chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Madonna di Rodiano
Savigno
Bologna
chiesa
sussidiaria
Beata Vergine di Croce Martina
Parrocchia del Santissimo Salvatore di Rodiano
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (1994); ambone - aggiunta arredo (1980)
1573 - XVI(preesistenze intero bene); 1644 - 1644(costruzione intero bene); 1649 - 1649(costruzione portico); 1776 - 1898(costruzione campanile); 1898 - 1898(costruzione campanile); 1912 - 1912(ricostruzione loggiato)
Chiesa della Beata Vergine di Croce Martina
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Beata Vergine di Croce Martina <Madonna di Rodiano, Savigno>
Altre denominazioni Santuario della Beata Vergine di Croce Martina
Chiesa della Beata Vergine della Croce Martina
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

1573 - XVI (preesistenze intero bene)

Croce Martina, prima di diventare Santuario, veniva identificato come luogo di preghiera, in quanto proprio in quel luogo era stata costruita una piccola memoria mariana. Un documento datato 1573 testimonia la presenza di un piccolo "ospitalino". Anche i documenti che testimoniano i miracoli attribuiti all'intercessione della Beata Vergine di Croce Martina parlano di una "cappelletta", di un "ospitalino", di una "maestadina". Descrivono dunque un piccolo tempietto.

1644  (costruzione intero bene)

Il Santuario della Beata Vergine di Croce Martina, detto anche Madonna di Rodiano, che trasse la sua origine dalla devozione di un'immagine della Madonna e il bambino che si trovavano affrescati in una "maestadina", sorse, così come lo vediamo ancora noi a giorno d'oggi, nel 1644 grazie alla donazione della ricca famiglia Lanzarini. Da un atto del notaio Matteo Sandri del maggio 1645 si apprende che a quella data il Santuario non era ancora stato costruito. Solo nel 1648 alcuni atti notarili iniziarono ad essere redatti presso la "Chiesuolina nova".

1649  (costruzione portico)

La prima testimonianza del portico risale al 7 aprile 1649 ed è di Matteo Sandri, il quale scelse il portico per redigere un suo atto notarile.

1776 - 1898 (costruzione campanile)

Nel 1776 si parla di un piccolo campaniletto, il quale venne poi demolito nel 1898.

1898  (costruzione campanile)

Nel 1898 venne costruito l'attuale campanile.

1912  (ricostruzione loggiato)

Nel 1912 venne ricostruito interamente il loggiato anteposto alla facciata della chiesa.
Descrizione

Il Santuario della Beata Vergine di Croce Martina, meglio conosciuta come "Madonna di Rodiano", è situato a 750 km di altitudine nella frazione di Madonna di Rodiano, nel cuore dell'appennino bolognese, distante circa 40 km dalla città di Bologna. Il Santuario presenta una facciata a capanna con un profondo portico-pronao antistante, una pianta longitudinale ad aula unica coperta da capriate lignee e un presbiterio, di dimensioni minori rispetto all'ampiezza della navata, coperto da una volta a crociera. L'esterno presenta un intonaco color paglierino per gli alzati e bianco per sottolineare gli elementi architettonici. L'interno è invece intonacato con il color crema.
contesto
La Chiesa della Beata Vergine di Croce Martina, meglio conosciuta come "Madonna di Rodiano", si trova a 750 metri di altitudine nella frazione di Madonna di Rodiano, circondata da ampi castagneti e campi coltivati. Appartenente alla parrocchia di Rodiano, in comune di Savigno, distante circa 40 km dalla città di Bologna. L'aula è orientata ad ovest e non è parallela alla strada, formando con essa un angolo acuto, che lascia un modesto sagrato di geometria triangolare.
impianto planivolumetrico
La piccola chiesa è un volume isolato che presenta solo il presbiterio contiguo, a sud, alla sagrestia ed agli ambienti della casa canonica, a nord alla torre campanaria.
esterno
La facciata, intonacata, si compone di un portico-pronao che affaccia sulla strada antistante, oggi asfaltata. Il modesto sagrato, che corregge il mancato parallelismo tra l'attuale strada e l'asse della chiesa, è in pietriccio e di forma irregolare. La presenza del pronao, composto da due archi minori sui lati, muniti di una protezione con sbarre a freccia per 2/3 della loro altezza, e uno di ingresso di diametro doppio, individua un piano più avanzato della facciata. Il portico è composto da un alto basamento da cui si dipartono 4 pilastri con semicolonne tra i quali si aprono i fornici a tutto sesto. Capitelli tuscanici reggono una trabeazione a sporto nell'apertura centrale, sormontata da un a cornice a lunetta inscritta nel timpano. Il piano di fondo invece, a filo con il portale d'accesso, presenta un profilo a capanna. Il fronte culmina in una croce in ferro sommitale su cippo in pietra. L'intonaco è composto dalla coppia di colore giallo paglierino per l'alzato e bianco per gli elementi architettonici, mentre la bordatura del tetto e del timpano è protetta in rame. L'ingresso dell'aula è costituito da una porta con cornice e mensola sommitale soprastante l'epigrafe di dedicazione. Due aperture simmetriche a destra e sinistra dell'ingresso, con cornice, nella tipologia degli oratori, si allineano ai fornici laterali. I fianchi esterni dell'aula si presentano completamente intonacati con il color paglierino presentando su entrambi i lati, a metà della lunghezza, una porta e una finestra in asse. La copertura dell'aula è a doppia falda in coppi. La zona presbiteriale, di dimensioni minori rispetto il volume dell'aula, è anch'essa completamente intonacata ed è forata da una finestra sul lato destro, a nord, contiguo alla torre campanaria. Quest'ultima è su un alto basamento quadrangolare, tre specchiature, una cella campanaria con una finestra per lato, una copertura in coppi e una croce metallica sommitale su cippo in pietra.
pianta
Pianta longitudinale ad aula unica.
interni
L'ingresso avviene immediatamente attraversando il portale di accesso in legno della facciata. L'accesso conduce sotto la cantoria collocata in controfacciata, sorretta da quatto mensole e del tipo a balcone, non a loggia. L'interno, molto semplice, presenta un'aula unica ricoperta da un intonaco color crema con copertura a capriate lignee in vista con l'orditura primaria. Sui lati dell'aula due porte, in asse con ampie finestre rettangolari, conducono immediatamente all'esterno. Il pavimento è in cotto in una geometria a mattonelle ottagonali e quadrate. La zona presbiteriale, rialzata di due gradini, è preceduta da un arcone su paraste che poggiano su un alto basamento e vede al centro uno stemma con epigrafe "IV GLORIA IERVSALEM". Il presbiterio, di dimensioni minori rispetto al volume dell'aula, è coperto da una volta a crociera su archi a tutto sesto ed è forata, in alto a destra, da una finestra rettangolare. La pavimentazione è la medesima della zona assembleare sebbene il presbiterio sia rialzato di due gradini. La parete absidale è decorata con una cornice a stucco, di gusto barocco, di colore bianco, con putti e serafini in oro, e sopraqquadro a stucco con lo spirito santo.
impianto strutturale
Struttura portante in pietra e muratura.
apparati liturgici
L'assemblea è ordinata frontalmente al presbiterio e si organizza su due file di panche lignee disposte a battaglione. Il presbiterio, rialzato di due gradini, è composto al centro dall'altare post-conciliare in marmo, dietro il quale si trova la sede del celebrante, una semplice seduta in legno. A destra dell'altare è presente l'ambone, un leggio mobile in legno, mentre in fondo troviamo la custodia eucaristica incassata nel muro. Sulla parete destra, sotto l'apertura, è affissa una croce, del tipo di Passione o del Gallo.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1994)
Nel 1994 venne realizzato l'altare post-conciliare, costruito da Pietro Carrara di Bazzano con marmi di recupero provenienti dalle Chiese di Prunarolo.
ambone - aggiunta arredo (1980)
Venne aggiunto l'ambone, mobile e in legno, sulla destra del presbiterio.
Contatta la diocesi