chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Torino Torino chiesa sussidiaria S. Cristina Parrocchia di San Carlo Borromeo facciata ; pianta; struttura; prospetti laterali; copertura; pavimentazione; decorazioni; arredi; cappella laterale a sinistra del presbiterio; presbiterio presbiterio - aggiunta arredo (1970) 1639 - 1639(fondazione intero bene); 1639 - 1674(costruzione intero bene); 1715 - 1718(completamento facciata); 1748 - 1748(costruzione organo); 1802 - 1824(dismissione e riapertura intero bene); 1840 - 1844(passaggio di proprietà intero bene); 1931 - 1937(demolizione intorno); 1961 - 1961(rifacimento altare maggiore); 2003 - 2005(restauro e manutenzione intero bene); 2007 - 2008(restauro facciata); 2013 - 2018(restauro e manutenzione intero bene)
Chiesa di Santa Cristina
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Santa Cristina <Torino>
Altre denominazioni
S. Cristina
Autore (ruolo)
Carlo di Castellamonte (progettista)
Juvarra, Filippo (progettista facciata)
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione)
Notizie Storiche
1639 (fondazione intero bene)
La chiesa viene fondata per volontà della reggente di Piemonte, la Duchessa Maria Cristina di Francia che nel 1639 acquista i terreni sui quali dovrà sorgere. É voluta in memoria del figlioletto Francesco Giacinto appena deceduto, e come chiesa per il convento delle Carmelitane Scalze, chiamate a Torino dalla Duchessa. Il progetto fa parte del più esteso ampliamento urbano oltre la primitiva cinta muraria verso sud, iniziato con la costruzione dell'asse della "Via Nuova", l'attuale Piazza San Carlo e la chiesa omonima nel 1619.
1639 - 1674 (costruzione intero bene)
Nel 1639 il progetto è affidato all'arch. Carlo di Castellamonte il quale, deceduto l'anno successivo, lascia la prosecuzione del cantiere al figlio Amedeo. Nel 1641 i lavori si arrestarono e la chiesa rimane priva della facciata. Nel 1666 Giacomo Casella con il cognato Giovanni Andrea, termina gli affreschi della volta. Nel 1674 chiesa e annesso convento delle Carmelitane Scalze risultano terminati.
1715 - 1718 (completamento facciata)
Il completamento della facciata si concretizza durante il regno di Vittorio Amedeo II e Maria Giovanna Battista di Savoia. Il progetto è redatto da Filippo Juvara nel 1715. Nel 1718, a costruzione conclusa, vengono poste le statue di Santa Cristina e Santa Teresa, opera di Pierre Legros, le statue di San Francesco di Sales, Sant'Agostino e le allegorie delle Virtù, opere di Carlo Antonio Tantardini e Giuseppe Salvatore Caresana.
1748 (costruzione organo)
Nel 1748 viene posto l'organo dietro l'altare maggiore, opera più importante dell'organaro napoletano Liborio Grisante.
1802 - 1824 (dismissione e riapertura intero bene)
Nel 1802 con le secolarizzazioni napoleoniche, il convento viene soppresso e la chiesa, spogliata, trasformata in Borsa di Commercio e più tardi in magazzino. Con la Restaurazione, per volontà di Vittorio Emanuele I di Savoia la chiesa viene riaperta al culto e affidata ai Servi di Maria, restaurata e abbellita del nuovo altare neoclassico, opera di Ferdinando Bonsignore.
1840 - 1844 (passaggio di proprietà intero bene)
Nel 1840 i Servi di Maria vengono trasferiti in San Carlo e la chiesa rimane chiusa. Nel 1844 la Pia Unione del Sacro Cuore di Maria chiede ed ottiene l'officiatura, al passaggio di consegna provvede la vedova di Carlo Felice, la regina Maria Cristina di Borbone.
1931 - 1937 (demolizione intorno)
Durante il rifacimento di Via Roma, dal 1931, la chiesa viene privata di alcuni finestroni e il convento adiacente viene demolito per la costruzione degli attuali palazzi che la connettono alla retrostante Piazza C.L.N. Nel 1937 è ripristinata l'iscrizione originale sulla trabeazione in facciata.
1961 (rifacimento altare maggiore)
Nel 1961 l'altare barocco proveniente dalla chiesa di San Michele di Asti viene posto in sostituzione dell'altare neoclassico, il retrostante organo viene sopraelevato e la pala d'altare, raffigurante il martirio di Santa Cristina di Bolsena, viene sostituita.
2003 - 2005 (restauro e manutenzione intero bene)
Dal 2003 al 2005: opere di adeguamento degli impianti elettrici e termici, restauro degli stucchi della volta interna e pulitura della facciata. Manutenzione e parziale rifacimento del manto di copertura. Monitoraggio strutturale per la realizzazione del parcheggio interrato in Piazza San Carlo.
2007 - 2008 (restauro facciata)
Dal 2007 facciata e controfacciata vengono risanate, restaurate e completamente ripulite.
2013 - 2018 (restauro e manutenzione intero bene)
Dal 2013: restauro conservativo della via crucis e dell'altare di San Francesco, comprese le sculture lignee, rifacimento della vetrata a occhio di bue in facciata.
Descrizione
La chiesa di Santa Cristina sorge con orientamento nord-sud insieme alla "gemella" San Carlo Borromeo quale quinta scenografica della place royale del primo ampliamento della Torino capitale barocca, attuale Piazza San Carlo. Costruita come chiesa conventuale delle Carmelitane Scalze nel primo Seicento per volere di Maria Cristina di Francia, ha subìto nei secoli dismissioni e riaperture. La facciata, capolavoro di Filippo Juvarra, è in muratura con rivestimento lapideo, a profilo concavo e si sviluppa su due ordini sovrapposti, ritmati da paraste e colonne cilindriche. L'ordine superiore è decorato da sette statue, una grande finestra ellittica e lo stemma reale. Alla sommità vi è un timpano triangolare spezzato, coronato da otto pinnacoli a candelabro. L'interno, a pianta longitudinale a navata unica con due cappelle laterali e corpo absidale allungato, ha struttura in muratura intonacata, rivestita da materiale lapideo e stucchi, e volta a botte impostata su un cornicione continuo. Il presbiterio conserva l'altare maggiore in marmi policromi, proveniente dalla chiesa di S. Michele di Asti, le balaustre e l'organo settecentesco. A sinistra del presbiterio si trova la cappella quadrangolare dedicata alla Beata Maria degli Angeli, ex coro delle monache. La chiesa è aperta tutti i giorni, l'officiatura è affidata alla Pia Unione del S. Cuore di Maria Santissima. Gli stucchi della volta presentano leggere abrasioni superficiali, non si riscontrano altre criticità conservative.
facciata
La facciata, in muratura con rivestimento lapideo, è a profilo concavo e si sviluppa su due ordini sovrapposti, ritmati da paraste e colonne cilindriche con capitelli compositi. Al centro dell'ordine inferiore si apre il portale d'ingresso, architravato con portone in legno a due battenti, sormontato da un timpano curvilineo sorretto da volute. La pronunciata trabeazione con cornice marcapiano aggettante reca la dedica voluta dalla committenza: SANCTAE CHRISTINAE V. ET M. JOANNA BAPTISTA REGIS VICT. AMED MATER ANNO D MDCCXVII. Nell'ordine superiore si trovano le statue di S. Francesco di Sales, S. Cristina, S. Teresa, S. Agostino e S. Maurizio, su alti piedistalli, e le allegorie di Giustizia e Carità, sedute sulle volute ai lati dello stemma. In asse al portale si apre una grande finestra ellittica incorniciata, inquadrata ai lati da colonne cilindriche binate e lesene con candelabre in rilievo. Alla sommità vi è un timpano triangolare spezzato, coronato da sei pinnacoli a forma di candelabri e una grande croce in ferro battuto al vertice.
pianta
Pianta longitudinale a navata unica con due cappelle laterali, una per lato, e corpo absidale allungato a terminazione piana. A sinistra del presbiterio si trova la cappella della Beata Maria degli Angeli a pianta quadrata.
struttura
Struttura in muratura intonacata e rivestita da materiale lapideo. L'aula è coperta da volta a botte, con arconi rilevati e crociere di decorazione, impostata su un cornicione continuo non ispezionabile. Il presbiterio e le cappelle laterali hanno volta a botte. Le pareti sono scandite da lesene scanalate a tutta latezza in marmo rosa. Sopra il cornicione si aprono due serliane per lato, tamponate sul lato sinistro. Sono presenti catene metalliche.
prospetti laterali
I prospetti laterali sono quasi completamente inglobati nel tessuto edilizio circostante, riplasmazione di epoca fascista. Il lato destro, sul tratto di Via Roma che funge da accesso a piazza C.L.N. è rivestito nella parte inferiore da lastre marmoree. Nella parte superiore, intonacata, si aprono tre ampie monofore.
copertura
Copertura a doppia falda su struttura lignea con manto in coppi.
pavimentazione
Pavimentazione in marmo granigliato nella navata, in lastroni di marmo nero nel presbiterio.
decorazioni
Sulla parete laterale sinistra è affrescato il "Voto di Superga", opera di Edoardo Calandra, raffigurante il Duca Amedeo II di Savoia accanto al cugino Eugenio di Savoia-Soissons, inginocchiato davanti a un pilone con l'effigie della Vergine sul culmine del colle di Superga, mentre esprime il voto di erigere la Basilica in caso di vittoria contro i Francesi assedianti. La volta della navata è ornata da stucchi settecenteschi, opera di Pietro Somasso, che simulano volte a crociera, cassettoni, festoni floreali e putti reggenti medaglioni. Entro nove riquadri sono affrescate le scene del martirio di S. Cristina, opera di Antonio Mari. Nel riquadro centrale della volta del presbiterio è raffigurata la Madonna Assunta.
arredi
Sono presenti due file di banchi disposte longitudinalmente, un organo sulla cantoria lignea in controfacciata e uno dietro l'altare maggiore, un confessionale, il pulpito, la via crucis, lampadari in cristallo, altari in marmi policromi, tabernacoli, ostensori, tele e statue.
cappella laterale a sinistra del presbiterio
La cappella a sinistra del presbiterio è l'ex coro delle monache, unica parte superstite dell'antico monastero. E' dedicata alla Beata Maria degli Angeli, è a pianta quadrata e con soffitto a cassettoni lignei. Vi sono conservati un prezioso altare secentesco in legno scolpito e dorato che racchiude la tela di S. Francesco d'Assisi e le lapidi con la dedicazione della facciata juvarriana.
presbiterio
Il presbiterio storico occupa l'abside in posizione rialzata di un gradino e separato dall'aula da una balaustra marmorea. Al centro è collocato l'altare maggiore in marmi policromi, con tabernacolo centrale e sormontato dal capocielo. Due passaggi laterali all'altare, schermati da tende, conducono al vano di fondo dove è conservato l'organo settecentesco del Grisante e, appesa al di sopra, la pala raffigurante il martirio di S. Cristina incorniciata da un'imponente ancona lapidea coronata da un timpano curvilineo.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1970)
Il presbiterio occupa l'abside in posizione rialzata e separato dall'aula dalla balaustra. Davanti ai gradini dell'altare maggiore è stata posta una pedana in legno di un gradino sulla quale si trovano la mensa, in legno dipinto e dorato, isolata al centro, e la sede del celebrante con leggio autonomo a destra. Sulla balaustra sinistra è stato posto un leggio in ottone a fare da ambone.