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Orvieto
Orvieto - Todi
chiesa
sussidiaria
S. Giuseppe
Parrocchia di Santa Maria della Stella
Impianto strutturale; Struttura; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1990 ca.); ambone - aggiunta arredo (1990 ca.)
1665 - 1665(costruzione intero bene); 1685 - 1685(completamento intero bene); 1687 - 1687(descrizione intero bene); 1729 - 1729(notizie carattere generale); 1825 - 1825(descrizione intero bene); 1955 - 1955(restauro interno)
Chiesa di San Giuseppe
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giuseppe <Orvieto>
Altre denominazioni S. Giuseppe
Autore (ruolo)
Mattei, Tommaso (completamento)
Ambito culturale (ruolo)
tardo barocco (costruzione)
Notizie Storiche

1665  (costruzione intero bene)

La Chiesa fu realizzata a partire dal 1665, per volere della Corporazione dei Falegnami, anno in cui il cardinal Pietro Paolo Crescenzi pose la prima pietra.

1685  (completamento intero bene)

L'11 aprile del 1685 l'Architetto Tommaso Mattei, di origini romane, completava la costruzione della chiesa sotto il Vescovo di Orvieto, Cardinal Savio Millini. La cornice in pietra di basalto del portale, con la dedica al "Divo Patriarchae Iosepho" testimonia tale data: "MDCLXXXV".

1687  (descrizione intero bene)

Lo stesso Cardinal Millini, visitando la "Ecclesia Sancti Iosephi Fabrilignariorum" nel 1687, la descrisse non consacrata ed "in mediocre statu", testimoniando la presenza, oltre all'altare maggiore, di un solo altro altare laterale dedicato alla Vergine.

1729  (notizie carattere generale)

Nel 1729 la proprietà della chiesa passò alla Confraternita Nazarena, cui è rimasta fino a pochi decenni orsono, per poi giungere sotto la gestione diretta della Parrocchia di Santa Maria della Stella, o del Duomo.

1825  (descrizione intero bene)

Gli atti della visita pastorale del Vescovo Giovanni Battista Lambruschini, effettuata il 13 luglio 1825, rinvenirono il corpo della chiesa in buono stato "et elegantis structure", citando la presenza di tre altari: il maggiore "S. Iosepho dicatum", ed i due laterali dedicati a San Filippo Neri ed alla "SSme Conceptionis, et Ss. Caroli, et Ieronymi".

1955  (restauro interno)

Una iscrizione conservata all'interno del tempio testimonia l'intervento di restauro interno, promosso da Mons. Vincenzo Pacetti, riferito alle "note dei colori e l'incanto del cielo. L'iscrizione riporta la data del 10 marzo 1955.
Descrizione

Ad angolo tra Via del Duomo e Piazza Gualterio, poco distante da Corso Cavour, si trova la Chiesa di San Giuseppe, patrono della città di Orvieto, detta anche dei falegnami. La scarna e semplice facciata esterna, dove si trovano esclusivamente un portale in pietra basaltica, e, sopra di esso, una grande finestra quadrangolare, non palesa la complessità volumetrica degli spazi architettonici interni: l'edificio presenta infatti un impianto planimetrico ottagonale, coronato da una cupola non estradossata, poiché nascosta da un semplice tetto a falde. All'interno, in stile tardo barocco, si trovano, oltre all'altare maggiore, due altari minori, collocati in altrettante nicchie laterali, decorati con colonne, frontoni ed angeli in stucco policromo. Le pareti, alle quali sono addossate due cantorie lignee decorate a tempera, raffiguranti scene sacre e grottesche, presentano decorazioni a tempera ad imitazione di arazzi (sec. XVII). Sull'altare maggiore spicca un quadro di notevole fattura, dipinto da Filippo Naldini nella seconda metà del XVIII secolo, raffigurante la Madonna col Bambino e San Giuseppe.
Impianto strutturale
Edificio in muratura continua coperto a cupola.
Struttura
Strutture verticali: pareti in muratura di tufo a sacco continua. Strutture di orizzontamento: cupola ottagonale con sovrastante lanterna.
Pavimenti e pavimentazioni
Mattoni in cotto industriale.
Elementi decorativi
Cantorie pensili lignee decorate con grottesche.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1990 ca.)
Altare ligneo con sovrastante mensa dello stesso materiale.
ambone - aggiunta arredo (1990 ca.)
Ambone ligneo con bassorilievi raffiguranti i simboli dei quattro evangelisti.
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