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Bologna
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Donnino
Parrocchia di San Donnino
Contesto; Impianto planivolumetrico; Esterno; Pianta; Interni; Impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (1970)
1198 - 1198(preesistenze nucleo centrale); 1206 - 1207(proprietà carattere generale); 1399 - 1399(inizio lavori intorno); 1573 - 1573(completamento intero bene); 1660 - 1675(completamento carattere generale); 1707 - 1707(rifacimento nucleo centrale); 1840 - 1840(restauro nucleo centrale); 1901 - 1901(committenza nucleo centrale); 1920 - 1920(completamento nucleo centrale); 1944 - 1944(demolizione parziale carattere generale); 1954 - 1955(completamento nucleo centrale); 1997 - 1997(ampliamento nucleo centrale)
Chiesa di San Donnino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Donnino <Bologna>
Altre denominazioni S. Donnino
Ambito culturale (ruolo)
neoromanico (costruzione)
Notizie Storiche

1198  (preesistenze nucleo centrale)

Un documento datato 1198, riguardante l'acquisto di un appezzamento di terreno da parte di una badessa del monastero di S. Margherita, attesta lungo la via San Donato l’esistenza di un piccolo edificio destinato al culto.

1206 - 1207 (proprietà carattere generale)

Nel 1206 la piccola cappella fu consacrata e istituita a parrocchia. Dal 1207 abbiamo notizia dei rettori, scelti dalle monache di S. Margherita che, poiché provvedevano al mantenimento dell’edificio, erano anche responsabili delle nomine.

1399  (inizio lavori intorno)

Alcuni documenti, confermati dalla tavola in cotto che si trova all'interno della chiesa, attestano che nel 1399 incominciarono i lavori per la costruzione del campanile, a opera del muratore Dino di Domenico e del manovale Tonio di Clarice.

1573  (completamento intero bene)

Da una visita apostolica di mons. Ascanio Marchesini, che descrive la situazione della chiesa, risultano in fase di completamento alcuni lavori di costruzione, a partire dalle fondamenta.

1660 - 1675 (completamento carattere generale)

Il libro di memorie tramandatoci dal rettore Villanova descrive con minuzia i lavori da lui perpetrati che riguardarono la ricostruzione dell'altare maggiore, le decorazioni delle porte laterali, il miglioramento della canonica, nella quale si ricavò una galleria di cui fu affrescata la volta, e la realizzazione del selciato esterno e del nuovo cimitero.

1707  (rifacimento nucleo centrale)

Il parroco don Giovanni Maria Simoncini si occupò del nuovo ampliamento strutturale della chiesa.

1840  (restauro nucleo centrale)

A causa di un incendio, che provocò consistenti danni all'edificio, la chiesa fu nuovamente restaurata, grazie al sostegno economico del card. Carlo Opizzoni.

1901  (committenza nucleo centrale)

Importanti lavori all'edificio furono commissionati da don Adalberto Melossi all'ing. Luigi Reggiani.

1920  (completamento nucleo centrale)

La costruzione del battistero venne ultimata nel 1920, anno in cui lo stesso fu solennemente inaugurato dal card. Giorgio Gusmini.

1944  (demolizione parziale carattere generale)

Durante i bombardamenti aerei l’edificio fu gravemente danneggiato. Gli unici oggetti che si riuscì a mettere in salvo furono l’archivio parrocchiale, alcuni dei sacri arredi e il dipinto del Bagnacavallo, accolti temporaneamente dalla chiesa di S. Giovanni Calamosco.

1954 - 1955 (completamento nucleo centrale)

Ispirato nelle forme e nei materiali al Quattrocento bolognese, iniziarono i lavori di costruzione del nuovo edificio. Furono portati a termine l’anno successivo, quando la chiesa venne inaugurata da mons. Gilberto Baroni.

1997  (ampliamento nucleo centrale)

L'arch. Andrea Zecchini si occupò dell’ampliamento delle due navate laterali e delle due cappelle.
Descrizione

Della chiesa di San Donnino si hanno notizie sin dal tardo secolo XII, ma attualmente presenta le fogge della ricostruzione post-bellica. Sorge lungo via San Donato, ribassata rispetto alla carreggiata, in un ritaglio di verde fra la città e la tangenziale. Si presenta in fogge neoromaniche, con interni severamente razionali e luminosi ed un ibrido impianto basilicale a tre navi dissimulato dall'involucro a capanna, in mattoni a vista.
Contesto
La chiesa di S. Donnino è situata nel quadrante nordorientale della periferia urbana, in adiacenza all'anello autostradale che circonda la città. Sfondo alle aree cortilive della parrocchia sono infatti le barriere anti-rumore della tangenziale. Estremo lembo del quartiere san Donato, la chiesa si affaccia sull'omonima strada, discostandosi da essa per lo spazio del sagrato. L'ampio lotto che contiene la chiesa e le strutture parrocchiali è così ben individuato dalla barriera autostradale ad est, da via San Donato a nord e via San Donnino ad ovest. Il lotto così descritto presenta ampie superfici verdi, di pertinenza della parrocchia, a contenere un campo sportivo e altre aree di verde attrezzato.
Impianto planivolumetrico
Aggregazione orizzontale dell'aula con, a metà del fianco destro, il volume perpendicolare della canonica e in zona absidale a sinistra il campanile.
Esterno
La chiesa è provvista di un sagrato, interamente asfaltato, ribassato rispetto alla carreggiata di via San Donato, da cui lo scherma un filare di alberi, e raggiungibile da essa con una rampa. La facciata a capanna è in mattoni a vista con specchiature angolari su due livelli orizzontali. Sorapposto alla porta d'ingresso un rosone. Sul fianco destro, addossata allo stesso, vi è l’edificio della canonica e un ulteriore ingresso, utilizzato come accesso principale. La torre campanaria, che riprende le fattezze della facciata, è posta sul lato sinistro della chiesa, in zona absidale. La copertura a doppia falda è in embrici. Circonda il volume lungo i fianchi e l'abside una zona verde con campi sportivi sul retro.
Pianta
Pianta basilicale ibrida con tre navate. Si tratta infatti di una originale pianta ad aula, in cui le navate laterali sono state aggiunte successivamente, con lunghezza inferiore a quella dell'aula.
Interni
L'aula è articolata in tre navi separate da pilastri a sezione quadrata con capitelli compositi. Tutte le navate sono a copertura piana con le travi a vista. L'apparato ornamentale è costituito da cornici a rilievo, alcune delle quali sono elementi strutturali a vista, intonacate in grigio quando verticali (pilastri e paraste), in marrone quando orizzontali (il cornicione). I campi sono intonacati in bianco perla. Illuminano l'aula finestre a feritoia lungo i fianchi, un oculo in controfacciata ed altri oculi nel cleristorio. Il presbiterio è rastremato rispetto all'aula, è voltato a crociera e termina con un'abside. Il pavimento è in piastrelle a schacchiera di gres bianco e rosa antico con venature, posate in diagonale.
Impianto strutturale
La struttura è in muratura portante in mattoni.
apparati liturgici
Il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto all'aula ed ospita l'altare in marmo post-conciliare, l'ambone dello stesso stile sulla destra e tre sedute in legno con schienale di vellute dietro l'altare, per il celebrante ed i ministri. A sinistra del presbiterio è una cappella feriale. A sinistra, in testa all'assemblea è il fonte battesimale. A destra del presbiterio è l'accesso alla sacrestia, ove è conservata la custodia eucaristica.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970)
L'altare post-conciliare in marmo ha sostituito quello precedente.
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