chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Bibiana
Pinerolo
chiesa
parrocchiale
San Marcellino
Parrocchia di San Marcellino
Aula liturgica; Presbiterio e altare; Cappelle laterali; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Coperture; Campanile
altare - intervento strutturale (1980 ca.)
1037 - 1037(preessitenze precedente edificio); 1176 - 1176(preesistenza precedente edificio); 1386 - 1386(preessitenze precedente edificio); XVI - XVI(visita pastorale precedente edificio); 1584 - 1584(visita pastorale precedente edificio); XVII - XVIII(aggiunta tele arredo); 1699 - 1699(visita pastorale precedente edificio); 1710 - 1710(preesistenze campanile ); 1728 - 1728(riedificazione intero bene); 1730 - 1730(visita pastorale precedente edificio); 1730 - 1730(visita pastorale precedente edificio); 1743 - 1766(aggiunta arredo interno); 1769 - 1769(committenza intero bene); 1802 - 1802(inizio lavori intero bene); 1822 - 1830(ristrutturazione presbiterio); 1996 - 1996(ristrutturazioni intero bene)
Chiesa di San Marcellino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Marcellino <Bibiana>
Autore (ruolo)
Ranco (Progetto della balautra del presbiterio)
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (costruzione intero edificio)
Notizie Storiche

1037  (preessitenze precedente edificio)

Probabilmente già esistente nel 1037. (Caffaro, 1908, vol.6, p. 549)

1176  (preesistenza precedente edificio)

La «ecclesia de Bibiana cum suis pertinentiis et suis decimis» appare nelle bolle pontificie del 1176, 1182 e 1248 come sottoposta alla prevostura di Vezzolano. (Caffaro 1903, v.6, p. 548)

1386  (preessitenze precedente edificio)

"In una nota del 1386 dell’archivio arcivescovile di Torino si legge che la chiesa è soggetta all’abbazzia di Pinerolo". (Caffaro, 1908, vol.1, p. 55)

XVI  (visita pastorale precedente edificio)

Fine ‘500: «Il fonte è indecentissimo e fuori luogo. […] La chiesa è in cattivo stato, tutta sprofondata nel pavimento per le sepolture ivi aperte". (Caffaro, 1908, vol.6, p. 483)

1584  (visita pastorale precedente edificio)

Dalla visita pastorale del 1584 appare che, sebbene il priore risiedesse di diritto presso la chiesa parrocchiale di San Marcellino, assai distante dall’abitato e quasi campestre, di fatto egli svolgeva funzioni parrocchiali nell’oratorio dei disciplinanti di San Bernardino, eretto nel concentrico dell’abitato parrocchiale. (Caffaro 1903, VI, pp. 547 sgg.)

XVII - XVIII (aggiunta tele arredo)

"tele del XVII e del XVIII sec.". (Signorelli, 2004, p. 92)

1699  (visita pastorale precedente edificio)

«Nell’ispezionare la chiesa parrocchiale egli trovò nella navata laterale in cornu Evengelii l’altare della Madonna del Rosario e di S. Bernardino e l’altare della Madonna del Suffragio della compagnia omonima. Nella navata in cornu Epistulae c’era l’altare di S. Caterina martire della famiglia Bianconi, l’altare di S. Giuseppe della famiglia Bruno e quello dell’Epifania del defunto Baldassare Bella […]. Il vibò comandò pure di abbassare il pavimento della cappella di San Giuseppe, […], portandolo allo stesso livello delle altre cappelle. Il campanile era munito di tre campane». (aa.vv. Il settecento religioso pinerolese, p. 202-203)

1710  (preesistenze campanile )

Nel 1710 il campanile minacciava rovina. (Caffaro, 1903, vol. 6, p. 549)

1728  (riedificazione intero bene)

"Edificazione 13/08/1728". (Elenco annotato delle chiese e cappelle esistenti nel territorio della parrocchia di Bibiana stilato dal parroco Don Giuseppe Manzon", del 7/09/1946)

1730  (visita pastorale precedente edificio)

"visitò la chiesa parrocchiale e contemporaneamente verificò i registri delle compagnie erette presso alcuni suoi altari: quella del Ss. Sacramento, eretta presso l’altar maggiore e le due compagnie del Ss. Rosario e del Suffragio, erette presso gli altari omonimi situati nella navata in cornu Evangelii. In fondo a questa navata c’era il fonte battesimale che il vescovo trovò in ordine. Nella navata in cornu Epistulae erano situati gli altari dell’Epifania di proprietà degli eredi di Baldassare Bolla con il sepolcro della famiglia, l’altare di S. Giuseppe di proprietà della famiglia Bruni e quello di S. Caterina martire. Nel coro dietro l’altare c’era il sepolcro dei sacerdoti. La sacrestia era piccola e ben fornita di paramenti e vasi sacri". (aa.vv. Il settecento religioso pinerolese, p. 215)

1730  (visita pastorale precedente edificio)

"l’arcivescovo trovò l’edificio della chiesa piuttosto in cattivo stato e bisognoso di riparazioni urgenti soprattutto nel tetto da cui filtrava l’acqua piovana. Il soffitto della navata centrale era costituito da un tavolato fino all’altezza del presbiterio che invece era ricoperto da volta come pure le due navate laterali ed anche dipinto. La torre campanaria era fornita di tre campane". (aa.vv. Il settecento religioso pinerolese, p. 215)

1743 - 1766 (aggiunta arredo interno)

Nel 1743 viene consegnato il quadro di s. Francesca romana, eseguito dal pittore Costamagna di Bene, ma il lavoro non fù gradito dal pubblico e se ne ordinava un altro. Il 18 giugno 1753, si provvede il medaglione di marmo per l’altare maggiore, su disegno del Casella. Nel 1766 il chierico E. Ruggero offre L. 500 per acquistare una campana di rubbi 45. Sistemazione dei banchi. Nel 1786 la confraternita accetta un orologio offertole dai particolari che venga istallato sul campanile, suonando le ore con la campana maggiore. (Caffaro, 1903, vol.6, p. 549)

1769  (committenza intero bene)

Nel 1769 la comunità fece istanza al re per il definitivo trasferimento della parrocchia nella chiesa della predetta confraternita. (Caffaro 1903, VI, pp. 547 sgg.)

1802  (inizio lavori intero bene)

"Poco dopo il 1802 coi materiali dell’antica chiesa di S. Marcellino si fabbrica nel sito della confraternita del Nome di Gesù e sulla piazza, un’altra chiesa, l’attuale parrocchiale". (Caffaro, 1908, vol.6, p. 552)

1822 - 1830 (ristrutturazione presbiterio)

Il disegno della balaustra è dell’architetto Ranco di Torino, eseguita dal marmista Giacomo Marsaglia nel 1822. Nel 1826 venne costruito l’altare maggiore di marmo, al posto di quello di legno usato in precedenza. «Se ne eseguiscono i lavori dal predetto Marsaglia che vi adopera i seguenti marmi: bardiglio di Valdieri, verde di Susa, alabastro di Baveno, misto di Francia, rosso svizzero, bianco saccarino di Pont e di Carrara, giallo di Verona, bigio di Frabosa.». Si adorna di appositi apparati dall'indoratore torinese Francesco Veglio. (Caffaro, 1908, vol.6, p. 552)

1996  (ristrutturazioni intero bene)

"il tetto è stato rifatto circa 10 anni fa (1996 ca.) e che in anni più recenti sono stati eseguiti numerosi lavori interni: sistemazione dell'altare, nuovo pavimento del presbiterio, costruzione del nuovo altare rivolto al popolo con utilizzo del legno ricavato dallo smontaggio del pulpito, restauro del coro, restauro delle decorazioni delle pareti e volte, con intervento di Annibale Cappa di Pinerolo e dei fratelli Dianti di Bagnolo Piemonte. Anche le pareti esterne sono state restaurate di recente, comprese le tre statue in nicchia della facciata principale, nonché il dipinto raffigurante i Santi Marcellino e Bibiana (opera del pittore Ghirardi Gabriele di Almese). In facciata sono stati impiegati materiali siliconati su intonaco traspirante". (relazione Gilli, 2006)
Descrizione

La Chiesa Parrocchiale di San Marcellino Vescovo si trova nel concentrico storico del comune di Bibiana. L'imponente edificio libero su tutti i lati si affaccia sull'omonima piazza, all'esterno è caratterizzato da una ricchezza volumetrica compositiva ottenuta esternando le masse volumiche interne. Il prospetto principale è composto da uno slancio ed un arditezza compositiva, coppie di lesene binate poggiano su alti piedistalli, superiormente terminano con capitelli dorici, e l'insieme conferisce alla costruzione sobrietà e solidità. Il registro superiore è formato da coppie di lesene tozze, culminanti con capitelli di ordine ionico. Al centro vi è una trifora che accoglie le statue a cui son dedicati gli altari: la Madonna, San Giuseppe e San Marcellino al centro. Sulla seconda trabeazione si imposta un timpano curvo che, nel punto centrale più alto, sorregge la croce. Il portone in legno dell'ingresso ha specchiature con disegni geometrici scolpiti ed è incorniciato da un portale dal timpano lunettato ornato con gocce. Al di sopra vi è l'affresco dedicato a S. Marcellino Vescovo. I prospetti laterali, finiti a intonaco e tinteggiati, sono scanditi da semplici lesene tra le quali si aprono le finestre.
Aula liturgica
L'aula è organizzata su croce latina, i cui bracci laterali sono moncati e ospitano gli altari; è coperta, nella parte centrale da una grande cupola sorretta da archi trionfali e pennacchi. La restante parte dell'edificio è coperta da volte a botte, quella del presbiterio ha unghie lunettate per ospitare le finestre, mentre i quattro ambienti laterali più bassi hanno volte a padiglione. Le superfici voltate sono interamente dipinte con un trionfo compositivo di lacunari, cornici con santi, scene bibliche e trompe l'oeil di elementi architettonici. Le pareti sono ritmicamente scandite dalle paraste ornate con specchiature e croci patenti, esse poggiano su una zoccolatura continua pittata a marmorino nero fumo. La trabeazione continua costa di architrave dipinta a rosoni con cornice in stucco aggettante pittata grigio marezzato. Sulla parete di fondo vi è la bussola in legno finemente lavorato, sormontata dalla cantoria lignea corredata da un importante organo.
Presbiterio e altare
La parete absidale ospita al centro un grande ovale in cui compare San Marcellino Vescovo ai piedi della Vergine in trono. Il quadro ha una ricca cornice e culmina con un fasto barocco ad archi e salienti inversi su cui siedono due angeli che incorniciano i raggi del Cristogramma e ne sostengono la corona regia. L'antico altare tridentino finito a marmorino policromo, ha parti decorative in stucco ed è arricchito dalla presenza di candelabri dorati. Fanno parte dell'arredo liturgico il fonte battesimale in marmo posto a lato dell'altare, le statue della Madonna e S. Giuseppe, i confessionali e i banchi in legno.
Cappelle laterali
I due altari laterali sono ospitati nei bracci della croce greca, sono in stucco decorato a marmorino con dettagli dorati e putti a tutto tondo.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è formata da bargioline ferruginose e grigie disposte a spina di pesce. Gli ambienti laterali sono finiti con lastre di pietra grigia non levigata, presente anche nella zona absidale. Il presbiterio, sopraelevato di due gradini è rivestito con granito lucidato di colore grigio-rosa.
Impianto strutturale
L'edificio ha un'unica navata con allargamenti nella parte iniziale, prima e dal presbiterio si aprono ai lati due ambienti più bassi, e in ultimo vi è l' abside emiciclico. La sezione è composta dal volume centrale più alto, affincato dagli ambienti più bassi. Le murature sono presumibilmente in pietra a spacco naturale mista a laterizi, unite con malta di calce. Sono presenti catene metalliche di rinforzo della struttura, in corrispondenza di tutti gli arconi delle volte.
Coperture
Le coperture sono realizzate in lose e sorrette da travature in legno.
Campanile
Il campanile è posizionato a circa metà del lato sud ed è composto da un alto basamento intonacato circondato da una cornice che appena si distingue dal resto della facciata. La composizione prosegue con una struttura in mattone a vista i cui registri sono definiti da cornici aggettanti lavorate con nervature, decorazioni lobate, e da testate d'angolo in pietra scolpita. Solo sull'ultimo registro si aprono le monofore per le campane; sopra una cornice aggettante dal profilo sagomato, a cui segue il tamburo cubico che ospita gli orologi. Sopra di esso vi è un castelletto con tetto a padiglione.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1980 ca.)
Al centro del presbiterio è stata posta la nuova mensa che poggia su predella in granito con inserto in legno. L'attuale mensa è in legno con specchiature scolpite, della stessa fattura sono anche l'ambone e il seggio.
Contatta la diocesi