chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Torino
Torino
chiesa
parrocchiale
Maria Ausiliatrice
Parrocchia di Maria Ausiliatrice
facciata; pianta; presbiterio; struttura; copertura; arredi
presbiterio - aggiunta arredo (2004)
XIX - XIX(preesistenza intero bene); 1852 - 1852(preesistenza intero bene); 1863 - 1863(carattere generale intero bene); 1864 - 1868(costruzione intero bene); 1911 - 1911(carattere generale intero bene); 1920 - 1920(manutenzione sagrato); 1929 - 1942(restauro intero bene); 1965 - 1970(restauro presbiterio); 1987 - 1989(restauro intero bene); 2004 - 2006(restauro intero bene)
Chiesa di Maria Ausiliatrice
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Maria Ausiliatrice <Torino>
Autore (ruolo)
Spezia, Antonio (costruzione)
Ambito culturale (ruolo)
eclettismo (costruzione)
Notizie Storiche

XIX  (preesistenza intero bene)

La zona di Valdocco diventa settore urbano nel XIX secolo in seguito allo smantellamento delle fortificazioni della città di Torino e alla necessità di ampliamento del perimetro cittadino. In tale zona, caratterizzata dalla forte presenza di mulini e canali, già dal XVIII secolo sono insediate le attività protoindustriali nocive per la città. Dall'Ottocento in essa si situano una serie di strutture caritatevoli alternative a quelle municipali, come l'ospedaletto della Marchesa di Barolo e il complesso del Cottolengo. Particolarmente significativa è la presenza di Don Bosco in un tale settore della città, nel quale l'operato del santo svolge un'azione di grande significato sociale e religioso.

1852  (preesistenza intero bene)

Costruzione nella zona di Valdocco di una prima chiesa dedicata a san Francesco di Sales.

1863  (carattere generale intero bene)

Giovanni Bosco inizia a realizzare il suo grandioso progetto di costruzione della Basilica ottenendo i finanziamenti necessari a porre mano all'opera.

1864 - 1868 (costruzione intero bene)

Nel 1864 il progetto per la chiesa, redatto dall'architetto Antonio Spezia, viene approvato al Comune di Torino e il 27 aprile 1865, con solenne cerimonia ufficiale, viene posta la prima pietra. In pochissimi anni l'edificio viene realizzato nelle sue forme essenziali (a esclusione delle decorazioni interne) e il 9 giugno 1868 la chiesa viene consacrata a Maria Ausiliatrice.

1911  (carattere generale intero bene)

Il 19 luglio 1911, per volere di papa Pio X, la chiesa viene innalzata a Basilica minore.

1920  (manutenzione sagrato)

Nel 1920, al centro della piazza antistante la chiesa viene inaugurato il monumento a don Bosco, a opera dello scultore Gaetano Cellini.

1929 - 1942 (restauro intero bene)

La chiesa viene ampliata nel 1929 da Mario Ceradini, in concomitanza con la canonizzazione di don Bosco, le cui spoglie sono oggi ospitate in una cappella completata nel 1938.

1965 - 1970 (restauro presbiterio)

restauro e adeguamento del presbiterio

1987 - 1989 (restauro intero bene)

Nel 1987 sono iniziati i lavori di restauro delle facciate esterne della chiesa e la revisione completa dei tetti e dei terrazzi.

2004 - 2006 (restauro intero bene)

Restauro finiture interne, del presbiterio e della cupola minore.
Descrizione

La Basilica di Maria Ausiliatrice sorge nell’area nord ovest di Torino, nella zona Valdocco. Attorno alla chiesa sorgono molteplici strutture pedagogiche legate al programma educativo tanto che con il termine “Valdocco” si vuole indicare più propriamente il complesso di Maria Ausiliatrice. La facciata è realizzata sul modello della chiesa San Giorgio a Venezia, secondo uno stile neopalladiano; la cupola è sormontata dalla statua della Madonna Benedicente a opera di Camillo Boggio. La facciata della Basilica di Maria Ausiliatrice presenta una finitura in intonaco dalle tonalità bianche e grigie. Essa è scandita da quattro colonne impostate su un alto basamento in pietra che sorreggono la trabeazione. Nel settore superiore, centralmente, si apre una grande finestra con vetrata artistica circolare. L’architrave sostenuta dalle colonne con capitello corinzio è decorata da una scritta: “MARIA AVXILIUM CHRISTIANORVM ORA PRO NOBIS”. Un timpano triangolare, riccamente decorato con modanature e fregi, presenta tre stature marmoree che rappresentano i martiri Solutore, Avventore, Ottavio, che le tradizioni agiografiche indicano come martirizzati proprio nell'area di Valdocco.. La pianta è a croce latina con un'unica navata ed abside rettangolare. Le cappelle laterali sono dedicate a santi e beati particolarmente importanti per la tradizione salesiana. La chiesa ha una struttura in muratura portante. All’incrocio tra il transetto e la navata si innalza una maestosa cupola particolarmente interessante per l'affresco realizzato da Giuseppe Rollini.
facciata
La facciata della Basilica di Maria Ausiliatrice poresenta una finitura in intonaco dalle tonalità bianche e grigie. Essa è scandita da quattro colonne impostate su un alto basamento in pietra che sorreggono la trabeazione. Centralmente si trova il portale ligneo, contraddistinto da una serie di pannelli classicheggianti. Simmetricamente ai lati del portale si aprono due portoni lignei che conducono nei locali adiacenti alla basilica. Il portale è incorniciato in un gioco di modanature e da una nicchia contenente il gruppo scultoreo di Gesù tra i fanciulli. Nelle nicchie laterali si trovano le statue di S. Giuseppe e S. Luigi Gonzaga. Tra le colonne si trovano due fasce di altorilievi: l’una rappresenta S. Pio V che annunzia la Vittoria di Lepanto (1571), l’altra rappresenta Pio VII che incorona Maria SS. nel Santuario di Savona dopo la sua liberazione dalla prigionia napoleonica (1814). Nel settore superiore, centralmente, si apre una grande finestra con vetrata artistica circolare. L’architrave sostenuta dalle colonne con capitello corinzio è decorata da una scritta: “MARIA AVXILIUM CHRISTIANORVM ORA PRO NOBIS”. Un timpano triangolare, riccamente decorato con modanature e fregi, presenta tre stature marmoree che rappresentano i martiri Solutore, Avventore, Ottavio, che le tradizioni agiografiche indicano come martirizzati proprio nell'area di Valdocco. (secondo uno dei possibili etimi, il termine Valdocco deriva dal latino Vallis occisorum). Anche sull’attico, sopra gli orologi, spiccano due statue: a destra quella di San Massimo, primo vescovo di Torino, a sinistra quella di San Francesco di Sales, patrono della Famiglia Salesiana. Nel settore superiore, alla destra e alla sinistra del timpano ci sono due campanili sormontati da cupole a sesto rialzato. Le due cupole visivamente affiancano la grande cupola arretrata della navata centrale, al quale è sormontata da una statua dorata di Maria Ausiliatrice. Le due cupole della facciata sono sormontate da statue: sul campanile di destra è raffigurato l’arcangelo Gabriele nell’atto di offrire una corona a Maria; sul campanile di sinistra si trova l’arcangelo Michele con una bandiera con la scritta “Lepanto”.
pianta
La pianta è a croce latina con un'unica navata ed abside rettangolare. Le cappelle laterali sono dedicate a santi e beati particolarmente importanti per la tradizione salesiana. Partendo da sinistra, rialzato dalla navata di un gradino vi è una cappella dedicata al Sacro Cuore di Gesù. Subito dopo è presenta un altare laterale dedicato a San Domenico Savio. La cappella è riccamente decorata: la mensa dell’altare, sostenuta da due coppie di mensole lasciano aperto uno spazio che contiene l’urna con le reliquie di San Domenico Savio. La pala d’altare, dipinta da P.G. Crida, raffigura una scena di vita del giovane santo. Le porzioni di parete di fondo che affiancano l’altare sono rivestite di marmi pregiati, colorati. Proseguendo lungo il fianco sinistro, nel transetto, è presente l’altare dedicato a San Giuseppe, imponente e suggestivo, è l’unico rimasto così come l’ha voluto Don Bosco, anche dopo i lavori di ampliamento della Basilica. Il quadro centrale è stato eseguito dal pittore Lorenzone (autore anche del grande dipinto dell’altare principale) che ha lavorato su precise indicazioni di Don Bosco. San Giuseppe viene rappresentato mentre tiene in braccio Gesù Bambino: accanto c’è Maria, con le mani giunte. Particolare importante: Gesù Bambino consegna a San Giuseppe delle rose e il Santo le fa cadere sulla Chiesa di Maria Ausiliatrice e sull’Oratorio di Valdocco, raffigurato come era nel 1869. La cappella di S. Giovanni Bosco si trova nel transetto di destra ed è costituito da un altare, opera dell’architetto Mario Ceradini. La balaustrata e i gradini dell’altare sono di marmo giallo di Siena. Ai lati due statue dello scultore Giuseppe Nori reggono l’una un calice con l’ostia, l’altra un cuore fiammeggiante, simboli della fede e della carità. Quattro colonne di diaspro rosso di Garessio incorniciano il quadro del pittore Paolo Giovanni Crida: raffigura Don Bosco che, in mezzo ad un gruppo di ragazzi, invita a guardare con fiducia a Maria Ausiliatrice. Sotto il quadro del Crida si trova l'urna in bronzo e cristallo contenente le spoglie del Santo. La salma di don Bosco, ornata di paramenti sacri donati dal papa Benedetto XVI, fu qui trasferita da Valsalice nel 1929. Il volto e le mani sono in cera, modellate da Gaetano Cellini e dipinte da Carlo Cussetti. La seconda cappella sulla destra è dedicata alla beata Maria Mazzarello, fondatrice delle Piccole Figlie di Maria Ausiliatrice. La cappella conserva, nell’urna di bronzo sotto l’altare, le spoglie della Santa. L’altare è opera del Valotti, il quadro della Santa è del Crida. I due lunotti sulle pareti raffigurano, quello di sinistra, l’elezione di Madre Mazzarello a superiora; quello a destra, l’udienza di Pio IX alla prime missionarie. Alla destra e alla sinistra del presbiterio si aprono due vani rettangolari.
presbiterio
L'altare maggiore, dedicato a Maria Vergine, è realizzato dall'architetto Valotti. Il quadro che chiude lo spazio presbiteriale, a opera di Tommaso Maria Lorenzone, rappresenta la Maria Ausiliatrice, circondata da un coro d'Angeli, i santi evangelisti, riconoscibili per i simboli che li contraddistinguono, e i santi apostoli. Al centro della rappresentazione, sullo sfondo, possiamo scorgere la sagoma della chiesa e, in lontananza, la Basilica di Superga, alla quale essa si ispira per forma e devozione.
struttura
La chiesa ha una struttura in muratura portante. All’incrocio tra il transetto e la navata s'innalza una maestosa cupola particolarmente interessante per l'affresco realizzato da Giuseppe Rollini, legato al santo in quanto giovane oratoriano. Nell'affresco è raffigurata la gloria della Vergine e la grandezza dell'operato compiuto dalla Chiesa nella storia esaltandone la forza. Ai piedi della vergine viene rappresentato don Bosco.
copertura
La copertura ha una struttura in legno che poggia direttamente sulla muratura perimetrale. Un sistema di travi secondario sostiene la piccola orditura sulla quale è posato il manto di copertura in lose.
arredi
In controfacciata è presente una bussola in legno. L’assemblea è ordinata in panche a battaglione collocate lungo la navata. Lungo la navata sono presenti sei confessionali in legno.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2004)
Nel 2004 è stato progettato ed eseguito un nuovo presbiterio che sostituisce un presbiterio precedente costruito per l’adeguamento alla riforma liturgica postconciliare. L’attuale presbiterio è costituito da una pedana sopraelevata in lastre di cristallo fissate a una struttura reticolare in lame corten, che riprende il mosaico del pavimento sottostante. Il perimetro della pedana è libero e visivamente a sbalzo, bordato soltanto da una modanatura sagomata in scanalature di ferro, per permettere la pulizia del pavimento sottostante e per enfatizzare l’effetto di leggerezza della struttura. L’accesso alla pedana dai tre lati liberi, avviene mediante dei gradini sempre con piano in cristallo, fissati a cosciali in piattina di corten. Al centro della pedana di cristallo è collocato il tavolo della mensa, realizzato con una struttura in ferro rivestita da lamiera in corten modanato, mentre il piano d’appoggio della sede è costituito da una lastra di marmo giallo di Siena, analogo a quello dell’altare maggiore preconciliare. Il tabernacolo è sull’altare maggiore. Le sedute del presidente e degli officianti sono in legno e ferro corten. In posizione avanzata rispetto alla mensa si trovano a sinistra un leggio mobile in corten e a destra l’ambone, costruito in legno rovere e ferro.
Contatta la diocesi