CEI - Conferenza Episcopale Italiana - Servizio Informatico - Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici e l'edilizia di culto
20/5/2024 Diocesi di Alba - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Pietro <Cherasco>
Data ultima modifica: 17/12/2016, Data creazione: 18/4/2008


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Pietro


Autore(Ruolo)  Taricco, Sebastiano (progetto di riplasmazione del presbiterio)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze piemontesi (riplasmazione)
barocco (riedificazione presbiterio)
maestranze piemontesi (decorazione sacrestia)
maestranze piemontesi (decorazione interni)
gotico (edificazione)



Notizie storiche  1192 - 1243 (menzione carattere generale)
Un priorato dipendente dall'abbazia di Breme è citato come esistente nel villaggio di Manzano sin dal sec. XII. A seguito della fondazione della villanova di Cherasco, la chiesa e la sua titolazione vi sarebbero state trasferite.
1259 - 1259 (prima menzione intero bene)
La prevostura di S. Pietro in Cherasco, affidata ai Canonici lateranensi, è mensionata per la prima volta come luogo di riunione della comunità locale.
1345 - 1345 (citazione carattere generale)
S. Pietro di Cherasco, in quanto fondazione monastica, non è citata nell'elenco delle chiese che pagavano il cattedratico al vescovo di Asti; è invece ancora citata l'originaria chiesa di S. Pietro di Manzano.
1361 - 1361 (citazione intero bene)
La chiesa è scelta da Tommaso Piloso di S. Vittoria come sede della propria sepoltura.
1577 - 1577 (dignità intero bene)
I Canonici lateranensi sono sostituiti dal clero secolare. Il primo prevosto a reggere la chiesa dopo la riforma, sebbene per un anno soltanto, è Giovanni Giovenale Ancina, in seguito divenuto vescovo di Saluzzo.
1588 - 1588 (dignità intero bene)
La chiesa assume il ruolo di parrocchia (insieme a S. Martino, S. Gregorio e S. Maria del Popolo) di Cherasco.
1623 - 1623 (reliquie carattere generale)
La chiesa accoglie le reliquie di s. Virginio, traslate a Cherasco dal cimitero romano di S. Priscilla e collocate al di sotto dell'altar maggiore.
1654 - 1695 (realizzazione organo)
La chiesa è dotata di organo, in un primo momento posto in corrispondenza della prima campata della navata settentrionale e poi definitivamente trasferito in controfacciata.
1659 - 1659 (realizzazione cappelle)
E' realizzata, interamente in marmo, la cappella della Madonna di Loreto.
1687 - 1714 (riplamazione intero bene)
E' avviata una vasta campagna di restauro e riplasmazione dello spazio interno, sostenuta dal prevosto Lelio Luigi Trotti Sandri.
1704 - 1704 (riedificazione presbiterio)
Nel quadro dei lavori, Sebastiano Taricco progetta e realizza il nuovo presbiterio.
1767 - 1767 (sostituzione organo)
L'organo seicentesco è sostituito da uno nuovo, opera degli artigiani astigiani Francesco Maria e GIovanni Battista Concone.
1768 - 1768 (decorazione sacrestia)
Il pittore Berelli affresca le pareti della sacrestia.
1817 - 1817 (giurisdizione intero bene)
Con la Restaurazione e la ricostituzione delle diocesi soppresse in età napoleonica, la chiesa, insieme alle altre del luogo, è assegnata alla giurisdizione del vescovo di Alba.
1883 - 1884 (decorazione interni)
Si avvia un'estensiva campagna di ridecorazione della navata centrale, che vede, tra gli altri, attivo anche il pittore Rodolfo Morgari.
1893 - 1893 (restauro organo)
E' restaurato l'organo settecentesco, di cui si conserva la cassa originaria.
1923 - 1923 (decorazione interni)
Il pittore albese Finati interviene nella decorazione delle navate laterali.
1994 - 1994 (restauro copertura)
Si interviene restaurando il tetto.
1998 - 1998 (restauro facciata)
La facciata duecentesca è accuratamente restaurata.
1999 - 2004 (restauro intero bene)
Restauro statico e conservativo della navata centrale.
2002 - 2002 (restauro intero bene)
Si procede al restauro della navata laterale e delle cappelle di sinistra.
2002 - 2002 (restauro organo)
Si procede con un intervento conservativo dell'organo a canne.
2003 - 2003 (restauro intero bene)
Si procede al restauro della navata laterale e delle cappelle di destra.
2007 - 2007 (restauro copertura)
Si interviene restaurando il tetto.



Descrizione  S. Pietro è, con ogni probabilità, la chiesa più importante di Cherasco, per storia e ruolo. Si tratta di un ampio edificio a tre navate, divise da pilastri reggenti archi a tutto sesto che ancora mostrano evidenti indizi della loro origine medievale, oggi manifesta solo più nella facciata e nel campanile (alla base del quale è stato recentemente riportato alla luce un affresco del secondo sec. XIV). Le prime cinque campate delle navate laterali sono affiancate da cappelle aggiunte nel corso del sec. XVII, che risultano più profonde sul fianco settentrionale, non essendoci i limiti allo sviluppo che, sul lato opposto, sono rappresentati dalla presenza della strada. Il corpo longitudinale si conclude con un profondo presbiterio (opera del primo Settecentento), coperto da due cupole ellittiche con asse trasversale. La navatella di sinistra conserva, al proprio termine, un'absidiola a terminazione piana, spazio che invece manca sulla destra, in ragione della presenza del campanile. La totalità delle superfici murarie è riccamente decorata, con motivi geometrici in corrispondenza delle strutture verticali e delle volte delle navate laterali e con ricchi affreschi allegorici nell'intradosso della volta della navata centrale.

Facciata
E' l'elemento di maggior interesse della chiesa, realizzata nel decennio abbondante che intercorre tra la fondazione del borgo nuovo di Cherasco (1243) e la prima menzione documentaria dell'esistenza di S. Pietro (1259). Si tratta di un prospetto a salienti, con una soluzione a vela per il settore centrale (ampiamente manomessa nel corso dei restauri ottocenteschi), corrispondente alla navata maggiore. L'intera superficie muraria, tagliata verticalmente da quattro lesene e orizzontalmente da una galleria cieca con pilastrini marmorei e archi a sesto acuto (che corre al di sopra di una fascia muraria in pietra), si configura come un ricco campionario di spolia di epoca romana e altomedievale. I primi provengono certamente da Pollenzo, mentre i secondi, con ogni evidenza, dalla chiesa di S. Pietro di Manzano, che all'atto della fondazione di Cherasco si dava ordine di smantellare, recuperando i materiali ritenuti utili. Tra i reperti di maggior interesse si menzionano alcuni fronti di sarcofagi datati al sec. II d.C., una serie di ermette dionisiache provenienti probabilmente dal teatro di Pollenzo e alcune lastre a rilievi fitomorfi di varie dimensioni, databili ai secc. X-XI.
Impianto strutturale
Chiesa a tre navate con cappelle laterali, scandite da pilastri a fascio che reggono, longitudinalmente, le arcate che dividono la nave maggiore dalle navatelle, e trasversalmente una trabeazione che si sviluppa senza soluzione di continuità, offrendo l'ideale sostegno alla volta a botte lunettata che copre lo spazio principale, concluso da un profondo presbiterio coperto da due cupole ellittiche trasversali. Le navate laterali sono coperte da volte a crociera, mentre le cappelle che su di esse di affacciano sono voltate a botte.
Campanile
In mattoni, risulta coevo alla facciata e caratterizzato da soluzioni tipiche, in area subalpina, della transizione tra il romanico e il gotico.



Adeguamento liturgico  mensa e leggio - aggiunta arredo (anni '90 del sec. XX)
Davanti alla macchina d'altare originaria, si è aggiunta una nuova mensa lignea e, accanto a essa, un leggio, parimenti ligneo.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Piemonte
Diocesi di Alba
Parrocchia di San Pietro

Via San Pietro 11 - Cherasco (CN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico

Tutti i dati sono riservati. Non e' consentita la riproduzione, il trasferimento, la distribuzione o la memorizzazione di una parte o di tutto il contenuto delle singole schede in qualsiasi forma. Sono consentiti lo scorrimento delle pagine e la stampa delle stesse solo ed esclusivamente per uso personale e non ai fini di una ridistribuzione.