chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Sala d'Istrana Istrana Treviso chiesa parrocchiale S. Giacomo Apostolo Parrocchia di San Giacomo Maggiore Apostolo Pianta; Prospetti; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Campanile presbiterio - aggiunta arredo (2014) 1753 - 1779(costruzione intero bene); 1792 - 1792(stato di fatto intero bene); XIX - XIX(costruzione campanile); 1832 - 1870(riconfigurazione intero bene); 1925 - 1929(restauro campanile); 1950 - 1955(ampliamento e riconfigurazione intero bene); 1987 - 1987(restauro altare); 1988 - 1988(restauro altare); 1995 - 1995(restauro intero bene); 2003 - 2003(restauro intero bene); 2003 - 2003(restauro campanile)
Chiesa di San Giacomo Apostolo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Giacomo Apostolo <Sala d'Istrana, Istrana>
Altre denominazioni
Chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo S. Giacomo Apostolo
Autore (ruolo)
Candiani, Luigi (progetto di ampliamento)
Schievano, Giovanna (adeguamento liturgico)
Fighera, Marco (restauro)
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (costruzione)
Notizie Storiche
1753 - 1779 (costruzione intero bene)
Benchè alcune fonti accertino l’esistenza di un luogo di culto sin dal 1330, la costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale, nel suo assetto odierno, risale al XVIII secolo. Oltre alle note dell’erudito trevigiano, si dispone anche degli scritti di C. Agnoletti, che in Treviso e le sue pievi (1897) ricorda come la chiesa fosse già curata e fornita di tabernacolo nel sec. XV, ma solo dal 1552 dotata di un fonte battesimale. Nel 1753 la chiesa inizia a subire delle significative variazioni con aggiunte strutturali. Risulta riconsacrata dal vescovo Paolo Francesco Giustiniani nel giorno 16 maggio 1779.
1792 (stato di fatto intero bene)
Nel 1792 si accenna all’ “altare maius” in legno dorato, ad un “parvum organum”,
nonché si cita un “turrium campanarium cum machina horaria”.
XIX (costruzione campanile)
Nei primi anni del XIX secolo, viene costruita la torre campanaria.
1832 - 1870 (riconfigurazione intero bene)
Durante la cura di don Paolo Granzotto, parroco dal 1832 al 1870, vengono effettuati importanti lavori, come ricordato anche dal Fapanni: viene alzato il tetto e abbellita la chiesa con stucchi. Si realizzano la pavimentazione in marmo, la pala dell’altare maggiore dedicata alla gloria di San Giacomo e i due altari minori aderenti al coro.
1925 - 1929 (restauro campanile)
Tra il 1925 e il 1929 sono eseguiti interventi di restauro del campanile.
1950 - 1955 (ampliamento e riconfigurazione intero bene)
Agli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso, la chiesa subisce un intervento di ampliamento, su disegno dell’ingegner Luigi Candiani, poiché considerata sproporzionata e insufficiente ai bisogni della popolazione. Sono realizzate nuove sacrestie, ma in particolar modo viene aumentata di sette metri la lunghezza dell’aula in direzione ovest. Di conseguenza, anche la facciata dell’edificio sacro risulta rinnovata.
1987 (restauro altare)
Nel 1987 viene eseguito il restauro dell’altare maggiore.
1988 (restauro altare)
Nel 1988 sono eseguiti interventi di restauro del coro ligneo posto nei lati destro e sinistro dell’altare maggiore.
1995 (restauro intero bene)
Nel 1995 sono eseguiti interventi di manutenzione della copertura, compresi il nuovo manto di copertura, l’ancoraggio ed il restauro del contro-soffitto su cui sono ancorati i due grandi affreschi, la sostituzione delle finestre dell’aula della chiesa, il recupero delle cornici e del rivestimento a marmorino esterno.
Il progetto e la direzione lavori sono dell'architetto Giampietro Agnoletto, in collaborazione con l’igegner Stefano Durante, il geometra Marco Fighera, il geometra Renato Pozzebon e Manuel Cavallin.
2003 (restauro intero bene)
Nel 2003 sono eseguiti interventi di pulitura delle pareti, dei soffitti e degli affreschi, su progetto dell'architetto Marco Fighera.
2003 (restauro campanile)
Nel 2003, sempre su progetto dell'architetto Marco Fighera, sono eseguiti anche interventi di recupero del rivestimento esterno del campanile, di ripristino della struttura lignea delle scale ed i relativi piani per l’accesso alla torre campanaria.
Descrizione
Il complesso ecclesiastico costituito dalla chiesa e dal campanile di San Giacomo Apostolo è situato nel centro storico della frazione di Sala del Comune di Istrana, lungo Via Piave.
Benchè alcune fonti ne accertino l’esistenza sin dal 1330, la costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale, nel suo assetto odierno, risale al XVIII secolo e risulta consacrata dal vescovo Paolo Francesco Giustinian nel giorno 8 maggio 1779. Agli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso, la chiesa subisce un intervento di ampliamento, su disegno dell’ingegner Candiani, poiché considerata sproporzionata e insufficiente ai bisogni della popolazione. Vengono realizzate le nuove sacrestie, ma in particolar modo viene aumentata di ben sette metri la lunghezza dell’aula in direzione ovest: di conseguenza, anche la facciata dell’edificio sacro risulta rinnovata.
La chiesa a navata unica, presenta pianta rettangolare con quattro altari laterali, anch’essi a pianta rettangolare, esternamente coperti con falde spioventi e manto in coppi. Il volume absidale, a pianta quadrata, è affiancato dai volumi corrispondenti alle nuove sacrestie.
La sobria facciata è ritmata da quattro paraste doriche, poste su alti basamenti appena aggettanti, a sostegno di trabeazione e timpano con oculo centrale. Il portale d’ingresso, al centro del prospetto, è richiamato da una sovrastante modanatura.
Gli interni, rifiniti in marmorino o calce rasata, sono anch’essi scanditi dalle medesime paraste riscontrate sulla facciata, che vanno a sostenere una possente trabeazione decorata e aggettante.
Pianta
La pianta a navata unica presenta geometria rettangolare, con orientamento ovest-est ed ingresso ad ovest. La cheisa presenta quattro altari laterali, anch’essi a pianta rettangolare, esternamente coperti con falde spioventi e manto in coppi. Sul lato sud-ovest, addossata al muro di uno di questi altari, è posizionata una lapide commemorativa per i caduti in guerra; di fianco all’opera, si trova una porta di accesso laterale alla chiesa, evidenziata da una finestra semicircolare e un sovrastante profilo timpanato. Il volume absidale, a pianta quadrata, è affiancato dai volumi corrispondenti alle nuove sacrestie.
Prospetti
La sobria facciata è ritmata da quattro paraste doriche, poste su alti basamenti appena aggettanti, a sostegno di trabeazione e timpano con oculo centrale. Il portale d’ingresso, al centro del prospetto, è richiamato da una sovrastante modanatura. In corrispondenza degli altari laterali, lungo i prospetti laterali, si aprono alcune finestre ad arco ribassato ad illuminare la navata interna.
Elementi decorativi
Gli interni, rifiniti in marmorino o calce rasata, sono anch’essi scanditi dalle medesime paraste riscontrate sulla facciata, che vanno a sostenere una possente trabeazione decorata e aggettante. Da qui si imposta il soffitto della navata, voltato a botte su lunette, su cui campeggiano un dipinto a tempera, di fattura ottocentesca, rappresentante “Cristi in gloria e Santi” e un altro dipinto del 1951, raffigurante “L’Assunzione di Maria in cielo con Pio XII”. Tra le lunette sono compresi quattro tondi rappresentanti i quattro Evangelisti: Giovanni e Matteo sulla parete a sud, Marco e Luca sulla parete a nord. In corrispondenza degli altari laterali minori (Sacro Cuore e San Giuseppe a nord, Sant’Antonio e Cristo Re a sud), si aprono grandi arcate a tutto sesto, mentre alcuni gradini e un grande arco trionfale introducono all’abside, voltato a crociera e dotato del pregevole altare maggiore ligneo, dedicato a San Giacomo. Definito “grandioso lavoro del secolo XVII” dal Fapanni, il bene è stato spesso attribuito al celebre artista bellunese Andrea Brustolon. Il Fapanni riporta ancora: “Della stessa mano e della stessa epoca appaiono essere le spalliere del coro, intagliate in noce ad alto rilievo”. Nell’abside la lunetta presenta un dipinto del 1951 raffigurante “Cristo in trono”, mentre sul retro-facciata è rappresentata la coeva “Deposizione di Cristo”.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è realizzata con lastre in marmo bianco e rosso di Verona, posate a scacchiera con diezione digonale.
Campanile
Il campanile, risalente alla prima metà del XIX secolo, presenta pianta quadrata e struttura in mattoni in laterizio, apparecchiati con malta di sabbia e calce e rivestiti esternamente da intonaco anch’esso a base di sabbia e calce.
Da un basamento rastremato e lavorato a bugnato, si erge il fusto sobriamente lavorato con coppie di arcate cieche e paraste doriche; sul prospetto est è collocato un orologio di forma circolare. La cella campanaria, movimentata da grandi bifore centinate, è delimitata da due cornici marcapiano; seguono un tamburo ottagonale, sormontato da una cuspide conica in mattoni di laterizio lavorati con i conci inclinati. Conclude il manufatto un parafulmini, collegato a terra da un cavo che corre lungo tutta la parete nord dell’edificio.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (2014)
Nel 2014, su progetto dell'architetto Giovanna Schievano, è stato realizzato un nuovo altare.
Si tratta di una struttura dalle forme semplici, realizzato con pannelli in “medio density”. In particolare le parti a vista verticali sono rivestite con micro-lamina in oro zecchino, mentre al piano dello stesso è stata eseguita un’impiallacciatura con uno strato di legno betulla.
L'ambone è formato da una colonna circolare realizzata con uno pannello curvo in multistrato Play Flex ed impiallacciata con fogli in legno di betulla e ciliegio. La parte superiore formante il leggio è costituita da una struttura metallica immersa in bagno d’oro.
La sede, con seduta dalla forma squadrata, presenta una struttura in legno multistrato impiallacciata con legno di betulla e di ciliegio. All'interno dello schienale è applicato un bassorilievo in metallo immerso in bagno d’oro, rappresentante una conchiglia, simbolo di San Giacomo Apostolo, patrono della parrocchia.
Sono inoltre presenti due sgabelli a forma cilindrica con base semi-ellittica realizzati con pannelli curvi in multistrato Play Flex e impiallacciati con fogli in legno di betulla e ciliegio.
E' inoltre presente una credenza, un mobiletto di ridotte dimensioni realizzato in legno multistrato e impiallacciato con fogli di ciliegio.