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Bologna
Bologna
chiesa
parrocchiale
Santi Angeli Custodi
Parrocchia dei Santi Angeli Custodi
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
presbiterio - intervento strutturale (1967)
1926 - 1966(preesistenze intero bene); 1967 - 1972(costruzione Intero bene); 1990 - 1991(completamento campanile)
Chiesa dei Santi Angeli Custodi
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Angeli Custodi <Bologna>
Autore (ruolo)
Coccolini, Giuseppe (progettista)
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (costruzione)
Notizie Storiche

1926 - 1966 (preesistenze intero bene)

A Casaralta, fin dal 1926, esisteva una costruzione usata come chiesa sussidiale di San Girolamo dell’Arcoveggio, intitolata ai Santi Angeli Custodi per volontà del Cardinale Arcivescovo Nasalli Rocca, che nel 1931 la istituì parrocchia. Subito lo spazio si rivelò insufficiente e fu dotata di una parte aggiunta in legno. Gli eventi bellici del 1940-1945 non impedirono alla parrocchia di proseguire nell’azione pastorale e nel 1954 venne acquistato il terreno sul quale oggi sorge la chiesa. La posa della prima pietra per la costruzione delle opere parrocchiali avviene nel '55 e l’anno successivo si poté iniziare l’ufficiatura della nuova chiesa provvisoria, alloggiata in quello che sarebbe poi diventato il nuovo salone-teatro parrocchiale. Nel 1959 sorsero la canonica, la cappella feriale e la base del campanile. Il progettato reca la firma degli ingegneri Don G. Carlo Cevenini e Giuseppe Coccolini.

1967 - 1972 (costruzione Intero bene)

Nel 1967 viene consacrata la prima pietra della nuova chiesa, con solenne rito del cardinale Giacomo Lercaro. Gli scavi effetuati resero possibile inserire le fondazioni, ma, per vari motivi burocratici, il lavoro si fermò per oltre tre anni. Nel 1970 si riprese l’edificazione, terminata nel 1972, quando cominciò l’ufficiatura domenicale e si trasferì la custodia della S.S. Eucaristia. Il 2 ottobre 1973, in occasione della Solennità dei Santi patroni della parrocchia, il cardinale Antonio Poma ufficiò il rito di dedicazione della chiesa e di benedizione delle Sante Reliquie poste nel sepolcreto.

1990 - 1991 (completamento campanile)

Il 2 ottobre 1990 fu avviato il completamento del campanile, concluso nel 1991 e inaugurato in occasione della VI Decennale dal cardinale Giacomo Biffi.
Descrizione

La chiesa dei SS. Angeli Custodi sorge nella periferia nord di Bologna, nello storico quartiere popolare della Bolognina, fiorito negli anni Venti del Novecento in seguito allo sviluppo demografico ed edilizio contemporaneo alla costruzione della Stazione Centrale. Fu il cardinale Nasalli Rocca a costituire la parrocchia nel 1927, ma la sua costruzione avvenne solo negli anni 1967-71, per volontà del cardinal Lercaro e su progetto degli ingegneri Giuseppe Coccolini e Don G. Carlo Cevenini. La chiesa, a pianta centrale dal profilo poligonale a stella, si mostra internamente ed esternamente con paramenti in mattoni e telaio in cemento a vista, con finestre a nastro e brise-soleil secondo i diffusi canoni del modernismo post-bellico di contesto lercariano. Il complesso parrocchiale include anche molti ambienti di servizio, agglomerati intorno ad una corte porticata o chiostro a sud-est dell'aula, che vi prospetta lungo il fianco sinistro.
contesto
La chiesa dei SS. Angeli Custodi sorge nella periferia nord di Bologna, nel quartiere Bolognina, lungo via Alfonso Lombardi, strada che collega l'asse storico di via Ferrarese a via di Corticella. L'area, con un tessuto residenziale di media densità, è stata urbanizzata dopo gli anni '20 del Novecento, a seguito della costruzione della Stazione Centrale e dell'espansione della città verso nord prescritta dal PRG di fine Ottocento. Il lotto opposto ospita una scuola materna con un area verde attrezzata.
impianto planivolumetrico
L'aula sorge aggregata ad un volume, in cui è integrato il campanile, più basso e contermine al fianco sud-est, parte a sua volta di un complesso di tre volumi articolati a corte aperta. La chiesa è a sua volta aggregazione articolata a sviluppo verticale con l'aula e dei sottostanti volumi parrocchiali.
esterno
L'accesso all'aula, individuato da una scalinata a doppia rampa contrapposta su una scarpa in bugne di arenaria, è ricavato lungo via Lombardi. Prima del portale, che con la scalinata è spostato alla sinistra del prospetto principale, è ricavato un piccolo sagrato. Gli alzati hanno campi in mattoni ed elementi strutturali in cemento a vista. Il prospetto presenta due volumi sovrapposti, si cui il più basso, con l'accesso, presenta sulla destra un sistema di aperture schermato con brise-soleil in cemento. Sulla sinistra il portale citato e, ancor più a sinistra, una finestra a tutt'altezza. Il volume soprastante è definito dalla geometria della copertura, con spioventi convergenti simmetricamente nel compluvio. Una finestra a nastro segue il profilo della copertura, un'apertura a tutt'altezza con brise-soleil è realizzata in asse col portale. A sinistra del volume si innalza il campanile con gli stessi materiali e concezione strutturale, segnato da un apertura a tutt'altezza che si sviluppa lungo l'asse degli alzati. Il fianco destro dell'aula, come pure il retro, si affaccia su un impianto sportivo ed è trattato in maniera analoga alla facciata, con l’aggiunta di ulteriori finestrature a nastro poste a livello del terreno per illuminare i livelli inferiori. A sinistra dell'accesso sorgono i volumi parrocchiali, estesi intorno ad una corte aperta porticata su tre lati (uno dei quali è quello aperto), e con i medesimi materiali e concezione strutturale della chiesa.
pianta
Chiesa a pianta centrale dal profilo poligonale.
interni
Il portale lungo strada immette ad un ambiente filtrante che permette frontalmente l'accesso all'aula, sulla destra alla sacrestia e alla penitenzieria sulla sinistra agli ambienti parrocchiali. L'aula ha una pianta poligonale definita da un quadrato centrale con slarghi triangolari su ogni lato del quadrato. L'accesso è inquadrato in uno dei vertici, opposto all'abside che dunque appare a sezione triangolare. L'asse liturgico è dunque ruotato rispetto ai volumi esterni e a quanto questi lasciano credere. Gli alzati sono trattati come all'esterno: paramenti in mattone con telaio in cemento a vista. Sopra l'accesso è una spessa pensilina ci cemento che sostiene una cantoria. A sinistra dell'assemblea è il vano della cappella feriale, oltre una cortina di apertura vetrate con telaio ligneo. La copertura, al di sotto della quale scorre la finestra a nastro lungo tutto il perimetro, ha l'intradosso con tavelle a vista e travi in cemento a vista.
impianto strutturale
Costruzione intelaiata in calcestruzzo armato.
apparati liturgici
L'arredo liturgico è concepito insieme al progetto architettonico, e si presenta dunque uniforme per materiali e disegno. Il presbiterio è sopraelevato di tre alzate rispetto all’assemblea; l’altare è posto al centro con mensa fissa, l’ambone presenta un leggio ligneo con sostegni laterali rifiniti a marmorino, la sede ha sedute e schienali in pannelli di cemento rifiniti a marmorino. L’assemblea si dispone frontalmente ad esso ed è costituita da quattro file di panche in legno, disposte a battaglione conformemente al volume architettonico. L’area dedicata al coro è a destra del presbiterio, elevata di tre alzate e racchiusa da una balaustra marmorea. Nello spigolo delle pareti absidali, elevate di tre alzate in pietra, le sedute per celebrante e chierici sono parte di un unico blocco in marmo grigio. Due lunge panche lignee integrate al blocco si sviluppano a destra e a sinistra. La custodia eucaristica è nella cappella feriale. Il battistero, posto a sinistra del presbiterio è cinto da un parapetto in marmo grigio a sezione semicircolare. Alcuni confessionali in legno sono posti in un ambiente a destra dell’ingresso, insieme all’accesso alla sacrestia.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1967)
Il presbiterio è stato progettato successivamente alle nuove norme liturgiche emanate in seguito al Concilio Vaticano II e in ottemperanza alle stesse.
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