chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Militello in Val di Catania Caltagirone basilica parrocchiale San Nicolò e SS. Salvatore Parrocchia di San Nicolò-Santissimo Salvatore aula; prospetto; coperture altare - aggiunta arredo (1962); ambone - aggiunta arredo (1962) 1390 - XIV(atto notarile citazione antica chiesa); 1542 - XVI(danneggiamenti sisma 1542 antica chiesa); 1560 - XVI(ampliamento antica chiesa); fine XVI - fine XVI(demolizioni antica chiesa); 1602 - XVII(costruzione campanile antica chiesa); 1621 - XVII(statua San Nicola scultore Giovan Battista Baldanza); 1634 - XVII(costruzione intradosso a cassettoni antica chiesa); 1649 - XVII(ultimazione campanile antica chiesa); 1693 - XVII(terremoto 1693 distruzione integrale); 1721 - XVIII(posa della prima pietra attuale chiesa); 1727 - XVIII(avanzamento dei lavori attuale chiesa); 1740 - XVIII(avanzamento dei lavori attuale chiesa); 1745 - XVIII(descrizione campanile antica chiesa); 1750 - 1755(architetto Francesco Battaglia attuale chiesa costruzione prospetto principale); 1757 - 1760(descrizione abate Vito Amico attuale chiesa); 1765 - 1776(architetto Francesco Battaglia attuale chiesa completamento campanile); 1788 - 1819(Sac. don Bartolomeo Laganà attuale chiesa completamento transetto ); 1818 - XIX(Sacra effige SS. Salvatore attuale chiesa); 1842 - XIX(fercolo simulacro SS. Salvatore attuale chiesa); 1859 - 1888(avanzamento lavori di costruzione attuale chiesa); 1875 - 1876(Mons. G. B. Alagona matricità); 1889 - 1909(avanzamento lavori di costruzione attuale chiesa); 1904 - XX(Ingegnere Salvatore Sortino attuale chiesa costruzione cupola); 1905 - XX(cappella del SS. Salvatore affreschi ); 1908 - XX(nuova pavimentazione attuale chiesa); 1909 - 1954(Sac. Don Giovanni Lo Sciuto completamento chiesa); 1912 - XX(altare SS. Sacramento costruzione ); 1926 - XX(altare maggiore impianto elettrico costruzione); 1929 - XX(prospetto principale statuaria); 1945 - XX(pittore di Militello Giuseppe Barone dipinti intradosso volta maggiore); 1951 - XX(pittore di Militello Giuseppe Barone affresco abside); 1954 - 1994(Don Giuseppe Biagio Bellino parrocato); 1960 - XX(campane impianto elettrico); 1962 - XX(f.lli Alberghina Caltagirone nuovo altare); 1982 - 1985(San Nicolò museo ); 1985 - XX(museo San Nicolò inaugurazione); 1990 - 2004(restauri terremoto 1990); 2002 - XXI(UNESCO riconoscimento)
Chiesa di San Nicolò e Santissimo Salvatore
Tipologia e qualificazione
basilica parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Nicolò e Santissimo Salvatore <Militello in Val di Catania>
Altre denominazioni
Matrice Chiesa di San Nicolò e SS. Salvatore San Nicolò e SS. Salvatore
Autore (ruolo)
Battaglia, Francesco (progetto facciata e campanile)
Sortino, Salvatore (progetto cupola)
Barone, Giuseppe (apparato decorativo ed affreschi)
Pagnano, Giuseppe (progetto Museo di San Nicolò)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione chiesa)
maestranze siciliane (realizzazione facciata e campanile)
maestranze siciliane (realizzazione cupola)
scuola siciliana (realizzazione apparato decorativo ed affreschi)
maestranze siciliane (realizzazione Museo di San Nicolò)
Notizie Storiche
1390 - XIV (atto notarile citazione antica chiesa)
La più antica notizia riguardante la chiesa di San Nicolò risale al 1390, contenuta nel testamento di Blasco I Barresi, Signore di Militello. L’atto venne stipulato a Catania il giorno 11 agosto di quell’anno presso il notaio Nicola Francavilla, stabilendo il lascito di tre onze d’oro da utilizzare per la costruzione del tabernacolo del SS. Sacramento.
1542 - XVI (danneggiamenti sisma 1542 antica chiesa)
La chiesa di San Nicolò venne parzialmente danneggiata dal sisma del 10 dicembre del 1542.
1560 - XVI (ampliamento antica chiesa)
Nel 1560 la chiesa di San Nicolò venne restaurata ed ampliata a spese della Baronessa Belladama Branciforte, vedova di Carlo Barresi e madre di Vincenzo, primo Marchese del luogo.
fine XVI (demolizioni antica chiesa)
Alla fine del XVI secolo venne demolito il vecchio campanile della chiesa.
1602 - XVII (costruzione campanile antica chiesa)
Il 21 novembre avvenne la posa della prima pietra del nuovo campanile, ricostruito per volere della marchesa Caterina Barresi ultimo rappresentante della propria stirpe; tale proposito, venne onorato dopo la morte della nobildonna avvenuta nel 1604, dal figlio don Francesco Branciforte, che vi spese la somma di 8000 scudi.
1621 - XVII (statua San Nicola scultore Giovan Battista Baldanza)
Il 15 gennaio del 1621 lo scultore Giovan Battista Baldanza venne incaricato da Pietro de Barresio e da mastro Martino de Morsello di realizzare la statua di S. Nicolò, Patrono della città. L’artista si obbligava ad ultimare l’opera entro il 25 novembre dell’anno successivo dietro compenso di 80 onze.
1634 - XVII (costruzione intradosso a cassettoni antica chiesa)
Nel 1634 il tetto della chiesa venne sistemato a cassettoni dorati e capriate su iniziativa dell’arciprete Giambattista Ciccaglia ad opera dell’artista locale Martino Morsello. La chiesa presentava tre navate con l’altare maggiore rivolto ad oriente, si elevava sopra 12 colonne monolitiche, ornata dalle statue realizzate dal concittadino Giovan Battista Baldanza e di 13 altari con cappelle.
1649 - XVII (ultimazione campanile antica chiesa)
Il 19 aprile del 1649 venne ultimato il campanile con la posa della campane. La grandiosa opera si elevava su tre livelli costruiti nei rispettivi ordini classici dorico ionico e corinzio in pietra ad intaglio a ridosso del prospetto principale.
1693 - XVII (terremoto 1693 distruzione integrale)
Il terremoto dell’11 gennaio del 1693 distrusse integralmente l’antica chiesa.
1721 - XVIII (posa della prima pietra attuale chiesa)
Il giorno 6 dicembre del 1721 fu posta la prima pietra della nuova chiesa di San Nicolò la cui collocazione venne stabilita dopo numerosi anni e un complesso e articolato dibattito. Il nuovo edificio venne impiantato nel luogo denominato via delle Potighelle, lungo l’asse che conduceva al monastero di San Benedetto mentre era parroco don Lorenzo Interlandi. Il progetto della nuova chiesa venne elaborato l’architetto catanese Girolamo Palazzotto (1686-1754).
1727 - XVIII (avanzamento dei lavori attuale chiesa)
A partire dal 1727 il nuovo parroco don Antonino Tommaso Medulla portò avanti per 38 anni la costruzione della cattedrale che venne realizzata a tre navate fino alla quinta arcata.
1740 - XVIII (avanzamento dei lavori attuale chiesa)
Il 20 marzo del 1740 mons. Matteo Trigona celebrò la benedizione e l’apertura al culto della chiesa che rimaneva ancora incompleta.
1745 - XVIII (descrizione campanile antica chiesa)
Il canonico Sebastiano Gentile descriveva l’antico campanile della chiesa, che venne ridotto ad un ammasso di rovine dal terremoto dell’11 gennaio 1693.
1750 - 1755 (architetto Francesco Battaglia attuale chiesa costruzione prospetto principale)
L’architetto catanese Francesco Battaglia realizzava il completamento della facciata principale della chiesa, l’architetto concluse l’ordine inferiore costruendo un imponente cornicione marcapiano ed elevando il secondo ordine giungendo al finestrone nel 1755.
L’abate catanese Vito Amico nella sua opera “Lexicon topographicum Siculum” edita a Palermo tra 1757-1760 in merito alla chiesa scriveva: «…..delle due chiese parrocchiali, la primaria ossia la madre, sacra a San Nicola vescovo di Mira e patrono, stette a lungo rimpetto il palazzo verso austro con insigne campanile sovrastante a tutto l’antico paese, ma conquassata da tremuoto essendo andata in ruina, presentasi oggi quasi nel centro del novello paese, di magnifica costruzione e con elegante prospetto.»
1765 - 1776 (architetto Francesco Battaglia attuale chiesa completamento campanile)
Nel 1765 l’architetto Francesco Battaglia veniva incaricato di completare il nuovo campanile di cui fino ad allora si era realizzato solo il basamento. Il campanile venne completato nel 1776 con la collocazione delle campane della vecchia Matrice ed il nuovo orologio pubblico.
1788 - 1819 (Sac. don Bartolomeo Laganà attuale chiesa completamento transetto )
Dal 1788 al 1819 fu sacerdote della chiesa don Bartolomeo Laganà il quale avviò lavori di completamento nel transetto e costruì una cappella dedicata al culto del SS. Salvatore nuovo unico patrono del paese.
1818 - XIX (Sacra effige SS. Salvatore attuale chiesa)
La realizzazione della Sacra effige del SS. Salvatore venne eseguita nel 1818 dallo scultore palermitano Girolamo Bagnasco su interessamento, secondo la tradizione locale, delle famiglie di Militello dei Majorana della Nicchiara e dei Rejna.
1842 - XIX (fercolo simulacro SS. Salvatore attuale chiesa)
Nel 1842 venne realizzato il fercolo del simulacro del SS. Salvatore dall’artista ragusano Domenico Leone.
1859 - 1888 (avanzamento lavori di costruzione attuale chiesa)
Dal 1859 al 1888 fu parroco don Francesco Caltabiano che avanzò ulteriormente il completamento dei lavori della chiesa innalzando fino all’altezza delle finestre il transetto e l’abside sormontato da un organo a canne.
1875 - 1876 (Mons. G. B. Alagona matricità)
Il 26 giugno del 1875, la Sacra Congregazione del Concilio, si pronunciò a favore della matricità della chiesa di S. Nicolò-SS. Salvatore. Il 13 maggio 1876, con decreto vescovile di Mons. G. B. Alagona, venica attribuito il titolo di Arciprete in via esclusiva al parroco della Chiesa Madre.
1889 - 1909 (avanzamento lavori di costruzione attuale chiesa)
La chiesa venne ulteriormente completata dal Parroco don Mario Rivela con il completamento dell’ala di ponente la costruzione del cappellone e dell’ala di levante.
1904 - XX (Ingegnere Salvatore Sortino attuale chiesa costruzione cupola)
Nel 1904 si concretizzo la costruzione della cupola dovuta all’ingegnere Salvatore Sortino, sindaco del paese, che applicò per la complessa struttura il sistema costruttivo in cemento armato, il cui progetto aveva ottenuto prestigiosi riconoscimenti.
1905 - XX (cappella del SS. Salvatore affreschi )
Nel 1905 vennero realizzati gli affreschi della cappella del SS. Salvatore dal pittore prof. Antonino Rivela da Buscemi.
1908 - XX (nuova pavimentazione attuale chiesa)
Nel 1908 venne realizzata la nuova pavimentazione delle navate con marmi pregiati bianchi e grigi di Carrara.
1909 - 1954 (Sac. Don Giovanni Lo Sciuto completamento chiesa)
Durante il parrocato di Don Giovanni Lo Sciuto si realizzavae l’altare del SS Sacramento nel 1912, e l’altare maggiore nel 1926, venne sistemato l’abside e restaurato l’organo, vennero infine realizzati gli affreschi della volta centrale.
1912 - XX (altare SS. Sacramento costruzione )
Nel 1912 venne costruito l’altare della cappella del SS. Sacramento.
1926 - XX (altare maggiore, impianto elettrico costruzione)
Nel 1926 venne costruito l’altare maggiore con la tela di San Nicolò di Mariano Rossi.
Durante lo stesso anno, venne installato il nuovo impianto di illuminazione elettrica, a spese della nobildonna Maria Astuti, vedova Sortino.
1929 - XX (prospetto principale statuaria)
Nel corso del XX secolo, il prospetto è stato ornato di una statua raffigurante il Santissimo Salvatore, che venne collocata sull’architrave esterno della porta centrale.
1945 - XX (pittore di Militello Giuseppe Barone dipinti intradosso volta maggiore)
A partire dal 1945 il pittore di Militello Giuseppe Barone realizzava i dipinti posti nell’intradosso della volta a botte che copre la navata centrale della chiesa : La fuga in Egitto, L’apoteosi del SS. Salvatore, San Nicolò che elargisce elemosine.
1951 - XX (pittore di Militello Giuseppe Barone affresco abside)
Nel 1951 il pittore di Militello Giuseppe Barone realizzava l’affresco dell’Ascensione di Gesù nell’intradosso del catino dell’abside.
1954 - 1994 (Don Giuseppe Biagio Bellino parrocato)
Durante il parrocato di Don Giuseppe Biagio Bellino si realizzò il nuovo altare della cappella del SS. Salvatore e le porte in bronzo del sacello, opera dello scultore Mario Lucerna da Caltagirone. Venne ripavimentato il transetto, il presbiterio e la gradinata.
1960 - XX (campane impianto elettrico)
Nel 1960 le campane vennero dotate di un impianto meccanizzato con alimentazione elettrica.
1962 - XX (f.lli Alberghina Caltagirone nuovo altare)
Nel 1962 venne collocato l’altare marmoreo realizzato dai fratelli Alberghina di Caltagirone.
1982 - 1985 (San Nicolò museo )
Nell’autunno del 1981, durante i lavori di restauro dell’altare di San Nicolò collocato nel braccio destro del transetto, diretti dall’Arch. Giuseppe Pagnano, fu rinvenuto sotto il piano di calpestio della chiesa, un profondo vano: tale spazio, che ricopriva tutta l’area del braccio destro del transetto, è stato utilizzato per ospitare il Museo d’arte sacra di San Nicolò. Gli ambienti rinvenuti costituivano i resti di murature e di pavimentazioni di case distrutte dal terremoto del 1693.
1985 - XX (museo San Nicolò inaugurazione)
Il 21 dicembre del 1985 venne inaugurato il museo di arte sacra di San Nicolò.
1990 - 2004 (restauri terremoto 1990)
Il terremoto del dicembre del 1990 arrecò danni alla chiesa che venne restaurata internamente ed esternamente nell’anno 2004 dal Genio Civile di Catania.
2002 - XXI (UNESCO riconoscimento)
Nel mese di giugno del 2002, la chiesa di San Nicolò è stata riconosciuta dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità.
Descrizione
La chiesa di si colloca nella parte centrale della città di Militello in Val di Catania e si affaccia all’estremità dell'ampia piazza Vittorio Emanuele II.
L'edificio presenta un impianto planimetrico di tipo basilicale a croce latina, costituita da un braccio inferiore suddiviso in tre navate, al quale si collega un ampio transetto; all’incrocio tra le due braccia si colloca una cupola, realizzata in cemento armato agli albori del Novecento, sopra un alto tamburo finestrato, terminata da un lanternino.
La navata centrale si eleva sopra pilastri ed è suddivisa in cinque partiture, che formano sulle navate laterali cinque differenti sezioni.
La chiesa si affaccia in un ampio sagrato sopra un alto podio, preceduto da uno scalone composto da due rampe, con una quinta scenografica costituita da due registri sovrapposti raccordati da volute, con un lieve carattere ascensionale. L’ ampio scalone che precede la facciata conclude l’imponente basamento che costituisce il piano di fondazione dell’edificio. Il registro inferiore, realizzato con le proporzioni dell’ordine corinzio, la partitura centrale è posta in evidenza da colonne binate che incorniciano il portale in aggetto, il registro superiore, caratterizzato dalla presenza dell’ordine composito.
Il lato destro del prospetto è affiancato da un campanile che si eleva su due livelli con terminazione superiore a bulbo. Le coperture a falde inclinate sono sorrette da un sistema a capriate in legno, a cui si appoggiano gli arcarecci, il tavolato ed il manto di finitura realizzato con uso di coppi alla siciliana.
aula
La chiesa presenta un impianto planimetrico di tipo basilicale a croce latina, costituita da un braccio inferiore suddiviso in tre navate, al quale si collega un ampio transetto; all’incrocio tra le due braccia si colloca una cupola, realizzata in cemento armato agli albori del Novecento, sopra un alto tamburo finestrato, terminata da un lanternino.
Il presbiterio sopraelevato da cinque gradini è dotato di un coro allungato in cui sono disposti stalli lignei; una terminazione absidale semicircolare completa l’ambiente. Nella parete di fondo dell’abside è collocato un grandioso organo a canne.
All’abside si affiancano due cappelle, del SS. Salvatore a destra e del SS. Sacramento a sinistra.
La navata centrale si eleva sopra pilastri ed è suddivisa in cinque partiture, che formano sulle navate laterali cinque differenti sezioni. I Pilastri, dalle proporzioni legate allo stile corinzio sono raccordati da arcate a tutto sesto, nella cui chiave di volta è collocato un fastigio, sorretto da una coppia di puttini.
La navata centrale è ricoperta da una volta a botte, con unghie di raccordo ai finestroni che si collocano sul registro superiore dei lati perimetrali maggiori.
Le navate laterali sono impostate simmetricamente rispetto all’asse centrale della navata e presentano sulla parete di fondo altari marmorei sopraelevati da gradino in aggetto; la copertura è costituita da una calotta per ogni sezione.
Il transetto presenta a destra il grande altare di San Nicolò con la grande tela ad olio che raffigura la Predica di San Nicola, realizzata nel 1761 da Vito D’Anna. A sinistra è collocato un altare marmoreo proveniente dall’antica chiesa di San Nicolò, sopra il quale è disposta la tela ad olio che raffigura l’Umana Trinitas, dipinto ascrivibile al XVII secolo attribuito ad Andrea Gentile.
Lungo la navata laterale sinistra sono collocati il battistero, e diversi altari tra cui l’altare del Sacro Cuore e l’altare di Santa Lucia; lungo la navata destra sono collocati gli altari del Rosario, della Pietà e della Madonna del Carmelo.
prospetto
La chiesa si affaccia in un ampio sagrato sopra un alto podio preceduto da uno scalone composto da due rampe, con una quinta scenografica costituita da due registri sovrapposti raccordati da volute, con un lieve carattere ascensionale.
L’ ampio scalone che precede la facciata conclude l’imponente basamento dell’edificio.
Il registro inferiore, realizzato con le proporzioni dell’ordine corinzio, presenta tre portali d’accesso rivelando l’impostazione planimetrica dell’aula suddivisa in tre navate. La partitura centrale è posta in evidenza da colonne binate che incorniciano il portale in aggetto arricchito da colonne libere binate che sostengono un frontone spezzato. I portali che consentono l’accesso alle navate laterali sono sovrastati da finestre circolari.
Il registro superiore, caratterizzato dalla presenza dell’ordine composito, si raccorda al sottostante tramite volute; al centro è collocato il finestrone che illumina la navata. Il frontone curvilineo spezzato che corona il secondo ordine, si raccorda ad un fastigio, il cui profilo sommitale è costituito da un timpano mistilineo. Il fastigio contiene una cornice ellittica al cui interno è incisa la seguente iscrizione: «Inclita mater Ecclesia Sancti Nicolai H.P.C.»
Il lato destro del prospetto è affiancato da un campanile che si eleva su due livelli con terminazione superiore a bulbo.
coperture
Le coperture a falde inclinate sono sorrette da un sistema a capriate in legno, a cui si appoggiano gli arcarecci, il tavolato ed il manto di finitura realizzato con uso di coppi alla siciliana.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1962)
L'altare ha base semiesagonale, esso è stato realizzato con una struttura metallica, rivestita da lastre di pietra beige lavorata a lucido, mentre la sovrastante mensa è in marmo bianco di carrara, esso è posto in posizione assiale.
ambone - aggiunta arredo (1962)
L'ambone di forma semiesagonale, è stato realizzato con una struttura metallica, rivestita da lastre di pietra beige lavorata a lucido, esso è posto sul lato sinistro guardando dall'aula.