Notizie Storiche |
1304 - 1456 (fondazione antica chiesa)
….Nobile ed antico, dice lo stesso (Pirro), il convento di S. Maria di Monte Carmelo, che afferma fondato l'Aprile, dove lievemente declina il suolo, al tempo dei padri suoi…Il primo convento carmelitano in Caltagirone, ed il 12° dell'ordine in Sicilia, che risulta fondato, secondo una relazione del 1650, conservata nell'arch. Gen. Carm., desunta dal "Re gesto dei conventi esistenti in Sicilia nel 1649, da 300 e più anni, o secondo altre fonti nel 1304, presso l'antica chiesetta di S. Maria delle Vergini, detta, poi, di S. Maria Annunziata di fuori, nel 1450 fu trasferito nell'ex monastero delle benedettine di S. Maria della Stella, e, poi, ancora una volta, nel 1456 in quell'altro dello stesso Ordine benedettino di S. Maria Annunziata del Monte.
1452 - 1682 (ampliamento chiesa e ristrutturazione convento antica chiesa)
Essendo stati distrutti o smarriti gli antichi Atti Capitolari, si ha notizia del convento calatino solo da quelli superstiti a partire dal 1452: «[ ... ] Quantum ad primores (sic): In conventu calategeroni ordinaverunt priorem matheum de cavico, quantum ad subpriores [ ... ] ordinaverunt subpriorem pelagium [ ... ]
I carmelitani rinnovarono il monastero dell'Annunziata del Monte, trasformandolo in loro nuova dimora, ed ampliarono la chiesa, arricchendola di opere gaginesche e portandola a perfezione nel 1682. Infatti, come si rileva dal su citato "Regesto dei Conventi" risulta che nel 1650 il convento aveva la chiesa, incompleta, con 10 cappelle, 8 celle, 4 sacerdoti, 3 chierici e 2 laici.
1543 - 1606 (completamento Antica chiesa)
Il terremoto del 1542 aveva ostacolato il processo costruttivo della chiesa e del convento che procedeva lentamente, sostenuto dalle elemosine; nel 1543 vennero computate le somme necessarie per “completare la chiesa, farsi una cona, l’organo et un dormitorio”. Nel 1581 i giurati dell’Università di Caltagirone accolsero le suppliche dei frati e decisero di donare ai carmelitani 400 onze derivanti dagli introiti di tre anni di gabelle della Baronia di Camopietro. In attesa delle somme D.n Michele di Gravina Barone della Ganzaria e D.n Antonio Landolina Barone delli Maccari, fiduciari dei carmelitani e devoti al culto di Santa Maria del Carmelo, misero a disposizione le proprie capacità, per gestire l’impresa che i carmelitani avviarono nella necessità di disporre di un dignitoso convento, e per reperire e amministrare le somme necessarie, di cui gran parte derivanti da elemosine e lasciti dei fedeli.
1606 - 1608 (spesa donativo 400 onze Antica chiesa)
A partire dal settembre nel 1606, le 400 onze donate dal Senato di Caltagirone per la costruzione della Chiesa, vennero affidate ai deputati per la fabbrica, d.n Camillo di Gravina e d.n Giacomo Scalmato e spese ad opera di Bernardo Di Blasi, Ferrante Salvini e Jacobo Alfarello, per il completamento del nuovo edificio, per il tetto, per l’acquisto e la collocazione del pavimento e le porte della chiesa, per il piano antistante la chiesa.
1606 - 1609 (costruzione portale di Jarracca Antica chiesa completamento )
Maestranze autorevoli vennero coinvolte in questa fase come conferma la collaborazione di Vincenzo Jarracca della bottega di Domenico Gagini. Questi si trovava a Caltagirone per la costruzione dell’acquedotto Acquanuova, una importante opera di ingegneria idraulica che prevedeva la realizzazione di un canale idrico interrato lungo più di due chilometri che portava l’acqua dalla contrada Semini fino al piano di San Luigi. Vincenzo Jarracca si dedicò all’intaglio del portale di pietra della facciata della chiesa. Alla costruzione della chiesa parteciparono anche Mastro Bernardo Di Blasi “per la maestria per assettare lo frigio et lo cornichioni della chiesa”, Ferrante Salvini che eseguì gli intagli delle pietre nei cornicioni, Jacobo Alfarello che realizzò l’organo.
1693 (distruzione causata dal sisma 1693 Antica chiesa)
La chiesa del Carmine ed il convento vennero completamente distrutti dall'evento dell'11 gennaio del 1693; così come è descritto nel manoscritto del Dott. Boscarelli, vissuto in quegli anni, «li PP. Carmelitani patirono i soi disastri con l’abissarsi il cappillon della chiesa con molto fracasso nelle case di sotto e tutto il convento si fracassò».
1693 - 1723 (completamento ricostruzione chiesa attuale)
Secondo il Libro di fabrica del Convento di S. Maria del Carmine, custodito presso l’Archivio di Stato di Caltagirone nel Fondo “Corporazioni religiose soppresse”, i lavori di ricostruzione del complesso durarono circa trenta anni e si completarono intorno al 1723. Alla particolare attenzione rivolta alla costruzione dell’edificio di culto, non dovette corrispondere la stessa cura per la costruzione del convento che si doveva presentare molto più povero.
1693 - 1838 (ricostruzione e restauro convento chiesa attuale)
La chiesa, distrutta dal terremoto del 1693, fu ricostruita nel 1695 a spese del Comune, il cui stemma - lo scudo crociato - si vede scolpito sopra il portale della stessa. Il convento, restaurato dopo il terremoto del 1693, il 29 aprile 1703 alloggiò i padri capitolari, che elessero provinciale della S. Alberto il p. Andrea Morgana da Licodia, e, poi, il capitolo del 14 ottobre 1725 nel quale fu eletto il p. Francesco Arena da Milazzo. Sino al 1725 esso appartenne alla Provincia di S. Alberto, poi passò alla Congregazione Carmelitana riformata della Scala del Paradiso, che nel 1838 lo destinò «ad Collegium Philosophiae, Theologiae et Pulchrium Artium».
1770 - 1771 (rinnovo apparato decorativo chiesa attuale)
Tra il 1770-71 la chiesa, aveva bisogno di interventi di manutenzione ed aggiornamenti decorativi; l’edificio subì una radicale trasformazione. Delle quattro cappelle che si affacciavano su ogni lato della navata, due vennero chiuse (rispettivamente per ogni lato), gli stucchi dell’intera navata vennero rimodellati secondo i criteri di un più elegante ordine “corinto”. Venne restaurata ed abbellita la Macchinetta dell’altare maggiore, vennero riparati gli stucchi nell’intradosso della volta della navata, venne accordato l’organo e rifatto il pavimento con “mattoni di Valenza”; l’intradosso della grande volta venne decorata da Bernardino Bongiovanni con un dipinto raffigurante l’inconorazione della vergine; l’artista palermitano, nei riquadri lobati sottostanti, tinteggiò la Fede e la Carità e nei due pannelli rettangolari la Regina di Saba che consegna i doni al re Salomone e la Decollazione di Oloferne.
1838 - 1878 (interni chiesa attuale)
L'interno, a croce latina, è ad unica navata con la volta affrescata da Bernardino Bongiovanni, che vi raffigurò l'incoronazione della Vergine Maria, le figure bibbliche di Giuditta che taglia la testa ad Oloferne, della regina di Saba, che rende omaggio a Salomone e le virtù della fede e della carità;
Le pareti laterali, poi, oltreché di stucchi, sono decorate di altari di marmo pregiato, ornati delle tele ad olio di S. Teresa di Gesù Bambino del 1928, dell'Annunziata di F. Vaccaro del 1878, commissionata dal rettore Vincenzo Cona; di S. Liborio vescovo; della Madonna del Carmelo che porge lo scapolare a S. Simone Stoch; di S. Spiridone (1825) di G. Vaccaro, e dell'antica statua di S. Elia d'ignoto autore d'epoca, e della Via Crucis (1866) di F. Vaccaro.
1841 - 1844 (Riqualificazione coro costruzione organo chiesa attuale)
Nel 1841, venne integralmente rinnovata la zona absidale della chiesa, venne rimodellato il coro, gli stalli, l’organo e le cappelle minori. L’intervento progettato dall’architetto Carmelo Lanzirotti di Catania venne promosso dal Priore Placido Cannilla. Per l’occasione arrivò da Messina il laico riformato di S. Francesco Frà Serafino, mastro e architetto. Venne costruito un nuovo organo a 13 registri realizzato dal Mastro Santo Battaglia (atti notaio Nicolo Montemagno giugno 1844).
1866 - 1956 (soppressione convento chiesa attuale)
A seguito della legge 7 luglio 1866, n. 3036, il convento fu soppresso ed adibito a sede delle scuole elementari.
Con delibera del 26 ottobre 1956, il Comune retrocedette alcuni locali dell'ex convento da adibire ad uso di abitazione del rettore della chiesa.
1908 (danni terremoto 1908 chiesa attuale)
Il terremoto del 28 dicembre 1908 danneggiò la chiesa, in particolare la parte occidentale del transetto, il cui altare venne rovinato dal crollo della copertura. I restauri effettuati per intercessione di Pio X, furono ultimati nel 1910.
1936 (sostituzione antico pavimento in ceramica chiesa attuale)
Durante il rettorato del Can. Giuseppe Branciforti ( 1929-1941), il pavimento della chiesa in mattonelle di ceramica ormai logoro, venne sostituito con quello attuale in scaglie di marmo, tutta la chiesa venne ridipinta e gli stucchi restaurati. A ricordo venne incisa la seguente epigrafe: "Templum hoc vetustate fatiscens GuberniiMunicipii fidelimque munificentia integre renovatum Josepho Branciforte Rectore curam gerente A.D. III Ka. Oct. 1936 - sacris restitutum est Joanne BArgiggia Antistite"
1958 - 1961 (ristrutturazione chiesa attuale)
Accanto alla chiesa vi è un oratorio semipubblico, ove ha sede l'antica confraternita laicale sotto il titolo del Carmelo, istituita nel 1589.
La chiesa, dichiarata monumento nazionale, nel 1958 fu restaurata e rinnovata in alcune sue strutture ad opera della Sopraintendenza ai Monumenti di Catania.
1961 - XX (abside ed arredi chiesa attuale)
L'abside, fu ristrutturato nel 1961, esso conserva l'antico altare maggiore di marmo, con artistico paliotto e tabernacolo, sormontato da una sopraelevazione lignea, che sorregge un'antica statua della Vergine del Carmelo, dorata a zecchino e argento. È degno di nota un sarcofago marmoreo con epigrafe, che ricorda il p. Placido Michele Cannilla (1771-1845), carmelitano, rettore e benemerito del convento calatino. |
|
|