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Chiesa di Santo Stefano
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Santo Stefano <Colciago, Lurago d'Erba>
Altre denominazioni
S. Stefano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche
1398 (fondazione intero bene)
La data di costruzione della chiesa non è conosciuta. Tuttavia essa è citata all'interno di alcuni documenti relativi all'estimo delle tasse del clero di Milano, datati 1398. Anche Goffredo da Bussero la cita nel suo cartolario.
1566 (completamento intero bene)
Nel 1566, in occasione della Visita pastorale, S. Carlo descrisse la chiesa di S. Stefano. Essa aveva il pavimento rotto ed era coperta solo dalle tegole, senza un adeguato soffitto. Non vi erano le porte, pertanto la struttura restava sempre aperta e non era presente alcun dipinto all'interno. In questa occasione S. Carlo decretò che non si celebrassero più funzioni fino a che non fossero state collocate adeguate porte e non fosse stato decorato l'altare maggiore.
1574 (completamento intero bene)
Nella successiva Visita, avvenuta nel 1574, S. Carlo trovò la chiesa di dimensioni adeguate, collocata in uno spiazzo circondato da un fosso. All'interno l'altare era ben fatto, ma senza predella e ai suoi lati si aprivano due finestre senza vetri. Il pavimento era in pietra, ma rotto. Non era ancora presente il soffitto. Fu quindi ordinato che si soffittasse la chiesa e si riparasse il pavimento e si sistemasse la mensa dell'altare.
1928 - 1931 (restauro intero bene)
Nel 1928 il cardinal Tosi compì la Visita a Lurago. In quell'occasione decretò la necessità di ampliare e restaurare la chiesa. Gli interventi ordinati vennero eseguiti tra il 1930 e il 1931.
1990 - 2017 (ampliamento intero bene)
La struttura della chiesa venne ampliata, aggiungendo due navatelle laterali, più basse rispetto al corpo principale. Per far ciò si demolirono parzialmente le murature d'ambito della chiesa antica, sostituendole con una struttura in ferro lasciata a vista.
Le ultime operazioni di restauro, risalenti al 2017, hanno riguardato le superfici verticali e la volta.
Descrizione
La chiesa, con abside orientata verso est, si imposta su un piccolo terrapieno, sopraelevato rispetto alla via pubblica. L’edificio si compone di un’assemblea a tre navate, con presbiterio e abside semicircolare. Le navatelle sono frutto di un recente intervento di ampliamento che ha comportato la demolizione delle murature d’ambito della chiesa.
Le coperture sono a doppia falda, per la navata centrale, e a monofalda per le navatelle. Sul retro, a destra dell’edificio principale, si collocano degli ambienti accessori, più bassi.
Facciata
La facciata è molto semplice, con superfici intonacate e tinteggiate con toni chiari. Nella
sezione centrale, corrispondente alla navata centrale e racchiusa da due paraste angolari, si apre il portone principale in legno verniciato e cornice in conglomerato. Lo stesso materiale è utilizzato per la cornice dell'oculo soprastante. I lati della facciata, corrispondenti alle navatelle, leggermente arretrati e più bassi rispetto alla sezione centrale, racchiudono i due ingressi secondari alla chiesa. I portoni, in legno verniciato, sono arricchiti da una cornice in granito ghiandone.
Una zoccolatura in conglomerato corre alla base della muratura, mentre in sommità si sviluppa un cornicione modanato. Qui, ai lati del corpo centrale si collocano, in corrispondenza delle paraste angolari, due guglie in cemento decorativo, mentre in sommità alla copertura è posta la croce nello stesso materiale.
sagrato
Il sagrato, in parte pavimentato in lastre di beola e in parte lasciato a prato, è raggiungibile salendo sette gradini rivestiti in serizzo, oppure usufruendo di una rampa inclinata laterale.
L’area è delimitata, sulla sinistra, da una ringhiera in ferro. L’illuminazione è garantita da bassi lampioncini.
Campanile
La torre campanaria è posta a sinistra della chiesa, all’imposta dell’abside. Essa si compone di tre ordini su cui si colloca la cella campanaria a quattro fornici, arricchita da una cuspide bombata. In sommità è presente una croce in ferro. Le murature sono intonacate e tinteggiate.
interno
Internamente la chiesa è suddivisa in tre navate. In occasione dell’ampliamento avvenuto negli anni ’90, le murature d’ambito che racchiudevano la chiesa antica sono state parzialmente demolite e sostituite con una struttura metallica, composta da coppie di travi sorrette da colonne binate.
Le coperture e i soffitti delle navatelle sono in legno a vista, con una struttura in travetti e assito. Nella navata centrale, invece, è stata mantenuta la volta a botte esistente, con vele in corrispondenza delle aperture. La pavimentazione è in piastrelle di cotto e granito posato in lastre lungo il corridoio centrale.
Il recente intervento di restauro ha riproposto l’apparato decorativo storico, con sfondati in giallo tenue e finte modanature dai colori neutri, riproposti anche per le pareti verticali.
All’interno della navata laterale sinistra è collocato uno strappo di affresco restaurato. Sopra al presbiterio compare un tondo con la raffigurazione di S. Stefano.
Sui lati delle navatelle, quattro vetrate istoriate, raffigurano rispettivamente il Beato Andrea Carlo Ferrari e S. Giovanni Evangelista con l’Aquila sulla sinistra, S. Stefano e S. Carlo Borromeo, sulla destra. Le vetrate sono siglate dallo Studio Prisma di Usmate, datate 1991.
All’interno sono collocate delle formelle della via crucis realizzate in gesso.
Presbiterio
Il piccolo presbiterio è rialzato, rispetto alla navata, di un gradino in marmo grigio. La mensa, posta su predella dello stesso materiale, si compone di un basamento in marmo nero e un piano in granito lucidato. Lo stesso accostamento è riproposto per l’ambone.
L’abside semicircolare, delimitata da una cornice in cemento decorativo, è rivestita in pietra a vista nella parte inferiore della muratura, mentre la parte superiore e il catino della volta sono dipinti. Qui sono raffigurati quattro Santi: da sinistra troviamo S. Sebastiano, S Domenico, S. Lorenzo e S. Francesco. Al centro è collocato il tabernacolo dorato, con antina cesellata rappresentante l’Agnello e sopra i quattro Santi e tre angeli in preghiera.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1990)
In occasione degli interventi di ampliamento della struttura è stata collocata una nuova mensa in marmo nero e granito.