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Chiesa di San Bartolomeo
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Bartolomeo <Merate>
Altre denominazioni
S.Bartolomeo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
X - XVI (costruzione intero bene)
La chiesa di S. Bartolomeo, dal 1000 al 1045, appartenne all'Arcivescovo Ariberto che la donò in seguito agli abati di S. Dionigi di Milano. Questi ultimi per un lungo periodo esercitarono diritti feudali non solo su questa chiesa, anche su altre del meratese.
In un atto del 5 aprile 1497 si desume un ulteriore passaggio di proprietà a favore questa volta della Parrocchia e del Comune di Merate anche se altre fonti ritengono la parrocchialità anteriore al 1400 in quanto la prepositurale dedicata a S. Ambrogio fu fondata successivamente.
La chiesa di S. Bartolomeo fu consacrata l'11 novembre 1590 per incarico dato dal Cardinale Federico Borromeo al Vescovo cittadino.
XVII (passaggio di proprietà intero bene)
Nei primi anni del Seicento la chiesa passò in custodia ai Padri Somaschi, fino all'Ottocento quando Napoleone abolì l'ordine.
La descrizione più antica della chiesa risale al 1754, da un documento custodito nell'archivio parrocchiale: la chiesa è lunga 25 braccia ed è orientata verso oriente con una sola porta sul fronte. Davanti alla chiesa esisteva una discreta piazzetta sostenuta da un muro verso la via pubblica. All'ingresso c'erano due vasi per l'acqua santa, appoggiati al muro e due confessionali collocati nelle cappelle laterali, che in totale erano cinque dalla parte del Vangelo e tre dalla parte dell'Epistola. La cappella maggiore era molto più spaziosa e presentava un quadro con la B.V., S. Bartolomeo e S. Ambrogio. Dietro all'altare si trovava il Coro, accessibile dalle due porte laterali. La sacrestia era collocata a sud del presbiterio, sufficientemente capiente con arredi sacri in noce e calici in argento.
XIX (restauro apparato decorativo)
Nel tempo la chiesa fu modificata, soprattutto dopo la soppressione dei Padri Somaschi, divenendo sempre più povera e senza reddito.
Dal 1886 furono numerosi i rifacimenti degli apparati decorativi. Ad esempio la pala d'altare raffigurante la B.V. con S. Bartolomeo e S. Ambrogio venne spostata in una cappella laterale, sopra all'affresco raffigurante San Lorenzo.
Anche l'altare maggiore con le balaustre di pietra di Viggiù e il pinnacolo neo gotico venne trasformato con elementi all'epoca innovativi.
1963 (intervento strutturale intero bene)
Nel 1963, dopo la sistemazione del tetto e il rifacimento del pavimento, al fine di aumentare la capienza della chiesa, fu progettato di trasferire la sacrestia nel locale retrostante il presbiterio e destinare lo spazio che risultava ai fedeli. Per offrire un'ottimale visibilità verso l'altare furono praticate nel muro maestro tre aperture sormontate da arco, sorrette da colonnine in granito. Sulla parete opposta fu realizzato un solo arco.
In occasione di questi lavori venne rinvenuta una cripta con quattro bare, due grandi e due piccolissime, contenenti resti di salme. Sul luogo del rinvenimento fu posta una lapide commemorativa.
Con solenne cerimonia la chiesa venne riaperta al pubblico nel 1966 e consacrato l'altare da parte del Vescovo di Tortona, Mons. Francesco Rossi. Erano presenti alla cerimonia il Maestro delle cerimonie del Duomo di Milano, Mons. Bonino Borgonovo, il Diacono Felice Maria Cozzi e il Suddiacono Vittorio Molteni.
Descrizione
La chiesa presenta un orientamento con abside a est e fa parte dell'attuale complesso scolastico Manzoni. Essa è accessibile dalla scala tramite una rampa che porta a livello del sagrato. La facciata è molto semplice, intonacata e tinteggiata, con paraste in muratura e zoccolatura in granito. Il prospetto principale presenta un rosone centrale con cornice in arenaria. I prospetti laterali sono anch’essi intonacati e tinteggiati con paraste in muratura e una zoccolatura di intonaco strollato.
L’ingresso alla navata è rialzato di sei gradini. La chiesa presenta un secondo ingresso sul lato sinistro della chiesa.
L’interno è composto da un’unica aula con cappelle laterali e presbiterio rialzato. Alle spalle del presbiterio si accede ad un locale con soffitti cassettonati e pavimentazione in graniglia, ora vuoto.
Altare maggiore
Il presbiterio è sopraelevato rispetto l’aula di tre gradini in granito e presenta pareti intonacate e tinteggiate. L’adeguamento liturgico risale al 1965 e ha previsto la collocazione dell'attuale mensa di marmo Botticino, realizzata su predella lapidea. Il tabernacolo e l’ambone, dello stesso materiale, risalgono al 1994/95. La volta è a ombrello, con costoloni in laterizio a vista, vele intonacate e tinteggiate. Sulla linea di raccordo tra muratura e volta è presente una cornice modanata con fregi in arenaria rappresentanti figure fitomorfe e archetti pensili in stucco. Nelle vele angolari della volta sono raffigurati gli evangelisti, mentre ai lati dell’altare troviamo due angeli di recente fabbrica.
Sul lato sinistro del presbiterio si apre una nicchia poco profonda che accoglie un arredo in legno massello e un piccolo crocefisso argentato. Accanto alla mensa vi sono due candelieri pendenti in argento e un'altro crocefisso argentato, posizionato su piedistallo.
Campanile
La torre campanaria, a pianta quadrangolare, è innestata sul lato sinistro della chiesa. Presenta quattro ordini visibili al di sopra del volume della chiesa. La cella campanaria è composta da quattro fornici.
Le superfici esterne della torre sono intonacate e tinteggiate, arricchite da cornici di mattonelle in laterizio disposte a denti di sega. La copertura è a quattro falde in coppi di laterizio e canali in rame.
Cappelle laterali
La prima cappella sul lato settentrionale presenta murature intonacate e tinteggiate e copertura con volta a botte intonacata. Sulla parete di fondo si trova un affresco raffigurante San Gerolamo, mentre sul lato destro, in una nicchia nella parete, è posizionata la statua di Sant’Antonio da Padova.
La seconda cappella ha una copertura con volta a botte intonacata e intradosso dell’arco d’accesso dipinto con motivi murari. Questa cappella ha una balaustra di arenaria intarsiata e pavimentazione in pianelle cementine. La mensa è in muratura rivestita in scagliola policroma, al di sopra della quale, si trova un affresco con B.V., Gesù bambino, i Santi Lorenzo e Fermo. Ai lati vi sono due tele di autore ignoto raffiguranti rispettivamente Gesù Bambino con un angelo e Gesù Bambino con un santo.
In corrispondenza della terza cappella si trova l’ingresso laterale della chiesa, realizzato con un portale il legno massello laccato, con un sopraluce con vetri piombati. La copertura è a volta a botte intonacata.
Nell’ambiente successivo è posizionato un confessionale ligneo di recente fabbrica, addossato alla parete di fondo. Sul lato destro della cappella si accede alla sacrestia tramite due gradini.
Attraversando la navata troviamo la cappella del Crocefisso, in cui si trova un distacco di affresco rappresentante la crocefissione e i Santi Sebastiano e Cristoforo.
L’ambiente successivo è dedicato all’Immacolata, rappresentata con una scultura lignea posta all’interno di una nicchia sulla parete di fondo. L’altare è in muratura con piano della mensa in marmo verde. Come le altre cappelle, ha le pareti intonacate e tinteggiate ed è sormontata da una volta a botte intonacata. Le pareti sono decorate con motivi in rilievo geometrici e floreali, il pavimento è realizzato in pianelle cementine e presenta una balaustra in arenaria intagliata.
Successivamente troviamo la cappella di San Gerolamo Emilianio. Come la precedente presenta una balaustra in arenaria intagliata e le pareti sono dipinte con finte architetture in stile barocco. La mensa è in muratura rivestita in marmi policromi ed è addossata alla parete.
L’ultima cappella presenta sulla parete di fondo un affresco rappresentante Santa Caterina d’Alessandria.
interno
La chiesa è formata da un’unica aula su cui si aprono otto cappelle laterali. La muratura perimetrale è intonacata e tinteggiata. Sulla destra del presbiterio si apre una cappella dedicata ai fedeli, accessibile direttamente l’aula. L’apertura di questo spazio verso l’altare è di tipo Serliano, con tre fornici: uno centrale più ampio e due laterali più ridotti. Gli archi sono sorretti da colonne di granito levigato.
Opere d'arte
Sulla parete di fondo del presbiterio è collocata una tela ad olio raffigurante la Vergine con il Bambino e due santi laterali. La tela è racchiusa da una cornice lignea intagliata e decorata in oro.
Nella cappella laterale per i fedeli sono esposte tre tele di medie dimensioni e due tondi raffiguranti San Giuseppe e San Domenico.
Organo
L’organo è posizionato al di sopra dell’ingresso, su balaustra lignea di piccole dimensioni. Si accede alla struttura tramite una scala metallica laterale. Lo strumento, con motore elettrico, ha subito interventi nel 1991.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento dell’aula è dei tipo Palladiano. Il presbiterio è pavimentato con marmo lucido venato, mentre la cappella laterale presenta una pavimentazione con piastrelle ceramiche risalenti al 1960.
Portone
Il portale è realizzato in legno laccato ed è sormontato da un timpano in arenaria.
Soffitto
Il soffitto dell’aula è piano con cassettoni, mentre il presbiterio è coperto da una volta ad ombrello con costoloni in laterizio a vista.
Impianto strutturale
L'edificio è in muratura continua con volte interne in muratura e copertura lignea a doppio spiovente con manto di copertura di coppi in cotto a canale.
Adeguamento liturgico
mensa - aggiunta arredo (1965)
Collocazione Mensa in marmo
tabernacolo - aggiunta arredo (1995)
Sostituzione del tabernacolo e ambone con nuovi elementi in marmo chiaro.