chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Montevecchia Milano chiesa parrocchiale S. Giovanni Battista M. Parrocchia di San Giovanni Battista Martire interno; Cappelle laterali; Presbiterio; Cicli affrescati; vetrate; Impianto strutturale presbiterio - intervento strutturale (1972) 1925 - 1928(costruzione intero bene); 1928 - 1940(completamento intero bene); 1940 - 1979(completamento intero bene); 2019 - 2020(restauro intero bene)
Chiesa di San Giovanni Battista Martire
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Giovanni Battista Martire <Montevecchia>
Altre denominazioni
S. Giovanni Battista M.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
1925 - 1928 (costruzione intero bene)
Iniziata nel 1925, ultimata nel 1928, consacrata nel 1933.
Voluta dal card. Ferrari nella Visita Pastorale del 1906, per l'insufficiente capienza dell'antica chiesa parrocchiale in cima al colle.
La soluzione del problema fu affrontata con cinque progetti: quello dell'ing. Luigi Moretti di Milano, che propose nel 1910, su incarico del parroco don Giuseppe Arrigoni, l'ampliamento dell'attuale Santuario sul retro; quello dell'arch. Angelo Angelini, pure di Milano, su incarico del nuovo parroco don Angelo Morandi, che propose di allungare la vecchia chiesa sul davanti, verso la gradinata; un secondo dell'Angelini che prevedeva la completa demolizione dell'attuale Santuario e lo spianamento della sommità della collina fino al livello della Via Crucis.
A questo punto fu proposto alla popolazione un referendum per scegliere se allungare la vecchia chiesa sul davanti o costruirne un'altra presso il Montanè.
La maggioranza decise per la nuova chiesa, incaricando ancora l'Angelini.
1928 - 1940 (completamento intero bene)
L'arch. Angelini progettò una maestosa costruzione con chiesa superiore e inferiore. Essendo un'opera troppo costosa, la proposta fu accantonata.
Il nuovo incarico fu affidato nel 1925 agli architetti Ottavio Cabiati e Luigi Brambilla di Milano che presentarono un progetto di dimensioni ridotte in stile romanico classico. Nello stesso anno le imprese Cogliati e Sironi iniziarono i lavori. Due anni dopo l'esterno era quasi ultimato. Non vennero costruiti il campanile e il pronao. Anche l'intonaco non venne realizzato quindi la muratura in pietra mista a vista (prevalentemente di arenaria), alternata da fasce di laterizio, è ancora oggi ben visibile. Nel 1930 venne completato anche l'interno e il 18 aprile 1933 fu solennemente consacrata per mano del beato card. A. Ildefonso Schuster.
Negli anni 1939-40 furono realizzati gli affreschi del pittore Pietro Cortellezzi della Scuola d'arte "Beato Angelico" di Milano.
1940 - 1979 (completamento intero bene)
Nel 1940 fu collocato in sacrestia un monumentale armadio di noce massello, proveniente da una chiesa demolita a Lissone. Nel 1972 fu sistemato il presbiterio secondo le norme liturgiche dei Concilio Vaticano II.
Nel 1977-79 fu risolto il problema del sagrato: con una gradinata circolare e una semplice tettoia. Infatti l'imponente pronao del Cabiati non poté essere realizzato, perché l'area del sagrato antistante la facciata era stata ridotta dal tracciato della strada Belvedere, attigua al sagrato stesso.
2019 - 2020 (restauro intero bene)
L'ultimo restauro ha interessato l'apparato pittorico e l'impianto di riscaldamento.
Il Maestro Luciano Rossini di Besana Brianza ha ridato valore a tutto l'apparato pittorico mentre il geometra Enrico Cogliati si è occupato del coordinamento dell'intero iter progettuale.
Descrizione
La chiesa con unica navata e sei cappelle laterali ha un'abside semi ottagonale, orientata verso sud ovest.
Le superfici esterne sono in pietra a vista con corsi di laterizio. Lo stile è decisamente Neo Imperiale e un arco a tutto sesto cieco, posto in facciata, con sottostante apertura rettangolare, sottolineano la tendenza. Anche alcune finestre laterali di tipo termale si aggiungono a quei dettagli in stile classico Romano.
Due paraste laterali con soprastante tettuccio in coppi, definiscono l'ampiezza della facciata principale.
Per entrare in chiesa si salgono alcuni gradini oppure si percorre una rampa inclinata per l'accesso facilitato. A protezione dell'ingresso principale è presente una pensilina in legno e coppi di cotto.
interno
All'interno le superfici sono completamente tinteggiate. Solo le paraste hanno inserti di pietra serena. La navata è sovrastata da una volta a botte leggermente rialzata che si imposta su di un cornicione. Le superfici della volta sono dipinte con alcune figure di santi mentre sull'arcone trionfale è dipinta l'Annunciazione con l'angelo Gabriele a sinistra e la Vergine a destra. La nuova pavimentazione della navata è costituita da pianelle di cotto lombardo venate, posate a spina, soprastanti l'impianto di riscaldamento radiante, realizzato tra il 2019 e 2020.
Cappelle laterali
La prima cappella entrando a sinistra è dedicata al Battesimo di Gesù, con volta a botte e lacunari in stucco e pietra serena. La parete di fondo piana accoglie un medaglione lapideo di discrete dimensioni e un affresco raffigurante il Battesimo di Gesù nel Giordano.
La cappella successiva è dedicata alla B.V. del Carmelo con altare lapideo policromo, in stile Barocco, posto su predella lapidea. La pavimentazione è costituita da lastre di Rosso di Verona lucide, alternate a lastre di Botticino, posate a scacchiera diagonale. Il gradino di accesso alla cappella è di marmo rosa venato. In centro all'altare, il tabernacolo lapideo policromo ha un'antina cesellata con la raffigurazione del Redentore. Nella teca superiore è custodito un dipinto con la Beata Vergine, il Bambino in braccio e alcuni angeli attorno. Nel complesso l'altare appare decisamente monumentale grazie a questa cornice lapidea, riccamente modanata.
Tra una cappella e l'altra, in corrispondenza dei pilastri d'ambito, sono presenti due locali destinati alle confessioni. Gli ingressi a questi piccoli locali sono in stile Barocco, con cornici lapidee modanate e porte intarsiate di legno massello.
Lo stesso motivo si ripete per l'altro lato.
L'ultima cappella sulla sinistra è occupata interamente dall'organo.
Di fronte si apre la cappella dedicata al Sacro Cuore con altare Barocco di marmi policromi. Al centro un grande affresco moderno del Cortellazzi, incorniciato da marmo nero, raffigura Gesù con due angeli. Il pavimento di questa cappella si raccorda con il piano del presbiterio, di marmo rosato "Pernice".
La cappella successiva è dedicata al Crocefisso con tela Settecentesca raffigurante il Crocefisso con S. Carlo e S. Pietro. Anche in questo caso la tela è incorniciata da marmo nero e l'altare, con marmi policromi in stile Barocco, è un recupero, proveniente da altre chiese, come per gli altri altari laterali già descritti.
Le volte e le pavimentazioni delle cappelle sono di uguale stile e materiale.
L'ultima cappella è dedicata a S. Giuseppe con tela a olio di recente fattura che raffigura il santo con Gesù Bambino in braccio. L'altare lapideo e in stile Classico.
Presbiterio
Al presbiterio si accede salendo 3 gradini e oltrepassando una balaustra appena accennata, proveniente dalle chiese demolite che abbiamo già citato. L'antico altare di recupero, di marmi policromi, in stile Barocco, è di ottima fattura, come il paliotto frontale di scagliola, decorato e ben conservato. Alla sommità, un tempietto con sei colonne di marmo venato Serpentino, contiene il Crocefisso cesellato e dorato. Un semi cupola aperta è sorretta dalle colonnine e sopra una statuetta del redentore culmina la composizione. Ai lati del tempietto sono collocati due angeli in gesso laccato, genuflessi.
Cicli affrescati
Il pittore Pietro Cortellazzi della scuola Beato Angelico, eseguì nel 1940 gli affreschi dell'abside come il "Cristo Pantocrator" in trono con le figure di Isaia e S. Paolo a sinistra, mentre Davide, S. Agostino e il Battista a destra. Nel cielo della cupola è raffigurato il trionfo dell'Eucarestia con l'ostensorio sostenuto da cinque angeli e circondato da una balconata con altri otto angeli. Ai quattro angoli del basamento troviamo gli affreschi raffiguranti i quattro evangelisti con i relativi simboli biblici. Sulle pareti del presbiterio sono state affrescate le scene con "la Predicazione del Battista" e "la Decapitazione". Sulla volta della navata sono raffigurate coppie di santi: S. Carlo con S. Ambrogio, S. Francesco con s. Antonio, S. Filippo Neri con S. Giovanni Bosco e San Lorenzo con S. Sebastiano. Sulla contro facciata sono invece affrescati Mosè e Aronne. L'Annunciazione con l'arcangelo Gabriele e la Vergine sono presenti prima di entrare nel presbiterio.
vetrate
Tutte le finestre della chiesa sono dotate di vetrate artistiche istoriate. Tra le scene raffigurate ricordiamo "La visita di Maria a Elisabetta", "L'Adorazione dei Magi", "Le Nozze di Cana", "La predicazione di Gesù", "Mosè e le Tavole della Legge", "L'Arca dell'Alleanza" e "l'Annunciazione". Nel presbiterio troviamo alcune scene della Passione e Crocefissione di Cristo, "La cena di Emmaus" e "Il sacrificio di Isacco".
Impianto strutturale
La struttura dell'edificio è ben visibile, in pietra mista e laterizio. Le coperture a doppia falda, per la navata centrale, a ventaglio per l'abside, sono rivestite con coppi di cotto a canale.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1972)
Collocazione della mensa lapidea in posizione centrale, su predella di marmo rosso venato. La mensa, con le croci della consacrazione e la sacra pietra, è costituita da elementi di recupero come l'ambone e un tratto di balaustra collocata anche vicino all'antico altare, provenienti da antiche chiese demolite a Talamona e nel Varesotto.