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restauro
adeguamento liturgico
Bologna
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Antonio di Savena
Parrocchia di Sant'Antonio di Savena
Contesto; Impianto planivolumetrico; Esterno; Pianta; Interni; Impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (2003)
1204 - 1215(inizio lavori fondazioni); 1422 - 1450(committenza costruzione); 1455 - 1455(rifacimento costruzione); 1530 - 1559(restauro costruzione); 1573 - 1584(demolizione parziale costruzione); 1632 - 1644(demolizione parziale costruzione); 1902 - 1940(restauro costruzione); 1974 - 1999(rifacimento costruzione); 2000 - 2003(restauro costruzione)
Chiesa di Sant'Antonio di Savena
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio di Savena <Bologna>
Altre denominazioni S. Antonio di Savena
Ambito culturale (ruolo)
gotico (costruzione)
Notizie Storiche

1204 - 1215 (inizio lavori fondazioni)

La chiesa venne edificata in epoca medievale, presumibilmente nella prima metà del XIII secolo, da canonici regolari di Vienne o da monaci orientali Antoniani. Un documento di recente scoperta attesta che la costruzione incominciò nel 1204.

1422 - 1450 (committenza costruzione)

Nicolò Albergati, vescovo di Bologna, concesse quaranta giorni di indulgenza ai fedeli che con le loro elemosine partecipavano alla raccolta di fondi per la costruzione di un nuovo campanile. Nel 1450, la costruzione del campanile (la cui base doveva fungere da sagrestia) per cause belliche non era stata ancora portata a compimento.

1455  (rifacimento costruzione)

L’impianto dell’abside romanico, su ispirazione dello stile gotico, fu modificato in forma poligonale. L’ingresso alla chiesa venne trasformato ampliando il muro della facciata per la costruzione del portico a tre arcate tuttora esistente, in questa occasione venne eliminata l’originaria finestra della facciata. Venne ripresa e portata a termine la costruzione del campanile, interamente in laterizio, a opera di maestranze locali. Anche l’accesso alla canonica e al cortile fu modificato: ancora oggi, ai lati della porta architravata, si può ammirare il grande arco d'accesso, in origine totalmente aperto. A questa stessa epoca si fa risalire la sopraelevazione di tutto il corpo della chiesa effettuata sui muri della vecchia chiesa romanica, sopraelevazione giustificata dall'intenzione di dotare la chiesa di una copertura a volta.

1530 - 1559 (restauro costruzione)

Venne istituita la Compagnia del Corpo di Cristo. Con il concorso di questa confraternita la chiesa ottenne migliorie: l’altare maggiore fu fornito di croce e candelieri d’ottone e abbellito con figure dipinte, le vetrate delle due finestre dell’abside vennero riparate, nel 1542 il portico laterale venne restaurato e fu adibita sotto di esso un’area sepolcrale destinata a uomini e donne della confraternita, nel 1545 vennero selciate le aree porticate.

1573 - 1584 (demolizione parziale costruzione)

A causa del rifacimento e della riforma della collocazione degli altari vennero compiuti rilevanti lavori che alterarono l’originario assetto dell’antica costruzione: vennero eliminati i muri laterali per ricavare due cappelle per parte munendole di nuove finestre rettangolari. L’altare maggiore fu consacrato nel 1584.

1632 - 1644 (demolizione parziale costruzione)

Demolito il muro che divideva in due la chiesa, l’altare, originariamente addossato alla parete di fondo dell’abside, venne spostato più verso la navata, ottenendo lo spazio per la sistemazione del coro. Nel 1644 Antonio Colonna costruì l’organo destinato alla chiesa che fu collocato sopra la porta.

1902 - 1940 (restauro costruzione)

La chiesa fu oggetto di necessari restauri per ciò che riguardava la pavimentazione, vennero ridipinti i muri e risanati i dipinti e le ancone. Una volta divenuta parrocchia urbana, nel 1918 la chiesa fu dotata del battistero, ricavando una piccola cappella subito a sinistra dell’ingresso e, per ragioni di simmetria, ne fu creata una identica nel lato opposto. Nel 1919 fu dotata dell’impianto elettrico. In occasione delle prime decennali eucaristiche vennero effettuati lavori di manutenzione e restauro. Fu ricavata dalla "camera del baldacchino" una cappella intitolata alla beata Vergine di Lourdes, inaugurata nel 1940. Le campane della chiesa vennero requisite dal governo per scopi bellici.

1974 - 1999 (rifacimento costruzione)

In occasione della VI e della VII Decennale Eucaristica vennero demolite le cappelle e i rispettivi altari, restaurata la tela di P. Fontana e la sua cornice e ridipinte le pareti. Il tetto della chiesa e quello del campanile subirono un rifacimento, vennero inoltre ristabiliti e restaurati i locali adiacenti la sagrestia. In occasione dell’VIII Decennale Eucaristica venne rifatta la pavimentazione esterna e la tinteggiatura delle pareti interne, il sagrato inoltre fu delimitato con fittoni di granito. Tra il 1997 e il 1998 subì un restauro l’altare maggiore del Venturoli, l’anno seguente avvenne il rifacimento della copertura della cappella maggiore.

2000 - 2003 (restauro costruzione)

In armonia con l’altare del Venturoli, viene posto un nuovo altare in legno intagliato e dorato, vengono inoltre restaurate e dorate le cornici della Via Crucis. Diversi ambienti al pian terreno della canonica vengono recuperati e restaurati. In occasione dell’ottavo centenario della chiesa viene restaurato il campanile. E’ durante questi anni che viene rinvenuto e riportato alla luce un arco con ghiera in cotto collocato nel corridoio dell’ingresso alla canonica.
Descrizione

La chiesa di Sant'Antonio di Savena vanta origini risalenti al secolo XIII, testimoniate dall'antico volume a capanna la cui porzione superiore è visibile oltre il portico a tre campate, di fattezze rinascimentali, addossato al portale. Sulla destra della facciata la canonica, che con l'aula disegna una L entro la quale sorgono sale parrocchiali e campi sportivi. La chiesa, ad aula, presenta l'impianto post-tridentino con le colorazioni tipiche degli interventi decorativi bolognesi dell'ottocento.
Contesto
La chiesa sorge lungo via Massarenti, a circa metà strada fra i viali di circonvallazione e la tangenziale, in un tessuto moderno di edifici residenziali di media densità con attività commerciali al piano terra. Il complesso religioso consta di spazi di servizio e di campi sportivi organici all'aula.
Impianto planivolumetrico
Aggregazione orizzontale dell'aula e della canonica, perpendicolare a destra della facciata, che disegnano una L.
Esterno
La chiesa è preceduta da un sagrato in sanpietrini, ritaglio triangolare in parte adibito a parcheggio lungo via Massarenti. La facciata ha un portico di tre campate addossato, che si presenta intonacato in giallo Marte e rosso mattone secondo i canoni bolognesi. Perpendicolare al portico sulla destra la testata della canonica, anch'essa in rosso mattone. Oltre la falda in coppi del portico s'intravede il volume a capanna in mattoni a vista, con tre arcate cieche. La torre campanaria, che riprende le fattezze della facciata superiore, è posta sul lato destro della struttura ed è solo parzialmente visibile dalla strada. Sulla sinistra sono alcuni volumi minori in mattoni a vista.
Pianta
Chiesa ad aula.
Interni
La bussola lignea d'accesso è sovrastata da una cantoria che si sviluppa per tutta la controfacciata e ospita un organo. La pavimentazione è in mattonelle marmoree di colore giallo mentre gli alzati sono intonacati in grigio chiaro. Le pareti sono scandite a due cappelle per lato e l'aula è coperta da due campate a crociera con nervature sottolineate da intonaco grigio. Il presbiterio è voltato a vela affrescata e termina con un coro, separato da una ricca ancona lignea e voltato a botte. L’aula è illuminata da quattro aperture lungo la navata, due per lato, e da altre tre aperture nel presbiterio.
Impianto strutturale
Muratura portante in blocchi di laterizio.
apparati liturgici
Entrambi gli altari sono in legno ricoperti da una sottile doratura; solo quello preconciliare, posto in posizione elevata rispetto al presbiterio, risulta essere consacrato. L’ambone è in legno a leggio ed è posto alla destra del presbiterio. Vi sono due confessionali, uno in legno, incassato alla parete a metà dell’aula, sulla sinistra, l’altro, sempre in legno ed in posizione rientrante rispetto alle pareti perimetrali, posto sulla sinistra in posizione di poco avanzata dall’inizio del presbiterio. Il fonte battesimale per aspersione è invece posto all’interno di una piccola cappella separata vicino all’ingresso, sulla sinistra.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2003)
Viene inserito un nuovo altare post-conciliare, dal disegno in armonia con l'altare del Venturoli
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