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Bologna
Bologna
chiesa
parrocchiale
Santi Gregorio e Siro
Parrocchia dei Santi Gregorio e Siro
Contesto; Impianto planivolumetrico; Esterno; Pianta; Interni; Impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (1965)
XV - XV(preesistenze intero bene); 1533 - 1560(costruzione intero bene); 1779 - 1838(restauri intero bene); 1918 - 1968(restauri intero bene); 1965 - 1965(restauri presbiterio); 2004 - 2004(restauri intero bene)
Chiesa dei Santi Gregorio e Siro
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Gregorio e Siro <Bologna>
Autore (ruolo)
Marchesi, Andrea, il Formigine (ornamenti)
Andrea da Valle (costruzione)
Ambito culturale (ruolo)
architettura tardorinascimentale (costruzione)
Notizie Storiche

XV  (preesistenze intero bene)

Un secolo prima che sorgesse la chiesa che oggi si ammira in via Montegrappa l'area era occupata dal palazzo della famiglia Ghisilieri, passato poi alla storia come "il guasto dei Ghisilieri".

1533 - 1560 (costruzione intero bene)

Nel 1533 iniziarono i lavori di innalzamento della nuova chiesa sui terreni dei Ghisilieri. La costruzione avvenne su progetto dell'istriano Andrea della Valle, sotto la direzione degli architetti Tebaldo Tebaldi e Giovanni Antonio da Milano, che riutilizzarono come campanile della chiesa l’antica torre dei Ghesilieri. In aggiunta, Andrea da Formigine o la sua bottega eseguì gli ornamenti a rilievi dell'interno.

1779 - 1838 (restauri intero bene)

La chiesa fu danneggiata seriamente in seguito al terremoto del 14 luglio 1779, che apportò consistenti danni alla struttura, aprendone addirittura la volta; nella seconda metà del Settecento la chiesa fu completamente ricostruita su progetto di Angelo Venturoli: fu rifatta la facciata, innalzato il campanile e ricostruite le volte. In occasione della decennale del 1838 furono conclusi importanti lavori di restauro, affidati a Vincenzo Vannini, allievo del Venturoli; furono anche ripuliti i due organi monumentali, risalenti rispettivamente al 1621 e al 1673.

1918 - 1968 (restauri intero bene)

Nel corso del XX secolo si alternarono, in occasione delle Decennali, nuovi interventi di completamento, abbellimento e restauro. Quelli del 1918, 1958 e 1968 riguardarono opere di restauro delle tinteggiature, pitture e ornati. In questo periodo, specialmente a partire degli anni Cinquanta, si è anche andato realizzando il graduale inserimento delle dotazioni impiantistiche per l’illuminazione elettrica e per il riscaldamento.

1965  (restauri presbiterio)

La predisposizione dell'altare post-conciliare ha una storia particolare, in quanto la marchesa Ludovica Serafini chiamò il cardinale Lercaro a celebrare le sue nozze nella chiesa mentre egli era impegnato nel Concilio Vaticano II. Ancora prima della pubblicazione delle disposizioni liturgiche sull'altare, il cardinale richiese la presenza di un altare a mensa rivolto verso l'assemblea, e la sua richiesta venne accontentata preparandolo con ciò che si aveva a disposizione nella chiesa: due vecchi capitelli della casa Ghisilieri.

2004  (restauri intero bene)

In occasione dell’avvicinarsi della decennale del 2008, nel 2004 vennero effettuati restauri delle pitture e delle decorazioni. Furono anche adeguati gli impianti di illuminazione e riscaldamento.
Descrizione

La chiesa dei Santi Gregorio e Siro si trova fra via Montegrappa e via Nazario Sauro, ove sorse nella prima metà del cinquecento sulle rovine del palazzo Ghisilieri, di cui conserva memoria nei capitelli quattrocenteschi usati come sostegno dell'altare e incavo del fonte battesimale, secondo quanto predisposto dal cardinal Lercaro proprio durante l'elaborazione delle norme liturgiche del Concilio Vaticano II. La chiesa ad aula, con cinque cappelle per lato, si presenta esternamente con facciata a salienti sagramata, all'interno con affreschi e decorazioni in tinte calde fra il grigio e l'oro, tipici degli interventi locali di ridipintura ottecentesca.
Contesto
La chiesa sorge rivolta su via Montegrappa e col fianco sinistro lungo via Nazario Sauro, in un'area di fondazione romana, sede in seguito di trasformazioni urbane che sempre l'hanno rivestita di primaria importanza: dal palazzo Ghisilieri al riassetto ottocentesco di via Ugo Bassi, fino alla ricostruzione post-bellica.
Impianto planivolumetrico
Aggregazione orizzontale del complesso chiesa-canonica-campanile con il tessuto dell'isolato, di cui l'edificio occupa l'estremità angolare di S-O.
Esterno
L'ingresso alla chiesa è preceduto da una scalinata di cinque gradini, superabile grazie ad una rampa posta sul lato destro. Pilastrini in cemento armato separano il corto sagrato dall'asse stradale. L'intera facciata a salienti, dalle ali molto ristrette, è realizzata in mattoni sagramati. Il disegno della facciata è articolato in due coppie di paraste a tutt'altezza, su basamento, con capitelli ionici e soprastante fregio. Al centro, sopra il portale timpanato, si apre una finestra a tutto sesto con balaustra. Conclude la facciata un timpano con oculo e cornicione a dentelli.
Pianta
Chiesa ad aula.
Interni
I fianchi ospitano cinque cappelle per lato entro arconi a tutto sesto inquadrati dall'ordine, intervallate da lesene coronate da capitelli dorici, a sostegno di un cornicione che corre lungo tutto il perimetro della chiesa. Le ultime due cappelle ospitano cantorie: sotto alla cantoria di sinistra è un accesso laterale all'aula. L'assemblea è coperta da una volta a botte affrescata, interrotta da unghie in corrispondenza delle ampie aperture del cleristorio, poste in asse con le cappelle. Il presbiterio prospetta sull'assemblea tramite un arcone trionfale, è voltato a botte e termina con un'abside con pala d'altare a parete. La pavimentazione della navata è costituita da mattonelle di graniglia, mentre il presbiterio è rivestito da lastre di marmo.
Impianto strutturale
Muratura portante in laterizio.
apparati liturgici
La navata centrale ospita due file di panche in legno disposte a battaglione. In corrispondenza delle cappelle più vicine al presbiterio sono collocate due cantorie ospitante due antichi organi a canne metalliche. Sotto alla cantoria di destra trova posto un organo elettrico. Il presbiterio è rialzato rispetto alla navata per mezzo di due gradini. Ospita sulla sua superficie l'ambone, l'altare post-conciliare, l'altare pre-conciliare, la sede, il tabernacolo e la croce. L'altare pre-conciliare cinquecentesco ha la mensa in marmo ed è posizionato tre gradini sopra il piano del presbiterio. Le letture vengono proclamate da un ambone a leggio in legno intarsiato colorato d'oro. La sede, posizionata alla sinistra dell'altare, è una sedia di legno intarsiato colorato d'oro, con seduta e schienale rivestiti di velluto bordeaux. Il fonte battesimale è conservato nella prima cappella a sinistra. È presente una piccola cappella feriale collocata alla sinistra del presbiterio. È arredata con panche e sedie in legno, presenta un piccolo presbiterio rialzato di tre gradini rispetto al piano dell'aula, e altare a parete. Sono presenti due confessionali in legno posizionati ai lati della bussola d'ingresso. La sacrestia, a destra della navata, è affacciata sul chiostro interno.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1965)
L'altare post-conciliare è costituito da una mensa in marmo sorretta da due capitelli antichi.
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