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Amalfi
Amalfi - Cava De' Tirreni
chiesa
sussidiaria
S. Maria del Pino
Parrocchia Sant'Andrea Apostolo
Pianta; Facciata; Campanile; Coperture; Elementi decorativi; Impianto strutturale; Sagrato
presbiterio - aggiunta arredo (circa 1980)
XIII - XVI(costruzione intero bene); 1823 - 1823(rifacimento intero bene); 1895 - 1895(costruzione altare presbiterio); 1909 - 1963(interventi vari presbiterio); 1963 - 1963(rifacimento pavimento); 1996 - 1996(variazione confini parrocchiali intero bene); 2014 - 2015(restauro intero bene)
Chiesa di Santa Maria del Pino
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Maria del Pino <Amalfi>
Altre denominazioni Chiesa della Madonna del Carmine
Chiesa della Madonna del Pino
Chiesa di S. Maria del Pino
S. Maria del Pino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
neomoresco (costruzione campanile)
neoclassico (rifacimento facciata)
neobarocco (rifacimento interno)
Notizie Storiche

XIII - XVI (costruzione intero bene)

La chiesa, edificata nel sec. XIII, deve probabilmente la sua denominazione al nome del suo fondatore, un certo Lupino. L'edificio viene documentato per la prima volta nel 1319 in occasione di una controversia insorta fra il canonico Lorenzo Cappasanta di Amalfi, che ne deteneva il diritto di patronato, e Bartolomea, badessa del monastero di Santa Maria Dominarum di Atrani, in merito al possesso di un attiguo vigneto con case ed "alberi di cetrangoli" sito in località Pastena. Nei secoli successivi il diritto di patronato passò dapprima al Monastero di San Basilio, soppresso con bolla di Gregorio XIII del 1581, e poi a quello della SS. Trinità che, per volere dell'arcivescovo Giulio Rossini, accolse le religiose benedettine provenienti dai monasteri non più esistenti di San Basilio, San Lorenzo e Santa Maria.

1823  (rifacimento intero bene)

Nel 1823 l'intero edificio fu decorato con ornati in stucco secondo il gusto del tempo.

1895  (costruzione altare presbiterio)

L’altare in marmo intarsiato, realizzato nel 1895 e consacrato dall’Arcivescovo Enrico De Dominicis, è sormontato da una tela raffigurante la Madonna del Carmine attribuita al pittore amalfitano Pietro Volpe, attivo nel secolo XIX.

1909 - 1963 (interventi vari presbiterio)

La balaustra in marmo che separa la navata dal presbiterio fu realizzata nel 1909. La cantoria soprastante l'ingresso è stata rimossa nel 1963.

1963  (rifacimento pavimento)

L'attuale pavimento è stato realizzato nel 1963 in sostituzione di una precedente pavimentazione in maiolica risalente al secolo XVIII, di cui si conservano solo alcune riggiole.

1996  (variazione confini parrocchiali intero bene)

Per decreto del vescovo B. Depalma, la chiesa della Madonna del Pino, con il circostante abitato, è passata sotto la giurisdizione della parrocchia Sant'Andrea Apostolo in Amalfi, in considerazione della più facile raggiungibilità del centro.

2014 - 2015 (restauro intero bene)

Nel 2014-2015 sono stati eseguiti lavori di restauro agli esterni dell'edificio (in particolare facciate, coperture, campanile), adeguamento impianti e rifiniture interne.
Descrizione

Il piccolo complesso architettonico di Santa Maria del Pino, in località Cieco (Amalfi), sorge in posizione isolata e molto suggestiva, sull'antico sentiero gradinato medievale, via Maestra dei Villaggi, che collega il centro di Amalfi alle frazioni, inerpicandosi nel territorio rupestre verso la montagna. Il complesso architettonico ed il sentiero formano un insieme strutturalmente connesso, che riveste particolari valori naturalistici: il sentiero, in prossimità della chiesa, passa al di sotto di una struttura a volta (attigua all'edificio sacro), al di sopra della quale si erge il campanile. Il contesto è composto da un piccolo nucleo costruito lungo tale sentiero e abbarbicato alla roccia a picco sul mare, circondato da territorio a forte pendenza adattato in parte a terrazzamenti coltivati, in parte lasciato alla sua natura impervia. Il sito in cui sorge la chiesa è un piccolo pianoro, sul lato esterno del sentiero, incastonato a metà costa nella roccia digradante e scoscesa. Il compolesso comprende l'omonima chiesetta, la sacrestia, il campanile, il sagrato-terrazza ed altre strutture attigue. L'edificio sacro è di modeste dimensioni, a navata unica, suddivisa in due campate coperte a crociera (distinte da un arco trasversale a tutto sesto), e terminante in un presbiterio coperto a cupola ellittica (a sesto ribassato). La pavimentazione è in graniglia di marmo. Le pareti presentano un unico ordine di prominenti lesene a capitelli stilizzati, su cui si impostano direttamente le coperture. La semplice facciata neoclassica riproduce le linee di un tempietto greco. La piccola sacrestia ha pianta trapezoidale e conserva tracce dell'antica pavimentazione settecentesca in cotto maiolicato.
Pianta
L'edificio sacro ha pianta longitudinale a navata unica. Lo spazio si compone in tutto di tre campate in sequenza, precedute da un piccolo endonartece, in cui si apre l'unico ingresso centrale ed assiale. Le prime due campate compongono la navata, la terza ospita il presbiterio, rialzato di un gradino e delimitato anteriormente da balaustre marmoree e dei piloni dell'arco trionfale. Le pareti sono articolate mediante lesene e nicchie; l'area del presbiterio ospita l'altare maggiore preconciliare in marmo e dà accesso, sulla destra, alla modesta sacrestia.
Facciata
La facciata è molto semplice e uniforme ed ha aspetto di piccolo tempietto classico, con modanature che ne articolano la superficie, sormontato da timpano triangolare per sommità. Su tale facciata si aprono l'ingresso in basso e, in asse con esso, un oculo circolare in alto. Attiguo alla facciata, sul suo lato destro, si trova un arco a tutto sesto, che dà accesso al passaggio coperto del sentiero.
Campanile
Il campanile sorge sulla destra della chiesa, al di sopra della struttura a volta a botte curvilinea che copre il sentiero pubblico (via Maestra dei Villaggi). Il piano del campanile è costituito da un corpo cilindrico, con monofore ed oculi, culminante con una cupola. Sulla sua superficie esterna si evidenziano archi intrecciati di stile arabo-bizantino (moresco) riecheggianti il campanile della cattedrale.
Coperture
La navata è coperta da due volte a crociera, mentre il presbiterio ha copertura a cupola ribassata a base ellittica. Gli esterni sono coperti da tetto a due spioventi. La cupola è estradossata. Le rimanenti coperture sono a terrazza.
Elementi decorativi
L'apparato decorativo è basato su stucchi di gusto tardo barocco, in cui si evidenziano i costoloni delle crociere, adornati di festoni a tema naturalistico, e i decori a ghirlanda nelle vele degli intradossi. La cupola presenta decorazioni radiali e dentellature alla base. La superficie delle pareti è rifinita ad intonaco civile nelle varie tonalità dell'ocra con aree trattate a finto marmo.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale della chiesa e del campanile è in muratura portante tradizionale, con orizzontamenti archivoltati in opera muraria di varia tipologia e terrazzi piani. Sono presenti catene metalliche all'imposta delle crociere e dell'arco trionfale. Il tetto ha struttura lignea.
Sagrato
Il sagrato della chiesa ha aspetto particolarmente singolare e suggestivo. Ha forma di piccola terrazza panoramica a metà costa nell'area rupestre. Esso si apre sul fianco della parete rocciosa (lato mare), nel luogo in cui il sentiero raggiunge il piccolo pianoro dove sorge la chiesa.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (circa 1980)
Non è stato ancora realizzato un vero e proprio adeguamento liturgico. Sono stati aggiunti un semplice leggio, a ridosso della balaustra, e la sede mobile, entrambi in legno e posizionati nel piccolo spazio del presbiterio.
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