appoggiato al di sopra della trabeazione che divide l'ordine inferiore dal superiore. In questo, le lesene si addensano al centro, definendo lateralmente una finestra mistilinea, che richiama le forme libere delle finestre a casula, tipiche dell'architettura tardobarocca. Lateralmente, due quinte non corrispondenti a nessun volume edificato si raccordano con la fascia dei piedistalli, conclusa da gruppi di acroteri a forma di vaso. Chiude la composizione un timpano sormontato da un fastigio con profilo carenato. |