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Militello in Val di Catania
Caltagirone
chiesa
rettoria
Anime del Purgatorio
Parrocchia di Santa Maria della Stella
aula; prospetto
altare - aggiunta arredo (2014); ambone - aggiunta arredo (2014)
1504 - XVI(notaio riferimento chiesa); 1617 - XVII(intagliatore Vincenzo Jarracca atto notarile incarico); 1680 - XVII(scultore Domenico Barone atto notarile incarico); 1690 - XVII(facciata principale costruzione ); 1693 - XVII(terremoto 1693 danneggiamenti); 1699 - XVII(costruzione facciata ultimazione); 1757 - 1760(Abate Vito Amico descrizione); 1999 - 2000(elementi lapidei di facciata furto )
Chiesa delle Anime del Purgatorio
Tipologia e qualificazione chiesa rettoria
Denominazione Chiesa delle Anime del Purgatorio <Militello in Val di Catania>
Altre denominazioni Chiesa delle Anime Purganti
Chiesa di San Vito
Autore (ruolo)
Jarracca, Vincenzo (costruzione cappella)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione chiesa)
maestranze siciliane (costruzione cappella)
Notizie Storiche

1504 - XVI (notaio riferimento chiesa)

Secondo lo storico Sac. Giuseppe Orrigo, dell’antica chiesa di San Vito, detta poi delle Anime del Purgatorio, si ha notizia dal 1504. Il notaio Giovanni Romasuglia la citava in un atto stipulato il 19 aprile di quell’anno.

1617 - XVII (intagliatore Vincenzo Jarracca atto notarile incarico)

Il 7 Giugno del 1617 il mastro Vincenzo Jarraca, intagliatore di Palermo, venne incaricato di costruire per la somma di 28 onze una cappella con ‘petra pipiraci’ come quella di S. Carlo Borromeo nella chiesa di S. Francesco d’Assisi. La data incisa nella parte inferiore dell’altare ne ricorda l’ultimazione.

1680 - XVII (scultore Domenico Barone atto notarile incarico)

Secondo lo storico Mario Aurelio Abbotto, il 18 Febbraio 1680, presso il notaio Tommaso Macrì, l’artista Domenico Barone stipulava l’atto per la realizzazione della statua di San Vito per la somma di 25 Onze.

1690 - XVII (facciata principale costruzione )

Nel 1690 venne costruito il prospetto della chiesa dal capomastro Giacomo Barone.

1693 - XVII (terremoto 1693 danneggiamenti)

L’antica chiesa venne parzialmente danneggiata dal terremoto dell’11 gennaio del 1693.

1699 - XVII (costruzione facciata ultimazione)

Nel 1699 si ultimava la costruzione prospetto.

1757 - 1760 (Abate Vito Amico descrizione)

L’abate catanese Vito Amico nella sua opera “Lexicon topographicum Siculum” edita a Palermo tra 1757-1760 in merito alla chiesa scriveva: «…altre tre [chiese] se ne distinguono destinate a confraternite laicali, delle Anime del Purgatorio, cioè, sotto il nome di San Vito, rimpetto la quale è la ruinosa chiesuola di Santa Sofia, la prima del paese, siccome attestano, istituita dai Greci primi abitatori.»

1999 - 2000 (elementi lapidei di facciata furto )

Di recente al prospetto principale della chiesa, sono stati asportati gli stemmi, collocati nel timpano spezzato dei portali d’ingresso.
Descrizione

La chiesa, delle Anime del Purgatorio si colloca nella parte sud orientale della città di Militello in Val di Catania. L’edificio presenta una impostazione oratoriale, costituita da un’aula rettangolare allungata, con terminazione absidale. La sala veniva utilizzata sia per le funzioni sacre che per le assemblee dei confrati. L’edificio si apre sulla strada con due porte affiancate sulla medesima quinta d’affaccio principale; soluzione derivante da esigenze funzionali, e simboliche. La zona presbiteriale è definita da un ricco apparato decorativo, di stucchi policromi. Nella chiesa trova sede la Congregazione delle Anime Sante del Purgatorio.
aula
L’edificio presenta una impostazione planimetrica oratoriale, costituita da un’aula rettangolare allungata, con terminazione absidale. La sala veniva utilizzata sia per le funzioni sacre che per le assemblee dei confrati. L’edificio si apre sulla strada con due porte affiancate sulla medesima quinta d’affaccio principale; soluzione derivante da esigenze funzionali, rivolte a differenziare l’accesso in funzione dei ruoli, e da esigenze simboliche. L’aula presenta un apparato decorativo in stucchi e cornici in rilievo. Lungo le pareti laterali si fronteggiano simmetricamente due altari costituiti da una macchinetta scenografica di architettura con colonne tortili libere. Nel lato destra è collocato l’altare dedicato a San Gregorio Magno la cui tela che raffigura la Messa di San Gregorio, venne realizzata dal pittore di Carlentini Alfio Marotta nel 1619. Nella parete di sinistra si colloca l’altare dedicato a S. Vito in cui è custodita la statua costruita dall’artista Domenico Barone per 25 onze, il cui atto venne stipulato dal notaio Tommaso Macrì il 18 Febbraio del 1680, come ricorda lo storico Mario Abbotto. La zona presbiteriale è definita da un ricco apparato decorativo, di stucchi policromi. Il 7 Giugno 1617 il mastro Vincenzo Jarraca, intagliatore da Palermo, della bottega di Domenico Gagini, precedentemente impegnato a Caltagirone alla costruzione dell’acquedotto Acquanuova, e al completamento della chiesa del Carmine di Caltagirone tra 1606-1609, venne incaricato di costruire per la somma di 28 onze una cappella con ‘petra pipiraci’ analoga a quella di S. Carlo Borromeo nella chiesa di S. Francesco d’Assisi. L’altare maggiore, nel corso del XVIII secolo venne modificato, integrando gli elementi originali realizzati agli albori del XVII secolo; vi è incisa la data del 1617. Sull’altare ligneo con tronetto a gradienti dorati a zecchino è custodita una pala raffigurante la Vergine con il s. Bambino e le Anime purganti. Il vano absidale dell’altare fu costruito il 20 Maggio 1662 in a seguito dell’ingrandimento della chiesa, riducendo il vano della sacrestia. Nella parete interna del prospetto principale è collocata una cantoria lignea. Il pavimento dell’aula è costituito da piastrelle in cemento, al centro una scala consente l'accesso alle cripte sottostanti.
prospetto
La chiesa è dotata di una facciata definita da una superficie piana ad impianto retto e squadrato caratterizzata in alzato dall’ordine gigante dorico dal lieve aggetto. Il prospetto è realizzato interamente in pietra intagliata. L’edificio adotta lo schema a due portali con finestrone soprastante. Tale modello è presente a Militello nella chiesa della Catena e nella chiesa dei SS. Angeli Custodi, entrambi edifici eretti da confraternite. I portali sono riccamente decorati da un motivo a bugne diamantate alternativamente di forma quadra e rettangolare, e presentano un frontone triangolare spezzato dentro il quale era disposto un fastigio, riproducente la figura di S. Vito e la figura di S. Gregorio Magno, recentemente trafugati. Sopra i frontoni e sotto il finestroneè inciso un versetto biblico del Libro di Giobbe: “Miseremini mei, miseremini mei, salte vos amici mei”. La parte sommitale della quinta d’affaccio è costituita da un profilo a capanna, definito da elementi lapidei ad intaglio, che rivela l’impostazione della retrostante copertura a due falde. Una lapide riporta la data del 1697 e ricorda come la chiesa durante il terremoto del 1693 subì notevoli danni, riparati negli anni successivi.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2014)
L'altare di forma tendente al quadrato, è stato realizzato con utilizzo di pannelli in legno verniciato, dall'artista locale Giuseppe Medulla. Esso è stato posto in posizione assiale.
ambone - aggiunta arredo (2014)
L'ambone di forma composita, è stato realizzato con utilizzo di pannelli in legno verniciato, poggiante su una colonnina centrale, dall'artista locale Giuseppe Medulla. Esso è stato posto sul lato sinistro guardando dall'aula.
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