Nell'area dove sorge attualmente la chiesa, ad capitem pontis, era un insediamento di mercanti mediorientali giunti attraverso la Cassia Nova. Tra i mercanti siriaci vi erano anche ebrei e cristiani. Forse tra loro era anche quel Minias martirizzato nel 250. Vi si trovano numerose loro tombe, come era allora consuetudine lungo le strade consolari extraurbane. Dopo la liberazione di culto promulgata da Costantino, sorge presso l'area cimiteriale una primitiva grande basilica paleocristiana (ad sanctos?), a tre navate suddivise da pilastri e monoabsidata, di 26 metri per 38 circa, più spostata ad occidente rispetto alla chiesa attuale, entro cui la tomba bizantina più antica, ritrovata durante i saggi archeologici di Guglielmo Maetzke eseguiti nel Dopoguerra, risale al 405 (di Theoteknos).
VI - VII (origini carattere generale)
La chiesa subisce devastazioni durante il periodo delle guerre goto-bizantine e poi in quello longobardo. Viene abbandonata o, comunque, non vi si seppellisce più a metà del VI secolo.
937 - 972 (origini carattere generale)
L'edificio sacro è definito "ecclesia cardinalis" nel 937 ed è nuovamente citata nel 972. La nuova presunta chiesa (o una riduzione della precedente), absidata e di dimensioni molto più ridotte rispetto alla precedente, era a navata unica (secondo altri studiosi a tre navate), aveva un'abside semicircolare ed era dotata di una cripta a tre navatelle divise da quattro colonne per lato. Sono state ritrovate tombe di pertinenza dei secolo IX-X. Alcuni studiosi (Guglielmo Maetzke, Ugo Procacci) la identificano invece con la chiesa romanica dell'XI secolo.
1018 - 1024 (origini carattere generale)
L'ecclesia Sanctae Felicitatis è citata per la terza e la quarta volta nel 1018 e nel 1024, insieme al cimitero contiguo, agli orti e ai suoi vigneti.
1056 - 1059 (origini carattere generale)
Nel 1056 vi esiste già un monastero femminile benedettino, la cui madre superiora è Tetberga; nel 1059 avviene la consacrazione della terza (o seconda) chiesa, ricostruita più spostata verso sudovest rispetto alla chiesa paleocristiana e all'attuale, solo in parziale corrispondenza con l'odierno chiostro e dilatantesi verso l'odierna via Guicciardini, con nuova facciata rivolta a nordovest (secondo Piero degl'Innocenti e Marco Jodice); oppure insistendo sempre su una porzione della vecchia chiesa paleocristiana (secondo Guglielmo Maetzke, Ugo Procacci e Francesca Fiorelli Malesci), mantenendo l'orientazione precedente, a tre navate e dotata di una cripta a tre navatelle. Le colonne in marmo verde ancora esistenti a destra della chiesa attuale, verso il chiostro, interpretate da Sanpaolesi come quelle suddividenti la navata centrale da quella destra della chiesa romanica, sono state interpretate dalla Fiorelli Malesci come pertinenti ad un ampliamento mai condotto a termine.
1174 (origini carattere generale)
Nel monastero esiste una chiesa o cappella dedicata a Santa Maria Maddalena, posta in direzione di Costa San Giorgio.
1209 - 1217 (origini carattere generale)
Nel 1209 la chiesa risulta oramai parrocchiale. Un intervento di restauro avviene nel 1217.
1340 - 1368 (cenni storici carattere generale)
La chiesa viene ricostruita in forme gotiche, spostandola verso nordest, dove era stata originariamente (secondo degl'Innocenti e Jodice). Deve essere stata iniziata verso la metà del Trecento, forse prima del 1348, l'anno della peste, e vi avrebbero partecipato pure i Canigiani e i Barbadori. La nuova costruzione, con pianta a tau, presenta un tetto a capanna, un'unica navata ed il transetto con cinque cappelle voltate a crociera. Di tale nuova costruzione gotica sono certi i Paatz (che la pongono tra il 1340 ed il 1395) e degl'Innocenti e Jodice, ma non Sanpaolesi e soprattutto la Fiorelli Malesci, che pensa ad un perdurare dell'edificio romanico, pur parzialmente ristrutturato. Certamente tra il 1361 ed il 1362 è ricostruito il tetto della chiesa, che era crollato. Forse viene costruito allora solo il transetto con le cappelle voltate a crociera dopo la peste del 1348. In quell'anno (1348) la cappella maggiore è di patronato dei Guicciardini e quella alla sua sinistra dei Barducci.
1366 - 1368 (cenni storici cappella laterale e monastero)
Nel 1366 è fondata da Taddeo di Vanni Canigiani la cappella posta a sinistra dell'ingresso e dedicata all'Assunta. Nel 1368 è ristrutturato anche il vicino monastero.
1387 - 1400 (cenni storici sala capitolare e cappella maggiore)
La sala capitolare del contiguo monastero, a destra della chiesa, viene affrescata da Niccolò di Pietro Gerini nel 1387/1388; nell'ultimo decennio del secolo la badessa Lorenza de' Mozzi fa ristrutturare la cappella maggiore e le pareti sono in parte affrescate da Neri d'Antonio.
1420 - XV (cenni storici cappella Barbadori)
Bartolomeo Barbadori commissiona al Brunelleschi una cappella in controfacciata, a destra dell'ingresso, dove già si trovava affrescata un'Annunciazione; la cappella, a pianta centrale cupolata, è dedicata alla Madonna Annunziata.
1470 - 1474 (cenni storici sagrestia)
Nel 1470, a spese di Giovanni Canigiani, è iniziata la ricostruzione della nuova sagrestia, con paraste corinzie sorreggenti il cornicione perimetrale e con scarsella cupolata desunta da quella della brunelleschiana Cappella Pazzi a Santa Croce. La ostruzione non era ancora terminata nel 1474.
1525 - 1528 (cenni storici cappella Capponi)
Nel 1525 la cappella già dei Barbadori viene acquistata da Ludovico di Gino Capponi. Alla ridefinizione della cappella nel 1526/1528, dedicata allora alla Pietà, contribuirono il Pontormo, con la Deposizione, il Bronzino e Guillaume de Marcillat.
1560 - XVI (cenni storici carattere generale)
L'edificio sacro diviene chiesa della corte granducale.
1565 (cenni storici facciata)
La facciata della chiesa è parzialmente celata dal corridoio eretto da Giorgio Vasari. Questo passa al di sopra di un portico a tre campate con archi a tutto tondo poggianti su pilastri quadrangolari.
1575 (cenni storici carattere generale)
Nel 1575 viene annessa alla parrocchia la cura della chiesa di Sant'Jacopo Sopr'Arno.
1589 - 1590 (cenni storici carattere generale)
I Canigiani fanno eseguire il Miracolo di Santa Maria della Neve a Bernardino Poccetti per la loro nuova cappella in controfacciata, a sinistra dell'ingresso.
1596 - 1623 (cenni storici cappella maggiore)
I Guicciardini fanno ristrutturare la cappella maggiore, di loro patronato, al Cigoli e poi a Gherardo Silvani e Michelangelo Cinganelli ne dipinge la volta a vela nel 1620. Il primo progetto risale forse al 1596/1597, la costruzione iniziò nel 1610 e fu definitivamente ultimata nel 1623.
1722 (cenni storici Cappella Capponi)
Ferrante Capponi fa ristrutturare la cappella in controfacciata, creandovi un nuovo altare.
1736 - 1739 (cenni storici carattere generale)
Nel 1736 Ferdinando Ruggeri inizia a ristrutturare radicalmente la chiesa, che viene rialzata e l'aula coperta a botte. Lateralmente sono create tre cappelle per lato sfondando le murature trecentesche. La sopraelevazione risultò utile anche alla proporzione della facciata che, dopo l'intervento del Vasari, era quasi scomparsa dietro il Corridoio. Anche il prospetto della cappella Capponi viene modificato, uniformandosi a quello della cappella Canigiani.
1765 - 1770 (cenni storici Cappella Capponi)
Viene demolita la cupola brunelleschiana della cappella Capponi per realizzare il sovrastante coretto granducale lungo il Corridoio Vasariano. La nuova cupola è affrescata da Domenico Stagi. La cupola della cappella Canigiani è affrescata da Tommaso Gherardini con la Santissima Trinità.
1785 - 1786 (cenni storici carattere generale)
Nel 1785 viene annessa alla parrocchia la cura della chiesa di Santa Maria nel forte di Belvedere e nel 1786 l'altra di Santa Maria Sopr'Arno.
1808 (cenni storici monastero)
Il monastero è soppresso.
1834 (cenni storici cappella maggiore)
Giovan Battista Silvestri progetta una nuova abside catinata neoclassica per la cappella maggiore, ma il progetto non viene realizzato.
1965 - 1969 (vicende conservative canonica)
Alla fine degli Anni Sessanta furono rifatte le coperture della canonica.
1991 - 1999 (vicende conservative sagrestia)
Nel corso degli Anni Novanta è stata restaurata la sagrestia.
2012 - 2015 (vicende conservative prospetti e coperture)
A partire dal 2012 sono iniziati svariati restauri. Nel 2014-2015 sono stati restaurati la facciata, i rivestimenti esterni del fianco sinistro, le coperture sul lato sinistro e pure le finestre.
2016 - 2018 (vicende conservative camminamento granducale e chiostro)
Nel 2016-2017 viene restaurato il camminamento granducale sopra il fianco sinistro di chiesa. Sono rifatti anche i rivestimenti esterni del chiostro nel 2017/2018.
Nel 2017/2018 è restaurata la cappella Barbadori/Capponi e in tale occasione è rimessa in luce da decorazione pittorica settecentesca della cupola.
Descrizione
La chiesa di Santa Felicita è ubicata a Firenze nel quartiere di Santo Spirito.
Rivolta verso ovest, la chiesa prospetta su una piazzetta omonima lungo via Guicciardini. All'esterno la facciata presenta un'intonacatura tinteggiata di chiaro, come all'interno. La pianta si articola su una sola navata con cappelle laterali e cinque altre cappelle costituenti il transetto.
Pianta
L'interno della chiesa ha una pianta a tau con cappelle laterali. Preceduta da un portico o nartece a tre luci su pilasti sorreggente il Corridoio Vasariano, presenta un vestibolo di ingresso fiancheggiato da due cappelle simmetriche a pianta quadrata; la nave è fiancheggiata da tre cappelle per lato rettangolari. Seguono le sedi speculari degli organi ed il transetto su cui affacciano la cappella maggiore e due altre cappelle per lato. A destra si ha l'accesso alla sagrestia quadrata e alla sala capitolare dell'ex monastero. Le dimensioni indicative dell'interno della chiesa sono: lunghezza totale: m 43,00, lunghezza fino all'arco trionfale: m 27,80, larghezza della navata: m 11,90, larghezza della navata comprese le cappelle laterali: m 16,50, larghezza della navata: m 11,50, larghezza totale del transetto: m 29,00.
Facciata
La facciata è a capanna, con intonaco tinteggiato di bianco. Il settore inferiore è qualificato da un portico o nartece a tre luci con pilastri tuscanici in arenaria ed archi a tutto sesto con ghiera modanata, sovrastato dal Corridoio Vasariano con tre sue finestre rettangolari architravate. Al di sotto del portico vi sono l'ingresso principale, con un portale frontonato, e due finestre centinate speculari, le mostre delle quali presentano frontoncini centinati. Sul retro si innalza la facciata superore, qualificata da un finestrone centinato con ghiera in conci di pietraforte e da un secondo finestrone a campana settecentesco privo di modanature.
Campanile
Il campanile è a torre a pianta quadrata, in conci a vista, costituito dall'antica torre dei Fifanti. Presenta nella parte superiore di ciascuna parete una coppia di monofore che si aprono internamente sulla cella campanaria. La copertura è costituita da un basso tetto piramidale. Possiede quattro campane.
Interno
L'unica navata è coperta con una volta a botte costolonata e lunettata ed è illuminata da grandi finestroni contraddistinti da un frontone centinato e spezzato e modanati perimetralmente, terminati in basso con volute; lungo di essa si aprono tre cappelle per lato. Coppie di paraste composite con fusto scanalato e rudentato sorreggono il cornicione perimetrale. Tra esse si aprono le cappelle con arco a pieno centro su semipilastri laterali tuscanici che formano una concatenatio ordinum con le paraste dell'ordine maggiore, secondo una tipologia ancora di derivazione controriformata cinquecentesca. Nelle cappelle sono altari marmorei policromi su mensoloni, le tele a parete dei quali hanno una cornice con frontone centinato spezzato e con modanature e decorazioni perimetrali. All'inizio ed al termine i due prospetti interni longitudinali hanno portali frontonati, sopra i quali sono coretti balaustrati e con griglie traforate e dorate. L'ordine composito continua nell'arcone che precede il transetto. La controfacciata presenta ai lati del portale le cappelle Canigiani (a sinistra) e Barbadori-Capponi (a destra), contraddistinte da semicolonne ioniche angolari sulle quali si impostano archi a pieno centro con ghiera modanata, tondi dipinti nei quattro pennacchi e sovrastante cupola ribassata. Al di sopra di esse è un palco, sorretto centralmente da pilastri tuscanici, balaustrato e comunicante con il retrostante Corridoio Vasariano, posto tra due paraste dell'ordine composito perimetrale. Al di sopra la controfacciata è conclusa da un arcone cieco. La nave comunica con il transetto mediante una campata leggermente più stretta, che presenta su ciascuna delle pareti laterali una cantoria balaustrata con organo e una sottostante cappella che si apre tra due colonne ionico-corinzie con festoni tra le volute dei capitelli. Nel transetto continua la struttura e la decorazione analoghe rispetto alla nave (volta a botte, finestroni superiori, concatenazione degli ordini). In posizione mediana del transetto, di fronte alla cappella maggiore, s'innalza la cupola a pianta ellittica priva di lanterna. Nel braccio di sinistra del transetto, a ridosso della parete di fondo, vi è un altro altare in marmi policromi, con un tabernacolo riccamente decorato da intarsi. La cappella maggiore è introdotta da un arcone sorretto da due colonne composite e sormontato da un frontone triangolare spezzato e risaltato sorretto da due paraste strigilate, al centro del quale vi è lo stemma della famiglia Guicciardini. L'altar maggiore è alla romana in marmi policromi; sul retro si trova il coro, qualificato da paraste e da un cornicione simili ai precedenti e con due finestre centinate (la terza a destra è finta). L'ambiente è a pianta quadrata ed è coperto con una volta a vela. Complessivamente la chiesa prende luce da otto grandi finestre ai lati dell’aula, oltre a tre finestre analoghe nel braccio sinistro del transetto e a due (al centro ed a sinistra) nella cappella maggiore. A queste si aggiungono, per simmetria, otto finestre finte e dipinte en trompe l'oeil. L'altezza massima della navata è m 19.50, altezza minima al cornicione m 10.90.
Elementi decorativi
Modanature, ordini architettonici e scultura architettonica alle pareti, cupole e volte affrescate, mostre di altari in marmo con elementi scolpiti, stemmi, lapidi sepolcrali.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è a riquadri in bardiglio e marmo bianco disposti in diagonale.
Coperture
La navata è coperta dal tetto poggiante su sette capriate e che presenta un camminamento centrale fra di esse; le cappelle hanno volte a crociera costolonate e intonacate. Le falde del tetto a capanna sono realizzate con terzere poggianti sulle capriate e travetti sormontati da un pianellato. Il manto di copertura è in coppi e tegole piane.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1980 (?))
Adeguamento alle esigenze liturgiche della riforma conciliare senza il ricorso ad interventi di carattere strutturale. Mensa eucaristica lignea, dimensioni cm 100 x 275 x 99 (h). Tabernacolo collocato sull'altare maggiore. Sede lignea posta al centro del presbiterio. In uso leggio ligneo, mobile. Il fonte battesimale in marmo è attualmente collocato sul lato destro del presbiterio.