chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico San Cipirello Monreale chiesa parrocchiale Maria SS. Immacolata Parrocchia di Maria Santissima Immacolata Pianta; Interni; Coperture; Presbiterio; Struttura; Prospetto; Campanile presbiterio - intervento strutturale (2007) 1875 - 1880(costruzione intero bene); 1901 - 1901(ampliamento intero bene); 1952 - 1952(ampliamento intero bene); 1958 - 1989(costruzione copertura); 1960 - 1960(apertura intero bene); 1965 - 1965(realizzazione finiture); 1972 - 1972(apertura intero bene); 2007 - 2007(risistemazione presbiterio)
Chiesa di Maria Santissima Immacolata
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Maria Santissima Immacolata <San Cipirello>
Altre denominazioni
Maria SS. Immacolata
Ambito culturale (ruolo)
Maestranze siciliane (costruzione)
Notizie Storiche
1875 - 1880 (costruzione intero bene)
Iniziati nel 1875, con offerte dei fedeli, i lavori di scavo e di costruzione delle fondamenta portate sino a fior di terra, si arrivò al 1880, anno in cui, sentito maggiormente il bisogno di un tempio più vasto per l’aumentato numero degli abitanti, si diede incarico all’architetto Viola di seguire i lavori in base al primitivo progetto. Il Viola però, secondando il suo amor proprio, elevò i muri perimetrali fino all’altezza approssimativa di tre metri variando il disegno del prospetto ad insaputa della deputazione della fabbrica, per cui i lavori furono definitivamente sospesi.
1901 (ampliamento intero bene)
Si deve arrivare all’ottobre del 1901 perché i notabili del paese arrivino alla determinazione di riprendere i lavori seguendo per la costruzione perimetrale il primitivo progetto di Fra Serafino e per il muro di prospetto il disegno dell’architetto Viola.
1952 (ampliamento intero bene)
Nel 1952 per incarico dell’Arciprete Vicari, furono preparati diversi progetti, sia dall’ing. Vincenzo Luparello, sia dall’ing. Angelo Roppolo. I lavori però andarono a rilento.
1958 - 1989 (costruzione copertura)
Tra il 1958 e il 1959 dietro finanziamento statale, furono portati a compimento i muri e la copertura.
1960 (apertura intero bene)
Nel 1960 la chiesa si presentava ai fedeli nella sua struttura essenziale, i muri non rivestiti di intonaco, le finestre senza imposte, il pavimento di terra battuta, porte di accesso rudimentali. Ma fu in quell’anno che l’iniziativa dell’Arciprete Geraci e la volontà dell’Arcivescovo Monsignor Carpino permisero una tacita seppure momentanea apertura al culto della chiesa con la prima cerimonia religiosa.
1965 (realizzazione finiture)
Dall’anno 1965 si sono realizzate quelle opere di rifinitura necessarie per il decoro e per il funzionamento della chiesa quale centro parrocchiale. Si provvede così agli intonaci delle mura interne; alla pavimentazione centrale; alla collocazione dell’altare centrale; alla pavimentazione delle due navate laterali e sistemazioni gradini per la sedia del Celebrante; all’ambone al fonte battesimale, al supporto del cero pasquale; ai due confessionali in legno douglas e alla zoccolatura in marmo rosso di Piana; alla sistemazione del locale adibito a nuova dimora del parroco; alla sistemazione del locale accanto alla cappella del Santissimo; alla pitturazione delle mura interne in ducotone lavabile; all’arricchimento delle finestre con vetrate colorate ad opera dell’artista Prof. Silvio Fobert; alla costruzione del locale che è nel lato destro della chiesa e all’inizio dei lavori per la torre campanaria; al rivestimento della facciata in romanico; ai 42 banchi offerti dai fedeli; al Crocif
1972 (apertura intero bene)
La chiesa fu definitivamente aperta, una volta arricchita di quanto necessita alla vita della Parrocchia, nell’Ottobre del 1972.
2007 (risistemazione presbiterio)
Nel 2007, su progetto degli architetti Ciro Lo Monte e Guido Santoro, fu risistemata l’area presbiterale con l'inserimento di nuovi luoghi liturgici.
Descrizione
La chiesa di ampie dimensioni prospetta sull'ariosa piazza Matrice. Il prospetto, in stile neoromanico, è a salienti. All'interno lo spazio si sviluppa in tre navate con abside semicircolare. Le soluzioni tecnologiche adottate, così come quelle compositive e formalirisentono di un evidente processo di edificazione povero. L'asse della chiesa è ruotato di 30° verso nord rispetto all'est geografico.
Pianta
La pianta è longitudinale, per una larghezza complessiva di 22 metri, a tre navate con abside semicircolare. Navata e presbiterio, insieme, sono lunghe 47 metri; il presbiterio da solo 14 metri.
Interni
L'interno dell'aula si presenta spoglio. Le navate sono separate da archi acuti sorretti da pilastri a base quadrata. L'interno è illuminato da finestre ogivali con vetri policromi.
Coperture
L'aula all'interno è coperta da un solaio piano sorretto da travi in calcestruzzo armato.
Presbiterio
Il presbiterio si eleva di cinque alzate rispetto al piano pavimentale dell'aula. Sul pavimento è disegnata una stella, che riflette quella del soprastante controsoffitto a gradoni dorati, con l'intenzione di evocare la liturgia della Gerusalemme celeste. L'altare e l'ambone sono realizzati in pietra bianca di Comiso. L'ambone, proteso verso l'assemblea, raffigura il sepolcro scoperto. La sede, addossata in posizione centrale ad una parete lignea, è realizzata in legno scuro. Gli archivolti e il soffitto presbiterale dorato presentano decori che richiamano la cattedrale diocesana.
Struttura
La chiesa è realizzata in muratura portante, con solai, travi ed archi in calcestruzzo di cemento armato.
Prospetto
Il prospetto simmetrico, con rivestimento lapideo, è a salienti. Dal fondo ocra si evidenziano il portale principale e quelli laterali con cornici lapidee strombate. Il portale principale è soprastato da un'apertura ad oculo.
Campanile
In posizione arretrata rispetto al prospetto è posto il campanile, che presenta una parte basamentale compatta e successivi livelli con monofore, bifore e trifore. La parte sommitale, compresa tra cornicioni aggettanti, accoglie l'orologio. La copertura è cuspidata.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2007)
Nel 2008 è stata interamente modificata l'area presbiteriale, che ha visto un intervento strutturale massiccio progettato dagli architetti Ciro Lo Monte e Guido Santoro. Il progetto ha previsto la modifica di tutti i luoghi liturgici oltre che la rivisitazione architettonica e materica degli stessi e del loro ambiente.
La grande croce collocata al centro della zona absidale, sotto la croce, Dio si rende visibile nel sacrificio eucaristico, nel pane e nel vino consacrati sull’altare.
Croce e altare sono intimamente legati. L’arco trionfale, nell’intradosso, è caratterizzato da archetti concavi, a loro volta incorniciati da una trina di archetti ulteriori. È un rimando alla cortina della tenda del convegno che Mosè tese davanti all’arca dell’Alleanza. Allo stesso tempo, l’altare posto proprio sotto l’arco trionfale mostra che non c’è più luogo segreto: il velo del tempio è squarciato, Dio si dona fino alla nudità della croce. L’ambone, collocato sul lato destro, è luogo dove il vangelo è proclamato.
E il libro dell’Apocalisse è matrice fondamentale delle forme di questo presbiterio: in alto, la volta del cielo si apre in una stella a dodici punte e si fa profonda nella luce dell’oro attraverso sette gradini, che è numero simbolo di pienezza. Il dodici richiama i dodici apostoli e i dodici patriarchi, le dodici fondamenta e le dodici porte della Gerusalemme Nuova.