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restauro
adeguamento liturgico
Brescia
Brescia
chiesa
sussidiaria
San Zeno al Foro
Parrocchia della Cattedrale
Presbiterio; Impianto strutturale
nessuno
IV - IV(preesistenze carattere generale); 1153 - 1153(preesistenze intero bene); XIII - XIII(costruzione abside); XV - XV(pavimentazioni intero bene); XV - XV(realizzazione apparato decorativo); 1403 - 1403(costruzione arredo fisso); 1681 - 1681(ristrutturazione intero bene); XVIII - XVIII(realizzazione apparato decorativo); XVIII - XVIII(costruzione intero bene); XVIII - XVIII(realizzazione arredo fisso); 1756 - 1756(consacrazione intero bene); 1805 - 1805(proprietà intero bene); 1877 - 1877(realizzazione arredo fisso
organo); XX - XX(risanamento esterni)
Chiesa di San Zeno al Foro
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Zeno al Foro <Brescia>
Autore (ruolo)
Corbellini, Antonio 
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione)
Notizie Storiche

IV  (preesistenze carattere generale)

Il luogo viene dedicato a San Zeno, ottavo vescovo di Verona, durante la seconda metà del IV secolo .

1153  (preesistenze intero bene)

Nel 1153 viene censita nell'elenco delle chiese consacrate.

XIII  (costruzione abside)

Nel XIII secolo viene realizzata l'abside in stile romanico e parte dell'apparato a fresco.

XV  (pavimentazioni intero bene)

Vengono realizzati i pavimenti della chiesa, con lapidi a memoria delle famiglie nobili del tempo, Maggi, Crotti e Chinelli.

XV  (realizzazione apparato decorativo)

Floriano Ferramola ralizza l'apparato pittorico del presbiterio.

1403  (costruzione arredo fisso)

Nel 1403 viene realizzato un sepolcro all'altare laterale di S. Anna, contenente le spoglie del nobile Carlo Maggi.

1681  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1681 sono avviati i lavori di ristrutturazione dell'intera chiesa, voluto dal parroco don Gregorio Bertoletti. I lavori si interrompono pochi anno dopo a causa della guerra di successione spagnola.

XVIII  (realizzazione apparato decorativo)

Pompeo Ghitti e Ottaviano Amigoni realizzano l'apparato pittorico dell'aula e del presbiterio.

XVIII  (costruzione intero bene)

Con la nomina a parroco di don Gianpietro Dolfin, nel 1735, riprendono negli anni successivi i lavori di ristrutturazione iniziati il secolo precedente. Il capomastro risuta essere Domenico Corbellini.

XVIII  (realizzazione arredo fisso)

Col finire dei lavori di restauro vengono realizzati in legno un coro, le porte delle bussole di accesso e i confessionali.

1756  (consacrazione intero bene)

In data 30 maggio 1756, col finire dei lavori di ristrutturazione e di abbellimento la chiesa viene consacrata da mons. Giovanni Molino. L'evento è ricordato con una epigrafe posta all'interno della chiesa.

1805  (proprietà intero bene)

La chiesa e tutte le sue proprietà sono incamerate dalla parrocchia della Cattedrale.

1877  (realizzazione arredo fisso, organo)

Nella chiesa vi è l'organo a canne Tonoli Opus 14, costruito nel 1877 in sostituzione di uno strumento più antico.

XX  (risanamento esterni)

Nella seconda metà del XX secolo vengono risanate le pareti esterne della chiesa.
Descrizione

La chiesa è posta esattamente all'incrocio fra Via Musei, l'antico decumano massimo della Brescia romana, e piazza del Foro. L'edificio è preceduto da un breve sagrato delimitato da una cancellata barocca in ferro con pilastri marmorei sormontati da putti e coppie di delfini attorcigliati. La facciata si presenta scandita da due ordini separati da un cornicione molto alto, con a coronamento un frontone ad arco ribassato delle stesse dimensioni del registro inferiore. L'ordine composito esterno delle sei lesene, tre per parte a interassi diversi, è riportato su entrambi gli ordini, i quali si defferenziano per le grandi aperture centrali: nel primo registro è situato un portale in marmo con frontone ad arco ribassato, mentre il secondo caratterizzato da una grande apertura rettangolare con cornice in rilievo. L'interno della chiesa di presenta a navata unica con volta a botte scandita da archi trasversali corrispondenti alle lesene corinzie, affiancanti le cappelle e delineanti l'ingresso all'area presbiterale, terminante in abside semicircolare. A sinistra dell'ingresso è posta la preziosa urna in legno dorato in cui è esposta la salma di San Rusticiano. Il presbiterio, rialzato dall'aula è delimitato da delle balaustre in marmo giallo intervallate con elementi in ferro; l'altare maggiore si presenta riccamente decorato con un tronetto centrale coperto dall'alto da un copricielo, mentre ai lati del presbiterio sono presenti le due cantorie laterali. Sul fondo l'abside è completata dal coro ligneo e dalla soasa centrale raffigurante S. Zeno.
Presbiterio
L'elemento artistico di valore è il complesso scultoreo barocco dell'altare maggiore: una sottile balaustra di pilastrini in marmo giallo ed elementi in ferro battuto sembra abbracciare l'altare, sul quale si innalza tabernacolo ricco di lapislazzuli e pietre rare, sormontato da una tribuna in marmo ceruleo a forma di facciata di chiesa in stile rococò, sostenuta da colonnine tortili. La pala, del 1739, è opera del milanese Giovanni Battista Sassi. Ben proporzionati gli stalli lignei del coro, sempre opera settecentesca di bottega bresciana: gli schienali, undici in tutto, sono suddivisi da lesene e sopra ognuno di essi è posto un medaglione sagomato raffigurante un episodio della vita e dei miracoli di San Zeno.
Impianto strutturale
La chiesa si presenta ad aula unica, affiancata ad alcuni corpi di fabbrica sul lato est. E' composta da muratura piena , con volte in mattoni e copertura a capriata.
Adeguamento liturgico

nessuno
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