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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Castagnito
Alba
oratorio
confraternale
Santo Spirito
Parrocchia di San Giovanni Battista
Coperture; Facciata
altare - aggiunta arredo (anni '70 del sec. XX)
1509 - 1509(preesistenza carattere generale); 1588 - 1588(descrizione intero bene); 1647 - 1655(riedificazione intero bene); 1708 - 1719(riedificazione intero bene); 1768 - 1768(descrizione intero bene); 1817 - 1817(dipendenza intero bene); 1830 - 1830(descrizione intero bene); 1869 - 1869(descrizione intero bene); 1985 - 1985(restauro intero bene); 2017 - 2017(cambio destinazione d'uso carattere generale); 2019 - 2019(aggiunta impianto interno); 2020 - 2020(apertura automatizzata interno); 2020 - 2020(rimozione inferriate esterno); 2020 - 2020(monitoraggio ambientale interno)
Chiesa di Santo Spirito
Tipologia e qualificazione oratorio confraternale
Denominazione Chiesa di Santo Spirito <Castagnito>
Altre denominazioni Spirito Santo
Autore (ruolo)
Carelli, Giovanni (progetto di riedificazione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (riedificazione)
Notizie Storiche

1509  (preesistenza carattere generale)

Il catasto registra un sedime di proprietà della confraternita del S. Spirito nella villa, al Cassinello, coerente il "fossatum castri"; ossia nel sito dell'attuale edificio di culto.

1588  (descrizione intero bene)

Il vescovo Peruzzi visita l'oratorio della confraternita, all'epoca addossato alla chiesa parrocchiale di S. Giovanni, verso occidente.

1647 - 1655 (riedificazione intero bene)

Mastro Ambrogio Sala inizia la ricostruzione dell'oratorio, sempre contro il muro della chiesa parrocchiale, ma su una superficie più ampia. Vi lavorano anche i mastri Carlo Pozzo e Carlo Francesco Finale.

1708 - 1719 (riedificazione intero bene)

La chiesa della confraternita viene ricostruita per la terza volta su disegno di Giovanni Carelli, architetto nativo del luogo.

1768  (descrizione intero bene)

La visita pastorale del vescovo Caisotti riscontra nella chiesa la presenza di tre altari, dedicati allo S. Santo, a S. Elisabetta e a S. Anna.

1817  (dipendenza intero bene)

Con la Restaurazione, la chiesa, insieme alle altre del luogo, è assegnata alla ricostituita diocesi di Alba.

1830  (descrizione intero bene)

La visita pastorale del vescovo Nicola descrive la chiesa in forme ampie e ricca di buone pitture, in particolare quella a ornamento della pala dell'altar maggiore.

1869  (descrizione intero bene)

L'oratorio è compreso nell'elenco delle chiese non parrocchiali della diocesi di Alba.

1985  (restauro intero bene)

La Soprintendenza per i Beni Architettonici promuove una campagna di restauro concentrata su alcuni elementi strutturali e sull'orditura del tetto.

2017  (cambio destinazione d'uso carattere generale)

A partire dal 2017, grazie al costituirsi di un volontari culturali afferenti alla diocesi, è stata variata la destinazione d'uso dell'edificio: sono stati rimossi gli arredi impropri che occupavano l'aula e sono stati riposizionati i banchi. La chiesa è occasionalmente officiata e regolarmente aperta per la fruizione culturale

2019  (aggiunta impianto interno)

Installazione dell'impianto anti intrusione dotato di termocamera con contributo CEI 8xMille.

2020  (apertura automatizzata interno)

Installazione dell'impianto di apertura e narrazione automatizzata "Chiese a porte aperte" promosso dalla Consulta Beni Culturali Ecclesiastici Piemonte e Valle d'Aosta, con cofinanziamento della diocesi di Alba.

2020  (rimozione inferriate esterno)

Rimozione delle inferriate posizionate in esterno sia in corrispondenza del portale di accesso principale sia di quello secondario che dà accesso ai locali laterali.

2020  (monitoraggio ambientale interno)

Installazione di sensori di monitoraggio ambientale e umidità.
Descrizione

Oratorio di medie dimensioni, ad aula con cappelle laterali poco profonde, è collocato subito a monte della chiesa parrocchiale e ai piedi di una modesta "rocca", tipica formazione rocciosa dell'area. Costruita interamente in mattoni a vista, la chiesa ha forme barocche: ha impianto rettangolare, con abside aggettante, separata dall'aula da due corpi interni che ospitano cappelle e coretti. All'esterno sono due i volumi percepibili: il principale corrisponde allo spazio dell'aula e delle cappelle laterali, mentre il secondario ospita un corridoio che conduce sia allo spazio liturgico sia alla sacrestia. La facciata si sviluppa su due livelli collegati da volute e sormontati da un timpano curvilineo. Il campanile, di fattura più recente, è posto presso l'angolo sinistro della chiesa, ed è l'unica parte intonacata dell'edificio.
Coperture
La navata centrale è coperta da volte a botte e, in corrispondenza dell'innesto delle cappelle laterali, da una volta a vela che simula una cupola su pennacchi. L'abside è coperta da un catino con costoloni che individuano tre unghie, aperte da finestre. Il tetto è a due falde sagomate, con struttura in legno e manto in coppi.
Facciata
La facciata della chiesa è divisa orizzontalmente da una trabeazione, sostenuta dalle coppie di lesene che scandiscono il livello inferiore, definendo un corpo centrale che prosegue oltre la trabeazione stessa e diviene la porzione superiore del prospetto. Verticalmente, il corpo centrale è collegato ai due laterali del livello inferiore da grandi volute. Tutta la facciata è partita da lesene che, nel registro superiore, sostengono una seconda trabeazione e il timpano curvilineo. Nella specchiatura centrale del livello superiore trova posto una finestra trilobata, sovrastata da un'edicola.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (anni '70 del sec. XX)
La chiesa non è più officiata, ma utilizzata come spazio ricreativo delle vicina chiesa parrocchiale. Negli anni Settanta del secolo scorso, in ogni caso, è stato aggiunto un altare in legno di fronte alla macchina settecentesca, acora conservata di fronte agli stalli del coro.
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