L'attuale chiesa poggia le sue fondamenta sulla prima chiesa episcopale di Trento, sorta probabilmente nel IV secolo, all'interno dell'antico foro romano (nel corso dell'ultimo restauro sono emerse tracce di mosaici pavimentali). Alla prima chiesa paleocristiana, posta entro le antiche mura cittadine, seguì la costruzione di un edificio altomedievale e successivamente di uno romanico (al di sotto del pavimento sono emersi tratti murari e dipinti ad affresco) e di uno medievale. Dopo l'erezione della cattedrale la chiesa mantenne una funzione cimiteriale. L'intitolazione fino al XIV secolo è a Santa Maria ad Nives; successivamente ricorre la dedicazione a Santa Maria Maggiore.
1519 - 1520 (demolizione preesistenza)
La chiesa romanica fu demolita tra il 1519 ed il 1520 per volere del principe vescovo Bernardo Cles.
1520 - 1524 (erezione intero bene)
La nuova chiesa fu eretta tra il 1520 e il 1524 per volontà del principe vescovo Bernardo Cles, su progetto dell'architetto Antonio Medaglia (ricordato in una epigrafe posta all'esterno dell'abside; oltre al nome del Medaglia sono ricordati il committente e la data di edificazione): all'impianto romanico a tre navate si sostituì una nuova chiesa a navata unica con cappelle laterali.
1536 - 1539 (completamento intero bene)
Entro il 1524 si deve ritenere completato solo l'involucro murario: le volte furono realizzate intorno al 1536 e nel 1539 vennero portati a termine i lavori di rifinitura. La facciata, abbellita dal portale monumentale ancora oggi visibile, rimase inspiegabilmente incompleta.
1545/12/12 - 1545 (sedute del Concilio di Trento carattere generale)
La chiesa fu meta della prima processione solenne del Concilio di Trento alla vigilia dell'apertura dei lavori (12 dicembre 1545) e in seguito vi si tennero alcune cerimonie minori.
1550 - 1560 (decorazione abside)
Il grande affresco dell'abside fu realizzato alla metà del XVI secolo.
1562/04/13 - 1563 (sedute del Concilio di Trento carattere generale)
A partire dal 13 aprile 1562, l'edificio ospitò le congregazioni della terza fase, quella conclusiva, del Concilio di Trento: a tale scopo fu allestita una tribuna ad emiciclo in legno.
1620 (decorazione catino absidale)
Il catino absidale fu ornato da affreschi intorno al 1620 da Martino Teofilo Polacco.
1742 (copertura campanile)
Nel 1742 fu realizzato il cupolino del campanile.
1805/07/01 (crollo volta)
Il primo luglio del 1805 a causa di un dissesto strutturale la volta della navata crollò, distruggendo il pavimento costellato di tombe, che vennero in seguito occultate dalla posa di una nuova pavimentazione.
1807 - 1809 (rifacimento volta)
Tra il 1807 e il 1809 fu ricostruita la volta crollata: la botte rinascimentale venne sostituita da tre crociere; in questa occasione fu modificato il coronamento della facciata, demolendo il timpano rinascimentale, ed il profilo della copertura (divenuto a scalare).
1845 - 1945 (erezione della colonna commemorativa intorno)
Tra il 9 novembre e il 6 dicembre 1845 fu eretta nei pressi del fianco meridionale della chiesa, una colonna commemorativa per le celebrazioni del terzo centenario dell'apertura del Concilio di Trento. Il monumento progettato dall'ingegnere Paolo Leonardi (con Madonna sommitale settecentesca di Francesco Oradini) fu inaugurato il 13 dicembre 1845. La colonna fu pesantemente danneggiata nel corso dell'ultima guerra e attualmente è collocata nei pressi della fiancata settentrionale della basilica.
1864 (elevazione a basilica carattere generale)
La chiesa fu elevata a basilica nel 1864.
1880 (apertura finestre volta)
Nel 1880 furono aperte finestre circolari nelle lunette di imposta delle volte a crociera.
1897 - 1901 (restauro intero bene)
L'attuale assetto della chiesa si deve al restauro condotto tra il 1897 e il 1901 sotto la direzione dell'architetto Emilio Paor; decisivo fu l'intervento in facciata, per il quale già in precedenza erano stati presentati progetti di rifacimento; fu ricomposta la volta a botte originaria e furono tolti gli embrici e messo un rivestimento di rame sul tetto.
1902 (decorazione volta)
La volta della navata fu interamente decorata dal pittore Sigismondo Nardi nel 1902.
1907 - 1909 (restauro campanile )
Tra il 1907 e il 1909 fu restaurata la torre campanaria, ma nonostante alcune insistenze il cupolino settecentesco non venne modificato.
1939 - 1945 (danneggiamenti intero bene)
L'edificio fu colpito da bombe aeree nel corso della seconda guerra mondiale (1939-1945).
1946 - 1958 (restauro intero bene)
I danni di guerra furono restaurati tra il 1946 e il 1958, poiché i lavori vennero suddivisi in numerosi lotti.
1968 - 1981 (restauro intero bene)
Nel 1968 e nel 1981 sono stati svolti fondamentali lavori di restauro all'intero edificio.
2005 - 2012 (restauro intero bene)
Tra il 2005 e il 2012 è stata svolta una campagna di restauro globale della basilica che ha interessato sia l'esterno (pulitura delle superfici in pietra) che l'interno dell'architettura (realizzazione di un nuovo adeguamento liturgico e di un impianto di riscaldamento a pavimento). L'operazione è stata diretta dall'architetto Antonio Marchesi e realizzata dal Consorzio ARS.
2006 - 2012 (scavi archeologici intero bene)
Accanto alle attività di restauro si è compiuto, tra il 2006 e il 2012, uno scavo sistematico ed estensivo a cura del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna che ha avuto fasi diverse fino allo scoprimento del livello pavimentale di epoca romana: sotto il pavimento ottocentesco sono emerse sepolture rinascimentali, elementi di una chiesa prerinascimentale e di quella ad impianto romanico; sono stati raggiunti infine tratti musivi di epoca paleocristiana.
Descrizione
La basilica si erge a Trento, al centro di una vasta piazza, con orientamento a est. L'edificio, primo modello trentino di aula unica, fu realizzato da Antonio Medaglia tra il 1520 ed il 1524 su committenza del principe vescovo Bernardo Cles, nello stesso luogo ove erano sorte in precedenza una chiesa paleocristiana, una altomedievale ed una romanica: la recente campagna di scavo archeologico ha messo in luce la sovrapposizione stratigrafica delle diverse preesistenze. All'interno dell'edificio si svolsero le congregazioni della fase conclusiva del Concilio di Trento. La facciata rimasta incompleta fu rimaneggiata all'inizio dello scorso secolo: presenta quattro paraste di ordine gigante, tra le quali quelle centrali sorreggono un'arcata a pieno centro che inquadra il portale monumentale ed il rosone. Il campanile è posto sulla fiancata settentrionale, concluso da un cupolino ottagonale. L'interno si articola in una navata unica, fiancheggiata da cappelle poste entro arconi, con presbiterio sopraelevato su alcuni gradini e abside semicircolare.
Preesistenze
Affusto del campanile; tratti murari, mosaici ed affreschi posti sotto il pavimento della navata.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, terminante in un presbiterio quadrangolare con abside semicircolare.
Facciata
Facciata tripartita da due coppie di paraste di ordine gigante poggianti su plinti squadrati, le due più interne ribattute. I settori laterali, la cui ampiezza corrisponde alla profondità delle cappelle interne, sono trabeati, mentre il settore centrale, di dimensioni più ampie, coincidenti cioè con la larghezza della navata interna, è caratterizzato da un'arcata a pieno centro a incasso svilupppantesi, al di sopra della trabeazione, in corrispondenza delle paraste più interne. La medesima arcata, rinserrata da un ordine minore di paraste che sorreggono un frontone triangolare (modanato e dentellato), inquadra il portale con cornice architettonica a doppio fornice sorretta da colonnie e il rosone a dodici lobi.
Prospetti
Le fiancate, a due altezze per corrispondere alle diverse dimensioni della navata e delle cappelle laterali, sono ritmate da due ordini di paraste ioniche in pietra calcarea (su paramento rosso sul lato meridionale e su paramento bianco su quello settentrionale). La successione delle paraste del primo ordine, di altezza identica a quella delle cappelle, continua anche sul presbiterio e sull'abside, che costituiscono un unico corpo ribassato rispetto alla navata. Le paraste del secondo ordine, di dimensioni minori, affiancano la volta a botte della navata. Sul lato meridionale si apre un portale architravato, ornato da elementi scultorei, sul lato opposto emergono i volumi della sacrestia e del campanile.
Campanile
Struttura su basamento quadrangolare con fusto in pietra a vista, ritmato da cornici marcapiano; alla sommità doppio ordine di trifore sui quattro lati; copertura a cupolino con embrici, poggiante su una base ottagonale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura di pietrame intonacata all'interno e rivestita di pietra calcarea all'esterno; strutture di orizzontamento: volte a botte nella navata, nelle cappelle laterali e nel presbiterio; catino absidale.
Coperture
Tetto a doppia falda rivestito da lamine di rame.
Interni
Navata unica sulla quale si aprono quattro cappelle per lato speculari a pianta rettangolare, introdotte da ampie arcate a tutto sesto, poggianti su paraste corinzie (le due cappelle limitrofe all'arco santo accolgono gli ingressi laterali e sono di dimensione inferiore di quelle destinate agli altari laterali). Sugli archi poggia la trabeazione che sostiene la volta a botte. Arco santo a tutto sesto cui segue il presbiterio sopraelevato su tre gradini, sulla cui parete settentrionale sono posti due portali architravati. Abside semicircolare. Finestre centinate sono poste nella navata (sei per lato); nel presbiterio (due sul lato meridionale); nell'abside (due speculari). Cornicione corrente lungo l'intero perimetro.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento a quadrotte bicolori disposte a corsi obliqui nella navata (di recente realizzazione), nelle cappelle e nel presbiterio (antiche).
Elementi decorativi
Dipinti murali sulla volta della navata, nell'abside e nel catino.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2012)
L'adeguamento liturgico è stato attuato nel 2012 e ha carattere di stabilità. I poli liturgici, realizzati da Paul dë Doss Moroder secondo un disegno unitario dell'architetto Antonio Marchesi, in pietra e Neusilber (lega metallica a base di rame, nichel e zinco), sono posti sul presbiterio storico: al centro è collocato l'altare verso il popolo a parallelepipedo, su predella propria; a destra è posto l'ambone (sulla cui superficie sono presenti brani biblici scelti fra quelli della Veglia pasquale e trascritti in lingua ebraica, siriaca, greca, latina e italiana) accanto al quale si trova il portacero; a sinistra la sede in legno e metallo, affiancata da sgabelli. La custodia eucaristica si trova nel tabernacolo dell'altare maggiore storico. Le balaustre sono state smontate.