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Vercelli
Vercelli
chiesa
parrocchiale
San Giacomo in San Cristoforo
Parrocchia di S. Giacomo in S. Cristoforo
Coperture; Facciata; Impianto strutturale; Pianta; Struttura architettonica; Strutture di orizzontamento
altare - aggiunta arredo (1970-1980)
1138 - 1149(notizie storiche carattere generale); 1515 - XVIII(primo impianto intero bene); 1581 - 1899(notizie storiche carattere generale); 1909 - XX(notizie storiche intero bene)
Chiesa di San Giacomo in San Cristoforo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giacomo in San Cristoforo <Vercelli>
Altre denominazioni San Giacomo di Albareto in San Cristoforo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche

1138 - 1149 (notizie storiche carattere generale)

il primitivo impianto della chiesa di San Cristoforo fu edificato tra 1138 e 1149 come ex voto dei cittadini vercellesi per la fine della pestilenza. Il vescovo Gisolfo II la provvide di patrimonio e la affidò alla cura all'Ordine degli Umilliati.

1515 - XVIII (primo impianto intero bene)

la chiesa di San Cristoforo fu fatta edificare nel 1515 dal preposto Nicolino dei Corradi di Lignana e ricevette l'odierna sovrastatura barocca intorno alla metà del Settecento.

1581 - 1899 (notizie storiche carattere generale)

dopo l’Ordine degli Umiliati soppressi nel 1571, la chiesa e il monastero passarono nel 1581 ai Barnabiti, che ne ebbero cura fino al 1866. Nel 1899 l’arcivescovo di Vercelli mons. Carlo Lorenzo Pampirio affidò la chiesa e la parrocchia ai padri domenicani.

1909 - XX (notizie storiche intero bene)

scriveva a riguardo R. Orsenigo:" Conseguentemente alle invasioni francesi del 1798 e del 1800, il governo francese nel seguente anno 1801, nel mese di agosto diede ordine di evacuare la chiesa di S. Cristoforo dei PP. Barnabiti, i quali, nel precedente anno 1800 l'avevano abbandonata, cacciati per la legge della soppressione. La chiesa di San Cristoforo fu edificata tra il 1138 e il 1149 o per gratitudine spontanea o per scioglimento di un voto dei vercellesi in occasione di una pestilenza.
Descrizione

la chiesa di San Cristoforo conserva l'impianto cinquecentesco a pianta basilicale a tre navate con tiburio sull'incrocio del transetto e profonda abside mentre risultano evidenti i successivi rimaneggiamenti tardo barocchi. La facciata è piuttosto semplice: al centro il portale maggiore in legno fiancheggiato da due semicolonne dai capitelli uniti a formare la lunetta. Ai fianchi due entrate secondarie in corrispondenza con le navatelle laterali sormontate da due piccoli frontoni e da due finestre. La sezione superiore della facciata porta al centro una terza finestra più grande e termina con il frontone. L'interno riporta affreschi di epoca barocca che vanno a sovrapporsi alla struttura della chiesa. Le tre navate sono rette da pilastri quadrangolari anch'essi affrescati.
Coperture
copertura in coppi montata su orditura lignea.
Facciata
si presenta suddivisa in due sezioni in senso orizzontale e tripartita verticalmente. L asezione inferiore riporta al centro la porta lignea e ai lati due entrate secondarie, corrispondenti alle navatelle. La sezione superiore culmina col frontone.
Impianto strutturale
edificio realizzato in muratura continua con volte a botte.
Pianta
pianta suddivisa in tre navate. La navata centrale terminante con l'abside.
Struttura architettonica
struttura verticale in muratura portante realizzata a mattoni pieni.
Strutture di orizzontamento
aula e presbiterio sono sovrastate da volte a crociera affrescate.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970-1980)
all'interno dell'area del presbiterio sono presenti elementi di arredo liturgico consistenti di seduta e leggio realizzati con linee moderne e di semplice fattura.
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