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beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Santa Vittoria
Gualtieri
Reggio Emilia - Guastalla
chiesa
parrocchiale
S. Vittoria V. M.
Parrocchia di Santa Vittoria Vergine e Martire
Impianto strutturale; Pianta; Interno; Illuminazione; Prospetti esterni; Coperture; Pavimentazioni
presbiterio - intervento strutturale (1970-80); presbiterio - aggiunta arredo (1970-80)
1585 - 1585(nucleo originario intero bene); 1680 - 1680(traslazione immagine miracolosa carattere generale); 1681 - 1683(ristrutturazione intero bene); 1720 - 1720(costruzione sagrestia); 1733 - 1733(rifacimento facciata); 1741 - 1741 (ricostruzione coro); 1807 - 1807(rifacimento altare del Crocefisso navata); 1810 - 1810(restauro facciata); 1815 - 1815(costruzione della volta intero bene); 1828 - 1828(mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale); 1832 - 1832(consolidamento antisismico intero bene); 1857 - 1857(istituzione parrocchia carattere generale); 1860 - 1870 (altare maggiore e altari laterali navata); 1866 - 1866(mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale); 1951 - 1954(restauro e parziale ricostruzione intero bene); 1982 - 1987(deumidificazione e tinteggio intero bene); 1992 - 1992(restauro statico e adeguamento antisismico intero bene); 1996 - 1996(opere di pronto intervento antisismico intero bene)
Chiesa di Santa Vittoria Vergine e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Vittoria Vergine e Martire <Santa Vittoria, Gualtieri>
Altre denominazioni S. Vittoria V. M.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (nucleo originario)
maestranze emiliane (ristrutturazione)
maestranze emiliane (rifacimento)
maestranze milanesi (ricostruzione coro)
maestranze emiliane (restauro)
maestranze emiliane (costruzione volta)
maestranze emiliane (restauro e consolidamento strutturale)
maestranze emiliane (restauro e parziale ricostruzione)
maestranze emiliane (restauro statico e adeguamento antisismico)
Notizie Storiche

1585  (nucleo originario intero bene)

L'originaria chiesa di Santa Vittoria viene costruita dal marchese Ippolito Bentivoglio nel 1585 in ossequio al volere del padre Cornelio che l'aveva voluta come segno di rinascita delle terre paludose a seguito delle opere di bonifica da lui intraprese. Per la sua erezione vengono impiegati anche materiali provenienti dalla demolizione di un oratorio dedicato a San Girolamo posto nelle vicinanze. La chiesa attuale non è quella fatta costruire dal Bentivoglio poiché nei secoli è stata sottoposta a pesanti manomissioni e parziali rifacimenti.

1680  (traslazione immagine miracolosa carattere generale)

Nel 1680 un frammento di affresco di autore ignoto raffigurante la Madonna della Luna viene staccata dal pilastro del coro dalla parte dell'Evangelo per essere collocata in nuova cappella poi detta dell'Immacolata Concezione.

1681 - 1683 (ristrutturazione intero bene)

Nel corso del 1681 vengono intrapresi importanti lavori di ristrutturazione. La chiesa viene innalzata a spese della Compagnia del Santissimo Sacramento e con le offerte raccolte in onore della Beata Vergine della Luna. Vengono impiegate circa 20.000 pietre. Poco dopo viene realizzato il soffitto in legno e si procede con le decorazioni pittoriche. Nel 1683 la facciata viene dotata di nuovi cornicioni in aggetto.

1720  (costruzione sagrestia)

Nel 1720 viene costruita la sagrestia nel luogo in cui si trova ora. La sagrestia originaria si trovava invece sul lato opposto.

1733  (rifacimento facciata)

Nel 1733 la facciata viene rifatta nelle forme attuali per interessamento del priore Catellani. Raggiunge un'altezza di circa 15 metri senza comprendere il pinnacolo centrale.

1741   (ricostruzione coro)

Il coro viene riedificato e alzato circa nell'anno 1741. Aveva il pavimento in mattoni comuni e due finestre. Era dotato di un unico scanno di legno di rovere con schienale e pedana munito anche di inginocchiatoio.

1807  (rifacimento altare del Crocefisso navata)

Nel 1807 viene rifatto l'altare del Crocefisso.

1810  (restauro facciata)

La facciata viene restaurata nel 1810 e vengono poste le seguenti iscrizioni: "Victoria Victoriam duplicem obtinuit - Lictis exurgit templum Victoria muris". Sempre nel 1810 vengono collocati i due pinnacoli laterali sormontati da due pigne in cotto e viene posta la croce in ferro sul pinnacolo centrale.

1815  (costruzione della volta intero bene)

Nel 1815 Giacomo Greppi finanziò la costruzione della volta per una spesa di circa 12.000 lire. Nello stesso anno viene costruita anche la cantoria.

1828  (mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale)

Nel 1828 la chiesa di Santa Vittoria passa dalla diocesi di Parma a quella di Reggio.

1832  (consolidamento antisismico intero bene)

A seguito del terremoto del 1832 le volte della chiesa vengono consolidate mediante la collocazione di catene in ferro.

1857  (istituzione parrocchia carattere generale)

Il 12 febbraio 1857 viene istituita la parrocchia di Santa Vittoria con decreto di monsignor Rota.

1860  - 1870  (altare maggiore e altari laterali navata)

Nella seconda metà del XIX secolo, durante il priorato di Luigi Santini, vengono rifatti in scagliola l'altare maggiore e gli altari della Beata Vergine e di S. Vittoria da parte dei fratelli Tondelli di Reggio.

1866  (mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale)

Con decreto della Sacra Congregazione Concistoriale del 14 febbraio 1853, reso operativo nel 1866, data di morte del vescovo di Reggio Mons. Raffaelli, Santa Vittoria ed altre parrocchie vengono aggregate alla diocesi di Guastalla.

1951 - 1954 (restauro e parziale ricostruzione intero bene)

A seguito della drammatica alluvione del Po del 1951 la chiesa di Santa Vittoria subisce gravi danneggiamenti. Cade una parte della parete destra, crolla la navata per il cedimento di un pilastro e vanno irrimediabilmente perduti gli altari, molti arredi, la cantoria e il pulpito del 1937. Durante gli immediati lavori di restauro torna alla luce il frammento di affresco raffigurante la Madonna della Luna, ora nel secondo altare del lato sinistro. La ricostruzione parziale della chiesa viene eseguita senza tenere conto della collocazione e dello stile dei vecchi altari. Il maggiore viene realizzato in marmo bianco di Carrara su struttura in laterizio. Ha un paliotto in onice del Pakistan. Altri tre altari vengono realizzati sempre in marmo di Carrara. Il pavimento viene rifatto in lastre di marmo veronese. La vecchia balaustra in legno viene sostituita con una in marmo avente cancelletto in ferro battuto. La balaustra è stata poi definitivamente smontata dopo il Concilio Vaticano II.

1982 - 1987 (deumidificazione e tinteggio intero bene)

Negli anni '80 viene predisposto un intervento di deumidificazione delle strutture murarie comprendente il taglio di tutti i muri perimetrali e interni e dei pilastri e il rifacimento dell'intonaco per circa due metri di altezza. Nel 1986 la chiesa viene ridipinta internamente e nel 1987 viene sottoposta ad un intervento di pulizia e ridipintura dell'esterno ad opera della Cooperativa Decoratori e Tinteggiatori di Reggio Emilia che ha anche curato il recupero dell'affresco del catino absidale.

1992  (restauro statico e adeguamento antisismico intero bene)

In seguito all'evento sismico del 1987 la chiesa viene sottoposta ad un consolidamento antisismico su progetto dell'ing. Albertini Ezio. I danni subiti consistono: - fessurazioni nelle volte delle campate laterali e nelle prime campate dell'abside e della navata centrale; - lesione in facciata; - distacco del tamponamento dell'arco navata centrale; - dissesti diffusi nelle capriate di copertura e nell'orditura secondaria; - sfilamento parziale della prima catena della navata laterale destra. I lavori, eseguiti nel 1992, hanno lo scopo di: - verificare e riparare gli orizzontamenti e sostituire gli elementi strutturali non più idonei; - verificare e riparare le lesioni verticali con procedimenti tradizionali al fine di ricostruire la continuità della muratura senza eccessivi irrigidimenti; - ripristinare i giunti; - collocare nuove tirantature; -sostituire la catena parzialmente sfilata; - ricucire i giunti nei tamponamenti degli archi con cuciture armate.

1996  (opere di pronto intervento antisismico intero bene)

Nel 1996 un altro evento sismico rende necessario intervenire con urgenza per un ripristino delle condizioni di sicurezza delle strutture. Il progetto di ripristino statico elaborato dall'ing. Pecchini Giuseppe di Gualtieri prevede: - verifica e riparazione orizzontamenti mediante la reintegrazione parziale degli archi e delle piattabande; - verifica e riparazione delle lesioni verticali con procedimenti tradizionali di scuci-cuci; - scarnitura dei giunti, rabboccatura e ripristino con malta tradizionale degli intonaci; - collocazione tirantature a bassa tensione di esercizio; - iniezioni armate con barre d'acciaio ad aderenza migliorata, in particolare nel timpano di facciata.
Descrizione

Il nucleo originario della chiesa di Santa Vittoria risale al 1585. Viene costruita dal marchese Ippolito Bentivoglio per assecondare il volere del padre Cornelio che l'aveva voluta come segno di rinascita delle terre paludose in seguito alle opere di bonifica da lui intraprese. Manomissioni e rifacimenti hanno alterato pesantemente la chiesa nei secoli successivi e oggi la sua conformazione non è più quella impressa dal Bentivoglio. Nel 1681 è stata ristrutturata e alzata e dotata di un soffitto in legno, sostituito poi nel 1815 da una volta a botte. Parziali rifacimenti e trasformazioni sono stati effettuati anche nel secolo scorso, principalmente in seguito alla disastrosa alluvione del 1951. La sua architettura ha linee sobrie definite dalla sequenza di pilastri e arcate. Le paraste hanno capitelli di ordine composito al di sopra dei quali corre la trabeazione con fregio liscio. Sotto il profilo planimetrico la chiesa ha uno sviluppo longitudinale. L'aula è suddivisa in tre navate, delle quali quelle minori sono dotate di altari. Nel terzo altare del lato est si custodisce una reliquia della santa titolare. Il presbiterio è rialzato di un gradino e termina nel coro semicircolare. L'altare maggiore, in marmo di Carrara, ha un tabernacolo realizzato dalla scultrice correggese Carmela Adani. La facciata è stata totalmente rifatta nel 1733 nelle forme attuali secondo uno schema assai diffuso negli edifici sacri del territorio. E' scandita da lesene, doriche al primo livello, ioniche al secondo, che nel partito centrale aggettano maggiormente rispetto alle retrostanti controlesene andando così a definire un minimo gioco di luci ed ombre. Le ali laterali hanno un andamento concavo e sono leggermente arretrate rispetto al partito centrale. Il ritmo delle lesene è spezzato da una fascia trabeata all'interno della quale è presente un'iscrizione riferita alla santa titolare. Il livello superiore è concluso da un frontespizio arcuato con pinnacolo centrale sormontato da una croce di ferro.
Impianto strutturale
La chiesa è realizzata con struttura portante in laterizio. Parte dei materiali proviene dalla demolizione di un oratorio posto nelle vicinanze.
Pianta
Sotto il profilo planimetrico la chiesa di Santa Vittoria ha uno sviluppo longitudinale. L'aula è suddivisa in tre navate, delle quali quelle minori sono dotate di altari. A destra dell'ingresso è collocato il Fonte Battesimale. In fondo alla navata centrale si aprono, sui due lati, vani di collegamento con l'esterno. Il presbiterio è rialzato di un gradino e termina nel coro absidato in cui è collocato l'organo. Una moderna mensa è stata posta al centro del presbiterio ma è sempre presente l'altare in marmo di Carrara fatto eseguire dopo l'alluvione del 1951. La sagrestia è situata a nord e comunica direttamente sia con il coro che con la canonica. Sul lato sud del presbiterio sono posti dei locali tecnici e di servizio. La torre campanaria sorge distaccata dalla chiesa sul fianco sud. Dimensioni complessive dell'interno: larghezza 14,70 mt, lunghezza 26,10 mt. Dimensioni della navata centrale: larghezza 8,60 mt, lunghezza 17,60 mt.
Interno
L'architettura della chiesa ha linee sobrie definite dalla sequenza di pilastri e arcate posti a delimitazione delle navate. Le paraste hanno capitelli di ordine composito al di sopra dei quali corre la trabeazione con fregio liscio. La navata centrale è coperta a botte con volte ad unghia in prossimità delle aperture finestrate (tre per lato). Le navate laterali hanno volte a vela. Le pareti della chiesa sono tinteggiate in modo uniforme. L'unica presenza decorativa è localizzata nel catino absidale nel quale è raffigurato il Martirio di Santa Vittoria, eseguito dal veronese Giovanni Miolato nel 1954. L'opera è stata restaurata nel 1987 dalla Cooperativa Decoratori e Tinteggiatori di Reggio Emilia. Nella chiesa sono presenti altari addossati alle pareti delle navate laterali. Con i restauri seguiti alla disastrosa alluvione del 1951 la disposizione degli altari è stata notevolmente modificata. Oggi sul lato sud (navata destra) la prima campata ospita il Fonte Battesimale tutto in marmo. Sulle facce della vasca ottagonale sono scolpiti simboli cristiani. Nella stessa campata sono posizionati due confessionali in legno. Nella campata successiva si venera Sant'Antonio Abate raffigurato in una statua. L'altare non è più presente. Nella terza campata all'interno di un busto in legno argentato e dorato, realizzato nel 1732 da uno scultore guastallese, è custodita una reliquia di Santa Vittoria. L'altare in marmo di Carrara reca al centro un medaglione con bassorilievo raffigurante simboli del martirio della santa. Sul lato sinistro, il primo altare vicino all'ingresso è dedicato alla Beata Vergine del Rosario rappresentata in una statua realizzata da artisti della Val Gardena. Accanto all'altare è posto un confessionale. La campata successiva è priva di altare ma conserva sulla parete di fondo un frammento di affresco raffigurante la Madonna della Luna che era stato qui collocato nel 1680 dopo essere stato staccato da un pilastro del Coro. L'affresco, coperto da successivi tinteggi, è tornato alla luce durante i restauri degli anni '50. Nella terza e ultima campata del lato nord si venera il Sacro Cuore di Gesù di cui si conserva una statua realizzata da un artista faentino nel 1885. L'altare in marmo è analogo a quello di Santa Vittoria ed ha una croce greca nel medaglione centrale. L'area presbiteriale è rialzata di un gradino rispetto al piano delle navate. Al centro è posta una moderna mensa in legno rivolta verso l'assemblea ma è sempre presente, in posizione arretrata, l'altare maggiore in marmo di Carrara con paliotto in onice del Pakistan. L'altare è stato realizzato negli anni '50 in sostituzione del precedente in scagliola (1867), andato perduto nell'alluvione del 1951, che a sua volta aveva preso il posto di un altare in cotto del 1679. Il tabernacolo è opera della scultrice di Correggio Carmela Adani. Nella curva absidale è collocato un organo a canne del 1964. Un precedente organo di Pietro Cavalletti e figlio era stato posto nel 1819 nella cantoria situata sopra la porta di ingresso (ora non più presente), ma uno più antico si trovava sul lato sinistro del presbiterio dentro una loggia poi chiusa.
Illuminazione
L'apporto luminoso di origine naturale è favorito principalmente dalla presenza di finestre trapezoidali rastremate verso l'alto dotate, negli anni '50 del secolo scorso, di vetrate artistiche recanti simboli religiosi. Nella finestra di facciata è raffigurata la Croce sovrapposta ad una corona, una spada e una palma che sono i simboli del martirio di Santa Vittoria cui è dedicata la chiesa. Altre sei finestre aventi la stessa forma (tre per lato) sono poste nella volta della navata in corrispondenza delle campate. Ulteriori fonti di luce naturale sono costituite da finestre ovali (sei in totale) praticate nei muri laterali delle navate minori. Anch'esse sono provviste di vetrate artistiche raffiguranti, nell'ordine: una barca a vela (1° campata sinistra), una croce con mani semiaperte (2° campata sinistra), un cuore con fiamma (3° campata sinistra), una colomba (1° campata destra), una lampada (2° campata destra), un giglio (3° campata destra). Nell'abside del coro sono presenti due finestre rettangolari nelle cui vetrate sono rappresentati il Vangelo con il Calice e l'Ostia (destra) e l'Agnello (sinistra). L'impianto di illuminazione artificiale è stato rifatto negli anni '80 del secolo scorso. Consta di un sistema a diffusione indiretta posizionato sopra il cornicione e di punti luce a parete posti nel presbiterio e a sospensione (lampadari) sia al centro delle arcate laterali che nell'arco presbiteriale.
Prospetti esterni
La chiesa di Santa Vittoria sorge isolata. Un profondo sagrato, parzialmente pavimentato, la separa dalla viabilità pricipale. La facciata è stata totalmente rifatta nel 1733 nelle forme attuali secondo uno schema assai diffuso negli edifici sacri della bassa reggiana e del basso mantovano. E' scandita da lesene, doriche al primo livello, ioniche al secondo, che nel partito centrale aggettano maggiormente rispetto alle retrostanti controlesene andando così a definire un leggero gioco di luci ed ombre. Le ali laterali hanno un andamento concavo e sono leggermente arretrate rispetto al partito centrale. Il ritmo delle lesene è spezzato da una fascia trabeata all'interno della quale è presente un'iscrizione riferita alla santa titolare: LICTIS EXURGIT TEMPLUM VICTORIA MURIS. Il livello superiore è concluso da un frontespizio arcuato con pinnacolo centrale sormontato da una croce di ferro. Un cartiglio, posto al centro del timpano, contiene la seguente iscrizione: VICTORIA VICTORIAM DUPLICEM OBTINUIT. Negli altri prospetti le superfici murarie sono prive di membrature. Sul lato sud è situata la torre campanaria. Ha una cella a monofore e si innalza discosta dalla chiesa.
Coperture
La navata è coperta con volta a botte in muratura irrobustita con archi trasversali. In ogni campata sono state realizzate delle volte ad unghia per permettere l'inserimento delle finestre. Anche il presbiterio è coperto a botte. Le volte delle navate laterali sono coperte a vela. La struttura di copertura è, presumibilmente, ad orditura lignea. Il manto è in coppi.
Pavimentazioni
All'inizio del '900 il pavimento era in mattonelle esagonali di cotto di colore grigio e rosso mattone. Conseguentemente all'alluvione del 1951, il pavimento viene rifatto in lastre di marmo rosso di Verona alternate a lastre in marmo rosa del Garda.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970-80)
Smontaggio balaustra in marmo.
presbiterio - aggiunta arredo (1970-80)
Collocazione nuova mensa in legno rivolta verso i fedeli.
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