chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Firenze Firenze chiesa parrocchiale S. Marco Vecchio Parrocchia di San Marco Vecchio a Firenze Pianta; Facciata; Campanile; Interno; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture presbiterio - intervento strutturale (1985 (?)) XI - XII(origini carattere generale); 1177 - 1188(cenni storici carattere generale); XIII - XV(cenni storici carattere generale); 1332 - 1334(cenni storici carattere generale); 1496 - 1496(cenni storici Compagnia); 1810 - 1865(cenni storici carattere generale); 1879 - 1879(cenni storici dipinto su tela); 1894 - 1894(vicende conservative intero bene); 1932 - 1932(cenni storici carattere generale); 1945 - 1945(cenni storici campanile); 1951 - 1951(cenni storici seconda navata); 1970 - 1970(cenni storici carattere generale); 1989 - 1989(vicende conservative intero bene); 1990 - 1990(cenni storici dipinto su tela); 2008 - 2017(vicende conservative intero bene)
Chiesa di San Marco Vecchio
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Marco Vecchio <Firenze>
Altre denominazioni
S. Marco Vecchio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche
XI - XII (origini carattere generale)
Nell'XI secolo Niccolò II (980-1061), con una bolla del 1059, concede alla basilica di San Lorenzo vari beni posti nel 'popolo' di San Marco al Mugnone (così detta, almeno secondo alcune fonti, già nel 1058). Nel XII secolo la chiesetta di San Marco (che doveva avere un'orientazione capovolta rispetto all'attuale), con il vicino monastero, è possesso dei monaci della Congregazione Benedettina Salvestrina, che poi si stanziano nel monastero già vallombrosano da loro denominato S. Marco Nuovo di Cafaggio (in piazza San Marco a Firenze). Da quel momento la chiesa precedente di San Marco al Mugnone prenderà il nome di San Marco Vecchio.
1177 - 1188 (cenni storici carattere generale)
In un'altra bolla di Innocenzo II del 1143, l'anno della sua morte, la chiesa di San Marco, allora detta sempre "al Mugnone", risulta soggetta alla basilica di San Lorenzo, che ne elegge i rettori, come pure nel 1177 in un'ulteriore bolla di Alessandro III (circa 1100-1181) e nel 1188 in un'altra ancora di Clemente III (1124-1191).
XIII - XV (cenni storici carattere generale)
Il capitolo di San Lorenzo officia la chiesa e vi tiene un sacerdote per la cura delle anime. Vicino alla chiesa esiste il monastero di Santa Maria in Montedomini delle monache provenienti da Castelfiorentino, che avevano avuto in donazione il terreno su cui fabbricare il monastero e la chiesa nel 1311 (vi rimarranno fino all'assedio cinquecentesco di Firenze). Si forma il "lungo sobborgo di San Marco vecchio" (come lo definirà nell'Ottocento Emanuele Repetti) parallelamente al Mugnone.
1332 - 1334 (cenni storici carattere generale)
In un rogito notarile del 1332 la chiesa è denominata di San Marco in Camarata o Camerata (toponimo derivante da "edificio fatto a volta"). Nel suo 'popolo' si trovano i beni confiscati a Dante Alighieri e gestiti allora dalla Signoria. A causa di alcuni diverbi insorti tra la lega del piviere di San Giovanni e quella del piviere di Fiesole, nel 1334 la Signoria stabilisce che il 'popolo' di San Marco faccia parte della lega del piviere di San Giovanni e che quella di Fiesole non possa più arrogarsi alcun diritto su di esso.
1496 (cenni storici Compagnia)
Nel 1496 viene eretto, a destra della navata della chiesa, l'oratorio di una Compagnia.
1810 - 1865 (cenni storici carattere generale)
Dal periodo napoleonico (1810) e fino al 1865 il 'popolo' di San Marco Vecchio fa parte della Comunità del Pellegrino (sezione D). Nel 1847 conta 1.800 anime. Detiene il patronato della chiesa sempre il Capitolo di San Lorenzo. A fianco della chiesa esiste la Compagnia della Madonna della Neve. Dal 1820 al oltre il 1847 è parroco don Antonio Serafini.
1879 (cenni storici dipinto su tela)
Nel 1879 Antonio Ciseri (1821-1891) dipinge per la chiesa la tela raffigurante la "Madonna di Lourdes".
1894 (vicende conservative intero bene)
Nel 1894 la chiesa viene restaurata e dotata di una nuova facciata neomedievale. Nel 1898 ne risulta parroco don Giovanni Santi.
1932 (cenni storici carattere generale)
Nel 1932 vengono innalzati il nuovo ottagono presbiteriale cupolato neorinascimentale e le cappelle radiali. Alberto Zardo (1876-1959) vi esegue vari dipinti ("San Marco", ora in controfacciata; "Sant'Antonio di Padova con il Bambino Gesù"; "Gesù falegname"; "Santa Gemma Galgani"; "Sacro Cuore di Gesù").
1945 (cenni storici campanile)
Nel 1945 viene eretto il campanile, dotato di quattro campane.
1951 (cenni storici seconda navata)
Nel 1951 è creata la nuova navata, accorpando la sede dell'ex oratorio quattrocentesco, posto a destra della nave originaria.
1970 (cenni storici carattere generale)
Nel 1970 è parroco della chiesa il canonico Pasquale Nannelli (n. 1898).
1989 (vicende conservative intero bene)
Nel corso degli Anni Ottanta il complesso viene restaurato su iniziativa di Don Vittorio Viconi (n. 1936), che allora ne è parroco: le opere includono il rifacimento complessivo dei rivestimenti esterni e la realizzazione del salone parrocchiale.
1990 (cenni storici dipinto su tela)
Nel 1990 Alfredo Cifariello (1928-2015) esegue la tela rappresentante la "Deposizione dalla Croce", che viene posta presso uno del lati dell'ottagono.
2008 - 2017 (vicende conservative intero bene)
Tra il 2008 ed il 2017 viene ristrutturato l’oratorio, è aperto l’accesso laterale destro verso l’esterno, è risistemata l’area esterna con la posa in opera di asfalto e, sul retro, vengono realizzati il campo da calcio, l’illuminazione esterna e nuove alberature. Inoltre, in chiesa sono realizzate nove vetrate artistiche (quattro nel presbiterio, quattro nella bussola centrale ed una nella controfacciata laterale destra).
Descrizione
La chiesa di S. Marco vecchio sorge isolata in un contesto urbano, lungo la via Faentina, nel quartiere delle Cure del comune di Firenze. Il piano di imposta dell’edificio è più alto rispetto alla via: due rampe laterali con sei gradini ciascuna danno accesso al piano del sagrato, che è pavimentato in arenaria. Il fronte, con al centro la facciata, reca sulla sinistra l’accesso a quella che fu la Compagnia della Madonna della Neve ed oggi è adibita a locale parrocchiale; sulla destra quella che può apparire come la facciata di un'abitazione è in realtà la fronte della navata laterale realizzata nel 1951. Più oltre sulla destra, isolato, è un edificio con la canonica ed i locali parrocchiali. Sul retro, la torre campanaria è posta sul lato destro. I rivestimenti esterni sono ad intonaco tinteggiato in giallo ocra con campiture e scansioni architettoniche in tonalità più chiara. La facciata è a capanna in arenaria, la pianta a due navate con ottagono finale.
Pianta
La chiesa ha pianta a due navate, disposte secondo l'asse nordovest-sudest (orientazione che in origine dovrebbe essere stata capovolta rispetto all'attuale) con un ottagono finale in asse con la navata sinistra, culminante nel presbiterio a capocroce che circoscrive l'ottagono medesimo. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 32,80, lunghezza fino all'arco presbiteriale: m 28,00 lunghezza della navata principale sinistra fino all’arco dell’ottagono: m 16,30, larghezza della navata principale: m 5,50, larghezza totale delle due navate: m 12,60, larghezza interna dell’ottagono: m 10,20, larghezza esterna compreso l’ottagono: m 19,80.
Facciata
La facciata, rivolta a sudest (verso l'alba del solstizio d'inverno, verso cui in origine doveva essere invece rivolta l'abside), è a capanna, in arenaria. La piccola monofora al centro è cieca; ai lati vi sono due monofore centinate strombate, di più ampie dimensioni e con vetrate in tricromia, recanti vetri piombati circolari. Sopra il portale architravato su mensolette laterali in arenaria è una lunetta avente all'interno un altorilievo in terracotta di fattura recente, raffigurante la "visitazione"; al di sopra una ceramica invetriata con il simbolo della graticola di "San Lorenzo". Il portone di accesso è ligneo. Nella parte tergale l'ottagono presenta su ciascun lato ampi finestroni rettangolari sormontati da frontoni triangolari, posti entro arcate cieche a tutto sesto. Al di sopra della trabeazione corre un'iscrizione a caratteri capitali romani che riporta la citazione "DOMUS MEA DOMUS OTATIONIS" (Matteo 21, 13; Isaia 56, 7) e riferimenti all'evangelista Marco.
Campanile
Il campanile è a torre a pianta quadrata ed è posto tergalmente; è intonacato, color giallo crema. La cella campanaria presenta, su ciascun lato, ampie monofore centinate; ha quattro campane elettrificate. La sua copertura è realizzata con un tetto a padiglione quadrato.
Interno
L’interno della chiesa si articola in due navate, con la principale che corrisponde al primo impianto della chiesa e si sviluppa sulla sinistra, con tre arcate a tutto sesto poggianti su pilastri a pianta rettangolare con capitelli a fascia tuscanica. Più oltre, al di là di un arcone strombato in prospettiva neoquattrocentesca, l’aula prende forma di un ottagono, ove si aprono arcate a tutto sesto, con risalto in chiave, poggianti su pilastri di forma trapezoidale, dati dalla continuità di due semipilastri di pertinenza di altrettante arcate contigue formanti tra loro angoli ottusi; al di sopra si trova un'iscrizione perimetrale in caratteri capitali romani ("TE NUNC, DEUS PIISSIME, VULTU PRECAMUR CERNUO ILLAPSA NOBIS COELITUS LARGIRE DONA SPIRITUS +++ ANNO DOMINI MCMXXXII", dal canto di Pentecoste "Beata nobis gaudia") entro il fregio del cornicione, che è sormontato da una balaustra in ferro; sulle otto facce del tamburo, nelle quali si aprono finestre rettangolari, s'impostano i fusi del padiglione o cupola, recante in chiave una lanterna a ciborio cieca a base ottagonale. Il presbiterio è a pianta quadrata e reca al centro l’altare maggiore in arenaria, con la mensa poggiante su quattro colonnini e su un basamento parimenti d'arenaria. I due altari laterali sono anch’essi in arenaria e provvisti di mensa su colonnini. Lungo la parete laterale destra si apre un accesso all’area esterna, preceduto da una bussola lignea. In controfacciata la bussola, con vetrate policrome, è lignea, così come quella laterale destra rammentata. I rivestimenti sono ad intonaco tinteggiato in bicromia di beige e di grigio. Due confessionali lignei sono addossati alla parete laterale destra. La chiesa prende luce da due monofore nella controfacciata della navata principale e da una in quella della navata destra, da quattro monofore centinate con vetrate policrome nel presbiterio, da otto finestre rettangolari nel tamburo (di cui sette con vetrate policrome) e da due finestre centinate con vetrate policrome lungo la parete laterale destra. Vi sono inoltre quattro vetrate con tondi policromi nella bussola centrale. L'altezza massima della navata sinistra è m 8,70, la minima della navata destra m 8,20; l'altezza massima nella cupola è m 16,80.
Elementi decorativi
Vetrate policrome. Le altre sono tutte opere mobili.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in cementine quadrate disposte in diagonale in bicromia di bianco e di nero.
Coperture
La navata principale sinistra ha una copertura a capanna, poggiante su quattro capriate, con orditura primaria e secondaria lignee. La pendenza destra prosegue sulla navata laterale, coperta ad unica falda, parimenti con orditura lignea primaria e secondaria. Il manto di copertura è in coppi e tegole piane. Il presbiterio è voltato a vela, come le cappelle laterali;
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1985 (?))
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare messo in opera nel corso degli anni ’80. L’altare è in arenaria con mensa poggiante su quattro colonnini e basamento in arenaria. La mensa eucaristica consente la celebrazione rivolta verso i fedeli; dimensioni indicative cm 74 x 214 x 93 (h). Tabernacolo in arenaria, con sportello in metallo, posto al centro della parete tergale del presbiterio alla quale è addossata la sede lignea, mobile e rivestita in raso. Un leggio mobile ligneo è attualemente collocato sul lato sinistro del presbiterio. Fonte battesimale: in uso un bacile mobile in rame. Due confessionali lignei sono nella navata destra, addossati alla parete laterale.