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Chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa <Bologna>
Altre denominazioni
S. Maria Madre della Chiesa
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (costruzione)
Notizie Storiche
1967 - 1988 (costruzione intero bene)
La comunità parrocchiale, istituita dal cardinale Giacomo Lercaro nel 1967, prima di prendere dimora nell’attuale chiesa, è stata ospitata nella vicina e storica Villa Pardo, in via Andrea Costa 228. Nel corso degli anni Ottanta, dopo la posa della prima pietra consacrata da Papa Giovanni Paolo II nel 1982, fu innalzato il nuovo edificio sacro, realizzato su progetto di Franco Bergonzoni e Vittorio Martinuzzi e consacrato nel 1988 dal Cardinale Arcivescovo Giacomo Biffi.
Descrizione
La chiesa sorge nella periferia sud-ovest di Bologna, in un contesto residenziale, a pochi metri dalle due arterie stradali di Via Andrea Costa e Via Porrettana, da sempre particolarmente frequentate.
Il particolare aspetto esterno della chiesa, realizzata nel 1987 con gusto moderno, si sviluppa con un andamento frastagliato, dove le estremità delle pareti esterne convergono in un focus prospettico individuabile con il punto di incontro fra Via Andrea Costa, Via Porrettana e Via Don Luigi Sturzo. L'ingresso alla chiesa è accompagnato da un sagrato destinato a parco verde, attrezzato con giochi per bambini, in modo da accogliere i fedeli.
L'intero complesso ospita al suo interno l'edificio di culto, la canonica, l'oratorio e un teatro.
Elementi di particolare pregio sono rappresentati dalle sculture in bronzo, da un tabernacolo proveniente da una antica chiesa di montagna, e da un organo del 1830.
contesto
La chiesa sorge nella periferia sud-ovest di Bologna, adiacente al luogo dove un tempo partiva la funivia che portava alla basilica di San Luca, inserendosi in un territorio confinante con quelli delle parrocchie della Sacra Famiglia del Meloncello e di San Gioacchino della Beata Vergine Immacolata.
Si posiziona tra i quartieri Costa-Saragozza e Reno, nell'appezzamento di terreno derivante dall'incontro tra Via Andrea Costa e Via Porrettana.
Il quartiere è residenziale con una buona presenza di vegetazione e alberi ad alto fusto.
impianto planivolumetrico
L'edificio è generato dall'accostamento di volumi rettangolari che, progressivamente inclinati, generano una pianta a quarto di ellisse frastagliata nei lati retti dei singoli volumi. Il complesso racchiude al suo interno la chiesa, la canonica e vari spazi dedicati ai ragazzi tra cui un teatro al piano interrato.
esterno
Il sagrato della chiesa è un ampio piazzale adibito prevalentemente a prato, con abbondante vegetazione e giochi per bambini. Davanti alla chiesa il piano calpestabile è in asfalto, con un marciapiede rialzato in cubetti di porfido che corre intorno all'edificio.
La facciata della chiesa è caratterizzata dal susseguirsi di quattro setti murari tinteggiati di bianco posti su diversi piani, con il lato superiore inclinato in modo da seguire la linea di copertura a falda.
Il setto murario principale, che individua la linea di colmo della copertura, ospita la porta di ingresso alla chiesa, rivestita da bassorilievi in bronzo e sovrastata da una vetrata rettangolare, al cui centro è appoggiata una croce in profilati metallici, costituita da vetri colorati con motivo concentrico.
I restanti tre setti murari sono le semplici pareti intonacate di tre volumi, due aggettanti a destra, che seguono l'inclinazione della falda centrale, e uno rientrante a sinistra, che invece termina con l'altra falda del tetto a capanna.
Anche le pareti laterali dell'edificio sono pannelli murari tinteggiati, interrotti dalle aperture orizzontali degli ambienti destinati all'oratorio, e dalle aperture verticali presenti sull'abside.
La copertura della chiesa è a due falde inclinate, interrotte in tre terrazzamenti a destra, mentre la parte destinata alla canonica e all'oratorio è coperta da un imponente volume orizzontale che costituisce un tetto piano.
pianta
La chiesa, liturgicamente orientata verso est, è costituita da una ampia aula piana terminante in un abside costituito da setti murari diversamente inclinati e sfalsati. Non sono presenti altari laterali, ma a destra dell'ingresso si nota un ambiente più protetto e riparato destinato al battistero e al confessionale.
interni
All'interno l'ambiente è ampio e coperto da pavimentazione costituita da piastrelle in cotto di diverse forme, che si uniformano nel colore grigio nei gradini che portano al presbiterio.
La luce naturale che illumina la chiesa proviene da quattro vetrate strette ed alte, alle spalle del presbiterio, ricavate grazie allo sfalsamento dei setti absidali.
Il soffitto mette in mostra lunghe travi in legno lamellare che sorreggono un tavolato ligneo, incastrate alle pareti di cemento armato tramite scarpe metalliche, lasciate in vista.
Le pareti interne sono tutte in cemento armato a vista semplicemente dipinto di bianco, così da mantenere percepibile la trama del materiale che ha preso il motivo superficiale delle assi di legno in cui è stato gettato.
impianto strutturale
La chiesa è realizzata in struttura di cemento armato, sulla quale poggiano le travi lignee che ordiscono la copertura.
elementi di pregio
Alla sinistra della porta di ingresso è posizionata una particolare acquasantiera: è un capitello corinzio in pietra arenaria, con foglie lobate risalente ad epoca medioevale non precisata, recuperato in un parco pubblico dell'Istituto Ortopedico Rizzoli.
La porta principale della chiesa presenta un bassorilievo in bronzo, opera del sacerdote trentino Don Luciano Carnessali. Nell'anta sinistra è raffigurata l'Annunciazione, mentre quella di destra è dominata da una colomba e dall’iscrizione che recita “e il verbo si è fatto carne”.
Alla destra dell'altare, in uno spazio dedicato, trova posto un prezioso organo a canne metalliche riportante data 1830. Era appartenuto alla cappella dell'ospedale della Maternità di Via D'Azeglio a Bologna: ritrovato poi in un ripostiglio fu concesso in uso alla Parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa.
apparati liturgici
La navata ospita quattro file di panche in legno disposte a battaglione.
Il coro si trova sul presbiterio, e si riconosce grazie alla presenza dell'organo del 1830 e da una successione di panche, rivolte verso l'altare, destinate ai componenti del coro.
Il presbiterio è rialzato rispetto alla navata per mezzo di tre gradini. Ospita sulla sua superficie l'ambone, l'altare, la sede, il tabernacolo e la croce.
L'altare è composto da un blocco di cemento bianco, con piano rettangolare, sorretto centralmente da una colonna, sempre bianca e ad esso allineato. È stato consacrato mediante il sacro crisma il 1° ottobre 1988 dal Cardinal Biffi.
Le letture vengono proclamate da un leggio, disegnato dal parroco Don Francesco, posizionato alla sinistra dell'altare. È composto da quattro setti in cemento tinteggiato di bianco, leggermente distanziati tra loro, e disposti a formare metà di un esagono. Lo spazio così definito è piuttosto ampio, per ospitare due persone contemporaneamente.
La sede è una sedia semplice, squadrata, in legno nero. Fu regalata, insieme ai due sgabelli laterali, dal parroco di Nostra Signora della Pace.
Il tabernacolo è disposto alla sinistra dell'altare: è un'opera in marmo proveniente dalla parrocchia di S. Donnino in Stiolo.
Il tabernacolo è stato restaurato e la vecchia anta in legno è stata sostituita con una in bronzo raffigurante l'ultima cena; è stato posizionato su due colonne in cemento armato alla sinistra dell'altare.
Il battistero, opera di Carnessali, è in bronzo e vuole rappresentare il pozzo di Giacobbe. La vasca del fonte è coperta da un coperchio in rame, su cui guizza un pesce. Nel basamento del pozzo si contorce una chiocciola, simbolo della resurrezione. Oggi il battistero si trova alla destra dell'ingresso, in un piano ribassato rispetto all'assemblea, e in un luogo più riparato e nei pressi dei confessionali, in modo da mettere in relazione Battesimo e Riconciliazione, ma c'è il progetto di collocare il fonte battesimale sul presbiterio per renderlo visibile da tutti i fedeli.
Sono presenti due confessionali mobili in legno, posizionati uno di fianco all'altro, nelle vicinanze del Battistero.
Alla sinistra dell'altare si accede alla sacrestia, accessibile anche dalla canonica.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1982)
La chiesa è di moderna costruzione e il presbiterio fu concepito già in ottemperanza ai canoni liturgici deliberati dal Concilio Vaticano II.