chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico San Martino in Freddana Pescaglia Lucca chiesa parrocchiale S. Martino Parrocchia di San Martino Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Campanile; Prospetti; Pavimenti interni presbiterio - intervento strutturale (1980-1989) 768 - 768(menzione intero bene); 1260 - 1260(menzione intero bene); 1467 - 1467(menzione intero bene); 1514 - 1519(ristrutturazione intero bene); 1651 - 1651(menzione intero bene); 1899 - 1899(ricostruzione intero bene); 2009 - 2009(consolidamento copertura)
Chiesa di San Martino
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Martino <San Martino in Freddana, Pescaglia>
Altre denominazioni
S. Martino vescovo S. Martino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze area lucchese (impianto)
maestranze area lucchese (ricostruzione)
Notizie Storiche
768 (menzione intero bene)
Le prime testimonianze della chiesa di San Martino in Freddana risalgono all’anno 768. (1)
1260 (menzione intero bene)
Nell’estimo della Diocesi di Lucca del 1260 la chiesa di San Martino in Freddana è elencata sotto l’egemonia della pieve di Monsagrati. (1)
1467 (menzione intero bene)
Nella relazione della visita pastorale del 1467 del vescovo Stefano Trenta si leggono le seguenti parole riguardo le condizioni della chiesa di San Martino: “molto piovosa e col campanile scoperto”. (1)
1514 - 1519 (ristrutturazione intero bene)
Nell’arco degli anni 1514-1519 la chiesa è oggetto di un ingente intervento di ristrutturazione a cura di tale Giuliano della Valle di Lugano. (1)
1651 (menzione intero bene)
Nella visita pastorale del 1651 del vescovo Pietro Rota, il visitatore descrive la chiesa nel seguente modo: “la chiesa ha tre navi divise da 6 colonne laterizie dipinte. La nave di mezzo ha il soffitto elegante dipinto”. (1)
1899 (ricostruzione intero bene)
Nel 1899 il parroco di San Martino in Freddana ottiene la facoltà di vendere un terreno per dare esecuzione ad un ennesimo progetto di sistemazione complessiva che prevede la totale ricostruzione della chiesa con il relativo piazzale e la strada di accesso. (1)
2009 (consolidamento copertura)
Lavori di restauro e consolidamento della copertura della chiesa e della canonica. (2)
Descrizione
La chiesa di San Martino in Freddana ha origini molto antiche infatti le prime testimonianze ufficiali della sua esistenza risalgono al 768. All’interno dell’Estimo della Diocesi di Lucca del 1260 l’edificio è inserito con la dedicazione a San Martino sotto l’egemonia della pieve di Monsagrati. Non si hanno notizie certe riguardo la conformazione planimetrica di impianto in quanto, fino al 1500, nelle relazioni delle visite pastorali sono riportate informazioni solo riguardo lo stato di conservazione dell’edificio, come per esempio quella del 1467 che la definisce nel seguente modo: “molto piovosa e col campanile scoperto”. Negli anni compresi tra il 1514 e il 1519 si ha notizia di un ingente intervento di ristrutturazione nell’ambito del quale, con ogni probabilità, la chiesa è stata anche ampliata. L’ipotesi è in parte confermata dalla relazione della visita pastorale del 1651 dove è possibile leggere le seguenti parole: “la chiesa ha tre navi divise da 6 colonne laterizie dipinte. La nave di mezzo ha il soffitto elegante dipinto”. Le dimensioni raggiunte dalla chiesa con l’intervento di inizio 1500 non dovevano essere sufficienti se a fine 1800, nel 1899, in seguito alla vendita di un terreno per recuperare i fondi, si procede alla demolizione e ricostruzione della chiesa con il relativo piazzale antistante e strada di accesso. Il nuovo edificio presenta gli stilemi tipici dell’eclettismo che in architettura spesso caratterizzano il passaggio tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, in particolare negli edifici religiosi. In questo caso il linguaggio appare molto carico e confuso, molto lontano dalle tipologie coeve, che pure si ispirano a questo stile, normalmente utilizzate nel nostro ambito geografico.
Pianta
La chiesa presenta pianta a croce latina con abside semicircolare.
Impianto strutturale
L’impianto strutturale è in muratura continua portante in pietra, copertura lignea a capanna e cupola centrale sul tamburo.
Coperture
Il tetto a capanna presenta manto di copertura in laterizio a coppi e embrici.
Campanile
Il campanile presenta pianta quadrata, cella campanaria unica aperta sui quattro lati con una finestra centinata e sommità merlata a coda di rondine.
Prospetti
I fronti esterni sono lasciati in muratura in pietra facciavista. La facciata é composta di tre parti di cui le laterali, di larghezza inferiore, hanno le fattezze di piccole torri campanarie mentre la centrale presenta forma a capanna.
Pavimenti interni
La pavimentazione dell’aula è realizzata in cementine bianche e nere disposte a scacchiera mentre il presbiterio è rivestito in marmo bianco.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1980-1989)
L’intervento di adeguamento liturgico, con carattere di stabilità, ha visto prima di tutto, la rimozione delle balaustrate, il rifacimento della pavimentazione del presbiterio in marmo e la collocazione, al centro di quest’ultimo e direttamente sulla pavimentazione, dell’altare della celebrazione in marmo. Sulla sinistra, si trova l’ambone, con il basamento in marmo e il corpo e il leggio in bronzo; mentre sulla destra, in prossimità dei gradini de presbiterio e poggiata su una pedana in legno, un’antica poltrona lignea viene utilizzata come sede del celebrante. La riserva eucaristica è rimasta quella nel tabernacolo, in marmo, dell’altare maggiore storico.