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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Balangero
Torino
chiesa
sussidiaria
San Giacomo Apostolo
Parrocchia di San Giacomo Apostolo
pianta; facciata ; prospetti laterali; Impianto strutturale; interni; presbiterio; apparato liturgico; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
ante XVIII - ante XVIII(preesistenze carattere generale); 1774 - 1785(costruzione intero bene); 1789 - 1812(completamento intero bene); 1820 - 1820(manutenzione interno); 1823 - 1823(muraglione perimetrale intorno); 1827 - 1827(realizzazione altari laterali); 1831 - 1834(realizzazione altare maggiore); 1833 - 1833(realizzazione pulpito); 1841 - 1842(realizzazione balaustra); 1843 - 1843(visita pastorale carattere generale); 1930 - 1930(consolidamento intorno); 1999 - 1999(restauro dipinti); 2009 - 2009(restauro prospetti laterali); 2010 - 2011(restauro cappella S.Giovanni Battista); 2011 - 2011(consolidamento intorno); 2011 - 2012(restauro cappelle laterali); 2012 - 2012(restauro dipinto)
Chiesa di San Giacomo Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giacomo Apostolo <Balangero>
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione)
neoclassico (pronao)
Notizie Storiche

ante XVIII  (preesistenze carattere generale)

La primitiva chiesa era contenuta nella parte centrale della nuova, orientata in senso trasversale, con la facciata verso ovest. Aveva tre navate, completamente intonacata. Dalla relazione parrocchiale redatta nel 1743 dal parroco Pietro Giuseppe Maria Revelli, la volta del presbiterio era decorata da "diversi stucchi e pitture rappresentanti la Cena Domini e le nozze di Cana galilea con lì quattro Evangelisti negli quattro angoli, sendovi nel centro della volta dipinto un ostensorio attorniato da diversi gruppi d'angeli". L'edificio era munito di tre porte e aveva il pavimento in pietre quadrate. Sulla navata di destra si trovava l'altare di S.Giuseppe e quello del S.S.Rosario della B.M. Vergine; sulla navata di sinistra si trovava il battistero e gli altari dedicati a S.Lucia e alla B.M. Vergine del Suffragio. Sul fondo della navata centrale vi era l'altare principale di S.Giacomo, staccato dalla parete per dare spazio al coro ligneo che lo cingeva anche sui lati.

1774 - 1785 (costruzione intero bene)

Trovandosi in pessimo stato di conservazione, nonché pericolante nella navata meridionale e nel coro, e risultando troppo piccola per l’accresciuta comunità di Balangero, si decise di erigere un nuovo edificio. Il 20 maggio 1774, con la posa della prima pietra, si diede avvio ai lavori di demolizione della vecchia chiesa e alla costruzione della nuova struttura. I disegni del "progetto per la nuova chiesa" furono firmati dall'arch. Michele Buscaglione il 18 luglio 1774; poco dopo, la progettazione venne affidata a Mario Ludovico Quarini, chierese, allievo del Bernardo Vittone di Torino, sui cui disegni venne costruita in definitiva l'attuale chiesa. I lavori procedevano a rilento e parti della nuova costruzione risultavano già danneggiate dalle intemperie e dall'umidità. Nel 1785 fu affidato all'arch. Carlo Ceroni l'incarico di redigere una perizia con le disposizioni per terminare i lavori.

1789 - 1812 (completamento intero bene)

Dall'atto di sottomissione, firmato il 30 dicembre 1789 dal mastro da muro Francesco Lepori, si apprende che fino a quel momento della nuova chiesa erano stati costruiti e "compiti" il presbiterio, la sacrestia e i muri perimetrali, quest'ultimi in parte già provvisti di copertura. Tutto il resto si sarebbe costruito sulla base delle istruzioni "formate" dal Ceroni, i disegni "sottoscritti" dal Quarini e altre istruzioni e dichiarazioni "proposte dal signor architetto Buscaglione". I lavori ripartirono con il primo carico di calcina il 5 aprile 1790, registrato nel libro dei rifornimenti compilato dagli impresari Carlo Francesco Gelvasino e Giuseppe Brocchi. La volta fu terminata nel 1811 dal balangerese Domenico Dematteis. L'anno successivo si provvide a far stuccare, secondo i disegni di Quarini, l'intera navata, pagando per questi lavori un tale "Cattaneo".

1820  (manutenzione interno)

Il 14 giugno 1820 il capo mastro Stefano Ramasco comunicava al prevosto Gaetano Soleri la cifra che si sarebbe dovuta spendere per risarcire l'aspetto della chiesa, danneggiato dalle intemperie. A sovraintendere i lavori fu chiamato un architetto del luogo, tal Butturino.

1823  (muraglione perimetrale intorno)

Entro il 1823 fu eretto il grande muraglione sul quale si regge il sacrato che porta al cimitero.

1827  (realizzazione altari laterali)

Secondo il Libro dei Conti di Fabbrica, i due monumentali altari laterali furono terminati prima del 12 luglio 1827, dovendosi sul loro esempio marmoreggiare "in maniera conforme" l'interno di tre delle cappelle radiali.

1831 - 1834 (realizzazione altare maggiore)

L'attuale altare maggiore fu realizzato solo tra il 1831 e il 1834, quando fu finito di pagare al marmoraio torinese Antonio Casella.

1833  (realizzazione pulpito)

Il pulpito ligneo fu intagliato da Giacomo Costa d'Avigliana e dai figli Vittorio e Paolo.

1841 - 1842 (realizzazione balaustra)

La balaustra fu terminata tra la fine del 1841 e l'inizio del 1842, quando fu liquidato lo scalpellino Pietro Giani.

1843  (visita pastorale carattere generale)

La visita pastorale di mons.Ludovico Franzoni del 21 maggio 1843 dava la chiesa ormai per terminata.

1930  (consolidamento intorno)

Vengono eseguiti lavori di rinforzo ai muri a secco a sostegno del piazzale mediante formazione di contrafforti interrati.

1999  (restauro dipinti)

Vengono restaurati i dipinti raffiguranti il "Miracolo di S.Vincenzo Ferrer" e il "Battesimo di Cristo".

2009  (restauro prospetti laterali)

Vengono restaurati i prospetti laterali e i serramenti lignei.

2010 - 2011 (restauro cappella S.Giovanni Battista)

La cappella di S.Giovanni Battista è oggetto di restauro. I lavori interessano le decorazioni pittoriche della volta e delle pareti, gli elementi in stucco, la cornice ovale, la pavimentazione in bargiolina, gli elementi lignei (balaustra dei matronei, porta di accesso al presbiterio, piano della pedana dell'altare), l'altare in marmi policromi, il cancello di accesso alla cappella adiacente.

2011  (consolidamento intorno)

Sono stati eseguiti lavori di consolidamento della scalinata frontale, intervento necessario a contenere il processo di scivolamento che l'edificio stava subendo negli ultimi anni.

2011 - 2012 (restauro cappelle laterali)

Vengono restaurate le cappelle del Battistero, della Madonna di Lourdes e quella di San Vincenzo Martire, nonché sei tele del ciclo della Via Crucis.

2012  (restauro dipinto)

Viene restaurato il dipinto su tela raffigurante "San Luigi Ginzaga e angeli" di Giovanni Ferrero (XIX secolo).
Descrizione

La chiesa si erge a nord di Balangero, sullo sperone che sovrasta l'abitato storico, raggiungibile con scalinata che congiunge con l'ampio sagrato dell'antica parrocchiale. L'edificio, con facciata rivolta a sud, sorge isolato rispetto alle altre abitazioni, confinando solo sul lato nord con la struttura ora adibita a casa di riposo. La chiesa, organizzata su una pianta a navata unica si protende sull'asse longitudinale in direzione nord creando una profonda abside con ambienti laterali adibiti a sacrestia. All'interno dell'aula si sviluppano, in posizione centrale e simmetrica, due cappelle rettangolari, mentre agli angoli si aprono altre quattro cappelle a pianta circolare. L'intera navata è coperta da una volta a botte riccamente decorata, mentre una "volta a canestra traforata e sorretta da quattro pennacchi svuotati" sormonta il presbiterio; l'abside è coperto da semicupola. Le superfici esterne presentano finitura in muratura a vista su tutti i lati. La facciata principale è preceduta da pronao, sorretto da quattro colonne e frontone. L'edificio, esito di un cantiere sviluppatosi negli ultimi decenni del Settecento, associa elementi ancora di gusto barocco (quali aperture ovali e forme articolate di cornici e coronamenti) con altri schiettamente neoclassici. Il campanile, anch'esso con finitura in muratura a vista, si eleva su base quadrata sul lato destro dell'edificio. L'edificio presenta un discreto stato conservativo e di manutenzione; sono presenti fenomeni di infiltrazione e fessurazioni in corrispondenza delle volte. La chiesa è officiata regolarmente.
pianta
La pianta con navata centrale unica si prolunga sull'asse nord; centralmente alla navata, in posizione simmetrica, si aprono due cappelle laterali di forma rettangolare, mentre agli angoli sono presenti quattro cappelle circolari. Conclude la pianta una profonda abside, affiancata dai locali adibiti a sacrestia.
facciata
La facciata principale è rivolta a sud, verso l'abitato storico del paese. La superficie è in mattoni di laterizio a vista. Nel complesso presenta spunti barocchi, nelle aperture ovali e nelle forme articolate delle cornici e dei coronamenti. La facciata è scandita verticalmente in tre campi da lesene, e nella parte centrale è preceduta da pronao, sorretto da quattro colonne e frontone, in stile neoclassico. A sua volta cornice in laterizio suddivide orizzontalmente i tre campi in due registri. Gli ingressi sono costituiti da portoni in legno a doppio battente. Nell'attico proposto al frontone sono presenti cornici e elementi decorativi a festoni. Sull'asse centrale è posizionata apertura ovale contornata da conici curvilinee con elemento decorativo a conchiglia posto in chiave. La porzione centrale culmina con coronamento a cimasa curvi forme, suddivisa in tre campi da lesene, con elementi decorativi a conchiglia.
prospetti laterali
Tutti i prospetti presentano finitura in muratura a vista.
Impianto strutturale
L'edificio presenta struttura in muratura portante. Internamente la navata è coperta da volta a botte, mentre una "volta a canestra traforata e sorretta da quattro pennacchi svuotati" sormonta il presbiterio; l'abside è coperto da semicupola. Il tetto è a falde, con struttura in legno e manto di copertura in coppi.
interni
L'aula è scandita da dodici colonne parietali, con finitura a finto marmo e capitelli corinzi, su cui si impostano il cornicione e la grande volta. Gli ambienti laterali sono scanditi verticalmente da lesene che delimitano campi regolari, orizzontalmente conclusi da una cornice aggettante a livello del piano superiore dei matronei; la volta a semicatino appoggia su una seconda cornice da cui si dipartono le costolature che racchiudono le parti dipinte. Le cappelle sono lateralmente collegate agli anditi che conducono alle scale di salita al livello superiore o, in alcuni casi, si aprono su armadiature. Le cappelle angolari sono dedicate alla Madonna di Lourdes (nord-est), a San Vincenzo Martire (sud-est) e a San Giovanni Battista (nord-ovest), mentre la quarta, posta a sud-ovest è occupata dal Battistero; le cappelle centrali, simmetriche, sono dedicate alla Madonna del Carmine, sul lato destro, e al Sacro Cuore sul lato sinistro. L'illuminazione naturale è garantita da grandi finestre ovali, arricchite di vetrate artistiche, dislocate al di sopra del cornicione perimetrale. Sull'ingresso si trova la cantoria in legno ospitante l'organo a canne. L’interno è decorato con affreschi del Fea e di Rocco Comanedi, e con pregevoli stucchi. Notevoli sono inoltre il pulpito intagliato, una settecentesca statua lignea di San Giuseppe di Stefano Clemente e, tra le altre, una tela del Settecento raffigurante San Giacomo, tre tele dell’autore Victor Ferrero dell’inizio del XIX secolo e un dipinto del 1739 raffigurante il Transito di San Giuseppe attribuito ad Antonio Michele Milocco.
presbiterio
Il presbiterio è collocato al centro della profonda abside. E' sopraelevato rispetto all'aula di tre gradini ed è da essa separato mediante balaustra in marmo; è ancora presente il cancelletto in ferro centrale per la comunicazione tra l'aula e il presbiterio. L'altare maggiore, in marmi policromi, è collocato centralmente al presbiterio, alle sue spalle si trova il coro ligneo. Sulla parete absidale si trova la pala d'altare, raffigurante il santo titolare, entro cornice ovale, contornata di stucchi e angeli. Ai lati del presbiterio si aprono gli spazi riservati alla sacrestia, sormontati da tribune.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento.
Campanile
Il campanile si eleva su base quadrata sul lato destro dell'edificio. Presenta finitura in muratura a vista, scandito in tre registri, separati da cornici modanate, coperte con coppi; il registro superiore ospita la cella campanaria, corredata di colonne agli angoli, aperta con monofore ad arco sui lati sud ed est, mentre i lati opposti presentano aperture a semicerchio. I quadranti degli orologi occupano gli spazi sottostanti le monofore.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
Aggiunta di nuovi arredi, mensa e ambone, posizionati in corrispondenza del presbiterio storico, di fronte all'altare originario. Sia la mensa che l'ambone sono realizzati con lastre in plexiglass.
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