chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Sala Bolognese Bologna chiesa parrocchiale S. Maria Annunziata e S. Biagio di Sala Bolognese Parrocchia di Santa Maria Annunziata e San Biagio di Sala Bolognese contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici Sede - aggiunta arredo (1970); Custodia eucaristica - aggiunta arredo (1970) XI - 1096(preesistenze e Ricostruzioner intero bene); 1517 - 1517(restauro navata maggiore); XVIII - XVIII(modifiche intero bene); XIX - XIX(rovina intero bene); 1920 - 1926(restauro intero bene); 1966 - 1974(restauro intero bene)
Chiesa di Santa Maria Annunziata e San Biagio
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria Annunziata e San Biagio <Sala Bolognese>
Altre denominazioni
Chiesa di Santa Maria Annunziata e San Biagio di Sala Bolognese S. Maria Annunziata e S. Biagio di Sala Bolognese
Ambito culturale (ruolo)
romanico lombardo (costruzione)
neoclassicismo (realizzazione cappelle laterali)
Notizie Storiche
XI - 1096 (preesistenze e Ricostruzioner intero bene)
Mancano precise e documentate notizie storiche sulle prime origini della chiesa, ma è certo che nel 1096 fu ricostruita dove già ne esisteva una più antica e più piccola, assumendo una chiara fisionomia di stampo romanico padano.
1517 (restauro navata maggiore)
In epoca rinascimentale la pieve di Sala subì un restauro che riguardò la sopraelevazione della navata maggiore, portata all'altezza della facciata. A questo restauro molto probabilmente si deve anche l'affresco con l'Annunciazione sopra l'arco dell'abside maggiore.
XVIII - XVIII (modifiche intero bene)
All'inizio e nella prima metà del XVIII secolo vennero per la basilica romanica di Sala le più grandi trasformazioni. La cripta venne del tutto abbandonata e distrutta, portando a un livello più basso il presbiterio, aperto interamente sulle navate. Si costruirono sei cappelle laterali, demolendo parte dei muri perimetrali; si guastò l'arcata antica di destra per far posto all'organo; si demolirono l'absidiola di destra e parte della navatella corrispondente per ricavarne una sagrestia; si costruirono le volte in muratura per tutte le tre navate guastando l'affresco dell'arco trionfale; si abbatté il portico che era stato aggiunto alla facciata tra il XV e il XVI secolo.
XIX (rovina intero bene)
Nel XIX secolo la decadenza di S. Biagio raggiunse livelli rovinosi. Si alternarono manomissioni e periodi di abbandono, a tal punto che all'abside vennero addossati porcili e pollai. Intorno al 1882 l'arciprete don Buldrini fece compiere dei restauri che, anziché migliorare la situazione, la aggravarono.
1920 - 1926 (restauro intero bene)
Nel 1920, sotto l'ordine del Cardinale Giorgio Gusmini, prese possesso di S. Biagio di Sala don Gaetano Botti, che intraprese grandi opere di restauro per riportare la chiesa romanico-lombarda all'antico decoro. Gli interventi riguardarono il consolidamento del tetto della chiesa, la rimessa in luce dell'antica cripta, la liberazione dell'abside dalle sovrastrutture, l'abbattimento delle cappelle per la liberazione del fianco meridionale della chiesa, il recupero della sagrestia e delle volte della navata, l'eliminazione delle aggiunte barocche alla facciata, la riapertura delle antiche monofore dell'abside, il restauro dei pilastri polistili, lo sterro del sagrato. Il 13 marzo 1924 il Cardinale Nasalli-Rocca consacrò la chiesa restaurata con i suoi tre ripristinati altari. Successivamente venne abbattuto il campanile barocco, restaurata l'absidiola settentrionale e costruito il nuovo campanile, dedicato ai Caduti in guerra e benedetto il 31 ottobre del 1926.
1966 - 1974 (restauro intero bene)
La chiesa resistette bene ai danni bellici, ma nell'autunno del '66 fu allagata dalle acque del fiume Reno e riportò gravi danni. L'Arciprete don Gaetano Botti eseguì prontamente i lavori di pulizia e restauro sia dei muri che dei pavimenti in modo definitivo e rese utilizzabile l'impianto elettrico. Nell'inverno 1973-1974 è stato realizzato l'impianto di riscaldamento della chiesa.
Descrizione
La chiesa di Santa Maria Annunziata e San Biagio sorge a margine dell'abitato di Sala Bolognese, con l'abside rivolta ai campi pianeggianti e la facciata verso l'asse del paese, preceduta da un sagrato con viale monumentale. Le origini dell'antica pieve datano per certo a prima del sec. XI, con l'attuale aspetto frutto di un restauro novecentesco che ha riportato in luce l'impianto altomedievale, con l'alta cripta dagli innumerevoli segni artistici. All'esterno il volume a salienti in mattoni lascia intravedere l'impianto basilicale a tre navate con absidi, in mattoni anche all'interno con inserti decorativi e capitelli in selenite.
contesto
La chiesa si colloca ai margini dell’abitato di Sala Bolognese ed è circondata da edifici di recente costruzione. La zona absidale guarda, ad ovest, il profondo orizzonte di campi coltivati pianeggianti, mentre la facciata è rivolta verso l'asse stradale principale del paese, da cui si separa per un viale monumentale alberato.
impianto planivolumetrico
Complesso orizzontale chiesa-campanile. A sinistra un piccolo volume arretrato in zona absidale unisce l'aula alla grande canonica.
esterno
La chiesa è separata dalla strada da un cancello che adduce al viale monumentale di accesso in ghiaia, spezzato da fittoni a metà altezza che individuano un sagrato delimitato lateralmente da alberi. Il paramento esterno è interamente in mattoni originali di pezzatura irregolare. La facciata a salienti è tripartita, permettendo di leggere la partizione interna in navate, da paraste in mattone appena percepibili. Un trionfo di arcatelle cieche corona gli alzati a filo della copertura. Una bifora sovrasta il portale ligneo, sulla cui piattabanda è un arco di scarico. Ben ravvisabile l'abside, culminante in una doppia teoria di bifore cieche e archetti pensili a filo della copertura, con le absidiole. Alcune aperture a feritoia si aprono lungo i fianchi e nell'abside. In corrispondenza della parete absidale sinistra si eleva una cella campanaria a vela, mentre il campanile, sempre in mattoni con paraste angolari, si innalza a destra della facciata, lievemente avanzato rispetto a questa.
pianta
Pianta basilicale a tre navi.
interni
Le navate sono divise da arcate a tutto sesto su colonne quadrilobate con capitelli in selenite. Gli alzati sono in mattoni a vista e la copertura della nave è a capriate lignee alla lombarda. Conclude la navata una cripta lievemente ribassata, su cui si innalza il presbiterio che si affaccia all'assemblea mediante una scala in pietra ed il parapetto dell'ambone con altorilievi. Il presbiterio ospita un ciborio di moderna fattura, ad imitazione dell'antico, soprastante l'altare ed antistante la conca absidale il cui arcone reca brani d'affresco medievale. La cripta mantiene la divisione in tre navate, tutte e tre dotate di altari minori nelle absidi. Le voltine degli ambienti della cripta sono a crociera. Il vano centrale della cripta è a sua volta diviso in tre piccole navate su colonne. Qui i costoloni e le nervature delle volte sono in mattoni. La pavimentazione dell'aula e della cripta è in mattoni disposti a spinapesce, mentre il presbiterio ha un manto di lastre in cotto di varia geometria e sfumature. Illuminano la nave degli oculi nel cleristorio e la bifora in controfacciata.
impianto strutturale
La struttura è in muratura portante di mattoni. La copertura a falde è sorretta da capriate in legno.
apparati liturgici
L’assemblea trova posto su sedie e panche disposte a battaglione nella navata centrale, frontali al presbiterio. Il coro si dispone nella navata laterale destra accanto all’organo a canne. La cripta sottostante al presbiterio è provvista di tre altari, tra i quali, quello più a destra ospita il tabernacolo.
Il presbiterio è posto al di sopra della cripta e vi si accede per mezzo di un'ampia scala centrale (17 alzate) e di due scalette laterali.
L’altare, precedente al Concilio Vaticano II ma comunque rivolto verso l’assemblea e dunque conforme, è posizionato al centro del presbiterio, sotto un ciborio in pietra. La mensa in marmo è sorretta da quattro colonnine in pietra agli angoli. L’ambone monumentale in selenite è situato nel pulpito alla sinistra del presbiterio. Il battistero storico, posizionato a sinistra dell’ingresso, è rialzato di due gradini rispetto al piano della navata ed è circondato da una cancellata in ferro battuto: la vasca battesimale, per immersione, è ricavata da un unico blocco di marmo rosso di Verona, ma oggi non è più in uso. Di fronte è un confessionale in legno.
Si accede alla sacrestia a sinistra della cripta.
Adeguamento liturgico
Sede - aggiunta arredo (1970)
Sede lignea a trono con intarsi, collocata in navata centrale ai piedi della scalinata che conduce al presbiterio.
Custodia eucaristica - aggiunta arredo (1970)
Il tabernacolo è posto nella cripta, sull’altare laterale destro.