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Latignano
Cascina
Pisa
chiesa
parrocchiale
Ss. Pietro e Paolo Apostoli
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli
Struttura; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1950); presbiterio - intervento strutturale (1973)
1043 - 1043(citazione intero bene); 1218 - 1277(citazione intero bene); XV - XV(citazione intero bene); 1596 - XVII(citazione intero bene); XVIII - XVIII(citazione intero bene); XIX - XIX(restauro intero bene); XIX - XX(demolizione controfacciata); 1897 - 1959(costruzione campanile); 1901 - 1901(costruzione parete sinistra); 1908 - 1909(restauro intero bene); 1950 - 1950(restauro presbiterio); 1999 - 2000(restauro pavimentazione); 2005 - 2005(costruzione sagrato)
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli <Latignano, Cascina>
Altre denominazioni Ss. Pietro e Paolo Apostoli
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

1043  (citazione intero bene)

Una chiesa dedicata a San Pietro, dipendente dalla Pieve di Santa Maria di Cascina, è citata in un'attestazione del 1043.

1218 - 1277 (citazione intero bene)

Testimoniata con certezza dal 1218, la chiesa di Latignano era originariamente dedicata a San Pietro e compresa nel piviere di Cascina. Il suo nome compare nel Registro delle Decime del 1275-1277.

XV  (citazione intero bene)

Nei primi decenni del XV secolo, la località di Latignano rimase priva di abitanti e la chiesa cadde in rovina: il rettore fu sospeso e San Pietro fu unita alla Pieve di Cascina.

1596 - XVII (citazione intero bene)

Dalla visita pastorale dell'Arcivescovo Carlo Antonio Dal Pozzo del 1596, la chiesa di Latignano risultava parzialmente diroccata, per metà senza tetto, priva di pavimento e con un solo altare. Il vescovo ne ordinò il restauro in modo che potesse tornare ad essere officiata dai parroci della pieve di Cascina.

XVIII  (citazione intero bene)

Nel corso del XVIII secolo, la chiesa subì alcuni importanti lavori di restauro: furono realizzati l'acquasantiera in marmo bianco datata 1724 e costruiti gli altari laterali e le edicole in pietra serena. Inoltre, al titolo di San Pietro venne aggiunta la dedicazione a San Paolo Apostolo.

XIX  (restauro intero bene)

La chiesa fu restaurata ed ingrandita all'inizio dell'Ottocento per volontà dell'Arcivescovo Ranieri Alliata.

XIX - XX (demolizione controfacciata)

La controfacciata doveva ospitare una cantoria su cui era collocato l’organo a canne, poi rimossa nel primo dopoguerra: il ballatoio, di cui ancora si scorgono le tracce sulla muratura, doveva appoggiare su due colonne poste di fronte al portone d'ingresso.

1897 - 1959 (costruzione campanile)

Già a partire dal 1897, nella comunità di Latignano si diffuse la necessità di edificare la nuova torre campanaria e, a questo scopo, fu creato un apposito comitato. I soldi necessari furono raccolti nell'arco di una decina di anni e il 12 aprile 1906 fu posta dal parroco la prima pietra. Il lavoro fu portato a termine in otto mesi e il 30 dicembre dello stesso anno, il campanile fu inaugurato dall'Arcivescovo Pietro Maffi. Nel 1909 Raffaello Magni di Lucca realizzò le tre nuove campane che avrebbero affiancato quella già esistente datata 1439, opera di Piero di Simone. Nel 1958 le campane novecentesche furono elettrificate.

1901  (costruzione parete sinistra)

Sulla parete di sinistra dell'aula venne ricavata la cappella del Rosario, oggi cappella del Santissimo Sacramento.

1908 - 1909 (restauro intero bene)

Nel 1908 furono intrapresi nuovi lavori di restauro nel corso dei quali furono innalzati i muri perimetrali della chiesa per permettere l'apertura delle finestre sul fianco destro, parzialmente coperto dall'addossamento della casa canonica. Inoltre fu riedificata la facciata e fu decorato l'interno dal Cateni, pittore calcesano.

1950  (restauro presbiterio)

Nell'immediato dopoguerra l'area presbiteriale venne modificata ed ingrandita: in quell'occasione l'Altare maggiore, acquistato all'inizio del'900 dalla Pieve di Vicopisano, fu smembrato. I lavori di ampliamento portarono inoltre alla distruzione delle pitture murali eseguite dal Cateni all'inizio del secolo.

1999 - 2000 (restauro pavimentazione)

Tra il 1999 e il 2000, fu realizzato l'impianto di riscaldamento a pavimento radiante. Contestualmente fu compiuto anche il rifacimento della pavimentazione.

2005  (costruzione sagrato)

Intorno al 2005 fu restaurato il sagrato che nella parte più vicina alla chiesa risulta pavimentato con lastre di pietra, mentre allontanandosi dalla facciata presenta una pavimentazione in battuto di cemento con ricorsi in pietra.
Descrizione

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo è situata nel centro della frazione di Latignano, nel Comune di Cascina, su un terreno pianeggiante in fregio a via Risorgimento. Il corpo di fabbrica, affacciato su un ampio sagrato, risulta isolato rispetto agli edifici circostanti, ad eccezione del fianco destro, a cui è addossata la casa canonica. La facciata a capanna, realizzata nel 1908 in stile neoromanico, è scompartita da tre alte arcate cieche: quelle laterali ospitano ciascuna una monofora sormontata da un motivo decorativo a losanga, mentre quella centrale include al vertice un grande rosone tamponato e, nella parte inferiore, un portale d'ingresso lunettato. Corona la facciata principale una serie di archetti pensili. L’interno si presenta ad aula unica con presbiterio quadrangolare ed ampia cappella aperta sul fianco sinistro. Quest'ultima, conclusa da un'absidiola semicircolare, ospita sulla parete di sinistra una nicchia dedicata alla Madonna di Lourdes. Separato dalla chiesa, si erge, sul lato destro, l’alto campanile realizzato nel 1906 su progetto dell’ing. Montanari di Vicopisano: la torre, con finitura in pietra e mattoni a vista, è formata da quattro ordini sovrapposti ciascuno ospitante monofore di varie dimensioni, ad eccezione del penultimo che accoglie quattro bifore.
Struttura
Muratura mista in pietra e mattoni, intonacata su entrambi i lati. La porzione absidale, come anche la sacrestia, presenta maschi murari costituiti quasi esclusivamente di laterizio con pochissimi ricorsi in pietra nella parte bassa.
Pianta
Lo schema planimetrico si presenta a navata unica con abside quadrangolare. A metà della parete sinistra si apre un'ampia cappella laterale terminante con abside semicircolare. Ai lati di quest'ultimo si trovano due locali collegati sia con l’aula che col presbiterio: a sinistra, la sacrestia e, a destra, un locale adibito a magazzino. A metà della parete destra della navata, una porta immette nell’adiacente canonica.
Coperture
La copertura dell'aula è a doppia falda, con struttura a capriate, terzere e travicelli in legno e mezzane in laterizio: impermeabilizzazione non presente sotto il manto di copertura. Il presbiterio è coperto con volta a botte, mentre la cappella di sinistra, terminante con catino absidale, è dotata di volta a crociera.
Pavimenti e pavimentazioni
Tutta la chiesa è pavimentata con mattonelle in cotto delle dimensioni di 15x30 cm, disposte a spina reale. L'intervento di ripavimentazione è stato realizzato nel 1999-2000 ed ha previsto la sovrapposizione del nuovo pavimento al vecchio, realizzato in cementine bianche e nere. Un esempio della vecchia pavimentazione sopravvive nell’absidiola della cappella sinistra e nella nicchia dedicata alla Madonna di Lourdes.
Elementi decorativi
La facciata a capanna, coronata da una serie di archetti pensili, è scandita da tre arcate cieche impostate su due alte e sottili semicolonne. Al centro si schiudono un rosone accecato ed un portale d'ingresso terminante con arco ad ogiva e lunetta, in cui è inserito un moderno bassorilievo del 1923 raffigurante la consegna delle chiavi a San Pietro. Nelle arcate laterali, due monofore sono sormontate dal rispettivo motivo a losanga. All'interno, sulle pareti laterali, la navata ospita due nicchie settecentesche affrontate, realizzate in pietra serena ed ospitanti le statue devozionali di Sant'Antonio da Padova e Sant'Antonio Abate. Procedendo verso il centro dell'aula, s'incontrano i due altari laterali, entrambi eretti nel XVIII secolo e costituiti da un dossale in pietra serena, e da paliotto e plinti in marmo, ricostruiti in epoca più recente. L'altare di destra, dedicato alla Madonna, come suggerisce la cartella al centro del timpano spezzato, accoglie la statua della Madonna del Soccorso, mentre quello di sinistra, con monogramma di San Bernardino a coronamento, ospita la statua del Sacro Cuore di Gesù. A metà della parete destra, una porta con cornice in pietra serena conduce nella casa canonica: sull'architrave uno stemma dipinto e un'iscrizione ricordano il nome del parroco Bruno Navacchi. Di fronte, si apre la cappella dedicata al Santissimo Sacramento e dotata di absidiola semicircolare. Al centro, è ospitata una mensa semplice in marmo bianco sorretta da quattro colonnine lisce in marmo grigio. Collocato su un alto piedistallo in marmo, al centro della parete absidale, si trova un ricco tabernacolo settecentesco. Sulla parete destra della cappella, negli anni Cinquanta del '900, è stata realizzata una nicchia per ospitare la grotta della Madonna di Lourdes, al centro della quale è stata collocata un'acquasantiera in marmo bianco scolpito, datata 1724. Il presbiterio, rialzato di un gradone rispetto all'aula, è introdotto da un arco trionfale e caratterizzato da una volta a botte. Addossato alla parete di fondo, trova posto l’Altare maggiore, realizzato nel Settecento in marmo di Carrara e marmi mischi ed acquistato all'inizio del'900 alla Pieve di Vicopisano. Negli anni Cinquanta, l'altare preconciliare fu smembrato e la mensa fu staccata dai gradini posteriori e dal tabernacolo centrale, così come risulta tutt'ora. Sulle pareti laterali dell'area presbiteriale, si fronteggiano due porte che conducono in due diversi locali, adibiti l'uno a sacrestia e l'altro a stanza per le confessioni.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1950)
Nel dopoguerra il presbiterio fu ingrandito e modificato. In quell'occasione l'Altare maggiore fu smembrato e la mensa fu staccata dai gradini posteriori per permettere la celebrazione "versus populum".
presbiterio - intervento strutturale (1973)
L'area presbiteriale fu cinta di balaustre realizzate nel 1973, poi probabilmente eliminate tra il 1999 e il 2000, a seguito dei lavori per la ristrutturazione della pavimentazione.
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