chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Bologna Bologna chiesa parrocchiale S. Benedetto Parrocchia di San Benedetto contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici altare - aggiunta arredo (1970) XII - XIII(preesistenze costruzione); XIII - 1529(passaggio di proprietà carattere generale); 1566 - 1606(?)(ricostruzione intero bene); 1806 - 1808(passaggio di proprietà interno bene); 1892 - 1892(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di San Benedetto
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Benedetto <Bologna>
Altre denominazioni
S. Benedetto
Ambito culturale (ruolo)
barocco bolognese (costruzione)
Notizie Storiche
XII - XIII (preesistenze costruzione)
Un rogito del 1202 fa cenno all'esistenza di questa chiesa, che deve essere quindi stata edificata precedentemente, appena fuori della seconda cerchia muraria allora in auge, quella dei torresotti. Il titolo del Santo fa pensare che a fondare la chiesa siano stai i monaci benedettini.
XIII - 1529 (passaggio di proprietà carattere generale)
Fu forse dapprima officiata da monaci benedettini provenienti dal monastero di Sant'Elena a Sacerno, località della pianura bolognese fuori Porta San Felice. In seguito il vescovo, vista la decadenza in cui versava il monastero, scelse di affidarne la guida all'Ordine dei Servi di Maria nel 1298. Nel 1306 però, i serviti ottennero di essere trasferiti nell'oratorio di San Giuseppe e San Benedetto passò a sacerdoti secolari, ponendosi cioè sotto la diretta giurisdizione del vescovo. Nel gennaio del 1529, un breve di Clemente VII concesse ai frati minimi di San Francesco di Paola, detti "paolotti", la chiesa parrocchiale di San Benedetto.
1566 - 1606(?) (ricostruzione intero bene)
Sotto i frati di S. Francesco di Paola a partire dal 1566 cominciarono i lavori per una nuova chiesa. Del primitivo oratorio fu conservata l'orientazione. Il sacro edificio sorse con la fronte verso via Galliera, sul margine della strada. L'opera procedette lentamente, tanto che nella visita apostolica (1574) e pastorale (1584) si afferma che la nuova chiesa è sì edificata ma non completata. La data finale del 1606 appare quindi controversa e probabilmente frutto di un errore di interpretazione.
1806 - 1808 (passaggio di proprietà interno bene)
Dopo la vendita e l'abbattimento del convento dei paolotti successivi alla napoleonica soppressione degli ordini religiosi, la chiesa conservò il titolo di parrocchia e fu assegnata nel 1808 a sacerdoti secolari dipendenti dalla curia arcivescovile.
1892 (ristrutturazione intero bene)
Con l’apertura della via Indipendenza, nel 1892, l’edificio viene riorientato, aprendo un nuovo accesso a est, sulla via appena tracciata, e spostando l’abside a ovest, laddove si apriva l’originario accesso. Nel 1887 vengono deliberate le opere da eseguirsi che prevedono la demolizione del presbiterio, del coro e del campanile, posti sul sito della nuova sede stradale. Tali elementi sono ricostruiti, sul lato opposto, nel sedime del sagrato del precedente edificio. I lavori sono terminati nel 1892.
Descrizione
La chiesa di San Benedetto, inserita entro il portico di Via dell’Indipendenza nelle vicinanze di Piazza XX Settembre, ha origini duecentesche e, come suggerisce la dedicazione, benedettine. L’attuale impianto risale alla fine del secolo decimonono, quando, in occasione della realizzazione di Via dell’Indipendenza, si mutò orientamento al vecchio organismo la cui facciata prospettava sulla parallela Via Galliera, su cui a tutt’oggi affacciano canonica e campanile. Paradigmatico delle chiese locali è l'integrazione del portico nella facciata, con fornici a serliana e porzione superiore a salienti a filo della strada. L'interno ad aula presenta decorazioni a stucco e toni tipici delle chiese bolognesi dell'ottocento.
contesto
La chiesa sorge entro il portico di Via dell’Indipendenza, prossima ai viali di circonvallazione e a Piazza XX settembre. Questa zona della città è bensì di antica fondazione, addirittura pre-romana, ma è stata più volte e profondamente riconfigurata, sino ai lavori alla fine del sec. XIX nell’ambito dei quali si realizzò Via dell’Indipendenza, arteria di connessione fra il centro città e la Stazione Centrale. Il linguaggio degli edifici adiacenti è perciò per lo più tardo-ottocentesco, talora eclettico, con alcune facciate successive in stile razionalista.
impianto planivolumetrico
Aggregazione orizzontale dell'aula con i volumi residenziali limitrofi, perpendicolari alla facciata e all'abside con un vuoto centrale corrispondente ai cortili dei palazzi.
esterno
La facciata della chiesa si presenta integrata al portico di Via dell’Indipendenza, con la porzione superiore a filo di strada. Il disegno della facciata è tipicamente secentesco e bolognese, secondo la bipartizione in un registro inferiore a serliana ed uno superiore a salienti, con membrature architettoniche intonacate d’ocra e campi in muratura sagramata color rosso mattone. La porzione inferiore è scandita da quattro pilastri con lesene, inquadranti tre portali di cui il centrale, più alto, è a tutto sesto, mentre quelli laterali sono architravati. Divide i due registri orizzontali una trabeazione con fregio a metope e triglifi, culminante in una cornice dallo sbalzo pronunciato. Il registro superiore è a sua volta tripartito verticalmente, con altrettante nicchie ospitanti statue di santi. I fianchi dell’edificio non sono presagibili dalla strada, mentre il fronte posteriore, lungo via Galliera, è costituito dalla canonica e dal campanile, entrambi negli stessi materiale e stile della facciata. Sul fianco nord, arretrato di una quindicina di metri rispetto alla facciata originaria, si trova un piccolo oratorio, in muratura, utilizzato ora come cappella feriale.
La copertura dell'intero edificio è a falde in embrici.
pianta
Pianta ad aula.
interni
L’ingresso all’aula è filtrato da una bussola lignea. L’ambiente, a navata unica con due cappelle laterali per fianco, si presenta nei toni caratteristici del tardo-ottocento, con intonaci grigi, membrature bianche e rifiniture dorate. La volta a botte è affrescata, lunettata e costolonata in corrispondenza dei pilastri delle cappelle laterali. Queste, chiuse da una balaustra metallica nera con fregi dorati, sono rialzate di un gradino rispetto all'assemblea e ciascuna ha il proprio altare minore. Le cappelle, sovrastate da aperture a mezzaluna, sono intervallate da due lesene scanalate con capitelli corinzi. Un portale a tutta altezza separa l’assemblea dal presbiterio, individuato altresì da una balaustra in ferro battuto. L’altare è sovrastato da una cupola con oculo. Il presbiterio, su cui prospettano il coro e l'organo nella cantoria sulle pareti laterali, termina in una piccola abside oltre l'ancona d’altare. La pavimentazione è alla veneziana con graniglia a motivi geometrici.
impianto strutturale
Muratura portante in mattoni.
apparati liturgici
L'assemblea si dispone frontalmente su due colonne di panche; altre panche sono orientate verso una cappella laterale per l'adorazione eucaristica. Il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto all'assemblea e chiuso da una balaustra metallica. Sul presbiterio si trovano l'altare preconciliare in marmi policromi, rialzato di tre gradini, l'ambone e l'altare postconciliare, entrambi in marmo bianco. Una seduta in legno per il celebrante, con schienale in cuoio, è posizionata a destra degli altari, sopra un palchetto. Altre sedute per i diaconi sono costituite da panchetti lignei addossati alle pareti. Dietro all'altare, attorno all'abside, si trova il coro ligneo. Vi sono due cantorie aggettanti sul presbiterio e quella sul lato sinistro ospita l'organo. Dalla porta posta al di sotto della cantoria di destra si accede alla sacrestia, costituita da un'ampia sala a copertura piana. Il fonte battesimale si trova nella prima cappella di sinistra. È previsto uno spazio per la celebrazione feriale ricavato nel vecchio oratorio, raggiungibile da un'apertura posta sul lato destro della chiesa, a ridosso del presbiterio.