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Fano
Fano - Fossombrone - Cagli - Pergola
chiesa
sussidiaria
San Silvestro
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Facciata; Elementi decorativi; Interno
presbiterio - aggiunta arredo (1970)
1270 - XIII(preesistenze intero bene); 1441 - 1944(rifacimento intero bene); 1944 - XX(restauro interno)
Chiesa di San Silvestro
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Silvestro <Fano>
Altre denominazioni Chiesa della Madonna di Piazza
Autore (ruolo)
Terzi Filippo (rifacimento facciata)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bolognesi (rifacimento facciata)
Notizie Storiche

1270 - XIII (preesistenze intero bene)

la chiesa è una delle più antiche del centro storico. Risale a prima del XIII secolo come dimostra una lapide del 1298 posta nella sagrestia a memoria di un restauro fatto in quell'epoca. Già nel 1270 ne era rettore un certo Foscardo. Era chiesa parrocchiale del Capitolo della Cattedrale, data in uso alla Confraternita del Ss. Sacramento.

1441 - 1944 (rifacimento intero bene)

la chiesa inizialmente aveva un portico, poi demolito nel 1441. Fu completamente rinnovata nel 1565 quando fu realizzata la facciata barocca. Il registro inferiore fu eseguito, come ricorda l'iscrizione sotto la finestra a sinistra del portale, da maestro Filippo intagliatore (al secolo, il noto architetto Filippo Terzi) e da maestro Filippo scalpellino. Il registro superiore invece fu realizzato nel 1606 in occasione di una sopraelevazione della chiesa, oggi non più esistente a causa delle distruzioni belliche del 1944.

1944 - XX (restauro interno)

durante le distruzioni belliche operate dai tedeschi nell'agosto del 1944 andarono distrutti la sopraelevazione seicentesca della chiesa e il piccolo campanile. Perciò, in periodo postbellico, l'interno fu completamente ristrutturato a cura del Genio Civile di Pesaro.
Descrizione

la chiesa sorge nella piazza principale della città e ne costituisce l'unico edificio religioso. E' dedicata a San Silvestro papa ma è nota anche come Madonna di Piazza per il dipinto dell'altare maggiore. La facciata è in cotto ed è decorata con paramenti in arenaria individuabili in due registri differenti: uno cinquecentesco, da terra fino al cornicione, e l'altro seicentesco, fino al coronamento. L'interno è a navata unica voltata a botte con sesto ribassato, con l'area presbiteriale rettangolare delimitata frontalmente da due alte colonne scanalate in marmo.
Facciata
la facciata è in cotto ed è decorata con paramenti in arenaria individuabili in due registri differenti: uno cinquecentesco, da terra fino al cornicione, e l'altro seicentesco, fino al coronamento. Un rosone con vetro istoriato, raffigurante una croce patente, sovrasta il portale in pietra con timpano centinato e spezzato. Portale e rosone sono compresi tra due colonne ioniche lisce su alto piedistallo che sorreggono un frontone triangolare. Lateralmente alle colonne si aprono due finestre rettangolari con cornici in pietra scolpite a motivi baroccheggianti, che ritroviamo nel frontone a vela sommitale, concludente l'apparato architettonico-decorativo della facciata.
Elementi decorativi
l'altare maggiore maiolicato è opera prestigiosa dello scultore e ceramista Leoncillo; sull'altare maggiore è conservato il venerato dipinto della Madonna di Piazza attribuito a Giovanni Baglioni. L'opera raffigura Santa Maria della Speranza, eseguita per la confraternita del Ss. Sacramento nel 1606 in occasione del restauro della chiesa. Le pareti laterali portano grandi dipinti murali a tempera del pittore urbaniese contemporaneo Augusto Ranocchi e rappresentano le stazioni della Via Crucis; furono dipinte agli inizi degli anni '50 del secolo scorso. Di origine romana è il bel capitello ionico utilizzato per sostenere la mensa del nuovo altare.
Interno
una bussola in legno fa da filtro tra l'esterno e l'interno dell'edificio. L'interno è a navata unica col soffitto intonacato e voltato a botte con sesto ribassato; le pareti laterali sono affrescate a tempera nel registro superiore mentre il registro inferiore è decorato a grandi riquadri in pietra bianca e marmo rosa con motivi geometrici. Due alte colonne scanalate introducono al presbiterio che presenta il soffitto intonacato e le pareti completamente rivestite in legno. Qui, oltre il cornicione sommitale sopra le colonne, si apre una finestra a nastro che illumina l'abside. Dietro l'altare maggiore una porticina conduce alla sacrestia.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970)
in seguito alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II si è provveduto a collocare, di fronte al preesistente altare rivestito in marmo e elementi ceramici, una nuova mensa d'altare realizzata con un fusto cilindrico in legno che sostiene un capitello ionico in pietra e, sopra questo, un piano in vetro. Il dipinto della Madonna di Piazza costituisce parte eminente del complesso iconografico del presbiterio.
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