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Trezzano sul Naviglio
Milano
chiesa
sussidiaria
S. Gianna Beretta Molla
Parrocchia di Sant'Ambrogio Vescovo e Dottore
Coperture; Impianto strutturale; Fondazioni; Opere d'arte
presbiterio - intervento strutturale (2010-2014)
2010 - 2014(costruzione intero bene)
Chiesa di Santa Gianna Beretta Molla
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Gianna Beretta Molla <Trezzano sul Naviglio>
Altre denominazioni Chiesa della Beata Gianna Beretta Molla
S. Gianna Beretta Molla
Autore (ruolo)
Reginaldi Michele (progettazione)
Annoni Corrado (progettazione)
Parodi, Stefano (progettazione)
Saviola Daniela (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
architettura contemporanea (costruzione)
Notizie Storiche

2010 - 2014 (costruzione intero bene)

La chiesa è stata edificata tra il 2010 e il 2014.
Descrizione

L’articolazione morfologica della nuova chiesa che si innalza dal recinto sacro si ricollega alla matrice originaria che ha ispirato lungo i secoli l’edificazione delle chiese cristiane: dare forma architettonica al segno della Croce. Il complesso parrocchiale è caratterizzato da due volumi. Il primo accoglie la chiesa, la cappella feriale e i vani di pertinenza (sacrestia, servizi, locale tecnico, etc..). Il secondo, disposto su due livelli, contiene: al piano terra gli uffici parrocchiali e gli spazi dedicati alla catechesi, al primo piano le due unità abitative destinate al clero residente (parroco e assistente) e gli spazi destinati alle attività pastorali (aule e sale riunioni) predisposti ad uso foresteria. La figura della croce è slanciata nel cielo dalla curva strutturale a mantello e alla sua sommità si rovescia poi verso l’interno della chiesa. In tal modo la croce disegna anche il soffitto della aula liturgica, dove l’assemblea dei fedeli guarda ad essa come simbolo di luce. L’innovativa figura architettonica della doppia croce non è però solo un espediente simbolico. Con essa si valorizza attraverso la luce lo spazio architettonico. Il rovesciamento della croce verso l’aula liturgica consente di articolare la percezione delle mura perimetrali interne. La luce zenitale e il degradare delle pareti della croce sospesa caratterizzano la luminosità delle pareti perimetrali dell’aula. Lo spazio interno viene di conseguenza esaltato nella sua sacralità grazie alla luce naturale. La diffusione della luce trova quindi diverse fonti: penetra dalla croce greca in copertura, dai lati della croce rovesciata e dall’ampia apertura di vetro sagomato sul lato del Naviglio e si rifrange infine nel piccolo specchio d’acqua posto tra sagrestia e cappella feriale, offrendo riflessi mobili all’ interno dell’aula. L’ingresso dal sagrato, posto in asse con l’incisione del campanile nel volume cruciforme, apre sulla grande aula costruendo una fuga prospettica verso l’altare, il presbiterio e il grande mantello absidale retrostante. La distribuzione dei diversi luoghi ed elementi liturgici è così assorbita in una forte unitarietà dell’intero ambiente. Il campanile è scavato al centro della fronte principale e segna il portale bronzeo d’ingresso. Nell’incisione volumetrica, ricoperta di pietra chiara con l’inserimento nei giunti di elementi di bronzo dorato, trovano posto in verticale le cinque campane. Per quanto riguarda gli elementi liturgici, il muro posto dietro l’altare rimane sospeso e lascia passare luce da sotto donando l’effetto di un mantello che si solleva per rivelare il mistero di Dio. Analogamente può essere interpretato come una volta celeste che, attraverso le pietre dorate incastonate, ripropone parte della costellazione presente in cielo il giorno in cui la Santa è nata. In ogni caso tale spazio diviene il fulcro prospettico della liturgia: esso si propone come ambiente principale senza chiudere lo spazio sacro ma lasciando intendere che esso continui al di là della parete. Infine il battistero viene collocato all’inizio della navata, come partenza per un percorso di purificazione verso Dio.
Coperture
Le coperture sono piane, coibentate, impermeabilizzate e pavimentate con quadrotte in ceppo rigenerato alla quota + 3.20, protette con ghiaietto bianco alla quota + 6.80. I muretti perimetrali di risvolto delle coperture sono protetti da scossalina in acciaio alla quota + 6.80 e da copertina in pietra alla quota + 3.20.
Impianto strutturale
Le strutture sono state verificate in conformità alla normativa italiana (Testo unico) ed in particolare alla nuova normativa sismica (zona 4). Il modello di calcolo della struttura principale della chiesa, totalmente in calcestruzzo con spessore medio di 25 cm, è stato realizzato con l’utilizzo di elementi finiti bidimensionali a tre/quattro nodi e tiene conto dell’effetto di forma delle strutture e del suo comportamento tridimensionale. Il tetto piano totalmente aperto è stato chiuso con un reticolo cruciforme di travi in acciaio che hanno la funzione sia di assorbire le spinte dovute alla forma della struttura in calcestruzzo, ridistribuendole su tutti i setti, che di sostenere la croce interna, sospesa sull’aula, realizzata da un telaio in acciaio rivestito in cartongesso.
Fondazioni
Le fondazioni sono su pali intestati nello strato consolidato del terreno.
Opere d'arte
Gli arredi sacri sono concepiti insieme al volume architettonico di cui riprendono la semplicità formale e la simbologia evocativa. L’altare è concepito come un tavolo appoggiato ad un masso squadrato a cui si aggiungono un pulpito racchiuso da tre pannelli e una croce che da terra arriva a toccare la tenda absidale. La Via Crucis lungo il lato Nord e il grande segno grafico con spesse linee nere che corre per l’intera superficie interna sono opera di Giovanni Frangi, artista che collabora con lo studio fin dalla progettazione dell’edificio in fase di concorso.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2010-2014)
La chiesa è stata edificata secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II in materia di adeguamento liturgico.
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