L'iter progettuale è iniziato nel 2000. Dopo l'acquisizione dell'area e la successione di diversi parroci nel 2009 è stato individuato il gruppo di progettisti: MMVL architetti nasce dalla collaborazione di Mario Assisi e Valentina MIlani (INOUT architettura), Luca Ladinetti (LADO architetti), Mario Lamber (SABL). A loro supporto si affianca l'esperienza di SABL (Studio Associato Bergonzoni Lamber) rappresentato da Paolo Lamber e Fiorella Lamber. Liturgista di riferimento è stato Mons. Amilcare Zuffi, presbitero della Diocesi di Bologna, allora direttore dell'Ufficio liturgico diocesano, segretario della commissione liturgica regionale, membro della consulta nazionale presso l'ufficio liturgico nazionale CEI. La progettazione è cominciata con lo studio della disposizione liturgica da cui è derivata la progettazione dell'aula, alla ricerca di una proposta architettonica elegante e semplice, facilmente riconoscibile ma non banale.
Il processo di ideazione e configurazione del nuovo spazio sacro è stato un cammino condiviso e partecipato con l'intera comunità parrocchiale, fatto di incontri e sperimentazioni concrete: la soluzione architettonica è arrivata per ultima, dopo aver raccolto e sedimentato un insieme di importanti considerazioni e riflessioni, ma con l'ambizione di essere interprete dell'immagine di chiesa che questo iter partecipato e condiviso ha messo in luce.
I progetti architettonico, liturgico ed artistico sono stati pensati ed approfonditi quali componenti intimamente connessi, quali facce di un unico corpo. Lo spazio risultante vuole essere sintesi di questi tre sguardi, che partecipano uno alla definizione dell'altro. Se il progetto architettonico è supporto del progetto artistico e di quello liturgico, questi ultimi sono il contenuto animato e vivo del primo. Lo spazio diventa parte, anzi diventa esso stesso comunicazione di fede.
I lavori della Chiesa e del complesso parrocchiale sono iniziati il 9 ottobre 2017 e finiti il 20 giugno 2019.
Descrizione
La Chiesa si trova nel comune di S. Lazzaro di Savena, frazione La Mura San Carlo, Comune della periferia di Bologna. L'edificio della chiesa è collegato ai volumi dei locali di ministero pastorale e della canonica che si sviluppano sul lato est della chiesa. Tra questi volumi nuovi e l'attuale sala polivalente si forma una corte. All'interno della chiesa, l'organizzazione dell'assemblea è a quarto di cerchio attorno al presbiterio rialzato rispetto all'aula di due gradini. A destra del presbiterio è la cappella feriale con il tabernacolo, a sinistra lo spazio del coro. L'altare si trova di fronte alla porta principale, in asse con il corridoio centrale. A sinistra della porta il battistero, immediatamente visibile anche dagli altri tre accessi. Il perimetro della nuova chiesa non è una cortina muraria continua ma un limite permeabile e filtrante; le pareti nella loro interezza si piegano, slittano, se pur di poco, l'una rispetto all'altra individuando più punti di permeabilità e quindi di accesso. Un spaccatura continua, da cielo a terra e lungo tutta la copertura, seziona il volume della chiesa, rivelando la presenza del cielo.
contesto
La Chiesa di inserisce nella frazione di La Mura San Carlo che si trova alla periferia del capoluogo S. Lazzaro di Savena, a sua volta Comune della periferia di Bologna. Il quartiere territorialmente inserito nella parrocchia di S. Lorenzo del Farneto è dagli anni '70 in costante espansione e tuttora oggetto di edificazione. La comunità parrocchiale è sempre stata vivace e dinamica e costituisce di fatto un'unica realtà pastorale con al vicina frazione di Farneto e con la parrocchia si S. Salvatore, frazione di Pianoro, che si trova a 7 km di distanza e da più di 40 anni affidata alla cura dello stesso parroco.
Una grande attenzione è stata tenuta per l'inserimento del complesso parrocchiale nel territorio: un grande parco pubblico attorniato da palazzi, vissuto dalla comunità civile come luogo di incontro e svago: per questo il progetto non vuole mostrare chiusure rispetto alla vita civile, ma occasioni di accoglienza e incontro. La chiesta è collegata ai volumi dei locali di ministero pastorale e della canonica che si sviluppano sul lato est della chiesa. Tra questi volumi nuovi e l'attuale sala polivalente si forma una corte, luogo di gioco e di aggregazione ma anche di preghiera e raccoglimento. Uno spazio filtro e di soglia tra interno ed esterno
impianto planivolumetrico
La Chiesa è collegata a due nuove ali: quella che corre parallela alla chiesta è a due piani, al piano terra ospita sale parrocchiali e al primo la canonica. Il corpo trasversale alla chiesa, che delimita a nord-ovest la corte, è ad un solo piano e ospita altri locali di miniero pastorale. Per quanto riguarda il volume della chiesa, l'organizzazione dell'assemblea a quarto di cerchio ha richiesto uno spazio architettonico capace di enfatizzare tale senso di raccoglimento e partecipazione: da qui l'idea di una chiesa dalle mura spesse, contenitive, custodi al loro interno dei fondamentali spazi liturgici come braccia possenti che circoscrivono lo spazio centrale dell'assemblea caratterizzandolo quale uno spazio intimo, misurato, raccolto che ha come fuoco e fulcro la presenza dell'altare. Queste braccia possenti che racchiudono lo spazio liturgico sono al contempo braccia aperte che invitano ad entrare. Il perimetro della nuova chiesa non è una cortina muraria continua ma un limite permeabile e filtrante; le pareti nella loro interezza si piegano, slittano, se pur di poco, l'una rispetto all'altra individuando più punti di permeabilità e quindi di accesso. Le pareti perimetrali diventano esse stesse grandi porte socchiuse, che da fuori si pongono come simbolico invito ad entrare e dall'interno sono occasione discreta di percezione della realtà esterna.
esterno
Le pareti esterne della chiesa non hanno nessun paramento o rivestimento, solo un trattamento superficiale elastico e protettivo, a base di resine acriliche a base d'acqua, che unifocrma le diverse superfici e impermeabilizza quelle del coperto, trattato come una quinta facciata anch'essa socchiusa come quelle perimetrali. Un involucro di colore chiaro, come il marmo di importanti architetture, ma privo di quella possente matericità. Un involucro senza consistenza e peso che astrae la forma archetipa della chiesa rendendola eccezione preziosa rispetto al contesto, eccezione che emerge non per l'eccentricità delle sue forme ma per l'essenzialità dei suoi materiali. Il perimetro della chiesa ha le pareti che slittano l'una rispetta l'altra, diventando esse stesse grandi porte semiaperte, individuando due punti di accesso all’aula principale, oltre all’ingresso principale. Un spaccatura continua, da cielo a terra e lungo tutta la copertura, seziona ilvolume della chiesa, rivelando la presenza del cielo.
apparati liturgici
Il fedele che accede all'aula per la grande porta principale si trova di fronte l'altare, in asse con il corridoio centrale e che attraverso il crocifisso entra in rapporto con la spaccatura del cielo che la sovrasta, vede alla sinistra dell'altare l'ambone che dal presbiterio si muove verso l'assemblea, ed infine egli si trova a sinistra il battistero, immediatamente visibile anche dagli altri tre accessi, memoria dell'ingresso nella vita cristiana. A destra della grande porta principale un volume pieno racchiude l'ingresso con bussola e la sacrestia. Quest'ultima posta in fondo all'aula si affaccia direttamente su di essa. Tale posizione fa si che la celebrazione cominci e si concluda sempre con la processione e che prima e dopo la celebrazione colui che presiede accolga e saluti i fedeli. Al centro dell'aula l'assemblea, disposta a quarto di cerchio attorno al presbiterio rialzato rispetto all'aula di due soli gradini, per non creare troppa distanza tra essi. Lo spazio distributivo individuato dalla organizzazione delle panche è connessione fisica oltre che visuale tra ingresso e altare, e tra altare e battistero, e rappresenta il popolo di Dio radunato intorno all'altare. A destra del presbiterio è la cappella feriale con il tabernacolo, a sinistra lo spazio del coro e sullo sfondo, inscritta nello spessore murario, la nicchia dedicata all'organo. Affianco all'accesso dalle sale parrocchiali e prossimo alla cappella feriale c'è il confessionale. I due lati lunghi della chiesa sono incisi, in quasi tutta la lunghezza, a ricavare una lunga e continua seduta. Le nicchie risultanti hanno una profondità tale da consentire alla parete di fondo di essere supporto del programma iconografico pensato come una narrazione continua che si svolge e si dipana lungo le pareti della chiesa partendo dall'ingresso, coinvolgendo il presbiterio e concludendosi con il battistero.
Attraverso il perimetro murario, nei tratti in cui questo si riduce diventando nicchia inscritta, filtra la luce. Il tema della luce trova la sua massima enfasi nella scelta di scindere in due l'involucro della chiesa, secondo l'asse ingresso-altare, attraverso un taglio sottilissimo da cielo a terra lungo tutta la copertura
interni
Le scelte materiche e formali prediligono la veridicità, la presenza dei materiali, e la cura dei dettagli. Il pavimento è in legno, un pavimento caldo che amplifica la dimensione domestica dell'aula. L'involucro murario è uniforme, il cui è la luce a generare molteplici sfumature e tonalità sempre differenti, in cui la presenza materica dei fuochi liturgici e la ricchezza artistica trovano piena valorizzazione quali situazioni di eccezione. I fuochi liturgici, ambone, altare e fonte battesimale, sono in selenite, un gesso cristallino dei colli bolognesi.
impianto strutturale
La struttura portante della chiesa è in cemento armato.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2019)
Edificio è post-conciliare e quindi costruito secondo le prescrizioni dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II.